Hey! No More Crying!
TRIGGER WARNING: DEPRESSIONE, PENSIERI SUICIDI E INCITAZIONE AL SUICIDIO NEI CONFRONTI DELLA PROTAGONISTA.
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(T/N)'s P.O.V.
Eri stesa nel letto, nel bel mezzo di una profonda crisi depressiva.
Ti sentivi uno schifo, avevi l'umore che poteva praticamente salutare Lucifero all'inferno e non facevi altro che alternare tra pianto isterico e nulla totale, come se le tue emozioni non sapessero cosa diamine fare.
Stavi ascoltando musica dal cellulare, usando le cuffiette per immergerti ulteriormente nell'ascolto, ma la verità era che la musica ti teneva solo compagnia dato che non la stavi ascoltando seriamente. Continuavi a pensare a quanto inutile fosse la tua vita, a quanto sarebbe stato meglio se tu fossi morta, a quanto tu non meritassi di respirare in quel mondo di merda... Non riuscivi minimamente a rifugiarti nemmeno nei film mentali per sentirti meglio, non riuscivi a distratti, ogni cosa a cui pensavi finiva per portarti a immaginare una scena di suicidio.
Non riuscivi a far altro che immaginare di tagliarti le vene e morire dissanguata, a provare a suicidarti mischiando alcool e sonniferi, a impiccarti a uno degli alberi che circondavano il camper o ancora ad andare a buttarti da qualche palazzo. Volevi smettere di sentire questo misto di dolore e nulla assoluto, non ne potevi più di piangere così tanto senza un motivo apparente per poi non sentire assolutamente niente subito dopo, come se le tue emozioni abbandonassero il tuo corpo... Ti faceva sentire uno schifo, lo odiavi. Era una sensazione orribile che prosciugava ulteriormente la tua scarsa voglia di vivere. Insomma, che motivo avevi per non farlo? Ora Axel aveva Dice per non rimanere solo, entrambi avrebbero superato velocemente la cosa e avrebbero continuato a vivere, tu saresti stata solo l'ennesimo lontano ricordo. Insomma, dai, Doppo aveva Hifumi e Jakurai, figurati se poteva fregargliene qualcosa, Jakurai ti vedeva esclusivamente come una paziente qualsiasi, decisamente non poteva essere tuo amico, e Samatoki ti usava solo per le tue doti in hackeraggio dato il problema avuto con gli Yamada, non gli importava di te, e infine Ichiro... Ichiro ti usava solo per controllare Ikebukuro ed essere sicuro che andasse tutto bene, non gli importava nulla della tua vita. L'unico a cui importava davvero era Dice... Il tuo unico vero amico, l'unico ragazzo che non ti metteva ansia e che non ti facesse sentire a disagio. Però non sarebbe stato giusto... Non era giusto fargli del male così, aveva già sofferto abbastanza... Eppure sarebbe andato sicuramente avanti, gli sarebbe passato, no? Ma era davvero così? Era davvero tuo amico? Sicuramente stava fingendo anche lui. Iniziavi seriamente a pensare di essere un peso anche per lui, proprio come lo sei stata per Doppo quando hai vissuto con lui... E se invece l'unico a cui importasse davvero di te fosse proprio Doppo-kun? In fondo, Doppo pianse per te quando stavi male e non avevi nemmeno voglia di alzarti dal letto... E Dice? Avevi davvero qualcuno che tenesse a te? C'era anche solo una persona a cui importasse di te?
Hai emesso un sospiro prima di guardare il blocco schermo del tuo cellulare... Era una foto di te e Dice, uno accanto all'altra sul letto, entrambi stesi a pancia in giù con un sorriso sincero sulle labbra. No... Non meritava una cosa simile, non aveva nessun altro e non sarebbe stato carino lasciarlo solo così. Ma, di nuovo, a lui importava abbastanza da piangere per te se saresti morta?
"Non oggi... Ma nulla dice che non accadrà un domani" hai mormorato trattenendo un singhiozzo come la tua vista si offuscava di botto per le lacrime. Riecco il momento pianto isterico.
