— O-OI, NERD!

Izuku saetta per le strade scaldate dal caldo sole di giugno, ridacchiando. Dio. Era pazzo. Era un'idea pazza. Completamente assurda. Eppure è da quando ci ha pensato che vuole metterla in atto!

Svincolando attraverso un gruppo di turisti, sente Katsuki alle sue spalle scontrarsi contro qualcuno. A quel punto Izuku guarda alle sue spalle, e lo vede tutto sporco di tempere e fiorellini.

Katsuki cerca di sputazzar fuori una qualche parola, e Izuku senza rallentare scoppia a ridere.

    — MA CHE CAZZO!

Ricordandosi a malapena la strada per arrivare al negozio, Izuku si guarda più volte attorno, prima di tirare via il biondo appresso a sé inconsciamente... e con troppa forza.

    — AH- HEY!
Katsuki lo strattona allo stesso modo, facendo tornare indietro Izuku come uno yo-yo.
    — SENTI MA VUOI RALLENTARE?!

Izuku sorride come un pazzo, scuotendo la testa. — No! Se non facciamo in tempo ad arrivare dal tatuatore sono fottutamente fottuto.

Katsuki si fa tutto corrucciato, ma non ha tempo di parlare che Izuku lo sta già trascinando via.

    — Ow- merda merda merda— lo sente farneticare, mentre accelera il passo per correre al suo fianco. — Oi, nerd di merda, che ci fai dal tatuatore?

Izuku si volta leggermente per fargli un gran sorrisone. — Voglio farmi un tatuaggio!

    — Auguri, tante buone cose a te, allora. Ma io che c'entro, però?

Izuku cerca di fargli gli occhi dolci, evitando un cagnolino con un salto pazzesco. — Ce lo facciamo matchato?

Katsuki quasi non inciampa su un tombino per la sorpresa. — Ma quando cazzo pensavi di dirmelo?!

Izuku ride di tutto cuore, tranquillo. Dopo aver bevuto con lui, scherzato con lui, aver sentito i suoi complimenti, si sente più felice che mai. La loro amicizia, alla fine, non è poi così male eh.

    — Quando saremmo stati meno in ritardo! Quindi corriiii!

E corrono insieme, con dei piccoli sorrisi, le mani strette insieme, sotto la luce calda e piacevole del sole delle sei del pomeriggio.

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Il tempo di arrivare fino al tatuatore, qualcuno aveva fregato loro il posto. Izuku voleva pestare i piedi a terra e rotolarsi lamentandosi a gran voce per creare disagio e riottenere il posto, ma ormai era tardi.

    — Mi toccherà riprenotare...

    — Questo è il karma perché non mi hai detto niente.

    — Volevo farti una sorpresa! Un regalino!

Katsuki inarca scettico il sopracciglio. — Mhmh. Speraci. Come fai a non vedere l'ovvietà?

Izuku cerca di fare la sua miglior faccia cucciolosa. — Ma... ma ma ma... — ripete stupidamente. Katsuki non smuove l'espressione pietrificatasi sulla sua faccia. Katsuki non vuole i tatuaggi matchati... va be', ci ha provato.

    — Tsk. Che illuso. Te lo avrei regalato io.

Izuku perde la faccia cucciolosa dopo pochi istanti. — C-come, prego?

Vedendolo così interdetto, Katsuki non trattiene un sorrisetto. — Ovvio che te lo regalo io. Tu mi fai la sorpresa, io ti faccio il regalo.

Katsuki si volta, guardandosi attorno in quel negozietto sulla strada principale dello shopping in centro. A Izuku era piaciuto subito perché li aveva visti su Instagram, e inoltre avevano un non sapeva di preciso cosa, nella scenografia, che gli ricordava a primo impatto i 5 Seconds Of Summer. La prima volta in cui ci era entrato era rimasto col fiato mozzato dallo stupore. Si era detto, tra sé e sé, che se non avesse potuto fare qualcosa per aiutare la gente sarebbe andato volentieri a fare il tatuatore. O il piercer. Almeno aiutava la gente ad essere sexy. Insomma, aiutava comunque!

Proprio come allora, Izuku si sente stupito per quella risposta inaspettata. Meravigliato. Sorpreso. Sperava di prenderlo alla sprovvista per fargli fare un tatuaggio insieme senza che lui lo sapesse. Tutti sapevano che non avrebbe mai fatto un tatuaggio con qualcuno: lo trovava stupido, non perché credeva che le persone nella sua vita sarebbero andate via in fretta, ma lo trovava una cosa che facevano "quei coglioni che si mollano dopo un mese di fidanzamento, e lui non era un coglione che si mollava dopo un mese di fidanzamento", testuali parole.

    — Ma... ma Kacchan, hai sempre detto che odi quelle persone che si fanno tatuaggi col proprio partner perché dopo tanto si mollano... — soffia fuori Izuku.

Katsuki si volta verso di lui, allibito.
    — Perché, nerd, tu davvero credi che dopo tutto quel che ci è successo io potrei anche lasciarti andare? — quando non sopraggiunge risposta, Katsuki sopprime meglio che può una risata e si volta, schioccando la lingua. — ...tsk.

Una ragazzina, forse un'assistente, si avvicina ai due con un sorriso di scuse. — Mi spiace per il vostro appuntamento... se volete possiamo riprenderne un altro! Ma comunque, le possiamo fare il piercing. Non c'è nessun problema.

