𝐄𝐏𝐈𝐋𝐎𝐆𝐎
La chioma del grande albero creava una vasta zona d'ombra sopra le nostre teste, i prati erano ormai ricoperti di fiori e il sole regnava sovrano in quello scenario pieno di vita. Eppure davanti a noi c'era tutto tranne che quella.
Erano passati cinque mesi, cinque mesi da quando le nostre vite erano state completamente stravolte, cinque mesi di problemi, cinque mesi di cambiamenti, ma soprattutto, cinque mesi senza Yeosang. La primavera era alle porte, eravamo riusciti a superare anche quel freddo e gelido inverno, o almeno, quasi tutti noi. Con la primavera era arrivato anche il giorno del funerale di Yeosang, i genitori avevano deciso di aspettare fino alla primavera perché era la sua stagione preferita.
Il sacerdote parlava e io ero intento a fissare la foto del mio amico poggiata in terra, era sorridente, mi ricordavo quando era stata scattata, aveva appena vinto ad una macchinetta nella sala giochi della città.
Poi il mio sguardo cadde sulla persona che si trovava più lontano sotto un altro albero, mia madre. Era vestita di nero come tutti noi e teneva in mano una borsetta dello stesso colore. Era tanto che non parlavo con lei, da quando mio padre era stato arrestato. La polizia aveva scoperto che usava la sua azienda per coprire il suo traffico illecito di denaro che aveva radici nel mercato nero, quando lo avevano interrogato aveva confessato e patteggiato, aveva ammesso di essere stato lui a fare rapire i quattro ragazzi ed era andato in prigione assieme ad alcuni membri di quella gang di strada che erano riusciti a catturare. Aveva detto che mia madre non sapeva nulla, e siccome non c'erano altre prove a suo carico, lei era stata rilasciata. Anche il padre di San era stato accusato da mio padre, per lui però, non avendo agito direttamente in niente ed essendosi limitato ad eseguire gli ordini del suo diretto superiore, era stata fissata una cauzione piuttosto bassa che la moglie non aveva esitato a pagare.
Distolsi lo sguardo dalla figura della donna che mi aveva notato, e mi soffermai sulle persone di fronte a me. Wooyoung stava piangendo tra le braccia di San, entrambi si erano tinti i capelli di nero circa tre mesi prima, erano una di quelle coppie che ogni giorno sembrava diventare più affiatata. I genitori di Wooyoung avevano accettato San in famiglia, che era riuscito a farsi amare dal padre esattamente come aveva fatto con il figlio. San aveva passato le vacanze di Natale con la famiglia di Wooyoung e spesso passava in quella casa anche la notte, ormai lo trattavano come uno di famiglia, da quando aveva quasi chiuso i rapporti con la sua. Dopo che San aveva scoperto del padre, tra loro c'era stata una brutta lite, il ragazzo era rimasto deluso e non voleva più avere niente a che fare con quell'uomo, almeno i primi tempi. Poi piano piano erano riusciti a recuperare un po', il padre cercava di farsi perdonare in ogni modo ed era cambiato tantissimo, anche agli occhi di noi altri, per poter riconquistare la fiducia del figlio, che però non sembrava cedere. Con la madre non aveva problemi, anche perché lei non sapeva nulla di tutta quella storia, ed era anche il motivo per cui era rimasto a vivere in quella casa, difatti legalmente viveva lì anche se poi passava la maggior parte delle notti da Wooyoung.
Accanto a loro c'erano Seonghwa e Hongjoong che si tenevano per mano. Era tanto ormai che mio cugino era andato a vivere a casa dell'altro, anche lui aveva completamente chiuso i rapporti con i miei genitori e mi aveva confessato di voler cambiare completamente vita. Anche le cose tra quei due andavano bene, i genitori di Seonghwa amavano in tutto e per tutto il blu, che ormai blu non era dato che aveva deciso di tornare al suo colore naturale di capelli. Ogni volta che andavo a trovarli, la casa era sempre un casino, quei due assieme facevano un sacco di confusione e mi chiedevo come facessero i genitori di Seonghwa a sopportarli. Erano capaci di passare dal picchiarsi e gridarsi contro al baciarsi e coccolarsi in pochissimi secondi. Ero contento che finalmente Seonghwa avesse smesso di soffrire per lui e che fossero felici insieme, Hongjoong stava anche riuscendo a riconquistare passo dopo passo la completa fiducia dell'altro e ogni volta che questi glielo dimostrava, era felice come un bambino che aveva appena ricevuto una caramella. A differenza della relazione tra San e Wooyoung, la loro non era mai monotona. Avevano due caratteri molto particolari che a volte risultavano come cane e gatto, capitava che litigassero spesso, come quella volta in cui Seonghwa era andato ad un pub di sera senza dire niente ad Hongjoong e si era ubriacato talmente tanto da finire a casa di uno sconosciuto. Non si era mai capito cosa fosse successo tra Seonghwa e quel ragazzo, poiché lui non ricordava nulla e l'altro lo aveva riportato a casa da Hongjoong lasciandolo lì senza dire altro se non "me lo sono ritrovato a casa mia stamani", nonostante ciò il corvino aveva giurato di non aver fatto nulla con quello e dopo una settimana di urla, litigi e sguardi assassini, Hongjoong lo aveva perdonato. Quella fu probabilmente la lite più grossa che ebbero e nessuno di noi avrebbe mai potuto scordarsela.
