؂ ... 𝒷𝓁𝒶𝒸𝓀 𝓈𝒽𝑒𝑒𝓅「 𝐀𝐢𝐭𝐨 𝐈𝐧𝐨𝐮𝐞 」

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∂৲ ❜ name

⑀╮ ❛ Aito [ アイト ]

Come sarà semplice notare, tale nome deriva dalle stesse origini del giovane, cioè: il Giappone.
Ad esso è associato il puro significato di "oceano, spiaggia", a cui, certamente, i benestanti genitori, hanno sottratto gli accesi e spumeggianti colori paradisiaci di ambienti tanto unici quanto rari da raggiungere da individui privi di tasche piene, donando essi ai grandi e vispi occhi del figlio.
Una sagoma tanto angelica, impossibile da passare inosservata agli occhi dei ricchi ospiti, privi del contegno di non sfiorare la delicata pelle di un essere cotanto debole.
Certamente, inoltre, fonte di incorreggibile invidia verso gli stessi.
Pareva un'utopia quanto una famiglia potesse essere fortunata nel possedere due figli dall'aspetto di una bambola e il cuore di un messia.
Caratteristiche non esattamente attribuibili al fanciullo, estraneo a quel bambino dagli occhi cristallini, estraneo a ciò che la famiglia desiderava.

Nonostante, appena messo piede nella distesa villa, il nome attribuitogli fu appunto lo stesso del primo bambino, non si poteva sicuramente dire che ciò portasse inizialmente grande gioia alla mente di egli.
Quella piccola fanciulla fu in grado di notare ciò dal primo sguardo, arrivando alla meritata conclusione che tale nome non sarebbe stato applicato quando da soli, rimpiazzando segretamente esso con

⑀╮ ❛ Toshio [ 俊夫 ]

Appassionata fin dalla più tenera età ad assaporare ogni singola fibra delle pagine di quei libri, nascosti fra i piani di immensi scaffali posti nella biblioteca della stessa villa, ella si era spesso ritrovata a venire affascinata dai nomi provvisti di un significato indelebile, arduo da scovare senza certezze se non la bocca degli anziani che li hanno dettati.
Fu esso il motivo per cui decise spontaneamente di donare tale nome al giovane, poiché, secondo lei, egli era "un eroe", esattamente il suo significato, ricostruendo il ragazzo ricolmo di euforia, una pura e semplice felicità mai provata prima dall'ora.

∂৲ ❜ cognome

⑀╮ ❛ Inoue [ 井上 ]

Dal giapponese " 井 " significa " Ben fatto, di proprietà", mentre un segno possessivo non scritto " の " e " 上 " assumono il significato di "Al di sopra, il massimo", un qualcosa di facilmente riconducibile a quella facoltosa famiglia in possesso dei due giovani fanciulli.
Varcata la soglia dell'orfanotrofio sarebbe stato da lì in poi chiamato Aito Inoue, assumendo automaticamente il cognome dell'amorevole padre adottivo, senza chiedere consenso al diretto interessato: Toshio, il quale, nonostante tutto, non avrebbe ugualmente espresso la propria opinione, poiché essenzialmente inesistente, data la sorpresa di tale adozione.
Probabilmente sconosciuto allo stesso edificio, il vero cognome dei genitori biologici non era nient'altro che un taboo, che mai il bambino sarebbe stato in grado di scoprire, a maggior ragione poiché lui non ne aveva alcuna motivazione anche solo di tentare l'impresa, onestamente disinteressato tutt'ora a quello che fosse stato il suo passato prima di mettere piede nella vita della bambina.

∂৲ ❜ eta'

