Cαριƚσʅσ 6
«Quindi gli ho detto che se non avesse abbassato il prezzo non se ne sarebbe fatto nulla. Quella cifra per quattro foto? Assolutamente no!», disse una Jennie ferma e risoluta.
Era una delle sue migliori amiche insieme a Lisa e Chaeyoung e, quella sera, si erano ritrovate tutte a casa di Jennie per stare un po' insieme e per parlare dell'evento dell'anno: il suo matrimonio con Kai.
Jennie e Kai erano la coppia indissolubile, i pezzi perfettamente combacianti di un puzzle.
Stavano insieme da quando avevano diciassette anni e Jisoo non li aveva mai visti dubitare l'uno dell'altra.
Erano due anime che si erano trovate e non si erano più lasciate, la loro sintonia era unica.
Jisoo voleva bene a Kai quasi quanto all'amica: erano cresciuti tutti insieme e, mentre i ragazzi dell'una o dell'altra avevano lasciato spazio al successivo, lui era sempre rimasto, tanto che spesso veniva soprannominato "la quinta amica del cuore".
La loro casa era il rifugio di tutte loro, per semplici serate passate a mangiare una pizza e a guardare la TV, per prepararsi e farsi belle quando decidevano di uscire a fare baldoria insieme, ma anche nei momenti più difficili, quando avevano bisogno di sfogarsi l'una con l'altra.
Era lì che Jisoo era andata quando con Suho era tutto finito, lì era scoppiata in lacrime davanti alle amiche, sempre presenti per ascoltarla e darle appoggio.
Jennie era l'amica un po' mamma, quella disponibile in ogni momento. Quella in grado di ascoltare e dare consigli, ma anche capace semplicemente di distrarre dai problemi con i suoi mille discorsi e le sue peripezie.
Non aveva paura di nulla.
Era risoluta in qualsiasi cosa facesse e portava avanti la sua vita come voleva.
Ciò che si prefiggeva di fare lo otteneva.
«Jennie, se continui così le uniche foto che avremo del tuo matrimonio saranno i selfie», disse, ridendo Chaeyoung.
Lei e Jisoo si conoscevano da ancora prima di tutte le altre, fin dai tempi dell'asilo.
Jisoo aveva un'alta considerazione di tutte le sue amiche ma stimava in particolare Chaeyoung per il suo coraggio: aveva avuto una vita più travagliata rispetto a tutte loro.
Cresciuta senza il padre, che aveva abbandonato la madre prima che lei potesse avere qualche ricordo di lui, era andata a lavorare appena finita la scuola proprio per aiutare sua mamma.
Insomma era dovuta maturare molto più in fretta di tutte loro, non perdendo mai però la sua solarità e la sua forza da combattente.
«Non mi interessa. Piuttosto che spendere tutti quei soldi prendo il primo conoscente che è bravo a fare foto. A proposito vi viene in mente qualcuno?»
«Io sono brava, se mi paghi anche la metà ci sto», fece Lisa, facendole l'occhiolino.
«Voi avete già un ruolo, visto che siete le mie damigelle! Tisana?»
«Sì, grazie! Depurante per favore, sono gonfissima», disse Lisa, massaggiandosi il ventre piatto.
Lei era la più piccola di loro, aveva un anno in meno, ed era entrata a far parte del loro gruppo ai tempi dell'università.
Intelligentissima, aveva preso una laurea in ingegneria, che però non la soddisfaceva, e così aveva deciso di cambiare totalmente strada, andando a lavorare come commessa in una delle boutique più costose della città.
Con le sue capacità, in poco tempo, era arrivata a diventarne la responsabile, e ora era una donna in carriera.
Era la classica ragazza dalla scorza dura ma dal cuore tenero: di primo impatto appariva cinica, eppure, dentro di lei, aveva un mondo sfaccettato di emozioni e di affetto che riusciva a mostrare solo a pochi fortunati.
Jisoo era rannicchiata sul divano in tuta, come erano solite vedersi nelle loro serate tranquille.
Era stata una lunga giornata di lavoro ed era veramente stanca, quindi non partecipava molto alla conversazione delle altre.
Ultimamente, anzi, sentiva che riusciva a emergere poco.
La sua personalità era sempre stata quella più tranquilla e pacata, lei era quella razionale, quella che faceva ragionare le altre e che ne placava l'impulsività.
Insomma era la più vecchia del gruppo.
Sentì la vibrazione del cellulare dentro la tasca della felpa.
Un messaggio.
Solito numero non salvato.
Xxxxxxx678: «Ehi Runner! 🏃♀️Come stai?
Hai sentito parlare del festival delle lanterne di questo fine settimana? Io sarò lì con i miei amici. Fammi sapere e nel caso ci becchiamo 😉»
Runner.