Hai sobbalzato a causa di un violento singhiozzo, affondando la faccia nel cuscino ancora bagnato fradicio a causa del tuo pianto di diversi minuti prima. Sentivi i polmoni bruciare, l'aria che arrivava a malapena a destinazione, come il tuo corpo veniva scosso dai singhiozzi e tu soffocavi i gemiti di dolore emotivo. Stavi soffocando metaforicamente, ti sentivi come se tu stessi annegando nel dolore e nella tristezza... Ti sentivi in mezzo a un oceano oscuro che ti colpiva con le sue onde dettate dalla tempesta, la quale era causata dalla tua mente, e sentivi come se avessi come dei macigni attaccati ai piedi che ti tiravano sempre più giù. Non riuscivi a raggiungere l'aria, non riuscivi a respirare, non riuscivi a risalire... Ogni ondata ti buttava sempre più giù e quei dannati pesi parevano farsi ogni volta più pesanti. Stavi lentamente annegando, non avevi idea di quanto a lungo avresti retto ancora. Riuscivi a contare le ore, i giorni, le settimane, forse i mesi... Ma non riuscivi a contare gli anni in quella situazione. Non riuscivi a immaginare di vivere oltre il tuo prossimo compleanno, non riuscivi assolutamente a vedere così distante. Non avresti retto altri anni con queste dannate emozioni che non facevano altro che soffocarti. Il tuo ex amico che ti insegnò ad hackerare ti definì un drago incatenato con le ali spezzate... Molto azzeccato, giusto? Era proprio come ti sentivi. Ti sentivi come un drago che si è rovinato gli artigli nel vano tentativo di arrampicarsi su per un ripido dirupo senza risultato, cadendo ogni volta sul fondo. Ti sentivi incatenata al baratro e le tue ali erano troppo rovinate per permetterti di volare di nuovo. Non riuscivi nemmeno più a ruggire, non riuscivi ad alzarti e provare di nuovo... Quando ti sei liberata del governo hai vissuto un intero mese e mezzo senza nemmeno una crisi, stavi bene, sorridevi e ridevi, eri felice e per un attimo... Per uno stupidissimo attimo hai creduto di essere riuscita a uscire dal baratro in cui eri caduta anni prima, solo per ritrovarti a cadere giù e schiantarti di nuovo poco tempo dopo. Le tue speranze, i tuoi sogni, in frantumi. Non ti saresti mai liberata di tutto ciò, non potevi, non ne eri capace, non riuscivi, non ce la facevi. Eri destinata a morire in quell'oscurità, non avresti resistito così a lungo. Quindi no, non riuscivi a contare gli anni in quelle condizioni.
"Tutta colpa vostra... Mi avete distrutta" hai pianto a bassa voce, riferendoti a quei bastardi dei tuoi genitori che avevano distrutto la tua povera e innocente psiche. Che avevi fatto di male per meritare tutto ciò?
Hai sbloccato il telefono, aprendo Whatsapp e guardando le varie chat... Samatoki, Doppo, Ichiro, Jakurai... Il gruppo con i tuoi genitori e la tua sorella minore.
Hai aperto il gruppo (che avevi abbandonato anni prima ma che non hai mai cancellato) e hai guardato le varie note vocali. Sei salita in cima alla chat, risalente a svariati anni prima, e hai avviato il primo vocale...
Sei solo una stupida.
Sfigata.
Smetti di perdere tempo coi robot e studia!!
Hai rotto il cazzo con questo inutile hobby!!
I prof hanno detto che hai voti orribili, quando torno a casa facciamo i conti!!
Mammaaa, (t/n) ha preso un'insufficienza perché pensa sempre ai robot!!
La vuoi smettere con quelle merdate?!
Porca puttana, (t/n)! Sei uno spreco di aria, non riesci nemmeno a prendere sufficienze alle materie più stupide!
Spreco di tempo.
Dovevo abbandonarti alla nascita.
Sei una delusione.
Le loro parole urlate ti ferivano i timpani... Ma ti facevano anche un gran male emotivo. Sentivi il tuo cuore contrarsi per il dolore, hai pianto ancora di più a quelle brutte parole.
Non capivi perché ti odiassero, non capivi perché ti parlassero così, non capivi perché i tuoi stessi genitori e la tua stessa sorella ti schifassero in quel modo... Eri nata sbagliata? Sicuramente sì, sicuramente non eri ciò che volevano e altrettanto sicuramente ti considervano una perdita di soldi e tempo. Una pessima figlia, una pessima sorella, una perdente che non riusciva nemmeno a superare la seconda liceo... Eri una vergogna per quella famiglia.