Nonostante l'aspetto non sia in grado di darlo completamente a dimostrare, egli ha all'incirca 18 anni. Perché l'assenza di una certezza così importante come l'età?
Il tempo è divenuto un mistero per il giovane dopo la scomparsa della fanciulla, non ha mai più tenuto conto delle ore passate, dei mesi volati, persino dei pochi anni appena trascorsi, probabilmente saltando qualsivoglia sia stato il suo compleanno, il quale era solito a ricadere lo stesso giorno di quello del figlio originale, cioè il 20 luglio.
Esso è il " 海の日 " anche detto " Umi no hi ", il che sta a significare "Giorno del mare", festa nazionale che cade tradizionalmente il terzo lunedì di luglio.
Questa fesività ha lo scopo di ringraziare l'oceano per i suoi doni (cibo) e per augurare prosperità al Giappone. Nel 1874, il governo Meiji commissionò ad un noto cantiere navale, di costruire la nave a vapore Meiji-Maru. Il nome della nave fu scelto dal 16enne Imperatore Mutsuhito. Meiji prende nome dell'Era in cui egli governò ed ha il significato di "governo saggio, illuminato". Maru è il suffisso che viene aggiunto alla maggior parte delle navi e si pensa che derivi da un suffisso che viene aggiunto per esprimere il proprio affetto verso ciò che si possiede e che ci è caro. Quando la nave fu completata, nel 1876, l'Imperatore salpò per un'ispezione del nord est del Giappone, attraverso la regione del Tōhoku, partendo da Aomori, facendo un piccola sosta a Hakodate e terminando a Yokohama il 20 luglio dello stesso anno.
Fu nel 1941 che, in onore di quel giorno, fu proposto dal Ministro delle Comunicazioni Shozo Murata, l'Anniversario del Mare (海の記念日 umi no kinenbi, 20 luglio), per commemorare il viaggio intrapreso dall'Imperatore sulla Meiji-Maru.
Ma ancora non diventerà una festività nazionale, se non nel 1996, prendendo il nome di Giorno del Mare.
Insoddisfatta di ciò, la fanciulla costantemente al fianco del giovane, decise di scavare più a fondo nelle origini di egli, trascinandolo in quella che sarebbe stata la loro ennesima avventura. Curiosando nei documenti dell'adozione, furono in grado di scovare un numero che parve mostrare la data di nascita, insieme, d'altronde a quello che era il vero nome del bambino.
Fu il piccolo segreto nascosto nei meandri di quel fragile cuore appartenente ad Aya, non lo rivelò al fratellino, mantenendo ciò un mistero, l'ennesimo.
Toshio naque il 7 luglio, durante la famosa Tanaba " 七夕 ", la "Settima Notte".
Celebra il ricongiungimento delle divinità Orihime e Hikoboshi, rappresentanti le stelle Vega e Altair. Secondo la leggenda i due amanti vennero separati dalla Via Lattea potendosi incontrare solo una volta all'anno, il settimo giorno del settimo mese lunare del calendario lunisolare.

∂৲ ❜ nazionalita'

⑀╮ ❛ Giappone

∂৲ ❜ carattere

Data la sua indole giocosa e altamaltamente sfacciata, pare impossibile tenere a bada una così irrefrenabile sete di sorrisi.

All'apparenza dotato di una calma esemplare rivolta a qualsivoglia situazione possa accadere dinnanzi al suo vigile sguardo, intenzionato a risolvere qualsiasi sia il problema senza l'aiuto di altri soggetti, assicurandosi che essi non si lascino sopraffare dall'irrefrenabile panico, capace di raggiungere i meandri delle menti più forti. Incapace, d'altronde, di prendere il tutto con serietà, nella ricerca di far sorridere quelle che sono le persone al suo fianco.
Estremamente infantile e solare, un tale giovane pare mancare di una qualsivoglia pessimistica emozione.
È evidente, per di più, quanto il suo sorriso imperterrito non abbandoni mai quel volto, la sua maschera.
Un carattere tanto positivo, solamente una bugia, scritta e riscritta dallo stesso nel disperato tentativo di nascondere quello che era il vero Toshio, o per lo meno uno di quei tanti manichini posati nella spezzata mente di egli.
Le ha promesso tutto ciò, ha giurato che avrebbe fatto la stesso, che li avrebbe salvati.
Toshio non è in grado di combattere con quelle ombre tentatrici, speranzose di rubare quelle maschere protette dallo stesso, uniche fonti di quei sorrisi costanti, paragonabili a droghe necessarie per vivere.
Non comprende, oramai, chi sia realmente il vero Toshio, sin dall'infanzia costretto ad essere una persona differente da lui per il solo scopo di appagare i cuori spezzati dei signori Inoue e della cara fanciulla, la quale era l'unico motivo della genuina felicità che egli fosse mai stato in grado di sperimentare, la sua prima fonte del vero sorriso, lo stesso malamente riprodotto oggigiorno, per quanto convincente possa essere e impossibile da scambiare per falso, tale sorriso non è altro che la maschera, capace di renderlo schiavo delle sue funzioni.
Certamente, però, si deve aggiungere quanto egli non sia assolutamente uno sciocco, stiamo parlando del bugiardo dei bugiardi, dopo tutto.
Quando a contatto con lui la realtà si distorce, impossibilitando la capacità di comprendere la verità dalla bugia.
Alla fin dei conti, purtroppo, però, tale abilità non è certo un'azione buonista per ovvie ragioni, comprese dallo stesso Toshio, il quale non ha certo alcun rimorso nel pronunciare parole incapaci di esporre il vero, con pura semplicità.
È pur sempre stato abituato alle menzogne da Aya, lui stesso è una bugia sin dal primo incontro e, pur avendo cambiato storia, continua ad esserlo, impossibilitato da lui stesso a ricordare chi fosse quel debole bambino di un tempo, che aveva messo piede nella villa tremando come una foglia al vento.
Quel bambino intento a passare le lunghe notti immerso in quelle che erano le proprie lacrime, solo e spaventato da quello che lo circondava, vuoto di quelle che oggi sono le emozioni principali di quella maschera.
Quel bambino salvato da Aya, che però non venne salvata dallo lui.
Descrivere ciò che Toshio prova per sè stesso è un compito difficile, ma facilmente riassumibile in una parola: odio.
Per quanto possa apparire, non potrà mai tenere ad una persona quanto ha amato Aya, un amore totalmente diverso da qualsiasi forma conosciuta e stereotipata, radicalmente estraneo alla definizione stesa sulle pagine di un dizionario. Aya era tutto ciò che Toshio aveva al suo fianco, non avevano alcuna importanza quei numerosi e ricchi beni materiali che li circondavano, loro bramavano solo la presenza dell'altro.
È lo stesso nome, Toshio, a coltivare quel rimorso che prova verso la sua persona. Dolce e premurosa, la fanciulla, lo aveva definito un eroe attribuendogli tale nome, cos'era però un eroe?
Una persona capace di sacrificare sè stesso per ciò che amava, spavaldo abbastanza da sconfiggere qualsiasi malvagio con le sole proprie forze.
Esatto: è coraggioso.
Allora perché non definire un eroe Aya, perché lei ha preferito nominare lui in quel modo?
Era lei la vera eroina, lui era solamente un bugiardo, e lo è tutt'ora.
Impossibile poter salvarsi dalla realtà.

