Dubbi

PoV Xander:

Il giorno prima... Poco dopo il turno del team XAVR.

Beh, questo primo turno è stato una passeggiata, grazie a Raiden. Non è per vantarmi, ma quei trogloditi non avevano la nostra sintonia di squadra, sarebbe stata in ogni caso una lotta impari.
Dopo essere usciti dallo stadio, ho comprato un gelato a mia sorella per aver dato il colpo di grazia a Cardin.
Adesso mi trovo nel boschetto vicino alle bancarelle. Perché? Ho bisogno di parlare con papà di una cosa importante: stento a credere che abbia scelto Seth come suo successore, ho bisogno di sapere la verità. Ecco arrivare mio padre, senza armatura ovviamente, è negli stessi abiti con i quali è arrivato: canottiera bianca e pantaloni verdi lunghi.

Jupiter: Avevi tanta voglia di rivedere il tuo vecchio, vero?

-Effettivamente è così. Ma come hai fatto ad arrivare qui senza farti fermare dai fan?-

Jupiter: Oh oh oh! Tua madre dice spesso che sono furtivo come un ladro.

Va poi a sedersi su un masso qui vicino. Incredibile quanto sia alto e imponente mio padre, solo da seduto raggiunge la mia altezza.

Jupiter: Ma comunque, di cosa volevi parlarmi? Dal come l'hai scritto nel messaggio, sembrava una cosa importante.

L'avevo avvisato mandandogli un messaggio sul suo Scroll.
Senza indugiare oltre, passo direttamente all'argomento principale.

-Perché proprio quell'uomo? Davvero lo hai scelto di tua spontanea volontà? Oppure...-

Jupiter: Mi hanno costretto, dici? Mhh...

Si prende qualche secondo per pensarci su, tira un leggero sospiro e torna ad osservarmi.

Jupiter: In un certo senso è così. Te lo dirò solo perché sei mio figlio, in fondo hai diritto di sapere. In questo regno potrebbe succedere qualcosa di brutto, Alex. Come vedi l'esercito di Atlas è in giro da qualche settimana, stanno tenendo d'occhio la zona in caso possa accadere qualcosa. Mi hanno richiamato per tornare in servizio, ma ovviamente ho rifiutato l'incarico, non intendo più avere a che fare con questo lavoro...

Nelle sue parole percepisco chiaramente un velo di tristezza. Probabilmente, l'essere stato costretto a tornare, non deve avergli fatto per niente piacere. 

-E allora... perché sei qui?-

Jupiter: Perché volevo rivedervi, ma anche perché, Ozpin mi aveva fatto un'offerta che avrebbe accontentato entrambe le parti: combattere contro Seth, e nel caso lui fosse riuscito a vincere, gli avrei ceduto il mio posto. Possiamo dire che questo è l'ultimo scontro prima del mio ritiro ufficiale.

Ora sembra più sollevato, ma la mia domanda resta solo una.

-E tu ti fideresti nel lasciare la tua eredità... a lui? Tutto quello che hai costruito negli anni, lo butteresti via!-

Lui fa un leggero sorriso prima di rispondermi.

Jupiter: Non fraintendere, figliolo. Sono contento della carriera che mi sono costruito, ma immagino che il tuo dubbio, derivi dal fatto che non ti fidi di Seth, mi sbaglio?

-Come hai fatto a capirlo?-

Jupiter: Sei mio figlio, ti conosco come le mie tasche. 

Effettivamente ho fatto una domanda stupida, per quanto sia bravo a nascondere quello che provo, papà riesce sempre a capirmi al volo.

Jupiter: Ascoltami, so che Seth può sembrare strano, e persino i suoi metodi sono poco ortodossi, ma è solo apparenza. Sono anni che lo conosco, è un brav'uomo e un ottimo cacciatore. Anche se sono stato costretto, lasciare il posto a lui, non sarà una cattiva idea, è anche pronto ad assumersi ogni responsabilità.