A causa loro, tu nutrivi un profondo bisogno di amore e affetto, ti protendevi verso il calore emanato dall'affetto di Dice ma ti saresti gettata in un pozzo pur di ricevere affetto da qualcuno. Anche con Doppo tendevi a essere molto aperta alle sue gentilezze e al suo essere affettuoso con te... Gli volevi bene e ti fece sentire amata e desiderata quando hai vissuto con lui. Ti mostrò cosa significasse la parola "umanità", cosa significasse mostrare affetto e amore verso qualcuno... E invece ora... Ti sentivi sola, ti sentivi abbandonata a te stessa, hai valutato il suicidio per tantissimi anni... Non andava bene, non andava affatto bene che una bambina, una ragazzina, vivesse con l'idea del suicidio. Non andava bene, sapevi fosse sbagliato, ma non potevi farne a meno. Una bambina non doveva pensare a morire, una ragazzina non doveva minimamente pensare al volersi ammazzare a causa di due stupidi genitori che non la capivano!! Nessuno doveva passare una cosa simile, nessuno meritava di soffrire così, nessuno doveva passare pomeriggi, mattinate o nottate a piangere per la sensazione di solitudine e abbandono o per la sensazione di essere soli al mondo. Non era giusto... Il mondo non era giusto. Aveva ragione lo stronzo albino quando diceva che la vita non fosse giusta. Non era giusta, non lo era con nessuno nonostante pareva che se la prendesse con alcuni più che con altri. Era tutto ingiusto... Nessuno meritava quella sofferenza o, almeno, non la meritava un essere innocente come un bambino.
Hai pianto ulteriormente, ascoltando le incitazioni al suicidio dei tuoi genitori...
Saresti meglio morta!
Che figlia inutile, ma che respiri a fare?
Se ti ammazzassi non mancheresti a nessuno.
Dicevano le loro voci di continuo, facendoti sentire una delusione... Perché tu eri una delusione, giusto? Insomma... Non avevi un lavoro, non avevi finito il liceo, avevi un hobby inutile, non sapevi fare altro che aggiustare macchine e creare robot... Quale era il tuo scopo nella vita?
...
...
...
Essere un peso. Ecco il tuo scopo. Non eri altro che un peso per tutti, chiunque ti incontrasse era destinato ad avere a che fare con un inutile zavorra, una palla al piede. Eri inutile, uno spreco di aria, che respiravi a fare? Perché non ti ammazzavi? Avresti fatto un favore al mondo.
Eri una rottura di palle per i tuoi genitori, lo eri per tua sorella, eri un peso per i tuoi amici a distanza (ricordavi bene tutte le volte che che ti hanno detto quanto pesante tu fossi a causa della tua depressione e della tua emotività), lo eri anche per tutti quelli che ti incontravano lì in Giappone. Jakurai e Doppo rischiavano la galera dato che sapevano del tuo passato e non ti avevano consegnato al governo, Dice rischiava la vita ogni giorno a causa della sua passione e ora la rischiava perché aveva a che fare con te... Cioè, avrebbero potuto rapirlo e torturarlo per avere informazioni sul dove tu fossi e dove fosse Axel, per poterti catturare una volta per tutte e portarti di nuovo a lavorare per loro. Stavi mettendo il tuo unico amico che vedevi tutti i giorni in pericolo solo per un egoistico bisogno di compagnia e affetto... Oltretutto gli volevi davvero bene e volevi seriamente avere a che fare con lui. Per non parlare di Doppo... Lui ti ha seriamente tenuta al sicuro, si è preso cura di te, ha pianto per te... Volevi rivederlo ma... Tu eri un peso per lui... Giusto?
Solo un peso... Solo un peso...