∂৲ ❜ aspetto fisico

⑀╮ ❛ Kano Shuuya -- Mekakucity actors

Inutile tentare di non posare lo sguardo su essi, quegli occhi color ambra, dalla pupilla ristretta in un misero chicco di riso cresciuto, racchiusa da grandi occhi tagliati verso l'alto, alla parvenza dotati di una forma felina attirano l'attenzione come sapienti magneti.
Nonostante l'incertezza, il fisico minuto del giovane lascia facilmente intendere l'età non adulta di egli, mettendo, invece, in risalto l'elasticità del suo corpo.
Talmente chiara, la candida pelle, pare potersi confondere fra le ciocche biondo cenere del giovane, portando a far ricadere l'occhio curioso dell'interlocutore su quanto esse siano in disaccordo fra di loro, talmente disordinate da sembrare nel bel mezzo di una battaglia, dovuta essenzialmente dal particolare taglio dei capelli, costringendo una parte di essi and apparire più lunga dell'altra disorientandone la direzione, pur se abituato a nascondere la parte posteriore della capigliatura dal fedele cappuccio. Geloso della fragranza emanata dal proprio corpo, mai intenzionato a condividerla con nessun'altro, nonostante la consapevolezza di quanto lui possa amare infastidire le persone toccandole ed abbraccaindole lui stesso, di fatto esso è il profumo indossato durante la sua lunga permanenza nella villa.


