Capitolo 24.

Entrando in fretta e furia in casa, Jin finalmente lasciò andare il braccio ormai dolorante di Yeona.

- Ma che ti prende?! Sei impazzito Jin??-

Scuro in volto si lasciò andare sedendosi sul divano, mettendosi le mani contro la testa sconvolto.

Anche vedendolo in quel modo, non poteva stare in silenzio. Aveva bisogno di risposte.

- Ora mi devi dare delle spiegazioni! Non puoi comportarti in così e... -

- Va in camera tua! Non parleremo oggi... oggi no...-

Con tono agitato e scombussolato terminò ogni tentativo di discorso.

Yeona sempre più confusa, prese il telefono dalla sua borsa e corse in camera sua.

L'immagine di Jung-kook così afflitta non voleva abbandonarla, doveva sentirlo, aveva bisogno di risentire la sua voce limpida che la rassicurava in quel momento.

Tutto provava tranne che sicurezza.

Il telefono squillava, ma non ottenne alcuna risposta, come aveva temuto.

Si buttò sul letto contro il cuscino distrutta, stava succedendo qualcosa di grave, ma la stavano tutti trattando come una bambina, nessuno le voleva dire cosa stesse accadendo davvero.

Ripensò a suo fratello, vederlo così gli aveva fatto male, davvero male.

Ma soprattutto le parole che aveva usato la facevano stare peggio.

Non voleva che stessero insieme... Per quale motivo?

Cosa stava succedendo nella sua vita?

Calde lacrime le rigarono il viso. Era da tanto che non piangeva.

In ogni momento brutto nella sua vita aveva sempre combattuto, senza mai cedere, per paura di far soffrire le persone a lei care.

Ma in quel momento si sentiva talmente persa e sola, che per una volta si lasciò andare.

- Pivello! Ti sta suonando il telefono... è da un po' che suona a dir la verità -

Yoon-gi guardò Jung-kook sdraiato sul letto della sua camera.

Attratto come una falena alla luce si avvicinò al suo telefono sopra la scrivania che suonava come impazzito.

Letto il nome di Yeona sospirò.

- Ehi! non dirmi che avete già litigato... sicuro è colpa tua!-

Ghignò scherzando finendo la frase, ma non ricevendo alcuna risposta si indispettì.

- Ma si può sapere che ti prende?! Odio quando ti comporti così!-

Ringhiò alla salma stesa sul letto, che in uno scatto si alzò uscendo dalla camera.

- Ed ora dove stai andando?!-

- In palestra...-

Lo disse flebilmente prendendo il suo solito borsone con tutto l'occorrente.

Yoon-gi lo guardò andare via ed all'ennesimo suono del cellulare ancora nello stesso posto, sospirò nuovamente.

Qualcosa non andava... non andava per niente.

L'indomani Yeona andò diretta verso la porta per uscire, senza nemmeno fermarsi a fare colazione, come da tradizione. Era talmente furiosa, sia con suo fratello che con Jung-kook, che si stava trattenendo dallo scoppiare, nessuno le voleva parlare.

Più non sapeva, più le stava venendo un vero esaurimento.


- Dove stai andando? -

Chiese autoritario suo fratello.

La ragazza con la mano già sulla maniglia sbuffò.

- All'università, mi sembra normale!-

Jin guardandola torvo le fece cenno di sedersi.

- Devi fare colazione e dobbiamo parlare! -

Alla parola parlare si convinse.

Ubbidiente si sedette di fronte a lui, davanti alla solita tavola imbandita di ogni pietanza, ma lo sapeva non avrebbe mangiato nulla, aveva lo stomaco completamente chiuso.

- Yeona... oggi andrai dal tuo ragazzo e romperai con lui -

Lei sgranò gli occhi alla sua completa serietà nel dirlo, ma cercò di rimanere il più lucida possibile. Aveva bisogno di informazioni ed urlare non avrebbe portato a nulla.