Eri così stanca di tutto ciò... E cosa dovevi rispondere quando Doppo ti chiedeva come andava con la tua depressione? Cosa dire...? La gente vuole sentirsi dire che stai meglio, la gente vuole che tu dica che stai bene e che ti stai riprendendo... Ma cosa se in realtà non fosse così? Cosa se in realtà tu stessi crollando a pezzi? Cosa se tu ti sentissi come un peso per tutti? E cosa se le cose stessero solo peggiorando nella tua testa? Cosa dovevi dire in tal caso?... Dovevi sorridere. Sorridere e mentire. Perché se sorridevi significava che stava andando tutto bene, significava che stavi bene e che tutto quello non fosse reale... Non esistesse... Se sorridevi significava che stavi bene e potevi continuare ad andare avanti... Giusto? Era solo la tua immaginazione, nulla era reale... Ma se davvero fosse così, allora perché faceva così dannatamente male?
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Dice's P.O.V.
È sceso dal dorso di Axel, guardandosi attorno in cerca di (t/n)... Di solito si metteva a meditare nell'erba o a riposare vicino agli alberi. Era febbraio e oggi era una bella giornata, il terreno e l'erba erano asciutti e il sole splendeva nel cielo, era strano non fosse fuori a godersi il sole...
"(T/n)?" Ha chiamato Dice guardandosi attorno prima di guardare il lupo robotico. "Tu la vedi?" Ha domandato dopo qualche attimo come il grosso robot si è guardato attorno prima di scuotere la testa.
"No" ha detto la sua voce robotica con sguardo che pareva ansioso... Buffo, no? Sembrava avesse emozioni.
"Forse è dentro..." Ha mormorato il giovane dagli occhi magenta avvicinandosi alla porta, sentendo una strana sensazione nel petto. Era ansioso anche lui, sentiva che qualcosa non andava.
È entrato all'interno e si è guardato attorno, vedendo la sua migliore amica stesa sul letto e dargli le spalle.
"Hey, (t/n)-chan!" Ha salutato con entusiasmo il ragazzo dai lunghi capelli blu, intristendosi nel non ricevere risposta. "(T/n)?" Ha chiamato avvicinandosi e notando le spalle della ragazza tremare ogni paio di secondi. Ma che...?
Subito dopo ha sentito alcuni violenti singhiozzi che lo hanno seriamente colpito... Stava piangendo.
"Solo un peso..." Ha mormorato (t/n) tra i singhiozzi e trascinandosi pigramente la manica della felpa sugli occhi.
"Non sei un peso..." Ha sussurrato con un cipiglio Dice avvicinandosi e sollevandosi con i piedi sui sedili fino a guardare sopra la sua spalla... C'era una chat Whatsapp aperta e degli audio in riproduzione. Erano tantissimi, uno dietro l'altro, ed erano tutti già stati ascoltati. Ha allungato un braccio e ha staccato l'attacco delle cuffie dal telefono, facendo partire gli audio dalle casse.
"Sei una delusione! Inutile! Perché non ti ammazzi?!" Urlavano due voci, una maschile e una femminile. Era una lingua che lui non capiva, sicuramente italiano dato che era lo stato di provenienza della sua amica. Avevano voci arrabbiate e piene di rancore, ci voleva poco a capire che la stessero offendendendo dato il tono di voce e il pianto disperato della ragazza.
"HEY!" Ha urlato (t/n) girandosi di scatto verso di lui e indietreggiando a occhi sgranati. Aveva gli occhi rossissimi e gonfi a causa del pianto, continuava a singhiozzare e le lacrime continuavano a scendere lungo le sue guance. Quella vista ha fatto stringere il cuore di Dice dolorosamente... Non gli piaceva vederla piangere così, ci stava male.
"(T/n), che è successo?" Ha chiesto con tono triste il giovane dai lunghi capelli blu salendo sul letto lentamente e sedendosi di fronte a lei. Doveva tenere la testa bassa per non sbattere sul tettuccio.
"Niente, non preoccuparti" ha scosso la testa (t/n) con un singhiozzo, assumendo un cipiglio estremamente marcato prima di singhiozzare e piangere ancora più violentemente. Ma che stava succedendo? Perché stava così? Che qualcuno le avesse fatto qualcosa?
"Di chi sono quelle voci? Cosa stanno dicendo? È colpa loro se stai piangendo?" Ha domandato a raffica il ragazzo allungando una mano fino ad asciugarle le lacrime con il pollice.
"Non pensarci... Non vale la pena preoccuparsi per me" ha risposto la sua unica amica, abbassando il capo e stringendo gli occhi chiusi.