Non poteva essere che lui.
"Devo salvarmi il numero altrimenti è sempre un' incognita", pensò, digitando sul telefono "Tae".
Poi cambiò idea.
"Meglio "Taehyung", "Tae" è troppo personale".
«Chi è Taehyung?», fece Lisa, sbirciando sul suo telefono.
Sgamata.
«Un mio compagno di classe...», rispose con tutta la disinvoltura che riusciva a fingere.
«QUEL TAEHYUNG?», chiese Chaeyoung sbalordita.
«La tua cotta del liceo?», rincaró Jennie.
«Sono passati dieci anni...»
«E da quando vi siete risentiti? Pensavo che aveste perso i contatti», chiese incuriosita Chae.
«Sono uscita con gli altri e ci siamo visti nel suo nuovo locale, tutto qui»
«E NON CI DICI NIENTE?», disse Chae, dandole una spinta.
«Ma non c'è nulla da dire!», rispose Jisoo sulla difensiva, anche se sapeva che il fatto che lui le scrivesse poteva sembrare compromettente.
«Non ti ha fatto il minimo effetto rivederlo? Eri persa per lui! E probabilmente lui per te, se gli avessi dato una possibilità anzi che fare la principessa sul pisello!», disse Jennie con il suo modo diretto di fare.
«Certo che mi ha fatto un po' di effetto, non lo rivedevo da anni e me lo sono ritrovata davanti all'improvviso. Ma è solo un vecchio amico ed è gentile come un amico, niente di più»
«Ah beh certo, tu sei l'esperta dell' amicizia uomo-donna. Non ti sei ancora nemmeno accorta che Jungkook ti sbava dietro da una vita», disse Chae sarcasticamente.
Jisoo la fulminò con lo sguardo.
Non era vero che non se ne fosse accorta, semplicemente non dava peso alla cosa perché non provava interesse.
«E che spreco Jungkook, secondo me potrebbe riservare delle sorprese!», ribatté Lisa ammiccante.
«E lui? Cioè avrai notato se aveva un fare particolare, se ti guardava, se cercava di attirare la tua attenzione!»
La risposta era sì a tutto.
Ma Jisoo preferiva non ammetterlo neppure a sé stessa.
Cercava di ridimensionare tutto ciò che era accaduto nelle volte che si erano visti, per non farsi strani castelli in aria e rimanerci male.
Non aveva mai capito Taehyung.
E sicuramente non lo avrebbe capito adesso a quasi trent'anni.
«Mi pare che si sia comportato con me come con tutti gli altri...», mentì.
«Ma ti manda i messaggi», commentò Jennie, che non era il tipo da farsi fregare.
«Fai vedere come è!», esclamò Lisa, prendendole il cellulare dalle mani per vedere l'immagine del profilo WhatsApp di Taehyung, mentre le altre due si erano strette intorno a lei, curiose come scimmie.
Capelli mossi, pelle perfetta, labbra carnose appena socchiuse in un ghigno quasi beffardo.
Sguardo sicuro e penetrante dritto verso la fotocamera.
«Ah, niente male vedo...», esclamò Lisa, ingrandendo la foto.
«Me lo ricordavo carino, ma adesso è proprio sexy», fece Jennie.
«Ti rammento che ti stai per sposare...», le disse Chae con tono ironicamente serio.
«E che ti scrive? Festa delle lanterne? Sabato? Beh ci andiamo, no?», disse Lisa, sbirciando la chat.
«Ragazze per favore...», supplicò Jisoo, roteando gli occhi.
Sapeva che sarebbe andata a finire così.
«Ovvio che ci andiamo. Io domenica non lavoro, posso fare tranquillamente tardi!»
«Anche io! È da tanto che non facciamo una serata tutte insieme! E poi sarebbe da maleducata non accettare un invito. No, Jisoo?»
«Perfetto! Allora rispondo....
"Carina come idea, penso di venire con le mie amiche.
Ci vediamo lì😘"», digitò Lisa.
«Ehi una faccina con il bacio? Sei matta?», fece Jisoo, sgranando gli occhi.
«Sciogliti un po', a lui farà piacere», la punzecchió Lisa.
Taehyung era tornato online e aveva cominciato a scrivere.
TAEHYUNG: «Grande!
Ti mando il programma dell'evento.
Ps: sarò quello vestito di bianco😝»
«Che significa? Aspetta aspetta...RICHIESTO DRESS CODE BIANCO»
"Oddio pure il dress code", pensò Jisoo.
«Dress code? Che fico! Allora dobbiamo scegliere attentamente cosa mettere!», disse Jennie, suscitando l'entusiasmo anche delle altre due.
Non potevano essere più diverse di così.
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