Non posso interferire con questa decisione, non mi riguarda. Tuttavia, visto che stiamo discutendo di questo, tanto vale esporre il mio dubbio.

-Immagino di non poterci fare nulla...-

Lui si alza dal suo posto, per poi avvicinarsi e carezzarmi la testa. Le sue solite manifestazioni di affetto.

Jupiter: Devo andare, ma non preoccuparti. Ti sosterrò in ogni caso, tu continua a impegnarti come hai sempre fatto.

Se ne sta andando. Non penso sia una buona idea farmi vedere dagli altri in questo stato. Ho bisogno di un po' di tempo per me stesso. Riuscirò a scoprire chi è veramente Seth.

Tornando al presente... poco dopo la fine dell'incontro di Raiden e Arya.

L'ultimo incontro a coppie sarà il mio e di Viria contro Achillues e Shark, e io so che non sarà una battaglia semplice. Quel ragazzo quando ha combattuto con Raiden, non sembrava affatto che si stesse impegnando, non per nulla è lo studente più forte di Heaven. E il mio intuito, mi suggerisce che è stato Seth ad allenare quei ragazzi, hanno tutti e quattro grandi abilità. Dovremo impegnarci al massimo, anche perché, non ho alcuna intenzione di perdere contro Shark. Gli farò capire che mettersi contro la mia amica, equivale al prendersela con tutti noi.
Sono seduto sugli spalti ad osservare gli altri incontri, in compagnia di mamma e Viria. Prima siamo andati a vedere come stava Arya, fortunatamente non è nulla di grave, sono molto fiero di lei, anche se ha perso, ha combattuto fino all'ultimo e senza paura. Si vede che sta crescendo...
In questo momento, nell'arena si sta disputando l'incontro fra la coppia di Yang e Weiss, contro un ragazzo e una ragazza provenienti da Atlas. Purtroppo questi due sono riusciti a battere Weiss, lasciando Yang da sola, ma è proprio quando lei riceve molti che si manifesta il suo Semblence.
Noto che si sono riprese con successo dallo scontro con papà, penso che lui ci fosse andato piano, alla fine combatteva contro delle ragazzine.
Alla fine Yang è riuscita a vincere, quando si arrabbia diventa una furia scatenata, che ragazza forte...
Ci stavo pensando già da prima, ma...

-Hai visto Raiden?-

Mi rivolgo a Viria, ma lei mi risponde con un secco no con la testa. Sto cominciando a preoccuparmi, forse è il caso di andare a cercarlo.
Mi alzo per dirigermi verso il corridoio, ma la mia compagna mi afferra per la mano, fermandomi.

Viria: Capitano, tra poco tocca a noi.

-Non preoccuparti, non ci metterò molto. Ti raggiungo tra poco.-

Dopo averla rassicurata, mi dirigo di corsa verso il corridoio e inizio a guardarmi intorno, nella speranza di riuscire a trovarlo.

PoV Raiden:

Arya starà bene, per il momento è meglio lasciarla riposare.
Ora andrò a cercare Nifa per chiedere spiegazioni. Sono passato prima da Rapahel, per chiedergli se l'aveva vista.
Ha detto che stava camminando qui nei dintorni. Adesso sono alla sua ricerca, non porto dietro le mie armi, non ne ho bisogno. Anche se mi aspetto un suo attacco, del resto è un nemico. Pazienza, me la caverò senza. Sto per girare l'angolo, andando così a destra, e sento dei passi provenire proprio da quella direzione.
Mi affaccio leggermente per osservare, ed eccola lì! Mi dirigo verso di lei, facendo volutamente rumore coi miei stivali per allertarla, infatti si è fermata subito.

-Bene, bene, bene! Chi abbiamo qui? Una piccola spia!-

Mi sta guardando con la coda dell'occhio. Vedo alcune bende sulle sue braccia, si tocca una di esse e mi chiede freddamente.

Nifa: Sei venuto qui per prendermi in giro? Vattene, non ho tempo da perdere.

Già che ci sono, potrei effettivamente farlo, prima di passare all'argomento principale.