"(T/n)... Voglio aiutarti. Dimmi la verità, ti prego... Parlami..." Ha supplicato Dice gattonando lentamente verso di lei fino ad avvolgerla con le braccia e tirarsela al petto, stringendole la testa sulla sua spalla con la mano per aiutarla a sentirsi più sicura.
"Mi dispiace, Dice" ha detto lei avvolgendolo debolmente con le braccia e aggrappandosi alla sua maglietta larga nera con la scritta Jackpot davanti. "Scusami se sono un tale peso... Non merito nemmeno di respirare, non so nemmeno perché sono ancora qui" ha pianto violente e con disperazione la giovane dagli occhi (c/o), dicendo quelle parole con una angoscia e una sofferenza che lui non aveva mai sentito da nessuno.
"Perché dici queste cose? Non è vero!" Ha scosso la testa lui poggiandole il mento sulla testa. Gli faceva male sentirle dire tali parole... Sapeva cosa significava sentirsi in quel modo, non lo avrebbe mai augurato a nessuno. "Non dire queste cose, non sono vere! Che diamine ti hanno detto quelle persone?!" Ha detto velocemente poi sentendosi gli occhi lucidi, contagiato dalla sofferenza della sua migliore amica.
"Erano i miei genitori... Ogni singolo audio diceva che merito di morire, che sono inutile, che le mie passioni non servono a niente, che io non valgo niente..." Ha confessato lei stringendo ulteriormente la sua maglietta in un disperato tentativo di aggrapparsi alla realtà.
"Dammi qua" ha ordinato Dice fregandole il telefono dalle mani ed eliminando quella maledetta chat. Non doveva sentire quelle cose, le mettevano cattive idee in testa.
"DICE, NO!!" Ha gridato (t/n), allontanandosi e guardando le chat Whatsapp, cercando con lo sguardo quel dannato gruppo.
"No! Non devi sentire quelle cose, non sono vere, quelle cattiverie ti faranno solo stare peggio!" Ha esclamato con tristezza il ragazzo dai capelli blu tirandola nuovamente contro di sè e asciugandole le lacrime. "Non farti del male da sola, non lo meriti. Sei una ragazza buona e tanto gentile, mi hai dato molto più di quanto mi abbia mai dato chiunque altro, come puoi svalutare le tue buone azioni solo per le parole di due bastardi?!" Ha rinfacciato il giovane iniziando a tremare dalla rabbia... Persone come i suoi genitori non meritavano di avere figli, non meritavano di vivere. Insomma... Quale cazzo era il senso di avere figli se poi li devi abusare, picchiare, sminuire o peggio?! Quale era il senso di avere figli se non sai amarli e rispettarli per come sono?!
"Dice, io soffro di depressione!!" Ha ribattuto lei, quasi urlando, confessando una cosa che lo ha spiazzato. "È già abbastanza difficile per me, so che mi vuoi bene, mi dispiace che ti faccia stare male vedermi così, ma purtroppo non riesco a farci nulla!" Ha continuato serrando la mandibola. "Ti voglio tanto bene, sei il mio unico amico, sei l'unico che non mi causa ansia o paura, mi fido di te! Mi interessa di te proprio come mi importa di Doppo! Ma ci saranno tante volte in cui io starò così, ci saranno infinite volte in cui non valuterò la mia vita, altrettante volte in cui piangerò o sarò fredda e distaccata, una marea volte in cui non avrò nemmeno voglia di alzarmi dal letto... Non puoi farci nulla a riguardo" ha concluso con un violento singhiozzo prima di gettarsi ulteriormente tra le sue braccia e stringendolo come se ne andasse di mezzo la sua vita.
"Ti prego, non abbandonarmi anche tu, (t/n)..." È riuscito a supplicare Dice, i cui occhi si sono riempiti di lacrime. Aveva paura che si ammazzasse, che si facesse del male, che lo lasciasse solo... Non voleva perderla, non ora che aveva trovato un'amica con cui parlare ed essere sè stesso.
"Non voglio farti questo... Non meriti una cosa del genere" ha rassicurato la giovane sollevandosi e passandogli le braccia attorno al collo, stringendolo forte e abbracciandogli la testa contro la sua.
