Pov Yunho

Mi svegliai nel bel mezzo della notte, accaldato. Vidi Wooyoung accanto a me, tranquillo e dormiente. Sorrisi vedendo che stava inconsciamente facendo un piccolo broncio. Volevo alzarmi per andare a bere dell'acqua fresca e prendermi una boccata d'aria, ma sentii il rumore della porta della stanza aprirsi e poi vidi un fascio di luce proiettarsi sul soffitto bianco ma che col buio e la luce della luna proveniente dalla finestra brillava di un blu chiaro. Rimasi fermo e chiusi gli occhi d'istinto. Sentii alcuni passi avvicinarsi sempre di più e con un ritmo abbastanza lento, come se la persona avesse paura di svegliare me e il ragazzo accanto a me. Il mio cuore perse un battito quando la persona in questione si sedette accanto a me nello spazio libero del letto. Volevo aprire gli occhi e capire chi era quella persona e così feci, ma non completamente, solo fino ad avere la possibilità di capire chi era quella persona.

Vidi Mingi e richiusi immediatamente gli occhi.

La sua mano gelata si posò sulla mia e lì desiderai prenderla tra le mie per riscaldarla. D'un tratto mi venne in mente quello che era successo la sera prima e provai un senso di fastidio nello stomaco. Udii il ragazzo alzarsi e togliere la sua mano, ma sentii anche il suo fiato caldo sulle mie labbra e, infine, qualcosa toccarmele. Si staccò e io aprii completamente gli occhi. Lo vidi meglio in quel momento ma non riuscii a descrivere il suo volto. Sembrava sorpreso di trovarmi sveglio.
Misi una mano dietro il suo collo e attaccai di nuovo le sue labbra alle mie, ma a differenza dell'altro bacio casto e semplice, questo fu più movimentato. Provai una sensazione piacevole nello stomaco e che purtroppo finì subito appena Mingi si staccò.
Mi accarezzò la guancia e io riappoggiai la testa sul cuscino. "Buonanotte Yunho."
Chiusi gli occhi mentre lui continuava ad accarezzarmi e rapidamente mi addormentati sotto il suo tocco.

Mi svegliai la mattina seguente con Wooyoung che mi toccava le guance.
"Buongiorno Wooyoung." dissi con un filo di voce e un tono dolce.
"Uh, come siamo di buon umore stamattina" mi disse col sorriso. Mi venne in mente la notte precedente e sorrisi inconsciamente. "Andiamo a fare colazione."
Uscimmo dalla stanza ma vidi quella di Mingi chiusa. Wooyoung entrò in bagno e io scesi rapidamente al piano di sotto dove vidi Mirhyun mettere alcuni piatti sul tavolo. "Buongiorno Yunho. Come stai oggi?"
"Giorno Mirhyun. Bene, grazie. Tu?" le chiesi e lei annuì concludendo con un sorriso.
"Wooyoung è in bagno ma Mingi non viene a fare colazione?" domandai, nominando anche l'altro ragazzo per non destare sospetti.
"Stamattina è arrivata una lettera da quella ragazza che chiedeva a Mingi di incontrarlo questa sera in un bar accanto alla stazione. Da quel momento è andato in palestra per allenarsi e ha rifiutato di mangiare dicendo che non c'era tempo da perdere" disse e io mi stupì di quanto quel ragazzo era forte ma allo stesso tempo idiota. "Gliela porteremo noi allora" disse Wooyoung dietro di me. Non sapevo se lui fosse a conoscenza della situazione o meno ma probabilmente Mirhyun gli aveva accennato qualcosa. Vidi l'orologio sul muro che segnava quasi mezzogiorno.

Pensai a Mingi e mi sentii in dubbio su tutto ciò che provavo. Non mi sentivo a mio agio nel dire che mi piaceva, ma allo stesso tempo sapevo di mentire se dicevo che non provavo niente per lui. Mi trovavo in contrasto tra quelle due emozioni ma sapevo che avrei voluto vederlo in quel momento.
La porta di casa si aprì ed entrò il ragazzo che stava viaggiando nella mia mente continuamente.
«Oh, strano, sei rimasto solo... quattro ore in palestra" rise Mirhyun e Mingi accennò un sorriso.
"Buongiorno" alternò lo sguardo da Mirhyun a Wooyoung, evitando di incontrare il mio. Forse non si sentiva a suo agio dopo quello che era successo durante la notte?
"Vado a farmi una doccia" concluse e se ne andò.
"Non venite a mangiare?" Mirhyun mi risvegliò dai miei pensieri. Annuimmo.

Appena io e Wooyoung ci sedemmo, lei se ne andò.
"Fallo" sentii da parte di Wooyoung.
"Fare cosa?" chiesi, anche se sapevo cosa intendeva.
"Lo so che vuoi andare con lui oggi, te lo si legge negli occhi" non avevo detto niente a Wooyoung di quello che era successo con Mingi la giornata prima. Già di suo credeva che Mingi fosse diverso nei miei confronti per come mi trattava, quindi avevo evitato di dirgli altro per non far si che tirasse fuori delle ipotesi che avrebbero contagiato anche me e mi avrebbero fatto montare la testa.
"Come fai a sapere che sto pensando a quello? In realtà pensavo al fatto che ci siamo svegliati abbastanza tardi" mentii, palesemente.
"E ci credo, abbiamo dormito verso le due" mi disse e prese un boccone di cibo.
"Comunque anche se non ci stavi pensando, glielo devi lo stesso chiedere" mi disse col sorriso.
Lo avrei fatto comunque pensai e mi limitai a muovere la testa lentamente, per poi tornare a mangiare.
Finimmo e Wooyoung si sgranchì. "Uffa."
Mise il broncio, lo stesso che aveva quando dormiva. "Che succede?"
"Non voglio andarmene" sorrisi, sembrava un bambino piccolo. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai forte. Nonostante le sue idee e le sue convinzioni, mi piaceva, era una brava persona. "Nemmeno io. Vedi di tornare."
Annuì e io allargai il mio sorriso, poi mi staccai e lui andò sopra a prepararsi mentre io mi sedetti di nuovo al tavolo.

Pensai a così tante cose e al comportamento di Mingi che dubitai io stesso che quello che era successo stanotte era stato, in realtà, tutto un sogno. Ma era impossibile, era reale e ne ero sicuro.
Mi alzai dal posto e andai anche io di sopra. Vidi la porta del bagno chiusa assieme a quella di camera mia. Bussai a quest'ultima e sentii la voce di Wooyoung, di conseguenza in bagno c'era Mingi e in camera sua la cugina. Sfruttai l'occasione per parlarle e per chiederle di andare con loro, così andai e bussai.
Mi ricredetti quando vidi la porta aprirsi e Mingi spuntare a torso nudo davanti a me, con un asciugamano attorno al collo. Si era già fatto la doccia? Impossibile, i suoi capelli erano ancora asciutti.
Non disse niente ma lasciò la porta aperta e io entrai. Avrei chiesto a lui allora di andare.