5.
Camminavo verso casa dopo aver smontato prima dal lavoro. Millie aveva insistito per coprirmi, visto che mi ero fatta tutta la sera precedente praticamente da sola.
Mi godevo il ritorno ascoltando della musica negli auricolari , lasciandomi cullare dal ritmo e dai pensieri.
Avete presente la teoria del caos?
O comunemente detta "effetto farfalla"?
La teoria rappresenta un'insieme di elementi disordinati e caotici presenti nel cosmo, in cui, delle minuscole variazioni possono amplificarsi fino a generare cambiamenti enormi, fino a creare il cosidetto effetto farfalla.
In parole povere: un misero battito di ali di farfalla in una parte del mondo, può causare un tornado dall'altra parte del pianeta.
Cosa sto cercando di dire con questo? Che se Millie non mi avesse lasciato il turno libero, non sarebbe successo quello che successe, e la mia vita , forse, oggi sarebbe diversa.
E se il gin non fosse finito il giorno prima, Millie non sarebbe andata a prenderlo. Se se sua sorella non l'avesse chiamata, non sarebbe mancata due ore, e di conseguenza non avrebbe avuto motivo di concedermi di uscire due ore prima.
Tutti questi eventi, apparentemente disconnessi tra loro, hanno fatto sì che quella sera, la mia vita cambiasse.
Camminavo persa tra il ritmo della musica, tanto che non mi accorsi subito delle sirene della polizia che mi giravano intorno, ma quando una figura mi si paró davanti all'improvviso, mi fermai di botto, col cuore in gola.
Quella figura mi afferró e mi spinse contro il muro del vicolo più vicino.
"Eccoci, sono ufficialmente morta" pensai mentre venivo sopraffatta da quel tipo di panico che ti immobilizza e non ti fa reagire.
Ma poi, riconobbi la figura davanti a me. Era Blitz. Mi fissava con uno sguardo intenso, un misto di urgenza e spavento.
Prima che potessi dire qualcosa, mi bació di punto in bianco, portando in modo evidente una mano sul mio sedere.
Rimasi pietrificata per un attimo, ma nella confusione, un auricolare mi cadde dall'orecchio, e finalmente sentì le sirene della polizia che si avvicinavano.
Feci due più due e mi fu tutto più chiaro: stava scappando e stava usando me come diversivo.
Non so perché, ma decisi di assecondarlo. Forse l'adrenalina del momento o la mia mente che cercava disperatamente di razionalizzare quella situazione assurda.
Ricambiai il gesto, avvolgendo le braccia attorno al suo collo, giusto in tempo per vedere una pattuglia passarci accanto.
Uno dei poliziotti rallentó e si affacció dal finestrino.
"Hey ragazzi! Avete visto un tipo passare? Cicatrice sul volto?"
Mi voltai e alzai un sopracciglio fingendo fastidio.
"Scusi, non vede che siamo impegnati?" risposi, calcando l' irritazione nella voce mentre continuavo a tenermi salda su Blitz, coprendogli il volto con una mano.
Il poliziotto borbottó qualcosa, ma si rimise in marcia, lasciandoci stare.
Blitz si staccó da me dopo qualche istante, guardandomi con uno sguardo indecifrabile.
"Grazie." mormoró "Ma non pensare che ora ti debba qualcosa." aggiunse poi, con tono tagliente.
"Non l'ho pensato. Ma di certo un 'grazie' un pó più caloroso non ti ucciderebbe"
"Caloroso?" sbottó lui "Mi hai solo salvato il culo, non mi hai dato una villa."
Lo fissai con un misto di esasperazione e divertimento.
Ma c'era qualcosa in lui che mi spingeva a continuare a parlargli.
"Allora cosa farai adesso? Aspetti che un'altra pattuglia ti trovi o hai qualche piano geniale ?"
"Andró a cercare un angolo tranquillo in cui dormire" borbottó con tono sarcastico.
"Di certo non posso tornare a casa mia.. Sai, il lusso di essere un ricercato."
"Il lupo perde il pelo ma non il vizio a quanto pare." dissi tra me e me chiedendomi cos'avesse combinato per essere di nuovo un ricercato.
"Eh?" chiese infastidito sentendomi borbottare.
Lo fissai un attimo, poi senza pensarci troppo dissi:
"Puoi stare da me, se vuoi."
Mi guardó incredulo sbattendo le palpebre.
"Cosa?"
"Puoi.. stare da me. Ho un divano comodo e un tetto sopra la testa. Sai, il minimo indispensabile."
"Non ci penso nemmeno. Non mi fido di te."
"Perfetto" risposi alzando le braccia "Allora divertiti a dormire sotto un ponte."
Feci per andarmene quando mi fermó.
"Hey aspetta! Sei seria?"
"Ti sembra che stia scherzando?"
Ci fu un momento di silenzio, poi Blitz sospiró.
"Tu sei completamente pazza." disse, scuotendo la testa.
"Lo prendo come un si. Andiamo, seguimi, conosco una strada interna in cui non passeranno sicuramente delle volanti." dissi, incamminandomi, sicura che mi avrebbe seguito.
Aveva ragione, sono completamente pazza.
Non solo avevo impedito che lo arrestassero, lo stavo pure facendo entrare in casa mia. Un criminale. In casa mia. Tutto nella norma.