∂৲ ❜ storia

Senza neppure donargli la possibilità di aprire i minuscoli occhi, Toshio, dovette fare a meno di quella che era la figura materna, la quale allo stremo delle forze non potè neppure vivere la gioia dell'abbracciare il proprio bambino per la prima ed ultima volta, ricadendo su quello che fu un sonno privo di risveglio, causato dall'ambiente scarso dell'igiene necessario per un momento del genere, data la povertà del paese.
Abbandonato alle cure del padre, fu presto trasportato all'orfanotrofio, all'età di 4 anni, più vicino all'abitazione decadente, affidato, a quel punto, a quello che era un ambiente solitario, in cui bambini e bambine erano disinteressati a qualsiasi forma di divertimento, concentrati principalmente sul quelli che erano i propri pensieri, preferendo mantenere le distanze da quelli altrui, finendo per spingere anche il biondo ad apprendere tale mentalità. Non potè far altro che passare intere giornate all'interno delle camerate, fuoriuscendo, come un gregge affamato, solamente all'ora dei pasti principali.
Fino al giorno in cui, arrivarono i controlli per le adozioni, in cui, ogni singolo soggetto, veniva lavato e vestito, rendendolo consono all'incontro predisposto con dei possibili genitori, a cui, solo per quel preciso giorno, sarebbero state aperte le porte.
In linea nella sala principale, i bambini mantenevano un falso sorriso impresso sul volto, nel tentativo di richiamare l'attenzione di uno di quegli adulti presenti a poca distanza da loro, intenti a squadrare ogni singolo centimetro di ognuno di loro.
Toshio, d'altronde, fu l'unico incapace di far comparire un sorriso, per quanto sforzato, sul suo viso, ricevendo nient'altro che espressioni disinteressate saltarlo per passare al soggetto accanto. Lo sguardo di egli, fu, d'improvviso, un tutt'uno con degli occhi color nocciola, confusi fra le braccia di due adulti. Osservò senza respiro l'esile dito alzarsi nell'aria, direzionato verso una posizione ignota per i genitori, ma sconcertante per il fanciullo: stava indicando lui.
Appena riconosciuto il punto riferito dalla figlia, i signori Inoue non persero tempo nell'andare a riferire la decisione agli organizzatori.
"È come il nostro Aito!" "Sei proprio tu!" Parole simile a quelle poco elencate fuoriuscirono dalle bocce dei due ricchi alla vista del bambino.
Arrivati alla villa furono subito chiare le funzioni di egli, era un rimpiazzo del figlio, morto in seguito ad annegamento.
Era spaventato, forse terrorizzato, da tale situazione, incapace di comprendere perché costretto a cambiare luogo così spesso se considerato "rotto" dall'orfanotrofio.
Tutte domande la cui risposta venne scovata solo ed unicamente dalla dolce Aya, colei che fu in grado di ricostruire il bambino da quei semplici pezzi rimasti, nonostante la giovane età di soli 7 anni, un anno maggior dell'allora piccolo Toshio, con una semplice ed innocua bugia: ti proteggerò da qualunque cosa.
Perché bugia? Non ne sarebbe stata in grado se ancora così piccola, ovviamente, ma, d'altronde, essa non fu altro che la più pura delle verità.
Gli anni passarono, il bambino era diviso in due personaggi: Toshio e Aito, cosa incapace di creare alcun problema allo stesso.
Ogni singola ora passata, era al costante fianco della bambina, ostacolato nel dormire senza la consapevolezza di averla stretta a sé come un neonato necessita la presenza della madre.
Erano soliti a dirigersi verso il centro città senza consenso, finendo per ritrovarsi all'orfanotrofio in cui Toshio aveva trascorso buona parte degli anni passati.
Il compito che Aya si impose era quello di riportare loro il sorriso, ad ognuno di quei numerosi bambini, e Toshi decise di aiutarla senza esitare.
E così fecero.
Ogni singola volta in cui riuscivano a sgattaiolare in città, si dirigevano spediti verso i bambini, organizzando piccoli spettacoli segreti, nascosti dagli occhi indiscreti dei governanti, divenendo una famiglia dipendente gli uni sugli altri.
Ma ad ogni cosa bella ci dev'essere una fine, no?
Durante una calda giornata, vicina al giorno del decimo compleanno di Toshio, i due bambini si divertivano a fingere di essere agenti segreti, come loro solito, all'interno della villa.
Con l'intenzione di scoprire quale fossero i documenti rubati dal famoso investitore in borsa "BadMan", si diressero, senza permesso, nella stanza dei genitori, in quel momento assenti a causa dellimpegantivo lavoro. Nonostante fossero a conoscenza del non potersi recare in quella camera senza consenso, decisero di dare uno strappo alla regola solo per una volta, facendo capolino in essa. Rovistando nei cassetti, una busta rossa capitò fra le mani del bambino, richiamando l'attenzione della sorella maggiore.
Una volta aperta, essa fu rubata dalle mani del giovane e presa sotto custodia dalla più grande, lasciando trasparire solamente un sorriso e dicendo fosse solamente un mucchio di cose noiose.
L'ennesima bugia.
Appena visto il tipico marchio dell'ospedale, non tardò ad agire per evitare che il fratello leggesse qualcosa di spiacevole, pur non sapendo cosa contenesse, mistero che fu svelato la notte stessa, quando lei andò a controllare cosa fosse scritto all'interno di tali fogli.
La data impressa su essi era risalente a pochi giorni prima.
Aya aveva un tumore.
Passò quella notte immersa nel terrore più puro, ma la principale causa di tale stato non era la paura di ciò che le sarebbe accaduto, ma cosa avrebbe fatto Toshio senza di lei.
Non svelò tale tale segreto al fratello, non voleva renderlo triste, non voleva terrorizzarlo come lei lo era, nonostante non lo desse a mostrare.
I giorni passarono, i genitori non mostravano avere alcuna intenzione di proferire parola su quanto stesse accadendo neppure alla diretta interessata.
Dopo poco tempo, fecero sì che la figlia iniziasse quella che lei riconobbe come la chemioterapia, la quale decise di far passare per una semplice raccolta di vitamine agli occhi del fratellino per l'intero periodo di essa, fino a quando i primi sintomi si mostrarono, l'energia della fanciulla era visibilmente diminuita senza togliere, però, quanto lei cercasse di giocare con Toshio, nonostante le ripetute ramanzine da parte dei genitori preoccupati di perdere anche quella figlia.
Nel momento che ella iniziò a perdere le more ciocche, indossò costantemente un largo cappello, capace di coprire ogni punto privo di esse assicurandosi di non rivelare l'ennesimo segreto al bambino.
Le speranze erano minime, le cure sembravano avere effetti benevoli a malapena mentre Aya peggiorava a vista d'occhio, situazione di cui lei era a conoscenza.
E che sapeva non avrebbe potuto risolvere con alcuna bugia, questa volta, o almeno, teoricamente non avrebbe potuto.
Durante quella che fu la loro ultima seduta di gioco, lei fece fare una promessa solenne al fratellino: avrebbe fatto mantenere il sorriso ai bambini dell'orfanotrofio come al solito, li avrebbe protetti fino a quando non sarebbero stati in grado di trovare da soli la felicità con la propria famiglia adottiva.
Non aveva altra scelta se non dare la propria parola che l'avrebbe fatto.
Lo stesso giorno, Aya chiese a Toshio di accompagnarla a fare qualche salto sui sassi al laghetto dietro casa, nonostante le condizioni che avrebbero reso impossibile tale azione alla fanciulla. Egli era occupato a recuperare una pallina da tennis rimasta incastrata nella grondaia, dicendo di avere di meglio da fare.
È certo che mai sbiadirà dalla sua mente l'angelica immagine del puro sorriso formato dalle rosee labbra della bambina quel giorno, lo stesso presente quando il suo esile e fragile corpo fu ritrovato inerme sui delicati ciuffi d'erba verde del prato.
Se lui fosse andato appresso alla sorella invece di tentare di recuperare una dannata pallina in vano, avrebbe potuto salvarla? Toshio non ha pensiero di cui è più certo, non avrebbe dovuto abbandonarla.
Era da solo, non importavano i genitori, i costosi regali di condoglianze, i sorrisi ricolmi di pietà degli ospiti, quella sarebbe stata l'ultima festa fra lui e Aya, la festa della morte della fanciulla.
Rimase all'interno della chiesa fino alla fine, non proferì parola, nè diede libero passaggio alle lacrime, attese.
Una volta completata la sepoltura, Toshio si diressero verso l'orfanotrofio, dove, sorpresi, i bambini osservarono solo uno dei due loro amici.
Iniziarono anche per lui le bugie, raccontando ai fanciulli dell'improvvisa partenza per una missione top secret di Aya, e del ritorno indefinito, accogliendo fra le sue esili braccia i tremonlanti corpi degli orfani in lacrime, mentre lui conservò esse per quando si trovò in solitudine.
Passò in tale modo la maggior parte della sua adolescenza, continuando ad essere Aito per gli addolorati genitori, invece, quando non presenti per motivi lavorativi, tornava ad essere Toshio per l'orfanotrofio.
Eppure, Aya non è più al suo fianco.