Accanto a Wooyoung si trovava Jongho, lui non era fidanzato con nessuno e diceva di stare bene da solo, non amava le smancerie però era una persona dal cuore d'oro. Si era inserito nel nostro gruppo ed era diventato amico di tutti, non passava troppo tempo con noi dato che spesso preferiva andarsi a divertire in qualche pub o discoteca, anche se non era raro che si trascinasse dietro uno di noi non volendo andare da solo. Era un ragazzo semplice e molto simpatico, viveva solo con la madre poiché i suoi genitori si erano separati tempo prima, ma aveva comunque buoni rapporti con il padre che spesso tornava in città a trovarlo. Era entrato nel nostro gruppo grazie a Wooyoung, era una di quelle persone che ti mettono il buon umore anche quando hai una giornata no. Lui non conosceva bene Yeosang purtroppo e non era neanche una persona molto sensibile per cui non fu difficile per lui trattenersi dal piangere, il suo sguardo però era costantemente puntato sull'amico in lacrime e non ci volle un genio per capire che avrebbe voluto essere al posto di San ed abbracciarlo per consolarlo, ma sapeva che era una cosa che sarebbe toccata al suo ragazzo e non a lui, nonostante fossero migliori amici.
Tutte le altre persone presenti erano parenti di Yeosang, i suoi genitori piangevano esattamente come Wooyoung e qualche altra persona presente, non conoscevo tutti ma le persone che parteciparono all'evento erano poche, i signori Kang avevano deciso di fare qualcosa di semplice e intimo, evitando di invitare parenti lontani che non vedevano da anni. Al momento del discorso riuscii a dire tutto ciò che provavo senza piangere, anche se qualche calda lacrima solcò le mie guance di tanto in tanto, avevo già pianto fin troppo per lui e il mio corpo si rifiutava di continuare a farlo. Durante quei mesi avevo provato a fare di tutto per i poveri coniugi sperando di riuscire a farli stare meglio per quanto potesse essere possibile. Loro mi ripetevano in continuazione che non era colpa mia e non dovevo essere io a rimediare a ciò che aveva fatto mio padre, ma io mi sentivo in dovere di farlo e così continuavo ad aiutarli ogni volta che potevo, offrendomi pure di aiutarli economicamente dal momento che il padre di Yeosang aveva temporaneamente lasciato il lavoro, ma loro rifiutarono.
<<Amore, vieni?>> Sentii una voce riportarmi alla realtà e mi resi conto di aver passato troppo tempo a riflettere sul tempo trascorso e che ormai la cerimonia era finita e tutti se ne stavano andando. Mi girai verso Yunho <<Certo>>. Anche io e Yunho stavamo insieme da cinque mesi, da una parte era triste che il nostro anniversario coincidesse con quello della morte di Yeosang, ancora non era passato un anno, ma sapevo già che quello avrebbe significato che non sarei mai riuscito a vivere un anniversario felice. Mi ero trasferito a casa di Yunho da molto tempo ormai, vivevamo da soli con i soldi che lui guadagnava lavorando e una piccola parte di soldi della mia famiglia. Avrei voluto lasciare la scuola e andare a lavorare così che non avessimo bisogno del loro sostegno economico, ma Yunho aveva detto che non dovevo farlo per alcun motivo e che avrei dovuto terminare gli studi e accettare quei pochi soldi che ci permettevano di vivere una vita normale.
Dopo che tutti se ne furono andati e fummo rimasti soltanto noi, mi avvicinai nuovamente alla tomba di Yeosang accucciandosi davanti ad essa e lasciandomi trasportare dal silenzio di quel momento. Tutti si stavano allontanando, anche Yunho sapeva che volevo un momento per me e non disse nulla ma rimase ad aspettare più lontano. <<Mi manchi Yeosang... Mi manchi così tanto, e sono solo cinque mesi>> mormorai davanti alla pietra passandomi un filo d'erba tra le mani, una lacrima solitaria tracciò l'ennesima linea invisibile sulla mia pelle. D'improvviso sentii una presenza accanto a me e mi voltai trovandomi davanti Hongjoong che si abbassò a sua volta per essere alla mia altezza, <<Sono sicuro che anche tu gli manchi, ovunque sia>> sorrisi, era diventato un'altra persona da quando aveva conosciuto Seonghwa <<Mi dispiace dirlo, ma avrei preferito che tutto rimanesse come prima>> affermai guardandolo negli occhi, <<No, dispiace a me non poter dire lo stesso>> osservò il suo ragazzo per qualche secondo poi il suo sguardo tornò su di me <<Forse avremmo dovuto agire in modo diverso quel giorno, ma ormai non possiamo tornare indietro perciò tutto ciò che puoi fare è essere felice proprio come lui vorrebbe che fossi>> annuii riflettendo sulle sue parole <<E poi... Io preferisco adesso riguardo a noi, non mi piaceva odiarti>> continuò sorridendo leggermente alla fine del suo discorso. <<Già.. Neanche a me..>> senza pensarci due volte mi buttai su di lui abbracciandolo <<Grazie..>> sussurrai vicino al suo orecchio e lui mi strofinò la schiena.
<<Dai vieni adesso andiamo a mangiare>> disse una volta terminato l'abbraccio, poi si alzò e si incamminò verso gli altri che nel frattempo erano rimasti ad aspettarci vicino al cancello d'uscita. Seonghwa si avvicinò a lui dandogli un bacio mentre Yunho osservava me sorridendo. <<Sbrigati che ho fame!>> Urlò San ricevendo un colpo sulla spalla da Wooyoung, così anche io mi alzai unendomi a loro nell'uscita da quel posto in cui giurai di tornare ogni volta che potevo.
Camminammo tutti lungo la strada sterrata del cimitero, chi rideva, chi si abbracciava, chi si baciava. In quel momento mi sentii completo, lanciai un ultimo sguardo alla ormai lontana foto del mio amico sorridendogli in ricambio e poi varcai il cancello sentendomi libero di essere felice dopo tanto tempo, sapendo che era l'unico modo per farlo essere fiero di me.
THE END.
Leggete la prossima parte pls.
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