-Perdere due volte contro il sottoscritto, non ti è bastato? Non mi batterai nemmeno tra un milione di anni, bella. Rassegnati.-

Nifa: Ho detto vattene!

Si è girata completamente verso di me, alzando la voce.
Incrocio le braccia al petto e cerco di trattenere le risate, per quanto mi sembri ironico, qui il cattivo sembro essere io.

-Fammici pensare... Nah! È più divertente vederti in crisi.-

Si sta irritando sempre di più, forse è il caso di smetterla, non ricaverò nulla facendola incazzare.

-Avanti, confessa. Perché ti trovi qui? La White Fang ha già deciso di buttarti fuori?-

Nifa: Anche se fosse?!

Siccome si sta agitando troppo per i miei gusti, le farò abbassare la cresta con una semplice mossa.
Punto l'indice verso di lei e sparo un piccolo fulmine che le sfiora i capelli. Lei, per lo spavento, inizia ad indietreggiare.

-Senti, non ho tempo da perdere, limitati a rispondere alle mie domande.-

Il mio tono di voce diventa più cupo, così da incuterle timore.
Probabilmente se fossi un poliziotto, sarei quello cattivo. Lei sospira, cercando di riacquistare lucidità.

Nifa: Dopo il mio fallimento, mi sono ritirata io stessa dalla White Fang.

-Interessante, e allora perché ti trovi qui?-

Nifa: Volevo ricominciare, tutto qui...

E so che ha detto una balla, per questo sparo un altro leggero fulmine alla sua gamba destra, facendola sussultare dal dolore.

-Oh andiamo gattina! Non rendermi il lavoro difficile! Sto cercando di avere una conversazione con te, ma devi essere sincera. Non ti hanno mai insegnato che mentire è sbagliato?-

Devo aver esagerato con la forza di quel fulmine, perché è caduta a terra, tenendosi proprio la gamba.
Naturalmente mi aspetto varie imprecazioni da parte sua.

Nifa: Sei... un bastardo...

-So bene che tu, insieme agli altri tuoi compagni, siete gli studenti più forti di Heaven. Vuoi farmi credere che lo siete diventati in qualche mese? Non farmi ridere. Chi è il tuo capo? È Seth, dico bene?-

Rialza il viso verso di me, cercando di rimettersi in piedi. Sentiamo cos'ha da dire, altrimenti la farò cadere di nuovo.

Nifa: Il professor Seth... non c'entra niente. Sono solo la sua allieva.

Sembra sincera, ma continuerò a tenerla d'occhio. 

-Qualcosa mi dice che non sei la sola nullità, c'è qualcun'altro coinvolto nelle tue azioni criminali?-

Nifa: Sono da sola... Devi credermi, ho smesso con quella vita!

Le sparo un altro fulmine, stavolta alla spalla, un po' più forte rispetto agli altri, e questa volta caccia un gemito di dolore. So per certo che mi sta raccontando solo balle.

-Certo, raccontalo a qualcun'altro. Qual è il tuo obiettivo?-

La sento singhiozzare, adesso sta chiaramente piangendo. Onestamente poco mi importa, non mi faccio impietosire dai miei nemici, e lei è uno di essi. Con voce tremante pare voler dire qualcosa.

Nifa: I-io... che obiettivo potrei avere secondo te?! Mi hai quasi uccisa e mi hai fatto squalificare dal torneo! Ora sei qui a prenderti gioco di me! Non ho altro a cui aspirare! Voglio... voglio solo restare amica con Arya, lei è tutto ciò che ho insieme al mio team...

Faccio un leggero ghigno e mi avvicino a lei, chinandomi alla sua altezza, lei cerca di allontanarsi.
Le metto la punta dell'indice sulla fronte e lei rimane ferma. Ha capito che se prova a muoversi, è morta.