∂৲ ❜un ricordo che ricorda alla perfezione prima di essere rapito dagli scienziati

Indelebile, l'immagine sfuocata dalle minacciose lacrime di una solitaria lapide è impressa nelle sue memorie, impossibile non concentrare lo sguardo su quelle scalfite scritte dalla calligrafia corsiva, le quali dettava solennemente, come un triste tentativo di portare luce all'utilizzo del nome, sette parole impresse nella gola di egli come impresse sulla pietra:
"Aya Inoue"
Potè percepire il sordo tocco della stoffa dei suoi pantaloni scontrarsi col terreno ghiaioso, suono seguito dagli irrefrenabili singhiozzi incorniciati dalle imperterrite lacrime sgorganti dai suoi colpevoli occhi, concentrati su quella che era limmagine delle labbra rosee della oramai dissolta fanciulla piegate in un lieve sorriso, gemello dello stesso rivolto a quei bambini dell'orfanotrofio.

∂৲ ❜ qual e' la parte del suo corpo tinta di nero?

La parte del suo corpo tinta di nero è l'intera circonferenza del suo petto, all'interno del quale sono custoditi con premura i polmoni del giovane, capaci di donargli l'aria necessaria per pronunciare le sue tanto necessarie bugie.
Nonostante tutto, tale circonferenza non è del tutto con completa, poiché al centro di essa è presente una macchia priva di tale scuro colore.


∂৲ ❜  ợนคℓε ε' ℓ'คℓтгค pคгтε c๏ภ c๏ℓ๏гε ¡ภนรนคℓε? cнε c๏ℓ๏гε ε'?

Il colore tanto inusuale è situato in quella che è la parte capace di rendere incompleta la circonferenza nera, capace di rendere imperfetta l'oscurità che avvolge il luogo da cui ogni bugia prende fiato.
Dipinta del rosso più vivo, assume una forma simile a quella che potrebbe ricordare un piccolo cuore nato da una voglia, nonostante le differenti origini di esso.
Durante quelle interminabili notti immersi nei mondi immaginari più impensabili, non erano rare le volte in cui Aya elogiava tale particolare, divertendosi, per di più, a ricoprire quell'oscuro colore intento a nascondere il suo petto con il più acceso dei rossi presenti nel suo secchiello del pennarelli, lasciando che il suo dolce cuore sconfiggesse quelle scure bugie.
Si domanda ancora se a quei tempi la bambina ci fosse realmente riuscita.