- Perché?-

- Te lo sto dicendo io, non è una motivazione abbastanza valida?-

Prese a mangiare tranquillo, aveva l'aspetto più controllato rispetto al giorno prima, dove era stato totalmente sovrastato dalle emozioni, ora invece cercava di mantenere il solito aplomb.

- Io lo amo! -

Jin si strozzò e dovette ingurgitare un intero bicchiere d'acqua per potersi riprendere.

Per nulla smossa invece rimase la ragazza che lo guardava impassibile.

- E' una motivazione abbastanza valida per farti capire che non posso lasciarlo? -

Ripreso a respirare correttamente, rispose con una punta di nervosismo nella voce.

- Sorellina, possibile che è proprio questo il momento in cui devi essere testarda? -

Insistendo Yeona batté una mano sul tavolo.

- Dammi sul serio un valido motivo! C'è qualcosa sotto ed odio quando mi tratti da bambina! Parla Jin!-

Vide il fratello tentennare per un secondo.

- Yeona... Sul serio non sai chi sia quel tipo? ... -

L'evidente sorpresa della ragazza lo fece incupire.

- Perché mi fai questa domanda? Lo abbiamo già incontrato? -

Jin annuì rabbuiandosi sempre di più.

- Si... Perché non mi vuoi dare retta? Lo sai che se ti dico questo è per il tuo bene... sono tuo fratello... -

La castana scosse la testa con decisione.

- Infatti sei mio fratello e ti ostini a rimanere sul vago e non dirmi nulla... cosa devo sapere Jin? Cosa mi stai tenendo nascosto? -


In un secondo nel suo sguardo vitreo si presentarono mille immagini diverse, che sperava di aver accantonato da qualche parte nella sua memoria... invece erano tutte li di fronte a lui.

Strinse per un attimo gli occhi cercando di ricacciarle indietro, per poi girare la testa verso la foto all'angolo della sala dei loro genitori, che erano sempre li a vegliarli.

Impaziente di aspettare la ragazza prese di nuovo parola.

- Jin... -

- Ti ho preparato il pranzo... è meglio se vai o farai tardi... -

Vedendolo ormai perso in chissà quali pensieri, ci rinunciò.

Doveva andare da un'altra persona ora. Doveva almeno lui darle delle spiegazioni.


Arrivata davanti alla sua università, incrociò le sue più care amiche, agitate quanto lei.

- Si può sapere cosa è successo ieri?!-

Kwan era un fascio di nervi, non amava la sensazione di quando le cose rimanevano troppo in sospeso, e lo stesso valeva per lei.

- Ci credi che non ne ho idea?! Sapete dov'è Jung-kook? Devo assolutamente parlarci! -

Cho-hee scosse la testa dispiaciuta.

- Dopo che Jin ti ha portato via, anche lui è sparito. Oggi non lo abbiamo ancora visto... -

Yeona credeva di impazzire.

Jin si comportava da pazzo ed ora Jung-kook che spariva senza dare notizie.

- Probabilmente l'unico che lo sa... penso possa essere Yoon-gi, è il suo coinquilino giusto? -

Rifletté ad alta voce la corvina, convincendo le altre due.

Sicuramente l'avrebbe aiutata.


Respirò a fondo una volta raggiunta l'ala in cui si trovavano le stanze del campus, e con decisione bussò alla porta.

- Chi è? -

Rispose la solita voce annoiata che conosceva bene.

- Sono Yeona... -

Di scatto si aprì la porta, con sua sorpresa.

Vide una versione di Yoon-gi in accappatoio con i capelli umidi del dopo doccia.

Dovette costringersi a guardare altrove, si stava trovando impreparata a quella vista.

- Non è qui! -

Disse semplicemente, continuando ad asciugarsi i capelli con un asciugamano.

Senza aver chiesto nulla, aveva già capito. In qualche modo le ricordava l'acutezza della sua amica Kwan. Come aveva già detto il moro, si anche lei li vedeva bene insieme.

- Dove posso trovarlo? -

Rimase per un attimo sulle sue, poi indicò un punto indefinito sulla sua destra.

