Capitolo 63.

Eren's pov.

Mancava qualche giorno alla fine dell'anno scolastico.
Addosso percepii una depressione indescrivibile, Jean e Armin promisero di venirmi a trovare, ma con Levi come avrei fatto?

Non era vicino e sapevo che i miei non mi avrebbero mai lasciato da solo con lui.

I miei pensieri vennero interrotti dal suono della campanella che segnò la fine delle lezioni.

Andai a pranzare assieme agli altri.
"Eren ci inviterai a Seattle?"
Connie mi diede una leggera gomitata.

"A me va bene"
Gli sorrisi tagliando un filetto di carne.

"Sì, ma noi vogliamo che ci sia anche il capitano eh"
Se ne uscì Sasha che era attaccata al braccio del suo ragazzo, puntandomi l'indice addosso.

Arrossii all'istante.
"R-ragazzi... finitela..."

Guardai altrove.
"Oh andiamo Eren! Ormai lo sanno tutti!"
Jean mi guardó divertito con le braccia dietro la nuca, iniziando ad oscillare con la sedia.

Tentai di diventare invisibile ma invano e per tutto il pranzo continuarono con le domande impertinenti e gli sguardi maliziosi.

Nel pomeriggio non ebbi nulla da fare.
Gli allenamenti erano finiti con la finale e i compiti erano ormai inutili.
Le giornate divennero calde e lunghe, i rumori dell'estate iniziarono a farsi spazio.

Sperai vivamente in un messaggio del corvino.
Restai attaccato al cellulare in attesa di un suo segno, uno qualsiasi.

Sembri davvero disperato Eren...

Sentii poi bussare alla porta.
Scattai in piedi andando ad aprire, con mia grande sorpresa vi trovai Mikasa.

"M-mikasa..."
La salutai non nascondendo un senso di delusione.

Le feci cenno di entrare.
"Allora... volevi parlarmi?"

Si mise a sedere sul bordo del mio letto.

"Tra poco finisce l'anno... e non voglio rimanere con il rimorso di non aver fatto pace..."

La guardai sollevato.

Riprese.
"Però... quello che ha fatto Heichou in TV..."

"Che vuoi dire?"
Chiesi corrugando le sopracciglia.

"Mi ha dato fastidio."

"F-fastidio?!"
La guardai confuso.

"Voglio essere sincera con te e nasconderlo non avrebbe senso..."

"Hai fatto bene a dirmelo."
Le sorrisi tendendo la mia mano sulla sua.
Si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio guardando altrove.

"Purtroppo quel ragazzo mi ha conquistato, ma sai che possiamo rimanere amici."
Le puntai un sorriso.

"Sul fatto che ti ha conquistato... l'ho visto..."

"E sul fatto di rimanere amici?"
La guardai in attesa di una sua risposta.

Aspettò qualche secondo in silenzio.
"Va bene..."

"Troverai il ragazzo perfetto per te."
Tentai di confortarla.

"Eri tu..."
Mi disse con un filo di voce.

"No... non sono io."

Le appoggiai le mani sulle ginocchia.
"Io sono di Levi e di nessun'altro."
Dissi ironico.

"Addirittura?"
Vidi un lieve sorriso.

Lo ricambiai.
"Assolutamente"
Continuai divertito.

"Sembri un cagnolino così"
Disse, appoggiandosi una mano e comprendosi la bocca mentre una risata prese il sopravvento su di lei.

"Sì, lui mi chiama spesso così"
Risi.

"Stai davvero bene con lui?"

"Benissimo"

Si alzò andando verso la porta.
"Va bene... allora mi sforzerò ad accettarlo..."

"Grazie..."

Mi sorrise per poi uscire dalla stanza.
Mi tolsi un peso ed intanto si fece sera.
Il coprifuoco per gli ultimi giorni saltò e non vidi l'ora di potermi incontrare con il corvino.

Finito di cenare inviai un messaggio a Levi.

"Ohi... stasera che fai?"

La risposta non tardò ad arrivare.

"Sono con Farlan e Isabel vicino alla sala ricreativa, vieni"

"Che fate?"