Katsuki si volta talmente rapido verso Izuku che il collo gli schiocca pericolosamente. — Che ha detto.

E non era una domanda.

Izuku fa un sorrisetto di scuse. — Eheheh... oggi... ehh.... giornata cambio look?

Katsuki riprese a fissarlo come se volesse menarlo.
    — Ricordati, nerd. A me. Queste cose. Le devi dire.

E nessuno poté impedire a Katsuki di dargli un bello scappellotto.

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Fortunatamente non è stato un problema ricevere quel colpo. I neuroni di Izuku non sono stati coinvolti eccessivamente dall'impatto, e non è diventato improvvisamente stupido. Ha potuto comunque fare il suo piercing.

Anche se... l'esperienza è stata strana.

Izuku... be', Izuku era lì, con il piercer davanti pronto a fargli un bel buco, ma... non c'era Katsuki accanto a lui.

Ora, i lettori si chiederanno: "Nooo ma va' ma che è ma se l'è presa davvero?", e no, non se l'è presa. Katsuki era piuttosto sciallo. Era tranquillo. Anzi, era addirittura scherzoso: lo stava prendendo in giro perché stava per farsi un piercing da ragazza ( — Ci manca solo che ti fai il piercing alla lingua... sono sicuro che nessun ragazzo ti vorrà più per farsi s—, — KACCHAN! — ). Quindi era tutto nella norma.

Sì, era passato solo un giorno, però quelle parole lasciate sospese per aria per così tanto tempo avevano avuto un grosso, grossissimo impatto su Izuku, che aveva sentito il bisogno, allora, di dare tre volte di più il massimo per essere un buon amico per Katsuki. Ma allo stesso tempo...

Ecco...

Be', il suo problema, allora, era solo uno.

Katsuki... stava flirtando con l'assistente.

Era ovvio. Era palese.

    — Non fare il cane bastonato. — l'aveva sgridato il piercer. — O non riuscirò a farti il buco giusto.

E allora Izuku, ancora offeso, aveva cercato di rilassarsi.     — Secondo te è giusto? Ho appena fatto pace con il mio migliore amico... e lui invece di supportarmi per il mio primo, vero piercing... parla con una ragazza.

    — Ah... non preoccupartene. — gli aveva detto il piercer, mettendosi comodo. — Miki attira sempre gli sguardi e le attenzioni dei clienti. Ora stai fermo, sentirai una leggera punturina...

Izuku in quel momento non poteva muoversi. Non mentre guardava Katsuki sorridere tutto amabile ad una completa sconosciuta, mentre lei ridacchiava e scriveva qualcosa sulla sua agendina, compiaciuta.

Sentiva il sangue friggergli nelle vene. Il cervello era completamente fissato su loro due.

Lo detestava.

Odiava essere così geloso di una cagata del genere.

    — Ah! Hai urlato come una checca. Io e la ragazzina ci stavamo pisciando dal ridere.

Katsuki ci tiene particolarmente a prenderlo per il culo, appena usciti dallo studio. Izuku gli lancia un'occhiata di traverso che non avrebbe zittito nemmeno un fifone.

    — Già. Tu e Miki. Uh-uh.

Katsuki gli scocca un'occhiata divertita. — Mhh. Ammettilo, sei venuto qui solo per flirtare con lei.

    — Già. — fa scocciato Izuku. — E tu me l'hai soffiata.

Questo è il momento per Katsuki di fare una faccia sorpresa. — Ma... tu non eri una checca?

Izuku sbuffa, un po' con disappunto. — Sì. Volevo il tuo supporto visto che avevo paura. E non ci sei stato. Hai chiesto direttamente l'appuntamento a lei.

    — Mhh. Diciamo qualcosa del genere, sì. — Katsuki annuisce e si allontana con tutta calma, camminando con le mani in tasca. Questo finché non nota che Izuku pare essersi buggato qualche metro indietro. Allora torna indietro, allaccia un braccio attorno ai suoi fianchi e lo porta via con sé. — E comunque... lo sapevo che sotto sotto sei una checca.

Izuku sgrana gli occhi, arrossendo da capo a piedi, si volta a guardarlo stralunato. — Kacchan, ma che cazzo...!

    — Shh, — lo zittisce Katsuki, con un ghigno che non promette niente di buono. — Ne riparliamo davanti ad una canna strepitosa, bel bimbo fifone.

Izuku allora stringe le labbra in una retta. — Kacchan. I bambini non possono fumare l'erba.

Katsuki gli fa l'occhiolino. — I bambini tutto possono se accompagnati da un adulto.

Izuku sbuffa, alzando gli occhi al cielo. — Vorrei non farlo, ma la verità è che questa stronzata mi fa ridere.

Katsuki scoppia a ridere sguaiatamente, vittorioso.

I loro occhi scintillano.

Izuku non si lamenta del fatto che Katsuki lo stia ancora portando via con sé.

E nemmeno Katsuki se ne lamenta.

1471 parole

Autrolino dell'Angolice

Speriamo di riuscire a postare con costanza. Prima o poi, 'sta costanza dovrò pur conoscerla...

Okay bando alle ciance ciancio alle bande come i 5sos- nooooo-

TATUAGGIO BAKUDEKU che faranno prima o poi

IZUKU SI FA UN PIERCING

SUPER FLIRTS

E TANTO ALTRO

VIENI A TROVARCI

 NELLA TERRA DEL GAY

Cya cya, per oggi niente autrolino che sono impegnata eheh