Capitolo 52.

Levi's pov.

17/04/1945 - 12:15 a.m.

Gli uomini erano già nel vivo del lavoro dato che quello sarebbe stato il nostro ultimo giorno di permanenza. Mancava ancora parecchia merce da caricare e collaudare, ma in una giornata sarebbe stato tutto pronto, doveva essere tutto pronto.

Stavo osservando i miei soldati dediti alla missione quando mi si affiancó Erwin.
Subito mi morsi l'interno della guancia voltando lo sguardo dall'altra parte come per non incrociare il suo, ma i suoi passi mi suggerirono che si fermò proprio di fianco a me.

"Lavorano bene"
Attaccò bottone lui.
Dal suo tono non riuscii a percepire nulla di insolito, si esprimeva sempre in modo tranquillo, apparentemente docile ed elegante.

Dannazione a te e alla tua etichetta impeccabile...

Non gli risposi incrociando le braccia al petto, il mio sguardo rivolto verso la folla di uomini indaffarati.

Con la coda dell'occhio notai come il biondo avesse preso ad oscillare leggermente con i talloni, le mani fisse dietro la schiena in un atteggiamento di disagio, mi sollevò notare una minima reazione da parte sua.

Allora sei umano anche tu.

Lo sentii schiarirsi la voce portandosi una mano davanti alle labbra, come se avesse voluto prender parola, ma come lo fece inizió a tossire sul serio.
Voltai appena lo sguardo verso l'uomo che di botto si chinò verso terra non incrociando il mio.
Corrugai le sopracciglia confuso, constatando d'aver messo in difficoltà il Generale, ma come biasimarlo d'altronde.

"Tutto appost-"
Iniziai io infastidito da quel tossire continuo.

"S-sì"
Mi precedette lui tentando di ricomporsi.
Annuii in segno d'assenso riportando lo sguardo davanti a me sperando non mi rivolgesse nessun tipo di domanda.

Non dire niente, non dire niente, non dire n-

"Bel ragazzo Jeager, non è vero?"
Ecco che sganciò la bomba.
Mi mancò un battito faticando a deglutire.

Presi coraggio fissandolo.
"Sì insomma, tra i ragazzi tedeschi penso sia il più... bello"
Continuò lui guardandomi a sua volta.

"Dove vuole arrivare?"
Chiesi assottigliando gli occhi.

Scosse il capo scorcendo le labbra ed alzando le sopracciglia.
"Io? No, da nessuna parte, si figuri"
Rispose prontamente alzando le mani a palmo aperto.

"Mh"
Aggiunsi io tentando di apparire il più tranquillo ed equilibrato possibile.

"Semplicemente non la biasimo abbia scelto lui, diciamocelo, è un ragazzo da copertina, penso sia uno spreco il fatto che sia qui in guerra"
Disse poi.

Puoi chiudere quella dannata bocca?

Mi voltai nella sua direzione.
"Ciò che faccio nel mio privato non la riguarda"

"Si tratta di uno dei miei ragazzi, penso mi riguardi eccome"
Mi riferì subito dopo con aria più dura.
Immaginai fosse una sorta di padre per tutti quei soldati e ciò non aiutò affatto in quel momento.

"Allora ne parli direttamente con lui"
Risposi più acido di quanto avessi realmente voluto rispondere.

"Non credo ce ne sia più bisogno"
Aggiunse tornando ad un tono piatto.

Lo guardai spaesato.
"Contento che lei a letto sia fantastico"
Disse infine.

Sbiancai completamente.
"C-come?!"
Dissi con occhi sgranati.

"Bhe, non che fosse necessario riferirlo, le grida del ragazzo hanno fatto ben intendere tutto"
Continuò imperterrito lui portandosi due dita sotto il mento in segno di concentrazione.

"Non mi sembra opportuno parlarne qui"
Aggiunsi riacquistando calma e compostezza.

Mi puntò un sorriso divertito.
"No, non volevo metterla certo in imbarazzo, mi permetta solo di dirle che quel ragazzo è cotto di lei"
Mi riferì in modo tranquillo e con una lieve risata.

"E lei provi a marciare su questo fatto e le assicuro che sarà l'ultima cosa in grado di fare"
Disse infine guardandomi con due occhi glaciali, il sorriso di poco prima svanì completamente.

Rabbrividii.
"Veda di farsi i cazzi suoi Generale"
Risposi stufo di tutta quella situazione.
Me ne andai subito dopo piuttosto nervoso.

Raggiunsi la postazione di Farlan vedendolo intento a sollevare diverse casse piene di guarnizioni, notai come le sue braccia snelle e lunghe fossero diramate da diverse vene rendendolo piuttosto seducente.

Sapevo perfettamente stesse lavorando con il gruppo 12 ovvero quello di Eren, ma tutto sarebbe stato meglio che continuare la conversazione con il Generale.

"Oh Levi"
Mi salutò lui una volta poggiata la cassa sul mezzo blindato.
Sfregò le mani fra loro raggiungendomi.

"Ti ho detto un milione di volte di non chiamarmi per nome"
Lo rimproverai.

"Pensavo fossi assieme al Generale Smith"
Mi riferì, con il dorso della mano si asciugò la fronte mentre l'altra era fissata sul fianco.

"Volevo assicurarmi fosse tutto apposto"
Dissi rimanendo vago.

Storse le labbra con ancora il fiatone addosso dovuto all'innumerevole sforzo.
"Bhe ma qui è tutto sotto controllo, dovresti saperlo dato che ne sono a capo io"
Mi riferì abbozzando una risata stanca ed affaticata.
Il suo corpo mezzo scoperto era madido di sudore, ed il petto si smosse sotto le sue risa sconnesse.