-Ah si? Mi auguro che tu non mi stia raccontando balle, sai cosa succederebbe? Moriresti. Mi auguro che tu non voglia fare del male qualcuno, e sai perché? Moriresti. E mi auguro che tu stia lontano da Arya in mia presenza, sai perché? Perché altrimenti moriresti. E chi sarà a ucciderti? Esatto, proprio io.-

Adesso riesco a scorgere benissimo la paura sul suo volto, prima aveva semplicemente intenzione di mandarmi via.  Ora vorrebbe scappare il più velocemente possibile.
Anche se so che mi ha raccontato solo balle, la lascerò andare, credo che abbia imparato la lezione.
Tolgo il dito dalla sua fronte e lei si allontana velocemente. 

Nifa. La pagherai cara... ti farò pentire di avermi fatto questo! Ti odio! Ti odio!!

-Bla, bla, bla, quante chiacchiere! Sparisci dalla mia vista, prima che cambi idea.-

Si allontana di corsa, non so dove stia andando, ma tanto sa che se parla, è morta.
E con questo ho sistemato uno dei nostri nemici.
Sento una voce maschile richiamarmi, è quella di Alexander, mi giro, ed eccolo alle mie spalle. Pare non aver assistito alla scena.

Xander: Ma dov'eri finito? Ci stavamo iniziando a preoccupare!

-So badare a me stesso. In ogni caso capitano, ho scoperto l'identità della donna che avete affrontato al porto.-

Xander: Davvero? E di chi si tratta?

-è Nifa. Durante il nostro incontro ha detto una frase, che mi ha fatto capire subito la sua vera identità, oltretutto usano le stesse armi. Probabilmente mi odia per quello che le ho fatto, ma dopo oggi, vorrà sicuramente vedermi morto.-

Xander: Cosa?! Ma è terribile! Dobbiamo subito avvisare il preside!

Gli metto l'indice davanti alla bocca, se alza la voce in quel modo ci sentirà qualcuno.

-Se lo venissero a sapere tutti, sai il panico che si scatenerebbe? E i Grimm che arriverebbero? Lascia stare, ho già pensato io a metterla a tacere. Tu pensa al normale svolgimento del torneo.-

Dall'autoparlante sento la voce del professor Port richiamare i prossimi contendenti: Viria; Xander, Achilleus e Shark.
Lui sospira e si gira, col tentativo di andarsene.

Xander: E va bene... ma non fare nient'altro senza la mia approvazione, d'accordo? È una faccenda delicata.

Meglio rassicurarlo, prima che si distragga totalmente e perda la concentrazione durante il combattimento.

-Tranquillo Xander, me ne starò buono sugli spalti a fare il tifo per voi!-

Esclamo in tutta tranquillità, lui annuisce e corre via per andare a prepararsi.
Prendo la strada opposta per tornare agli spalti, ma percepisco una presenza che mi sta osservando.
Mi fermo nell'esatto momento in cui sento dei passi, vengono nella mia direzione. Dall'angolo esce una figura femminile, una ragazza: dal portamento aggraziato e la frangia che le copre l'occhio destro; ha un vestito lungo rosso, che lascia scoperte solo le spalle.
La conosco, è una tipa di poche parole, ma non si leva mai quel sorriso dalla faccia. Sembra che stia venendo proprio verso di me.

-Che ci fai da queste parti, Cinder?-

Appena mi è abbastanza vicina, senza mai levarsi quel sorrisetto, mi risponde...

Cinder: Potrei farti la stessa domanda.

Avvicina una mano alla mia guancia, ha un tocco davvero delicato. Non capisco le sue intenzioni...

Cinder: Ognuno di noi ha un posto in questo mondo, tu sai qual è il tuo, Raiden?

Oltre a non capire le sue intenzioni, non comprendo nemmeno cosa vuole dire.
Mi limito a fissarla con serietà, fino a quando non mi leva la mano dalla guancia.

Cinder: Non devi rispondermi, solo tu puoi saperlo.

E dopo quella frase, mi supera completamente e se ne va per la sua strada. Che strana tipa... È il caso che mi sbrighi a tornare agli spalti, non voglio perdermi questo combattimento. 

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