"Nulla di chè"

Sapevo stessero fumando, nonostante la mia disapprovazione al riguardo, non accennò a smettere e quella era l'unica zona in cui era concesso essendo all'esterno del campus.

Mi diressi nel luogo indicato vedendo Farlan fare cenno di avvicinarmi.

Camminai verso di loro.
"Eren! Ma che bello vederti"
Mi accolse con un sorrisetto stampato sul viso ed Isabel abbracciata.

Andai verso il corvino stampandogli un bacio.

"Sono felice che tu sia venuto"
Mi sussurrò dandomi un altro bacio.

Arrossii tentando di cambiare discorso.

"L-la sigaretta, buttala."

I ragazzi affianco risero.
"Eren, non riuscirai mai a farlo smettere"
Disse Isabel.

Anche loro fumavano.

"Ragazzi... fa male."
Guardai a terra imbarazzato.

"Ora capite perché amo questo ragazzo?"
Disse il corvino palpandomi il didietro.
Gli sorrisi leggermente.

Finita la sigaretta, il ragazzo mi prese per mano.
"Andiamo."

"O-okay..."

Salutai con un cenno i due per poi seguirlo, aprí la porta della sua camera facendomi cenno di entrare ed io eseguii.

"C'è qualcosa che non va?"
Dissi col timore d'aver detto qualcosa di idiota.

"No."
Rispose secco.

"Allora perchè ce ne siamo andati?"

"Un'altra cosa che mi piace di te, è la tua ingenuità..."

Lo guardai confuso.

Si avvicinò facendomi stendere sul letto.

"C-cosa intendi?..."
Avevo le braccia ritirate al petto mentre un lieve presentimento mi venne alla mente.

"Ti và di giocare?..."

Lo disse tra un bacio e l'altro.
Appena udii quelle parole un brivido mi trasalí la schiena.
Fu una sensazione piacevole.

I nostri corpi erano premuti tra loro.
Si tolse la maglia.

"Va bene... giochiamo."
Risposi ansimando.

Mi tolse velocemente l'indumento iniziando a lasciarmi varie chiazze viola su tutto il busto, mentre mi spinse ripetutamente sul letto con l'addome.

Gemetti.

Avvolsi le mie mani sulla sua schiena premendo ancora di più il suo corpo al mio, lasciai la presa solo quando iniziò a togliermi i pantaloni.
Mi dimenai leggermente girando il capo di lato.

Guardai verso il comodino.
C'era appoggiata una bomboletta spray di panna montata.

Lo staccai per un attimo.

"E quella?"
Lo guardai malizioso indicandogli la panna.

"Uh...? Ah la panna? L'ha portata Farlan."
Solo dopo un po' capì.
Mi guardó malizioso.

"Ti piace?"

"Abbastanza..."

Mise un dito alle labbra in segno di silenzio complice ed afferrò la bomboletta.

La agitò, per poi iniziare a scrivere sul mio petto.

Solo in un secondo momento capii che scrisse il suo nome.

Risi leggermente.
"Sei proprio egocentrico..."

"Ti faccio solo vedere a chi appartieni..."

Iniziò a leccarla via.

Gemetti.
Fu una sensazione piacevole, dannatamente piacevole.
Gli alzai il volto continuando a baciarlo con più convinzione.

Con la panna facemmo un disastro.
(E sì, era solo panna.)

Sporcammo tutte le coperte, ma ne valse decisamente la pena.

"Adesso fai come ti dico io va bene?"

Lo guardai un po' titubante.
"V-va bene..."
Afferrò una cravatta appoggiata al bordo del letto legandomela ai polsi.

"E adesso giochiamo..."

Mi sfilò i boxer facendoli scendere lungo le mie gambe e lo stesso fece con i suoi.
Inizió a mordermi l'addome salendo fino ad arrivare ai miei capezzoli, gemetti rumorosamente.
Mentre mi morse il petto, inserì, due dita all'interno della mia apertura.

Ansimai parecchio tirando la stoffa della cravatta, non potendo muovermi date le mani bloccate.