"Ti voglio bene, (t/n)... Ti prego, non lasciare che ciò ti distrugga così" ha mormorato il ragazzo dagli occhi magenta stringendola quanto più forte potesse e inalando il suo odore. Non voleva perderla, non voleva perdere la sua migliore amica, non voleva che quella malattia mentale la uccidesse... Non era giusto, perché una cosa del genere doveva colpire una persona così buona? Perché una persona così gentile e altruista come lei doveva soffrire di una cosa simile? Non meritava nulla di simile. Non era giusto tutto questo...
"Come hai detto tu qualche giorno fa, devo amare la mia vita e devo vivere la vita che amo, no?" Ha chiesto la sua amica con una risatina leggera, usando il suo motto contro di lui. "Fino a che avrò te come amico, penso che non mi sarà difficile farlo" ha confessato premendo la fronte contro la tempia di lui. "Ti voglio un gran bene, Dice" ha detto infine asciugandosi una lacrima dalla guancia.
"Dovresti riposare... Sembri stanca" ha azzardato il tipo dai lunghi capelli blu, la sua voce che tradiva il sollievo dato da tali parole.
"È un mix di stanchezza mentale e fisica... È piuttosto normale quando sto così" ha confessato la ragazza staccandosi lentamente. Almeno aveva smesso di piangere ma aveva uno sguardo talmente stanco e poco espressivo che lo spaventava o quasi.
"Prova a dormire un po'... Ti faccio compagnia io, resto vicino a te" ha sorriso debolmente Dice allungando la mano destra fino ad afferrarla gentilmente tra la spalla e il collo e facendole qualche leggero massaggio come fece lei la sera del film horror.
"Molto gentile a farmi un massaggio" ha ridacchiato debolmente lei, facendola suonare un po' forzata. Era ovvio non stesse bene... La sua risata sembrava davvero falsa, era ovvio non fosse felice... E ciò faceva stare malissimo Dice.
"Tu ne hai fatti a me quando avevo... Sì, insomma, ero intimorito dal film horror, pensavo sarebbe stata una buona idea" ha mormorato il ragazzo dagli occhi magenta, continuando a massaggiarle delicatamente quella zona per farla sentire meglio.
"Devo ammettere che sei davvero bravo a farli... Non ti facevo tipo da fare massaggi" ha complimentato la sua amica facendolo sorridere.
"Penso di aver imparato massaggiandomi da solo le zone indolensite o doloranti mentre vivevo per strada" ha alzato le spalle lui prima di farla stendere e mettendosi dietro di lei, nella zona vicino al finestrino e abbracciandola da dietro, stringendola forte. "Dormi un po', ne hai bisogno" ha intimato il giovane premendo la testa sul cuscino e stringendole una mano nella sua. Aveva bisogno di sentirla vicino, aveva bisogno di sapere che fosse viva e che stesse bene... Aveva il terrore che, se l'avesse lasciata andare, non l'avrebbe più ritrovata.
"Dice..." Ha mormorato lei un attimo prima di emettere un singhiozzo e stringersi ulteriormente a lui, stringendogli la mano al petto.
"Hey, hey, hey! Niente più pianti e lacrime. Pensa a riposare, ti stringerò tutto il tempo... Va a finire che piango anche io se piangi di nuovo" ha scherzato forzatamente alla fine Dice baciandola sulla testa. Si sentiva uno schifo... Odiava vederla stare così male, odiava sapere che stesse soffrendo così tanto. Quello scherzo era seriamente forzato, si sentiva lontano un miglio che sarebbe crollato a breve anche lui.
"Baka" ha commentato la ragazza ridendo leggermente prima di abbandonarsi alla stanchezza.
Si è addormentata in poco tempo, stretta tra le braccia di Dice. Lui è rimasto tutto il tempo accanto a lei, finendo per addormentarsi anch'egli. Sperava davvero che migliorasse e si sentisse meglio in futuro, meritava decisamente di essere felice.
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OI OI OI!!
Che ne pensate del capitolo? Qui ci ho messo di mezzo un po' i miei sentimenti e ciò che percepivo durante le mie crisi depressive... Le ricordo bene come se le avessi vissute un attimo fa.