∂৲ ❜  ∂εร¡∂εг¡๏ p¡น' ɢгคภ∂ε 

Nemmeno l'individuo dalla pazienza più spiccata sarebbe mai stato in grado di tenere il conto di ognuna di quelle solitarie notti.
Nottate in cui la sua scordinata mente era impossibilitata a concentrarsi anche solo per un misero instante in qualsivoglia altro pensiero in cui il sorriso della dolce fanciulla non fosse il protagonista indiscusso.
Rare se non nulle le volte in cui il cadere fra le braccia di morfeo non era nient'altro se non il portale a quello che erano le sue memorie, forse il suo unico ricordo, la sua sorellona.
Sarà ovvio, a questo punto quale sia l'argomento principale di quello che è l'unico desiderio presente nel nebbioso cuore di egli: riabbracciare Aya. La stessa fanciulla capace di riparare qualcosa di rotto, e donare la propria vita pur di vederlo brillare.
Un desiderio puro, quanto irrealizzabile.
Forse, una delle ennesime bugie senza verità.

∂৲ ❜ p๏тгεЪЪε тгค∂¡гε ¡ℓ pг๏pг¡๏ ɢгนpp๏?

Per quanto sorprendente, data la sua indole bugiarda e doppiogiochista, non potrebbe in nessun modo compiere un'azione tanto meschina.
Dato il ruolo ben certo di assumere all'interno di tale gruppo, non aiuterà nessuno ma aiuterà tutti.
Semplice quanto complesso come ragionamento, esso ha bisogno di spiegazioni.
La sua innata capacità nella menzogna è un asso fondamentale in quello che è il suo piccolo ed innocente ideale.
Se mai ci fosse il sospetto di un traditore, lui sarebbe il primo a lasciare che gli altri ricolleghino tale ruolo a lui, ovviamente non ammetterebbe ciò a gran voce per il semplice motivo che non sarebbe realmente credibile, d'altro canto, però, lascerà piccoli e semplici indizi materiali e orali qua e là, mentre, discreto e senza essere notato, cercherebbe per conto suo il vero traditore.
Stessa logica applicata nel suo intero percorso, tentare di far sorridere e rallegrare i compagni anche nel più disperato nei modi e nella più grave delle situazioni, mentre tenta di venire a capo della faccenda, garantendo la sicurezza e felicità di ognuno di loro, esattamente come Aya ha garantito la sua felicità.
Sarebbe disposto a tutto per tenere al sicur chi si è prefissato di proteggere, ogni singola cosa.

∂৲ ❜ คภ¡ണคℓε cнε p๏тгεЪЪε ร¡ണЪ๏ℓεɢɢ¡คгℓ๏

⑀╮ ❛ Orso

Simbolo per eccellenza di protezione, saggezza e forza. E' il guardiano del chakra del cuore. Alleato curativo straordinario, l'Orso offre la guarigione creando un legame tra il nostro cuore e la madre terra, che da sempre fornisce tutto ciò che ci occorre per guarire e vivere.
Aiuta perciò a riscoprire la connessione con il Tutto, risanando le ferite.

∂৲ ❜ pคนгε 

⑀╮ ❛ Fobofobia

La fobofobia (dal greco φόβος,
phobos, fobia o paura) è una rara tipologia di paura che può essere indicata come la fobia di avere paura, ma anche come la paura di sviluppare una fobia. Quando nei soggetti affetti da fobofobia il cervello non è più capace di distinguere correttamente le situazioni di pericolo e si innesta un circolo vizioso tale che l'individuo finisce con il temere la propria reazione dinanzi ad una minaccia (la paura) piuttosto che la minaccia in sé, per Toshio e diverso.
È spaventato da quale sarebbe la propria reazione se avesse paura, come potrebbe reagire difronte al terrore, nonostante, tale fobia, ha un effetto quasi nullo sullo stesso giovane, quasi facendo divenire essa inesistente, dato che, qualvolta, la paura si fa strada nel suo petto, ma è solitamente bloccata sul nascere dall'ennesimo sorriso di egli.

∂৲ ❜ cคpคc¡тค'/тคℓεภт¡ 

؂⌐ Potrebbe mai la capacità di mentire essere definita un talento?
Certamente, non è qualcosa da tutti.
La sua maestria è invidiabile, a livelli sopraffini, come già accennato, dinnanzi a lui verità e bugia non sono nient'altro che frivoli insiemi di lettere. Dedite in aggiunta in innocenti scherzetti con l'intento di confondere l'interlocutore, giusto per qualche risata.

؂⌐ Incredibile ma vero, pare la sua energia non abbia limite, incapace di esaurire il costante entusiasmo verso uno scherzetto o una battuta, esattamente come incapace di dormire per più di quelle che solitamente sono un paio d'ore o meno. Per quanto ciò possa essere dannoso per la sua salute, non sembra arrecare alcun effetto negativo su di lui.