- Questa mattina è uscito presto, ed immagino sia di nuovo in palestra... quando ha pensieri per la testa si rifugia la... -

Lei annuì preoccupata.

Perché si era creata quella situazione assurda?

Era così grave la causa da far star così male i due ragazzi più importanti della sua vita?


- Yeona ... -

Yoon-gi si era avvicinato a lei, visibilmente inquieto.

- Se qualcosa non va... chiamami ok?-

Con un accenno di sorriso percorse la strada indicata, con una strana sensazione nel cuore.

Jung-kook si era svegliato molto presto quella mattina, o meglio si era alzato dal letto perché non ne poteva più di girarsi e rigirarsi come un matto cercando di prendere sonno.

Era intriso di sudore, e affannato ma non aveva intenzione di smettere di picchiare il sacco da boxe.

Finché sentiva i suoi pensieri, voleva dire che non era ancora abbastanza stanco da stramazzare al suolo, quindi avrebbe continuato anche per ore intere.

Voleva solo non pensare, non chiedeva tanto.

Solo avere un momento di riposo da tutto quel dolore che era tornato intensamente nella sua testa, non che nel cuore.


- Non avevo idea che tirassi di boxe -

Si bloccò con un colpo a mezz'aria.

La sua voce l'avrebbe riconosciuta tra mille, ed ora era l'unica che non avrebbe voluto sentire in quel momento.

- Dev'essere divertente... -

Percepiva i suoi passi farsi sempre più vicini, e sentiva il suo cuore pompargli incessantemente più veloce nel petto, e gli faceva male, troppo male.

- ... Magari, potresti insegnarmi, sarai un'altra volta il mio professor Jung-kook? -

Era accanto a lui ora, e quasi con timore la guardò dall'alto.

- ... Sarebbe divertente... -

Rispose piatto asciugandosi la fronte con il braccio.

- Già ... -

- Sei qui, perché è stato Jin a dirti di venire? -

La vide per un attimo spaesata.

- Immagino ti abbia detto di lasciarm... -

Lei diede un colpo secco al sacco, non muovendolo neanche di un millimetro.

Spaventato si tolse i guantoni, afferrandole la mano per guardare se si fosse ferita.

- Sei impazzita? Senza protezioni potresti farti male!!-

La vide sorridere e ne rimase sbigottito.

- Allora ci sei ancora... ci tieni a me... -

Jung-kook rimase ancora più spiazzato da quelle parole.

Poi con un guizzo di lucidità la fece sedere sulla panca accanto a loro e prese del disinfettante e dei cerotti. Non si era fatta troppo male, ma poteva rimediare ai piccoli graffi che si era procurata.

Almeno per quelli poteva fare qualcosa.

- Perché non dovrei tenere a te ragazzina? -

Lei fece spallucce rattristata.

- Non so... non mi rispondi al telefono, sparisci, hai dei comportamenti così strani... -

Dopo averle messo i cerotti si ritrovò ad abbassare lo sguardo con sofferenza.

- E' complicato... io... -

Lei lo afferrò per le mani costringendolo a guardarla.

- Kookie... ora basta... mi fido di te. Devo sapere... Ho bisogno di sapere! -

La vedeva quella luce nei suoi occhi dorati. Voleva la verità, e la voleva da lui.

Quanto era strano il destino.

- Jin... non ti ha detto nulla? -

Chiese esitante, alla negazione decisa della castana, non poté che trattenere il respiro.

Ma forse era meglio così.

Avrebbe saputo tutto, meglio da lui che da qualsiasi altra persona.

Non avrebbe chiesto perdono, perché non poteva pretenderlo.

Ma almeno ora poteva fare la cosa giusta.

Per lei.

- Hai voglia di sentire una storia Yeona? -

- Si Kookie -





Ciao a tutti!!!

Capitolo introduttivo per scoprire qual è il vero tormento di Jung-kook. Sarà tosto, ma si saprà tutto.

Come reagirà Yeona alla verità? Cambierà qualcosa tra loro?

Vi aspetto al prossimo aggiornamento!! :)

Un grosso bacio Ekylove

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