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Vi sono piaciuti i pensieri di (t/n)? Vi è piaciuto sapere un po' di più di lei? Per me è stato brutto scrivere tutto ciò... Non lo augurerei a nessuno ma volevo che questa storia trattasse anche temi più profondi della solita storia d'amore. Spero davvero che vi faccia sentire meno soli e più capiti...
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Tipo che questa settimana ho letto Killing Stalking... MA CHE FINALE BRUTTO HA?!
CIOÈ, PIZZA, TU MI FAI SHIPPARE I PERSONAGGI E POI MI DISTRUGGI LA SHIP COSÌ? MA IO TI TAGLIO LE MANI E LE DO IN PASTO AI LUPI D:<
Vi giuro, non ci ho dormito la notte tanto che ci ho rimurginato. Non riuscivo a dormire, dovevo realizzare quel finale 😂😂
Ho letto anche The Titan's Bride... ODDIO BELLI CHE SONO KOUICHI E CAIUS, LI SHIPPO TROPPO 😭😭😭😭😭😭😭😭
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Anyway! Come state? Parlate con po' con moi, ormai mi sono auto-attribuito il titolo di "Fratellone di Wattpad" perché diversi dei miei lettori mi scrivono e mi parlano come fossi un fratello *si pizzica una guancia giocosamente*, se avete bisogno di parlare di qualsiasi cosa, scrivetemi pure! Mi fa più che piacere interagire con voi, mi rende felice chattare con i miei lettori ^~^
Anyway! State mangiando regolarmente? State bevendo molta acqua? È importante restare idratati in questo periodo, inizia a fare caldo e dovete bere molto per aiutare il vostro organismo. Mangiate sempre 3 pasti fissi al giorno, cercate di non tenervi forzatamente a digiuno... Certo, può capitare che qualcuno abbia lo stomaco chiuso per un paio di giorni e quindi mangi di meno ma non fatelo forzatamente... Se volete perdere peso, andate da un nutrizionista; il vostro corpo ha bisogno di nutrienti e di mangiare. Oltretutto, posso assicurarvi che se smetterete di mangiate andrà a finire che riprenderete il doppio del peso quando ricomincerete a mangiare, otterrete l'effetto inverso. Quindi, per favore, non forzatevi a smettere di mangiare, non fatevi del male da soli... Io ci tengo alla vostra salute fisica e mentale, non voglio che stiate male... Vi prego, prendetevi cura di voi stessi e non trattatevi male da soli, questa vita lascia già abbastanza cicatrici... Il vostro corpo non ha bisogno di ulteriori segni. Nemmeno la vostra psiche lo merita e ovviamente non ne ha bisogno. Prendetevi cura di voi stessi e, se sentite che le cose vanno seriamente male, chiedete aiuto. Se state male, chiamate un familiare di cui vi fidate, chiamate un amico stretto, scrivete a persone che sapete vi possano sostenere e, se ciò non basta, contattate un terapeuta. Andate da uno psicologo, se ne avete bisogno andate anche dallo psichiatra, vi assicuro che può davvero aiutare, ma non buttatevi giù da soli... Potete farcela, potete uscirne, ce la potete fare! Io sono qui, ci tengo a voi, so che potete farcela...
Prendete un respiro profondo, rilassate i muscoli, lasciate andare la mascella e aprite i pugni... Sono qui, andrà tutto bene♥️♥️
Dai, forza, tira fuori la grinta che è in te e prendi a calci questa rabbia e questa tristezza! Non sei solo, non devi più combattere da solo... Questa guerra la combatteremo assieme, ti starò vicino per quanto possibile nel mio piccolo. Non sei destinato a combattere da solo. Quindi forza, che aspetti? Manda quel messaggio, scrivi a quella persona, scrivi a me se ne hai bisogno! Non ti lascerò solo... Te lo prometto. 🤞🏼
Ricordatevi che il suicidio non è la risposta... Potete farcela, coraggio! Avete tutto il mio supporto, io ci sarò per voi!
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ANYWAY!
Io vado a correggere per bene l'ultimo capitolo di "Experiment 626" (Una storia con un OC Neko), mi auguro che questo capitolo vi sia piaciuto ♥️♥️
Abbiate una buona giornata/nottata, da Darky è tutto...
JAA NE!!!
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