Vidi stampata sul volto del corvino un'espressione complice, mentre il suo labbro inferiore veniva ferito dai suoi denti.

Inserì un terzo dito.
Socchiusi gli occhi facendo uscire dalla mia gola solo dei piccoli gemiti soffocati.
Tolse le dita per avvicinarvi la sua presenza.

Mi morsi il labbro per reprimere il dolore.
Il corvino continuò a spingere facendomi sussultare dal piacere.

Levi's pov.

Mi stesi su di lui appoggiando il capo sulla sua spalla continuando però a dare energiche spinte.

Gli sciolsi le mani che avvolse poi istintivamente alla mia schiena, mi strinse affondandovi le sue unghie.

"L-levi...-"
Venne interrotto da un gemito piuttosto rumoroso.

"Shh... stai andando benissimo."
Lo rassicurai.
Il ragazzo mi tenne premuto a sè mentre continuai con movimenti dall'alto verso il basso.

Mi parve visibilmente stanco, mi fermai almeno per controllare come stesse.

"Ci sei?"
Gli accarezzai il viso.

"F-fa male..."
Lo disse a denti stretti.

"Lo so amore... vuoi fermarti?"

"N-no..."

Gli feci un lieve sorriso.

Spinsi molto di meno, ma lo vidi contorcersi ugualmente.

Mi fermai.
"Eren basta così..."

"NON FERMARTI"
Lo disse quasi urlando tra un gemito e l'altro.

Sgranai gli occhi, decisi allora di accontentarlo ma stando attento.
Stava soffrendo parecchio.
Uscii con delicatezza, aveva il respiro sbalzato.

Puntai lo sguardo verso il basso.
Notai qualche goccia di sangue sparsa nel liquido denso sulle coperte.

"Eren..."
Lo guardai preoccupato.

"Sto bene..."

Eren's pov.

Sentii tutto in fiamme, ma provai un tale piacere che non riuscii a dire di no.

Raggiunse l'altezza del mio viso.
"Sicuro di star bene?"
Mi accarezzò una guancia.

"So solo che le voci su di te sono vere..."
Risi debolmente.

"Quali voci?"
Sembrò divertito.

"Sul fatto che non ci vai piano, su quello hanno ragione."

"Cos... davvero girano certe voci?! Tsk..."
Fece scoccare la lingua al palato scuotendo la testa in segno di disapprovazione.

Risi appena.

"Riesci a muoverti almeno?"
Mi guardó divertito.

"S-sì..."

Con gran fatica mi infilai i boxer e lo stesso fece il corvino, le mie gambe ancora tremanti mi resero complicato qualsiasi movimento.
Mi accucciai su di lui, in tutta risposta mi appoggió una mano sulle natiche facendomi sussultare leggermente.

"Non dovevi farmi continuare..."
Continuò con sincero dispiacere.

"Ma era una sensazione piacevole..."
Arrossii.

"Mh... ti piaceva?"
Mi guardó con un sorrisetto.

Puntai lo sguardo sul suo petto accarezzandolo con un dito per l'imbarazzo.

"Sì, da morire... n-non lo avevo mai provato prima..."

"È normale, quello che hai provato oggi è sesso."

Feci un'espressione confusa.

"Insomma, quello vero."
Aggiunse.

"E quello fatto fin'ora?"
Chiesi con un filo di voce non incrociando il suo sguardo.
"Non sono mai arrivato fino infondo piccolo"
Ammise guardandomi come se avessi dovuto saperlo.

Strinsi di più il ragazzo.
"Mi imbarazza parlarne..."

Affondai il viso nei suoi pettorali.

"Eren, con me puoi parlare di qualsiasi cosa..."
Mi stampó un bacio sulla fronte.

Levi's pov.

Piano piano si addormentò sul mio petto.
Mi fece provare una tenerezza incredibile avvolgendolo quasi istintivamente a me.

Sapevo non ci sarebbero più stati dei momenti tanto felici e tranquilli come quello.
Fu solo la calma prima della tempesta.




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