؂⌐ Nonostante abituato a correre fra le rocce del lago e i stretti vicoli dei percorsi diretti all'orfanotrofio, la sua resistenza non è certo un qualcosa di cui va pienamente fiero. Certamente non è minima, ma probabilmente nemmeno al di sopra della media, a differenza delle sue capacità elastiche. Di fatto è evidente quanto atletico nell'arrampicarsi e nel leggiarsi nell'aria possa essere, senza dubbio una conseguenza delle lezioni private da parte del fratello del padre di Aya, la quale teneva parte alle prove con piacere, pur non spiccando di talento come il fratello minore.

؂⌐ Ha una invidiabile capacità intellettiva. Pur non spiccando in materie come matematica e quant'altro, inutile dire quanto la sua mente possa essere analitica e capace di trarre logiche soluzioni da qualsiasi situazione.
I suoi piani parvono infallibili, scaturiti dalla sua sola mente, senza il necessario aiuto di un complice che non sia la sua menzogna. In grado di trarre le conclusioni più improbabili ma veritiere, è senza dubbio dotato di un cervello non predisposto per ogni individuo.

؂⌐ È la risata più tenera del globo un talento? Da oggi sì.

∂৲ ❜ รεรรนคℓ¡тค' ε ∂¡รp๏ภ¡Ъ¡ℓ¡тค' ค гεℓคz¡๏ภ¡ 

⑀╮ ❛ Demiromantico/Biromantico/Asessuale

 Un demiromantico è un soggetto capace di provare attrazione esclusivamente romantica solamente dopo aver stretto un rapporto estremamente forte meno intimo, più un'amicizia, con l'altro.

 Un biromantico è un soggetto attratto romanticamente sia da maschi che femmine, senza alcuna minima differenza.

 Un asessuale è un soggetto radicalmente incapace di provare la minima attrazione sessuale verso un'altro individuo, indipendentemente dal sesso.


∂৲ ❜  т¡p๏ ∂¡ pคгтภεг cнε v๏ггεЪЪε

Probabilemente una delle uniche domande la cui risposta è incognita allo stesso Toshio.
Per il giovane l'amore è sempre stato nient'altro che un semplice e banale taboo, la cui risposta non gli era di alcun interesse.
L'unica e sola forma d'amore da lui mai sperimentata è quella provata nei confronti di Aya, ma, come già sottolineato, esso non era lo stesso descritto da qualsivoglia individuo, era al di sopra di un piano diverso, più forte dell'amore di qualsiasi coppia desiderosa. Probabilmente, tale amore, fu scambiato per la forma stereotipata di esso per più di una volta dal giovane cuore di Toshio, sentimento all'istante dissolto dal puro e genuino amore veritiero presente fra i due.
È già stato detto, d'altronde, che mai sarà in grado di sperimentare nuovamente l'ammontare degli stessi sentimenti provati verso quell'angelica bambina per qualcun'altro, esattamente come mai potrà tenere ad una persona come ha tenuto a lei.
L'unica speranza, nonostante ciò, è di essere in grado di trovare un personaggio dalle parvenze simili a quelle dell'adorata fanciulla, capace di tirare fuori da lui quel piccolo e fragile bambino oramai nascosto in un angolo del suo petto nella vana speranza di venire raggiunto dalla sorellona.
D'altro canto, sperare in una copia di un qualcuno di incomparabile come Aya, non è nient'altro che un insulto alla stessa bambina, desiderosa di vedere il fratello superare quello che è il suo indelebile passato al suo fianco, riuscendo a donare quell'amore che fino ad allora aveva tenuto da parte per il suo inesistente ritorno ad un'altra persona capace di meritare esso con tutto sé stesso, forse riuscendo maggiormente in tale intento se al fianco di una persona differente da questa, magari qualcuno con cui potersi salvare a vicenda, una persona che ha sofferto quanto lui.
Perciò, non esiste un vero partner ideale per lui, desidera solo poter provare lo stesso calore sentito alla vista del dolce sorriso di Aya.

∂৲ ❜  ¡ℓ ɢεภεгε ∂¡ pεгร๏ภค c๏ภ cน¡ vค ∂'คcc๏г∂๏ ε ợนεℓℓε c๏ภ cน¡ ภ๏ภ vค ∂'คcc๏г∂๏

؂⌐ Per lui qualsiasi persona dev'essere protetta, un cuore puro può essere presente nel petto di chiunque, e questo è l'unico e solo tratto indispensabile per andare d'accordo con il giovane, nonostante ciò, alla fin fine, può dire di provare una lieve maggiore simpatia verso le persone tendenti a prendere con entusiasmo quelle che sono le sue bonarie prese in giro e magari assecondarle, insieme a coloro affezzionati al gruppo di cui fanno parte, pronti a proteggere esso, nonostante Toshio voglia essere il solo a padroneggiare tale missione senza lasciare che ciò venga inteso ai compagni. Prova una sorta di sintonia, inoltre, con le persone che nascondo il loro dolore, magari sotto una maschera odiosa come lo stesso, desiderando di poterli liberare da essa.