Roteai gli occhi al cielo.
"Comunque Levi..."
Iniziò lui grattandosi la nuca visibilmente a disagio.

Lo guardai con attenzione.
"Io non dico nulla eh... ma potevate almeno invitarmi ieri sera"
Mi riferì sorridente.

Sgranai gli occhi iniziando ad arrossire appena.
"FARLAN"
Pronunciai a voce forse fin troppo alta.

Iniziò a ridere di gusto.
"Che c'è?! Sembravate divertirvi"
Riferì ammiccante.

Lo spintonai con una mano.
"Finiscila"
Risposi allontanandolo appena, voltandomi vidi il moro davanti a me, mi pietrificai all'istante.

"U-ufficiale Church, abbiamo terminato di caricare le guarnizioni"
Disse con sguardo basso e gote rosse, lo squadrai per intero notando quanto imbarazzato fosse.

"Ere-"
Iniziai con un filo di voce, ma venni interrotto dal biondino alle mie spalle.

"Ohi ohi, ma dite che un ménage à trois si potrebbe fare se ci si organizza?"
Disse appoggiandosi alla mia spalla, lanciò un fugace occhiolino al ragazzo per poi iniziare a ridere.

Sospirai esasperato mentre il moro iniziò ad incespicare nelle sue stesse parole diventando di un rosso accentuato.

Mi passai una mano sul volto, stanco di tutta quella situazione.
"Continua a lavorare Jeager, Farlan tu seguimi"
Dissi prendendo in mano la situazione.

Una volta isolati iniziai a parlargli.
"Allora avevo ragione"
Iniziò lui con un sorriso in volto.

"Te lo avevo già fatto intendere mi sembra"
Risposi sulla difensiva.

Assunse un'espressione maliziosa.
"Da quando?"
Chiese incrociando le braccia al petto.

Mi passai una mano dietro il collo voltando appena lo sguardo.
"Un po'."
Confessai con un filo di voce.

Scoppiò a ridere.
"Un Caporale giapponese con origini ebraiche durante la Seconda Guerra Mondiale intento a fottersi un soldato tedesco?"
Riferì con un sopracciglio alzato.

Roteai gli occhi al cielo intento ad andarmene.
"Sai che non è ammissibile vero?"
Mi chiese poi più serio.
Mi voltai annuendo.

Sospirò rumorosamente storcendo le labbra ed abbassando lo sguardo.
"Dimmi che non te ne stai innamorando Levi, dimmelo e fammi stare tranquillo"
Continuò sinceramente preoccupato.

"Sai che non potrei mai farlo, non più"
Risposi con fermezza rivoltandomi verso la sua direzione.
Mi guardò negli occhi.
"Pensavo l'avessi superata"

"In ogni caso Eren è solo... un bel ragazzo"
Dissi infine tentando di sviare il discorso precedente.

Il biondo mi guardò con tristezza e scetticismo.
"Quanto scommettiamo che te ne innamorerai ed io dovrò pararti il culo?"
Riprese lui scuotendo il capo con dissenso.

Mi avvicinai puntandogli un dito addosso colto da un momento di rabbia.
"Ti ho detto che non accadrà"
Gli riferii a denti stretti, ci guardammo intensamente per svariati secondi, entrambi in grado di sostenere lo sguardo dell'altro.

Eren's pov.

Stavo sistemando le ultime casse quando sovrappensiero me ne cadde una dalle mani finendo a terra in un gran frastuono che richiamò l'attenzione dei miei compagni.

Oh cazzo.

Mi piegai a terra con l'intenzione di rimediare, ma venni affiancato dagli altri soldati.

"Oh accidenti Eren, stai attento!"
Mi disse Marco piegandosi prontamente a terra a raccogliere tutte le armi.

"Potevi farti male!"
Riprese lui in tono preoccupato con le sopracciglia corrugate.

"Male?! Poteva rovinare il carico!"
Mi spostò Reiner in modo brusco controllando che le armi fossero intatte.

Mi grattai la nuca imbarazzato e a tratti a disagio.
"Scusate... mi è scivolata dalle mani"
Tentai di discolparmi.

Sentii la mano rassicurante di Armin poggiarmisi sulla spalla.
"Può capitare a tutti, non preoccuparti, l'importante è che siano tutte intatte e che tu ne sia uscito indenne"
Mi tranquillizzò il biondo volgendomi un sorriso.

Mi si avvicinò anche Bertholdt guardando la scena dall'alto con entrambe le mani fisse sui fianchi.
Reiner e Marco intenti invece a riporre a posto le armi.

"Non diremo nulla ai maggiori, stai tranquillo"
Mi rivolse un occhiolino confortante.

"Vi ringrazio ragazzi"
Dissi sinceramente grato.

Li hai traditi Eren.

Spazio autrice.
Buonasera ragazzi!
Come state? Spero tutto bene.
Vi ho scritto per un paio di cosucce, intanto spero il capitolo vi sia piaciuto ;)

Poi, vorrei davvero che ognuno di voi riesca a cogliere il carattere di ogni personaggio in questa storia, diciamo che un mio sogno sarebbe proprio quello di riuscire a far amare ogni soggetto nella sua ""unicità"" ed è proprio per questo che se voi aveste dei consigli o bisogno di chiarimenti io ci sono sempre :))

Ultimissima cosa *giuro* volevo chiedervi consiglio su degli anime da guardare o riguardare dato che vorrei ritagliare un po' di spazio anche per quello, ve ne sarei grata.
Grazie per essere arrivati fino a qui e vi auguro una buona serata.♡
-Sof.

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