Penso che questo gesto riassuma il tipo di persona che sono. Troppo buona? Stupida? Ingenua? O semplicemente pazza? Si, penso che quest'ultima mi si addica meglio.
Appena aprii la porta di casa, il mio gatto si precipitó verso Blitz.
Non mi degnó neanche di uno sguardo, si strusciava nelle gambe di Blitz come se fosse il suo nuovo migliore amico.
"Strano." mormorai "Di solito non si avvicina nemmeno agli estranei."
Blitz si abbassó per accarezzarlo.
"Avrá capito che sono irresistibile." disse con un mezzo sorriso.
Risi, chiudendo la porta.
Blitz peró, rimase rigido, sedendosi sul divano e guardandosi attorno con diffidenza.
"La gente non è mai gentile con me senza volere qualcosa in cambio. Quindi, cosa vuoi davvero?"
Sorrisi mettendomi davanti a lui con le mani sui fianchi.
"Si in effetti hai ragione, voglio qualcosa. Voglio truccarti."
Blitz mi guardó confuso. "Cosa?No, ma che cazzo ti sei fumata?"
"Non scherzo. Metti quella matita in modo osceno, voglio vedere come staresti con un trucco agli occhi decente."
A quel punto, capendo che ero seria, scoppió a ridere.
"Tu sei pazza"
"Dimmi qualcosa che non so" ribattei mentre accendevo una luce e gliela puntavo in faccia, facendolo trasalire.
"Ahia, cazzo! Leva questa fottuta luce dalla mia faccia."
"Quindi? Posso truccarti?" chiesi continuando a puntargli la luce con un sorriso furbo.
"Si si ,va bene ,come cazzo vuoi , basta che sposti quell'affare."
Mi sbizzarrì, facendo un trucco perfetto nei suoi occhi: un eyeliner preciso, nè troppo marcato, nè eccessivamente femminile, e la matita nera sotto.
Unpopular opinion: Il trucco sugli uomini ci sta benissimo.
Ero così concentrata a fare le linee simmetriche che non mi resi conto di quanto fossi vicina al suo viso. Lui, invece, borbottava duemila insulti sottovoce e si lamentava per ogni minima cosa.
Quando alla fine, gli mostrai soddisfatta il risultato con uno specchio, lui me lo tolse di mano e si fissó, alzando un sopracciglio.
"Beh, niente male" commentó con un verso di approvazione.
"Vedi? Non sono brava solo a versare cocktail."
"Non sei brava infatti, fanno cagare i tuoi cocktail"
"HEY!" esclamai offesa, incrociando le braccia.
Lui scoppio a ridere. "Sto scherzando, non ti agitare ,lady ciclo."
Lo fissai male e decisi di ignorare il nomignolo terribile che mi aveva dato.
"Vuoi una tisana?" chiesi poi, per distogliere la sua attenzione dal suo stesso riflesso allo specchio.
"No."
"Va bene. Te la faccio."
"HEY TI HO DETTO DI NO."
Ma non lo ascoltai, e gli feci lo stesso una delle mie tisane per dormire.
Non so perché ma sentivo di doverlo includere nella mia routine.
Perché sotto il suo atteggiamento , e sotto il fatto che fosse letteralmente un criminale in fuga, c'era una persona che, forse, non voleva ammettere di aver solo bisogno di qualcuno.
Dopo qualche minuto, tornai da lui con due tazze fumanti, porgendogliene una.
"Che cos'è questa roba?" chiese con aria sospettosa.
"Te l'ho detto. Una tisana: camomilla, valeriana e melatonina. Ti farà bene. Aiuta a dormire."
Lui alzó un sopracciglio scettico.
"Assaggiala prima tu, che ne so cosa ci hai messo?"
Sbuffai , facendo un sorso dalla sua tazza.
"Vedi? Ci ho messo solo quello che ti ho detto. Dai, non dormi bene, ti servirà."
"E chi te l'ha detto che non dormo bene " sbuffó, guardandomi di sbieco.
"Le tue occhiaie." risposi con un mezzo sorriso. "E dai fidati, anche io senza questa roba non riesco a dormire."
Prese la tazza con riluttanza, imprecando qualcosa tra se e se, e fece un piccolo sorso.
"Fa cagare." disse. "Peró è piacevolmente calda." ammise controvoglia facendo un altro sorso.
Sorrisi e mi sedetti anche io sul divano stendendomi comodamente.
"Ti levi dal cazzo? È il mio posto questo." disse lui sgarbato, indicando il divano.
"Beh è anche il MIO divano." ribattei.
"Oh ma che cazzo, non hai un letto? Vedi di andartene a fanculo lì."
"In effetti sì. Ho un letto .. e c'è abbastanza spazio per entrambi."
Blitz mi guardó per un attimo, poi senza trattenere un sorriso malizioso rispose:
"Ah, se volevi portarmi a letto, bastava dirlo eh."
Arrossì impercettibilmente, rendendomi conto di come effettivamente suonava la mia proposta. Ma decisi di rispondere a tono.
"Se avessi voluto portarti a letto, non ti avrei offerto una tisana per dormire." ribattei con una smorfia, guardandolo negli occhi.
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e finalmente dopo questo
capitolo, abbiamo scoperto la trama principale e messo ufficialmente le basi di questa storia. La nostra t/n pazza fuori di testa nasconde un ricercato in casa sua ed è amica di uno sbirro, tutto nella norma✨
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