؂⌐ Disprezza i bugiardi. Come riferito precedentemente, chiunque è munito di un cuore dalla pura energia, tranne degli sporchi bugiardi, esattamente come Toshio, il quale si definisce impuro. Secondo questa logica, persino Aya non era nient'altro se non una bugiarda, di fatto ciò è falso. Qualsiasi parola priva di verità trapelata dalle labbra della bambina era costituita da sola premura, con l'intenzione di proteggere ciò che per lei era più caro, bugie di cui lo stesso Toshio non era a conoscenza ma che ora ha compreso.
Utilizzare le menzogne per egoistici scopi non è nient'altro che un meschino obbiettivo posseduto da altrettanto meschine persone, compreso il giovane.


∂৲ ❜ c๏รค ɢℓ¡ p¡คcε ε c๏รค ภ๏ภ ɢℓ¡ p¡คcε

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؂⌐ Inutile descrivere quanto egli possa adorare il sapore della pasta di mandorle, per quanto ripetutegli le potenziali carie derivate da essa, il giovane non ha mai demorso continuando a prelibarsi di tale ingrediente.

؂⌐ Ama comportarsi da completo idiota molto spesso, fingendosi un astronauta di ritorno dallo spazio o magari una donna appena abbandonata dal marito, o ancora per sino da maggiordomo, giusto per strappare qualche risata o sbuffo irritato, altra reazione che lo aggrada.

؂⌐ Adora l'allegro suono delle risate, potrebbe affermare l'inesistenza di una melodia sia naturale che elettronica capace di superare essa, specialmente se udita la risata prodotta dalla dolce Aya, di cui ne conserva avidamente la memoria.

؂⌐ Ha una grande simpatia per qualsivoglia insetto e quelli che le persone sono solite a definire "animalacci", trovando essi alquanto buffi.

؂⌐ Uno dei suoi passatempi preferiti è sicuramente essere fastidioso, talvolta potrebbe adorare ripetere parole ad un individuo per il solo gusto di una risata o il piacere di farlo divertire o irritare.

؂⌐ Tiene costantemente a presso quello che era il costoso profumo appartenente alla sorella maggiore, una boccetta dal vetro tinto di rosa il quale è stato capace di colmare l'ambiente della sua delicata e avvolgente fragranza per l'intero periodo della loro non poi così spensierata infanzia. Preferisce, ad ogni modo, mai sprecarlo utilizzandolo, accontentandosi di rigirarlo fra le proprie mani in cerca di conforto.

؂⌐ Lo appassionano i giochi di ruolo.
Principali passatempi dei due bambini erano senza ombra di dubbio quelli in cui la fantasia era una componente principale, fingendosi agenti segreti, astronauti e quant'altro. Tale passione è presente tutt'ora, accentuata dalla sua capacità incline alla costante menzogna, quelle costanti maschere sono un gioco di ruolo in sè, in fin dei conti.

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؂⌐ Come già affermato, non apprezza affatto i bugiardi e le stesse bugie.
La sua reazione ad una seria menzogna fatta passare per verità sarebbe l'apparente indifferenza nonostante piccoli accenni intenzionali che farebbero comprendere al diretto interessato di essere stato scoperto, continuando, però, a comportarsi normalmente. Non lo svelerebbe a nessuno, preferendo risolvere il tutto da solo, come già spiegato.

؂⌐ Non è un vero amante della malizia, intesa in senso sessuale. Certamente, un tono malizioso a scopi puramente divertenti è qualcosa che apprezzerebbe e a cui reggerebbe il gioco, ma nulla di serio, ciò non farebbe altro che alimentare il disgusto verso tale soggetto.

؂⌐ Non apprezza venire ostacolato, il che è differente dal trovare difficoltà a risolvere il problema a causa dell'ostacolamento del nemico. Di fatto, lo intriga il pensiero di un degno avversario al pari della sua intelligenza, sempre detto che ciò possa essere un serio pericolo per il gruppo. Ciò che lo infastidisce è il carcere di venire aiutato dai compagni che dovrebbe aiutare da solo.

؂⌐ Odia la pietà altrui nei suoi riguardi.

؂⌐ Non è un grande fan del genere musicale elettrico o hip hop, preferendo di gran lunga la musica classica o pop, anche se deve ammettere che l'unica melodia che sempre amerà è la voce di Aya intenta a cantare la loro ninna nanna, la quale viene spesso ripetuta con voce impercettibile dalle labbra del giovane.

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~ [ voice of Hiro Shimono! ]

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~ [ voice of Derek Stephen Prince! ]

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