22.𝙄𝙣𝙨𝙞𝙚𝙢𝙚
"E come dimenticarsi di quel giorno? Sono sicuro che non potrò mai riuscirci, nemmeno se mi sforzassi. Davvero, penso sia stato uno dei momenti più importanti e significativi della mia vita...ma immagino che tu lo sappia molto meglio di me..."
T/n pov:
-Scusate ragazzi, interrompo qualcosa?- Hanji sbuca dalla porta trattenendo una risata.
Mi affretto ad alzarmi, rossa in viso, tenendo lo sguardo incollato al pavimento.
Prima che io possa trovare qualcosa da dire, però, Levi prende la parola -No, non interrompi nulla. Stavo solo dicendo a t/n che avrò bisogno di parlarle...- fa una pausa guardandomi -...dopo, quando si sarà libera..-
"Bene, almeno ha capito la lezione" sono stata stronza con lui, però con il carattere di merda che mi ritrovo non ho potuto fare altrimenti.
-Levi, fammi capire: stavi dicendo a t/n queste cose, seduto sul pavimento?- lo sguardo di Hanji è un misto tra divertimento e perversione.
Stringo il pugno, pensando a quanto questa scena possa essere fraintendibile.
Che cosa dovrei dire? Non mi viene in mente nessuna scusa plausibile, e raccontare come sono andate realmente le cose sarebbe ancora più imbarazzante.
-Quattr'occhi di merda(non potevo non metterlo 😂), cosa hai da ridere? Giuro che se dici anche solo una parola a qualcun..- Hanji lo interrompe, prima che possa completare la sua minaccia.
-Certo Levi, non dirò nulla- ci fa un occhiolino tornando sui suoi passi e lasciandoci ancora soli.
Ok, adesso anche per me è decisamente arrivato il momento di andarmene.
Prima che l'imbarazzo arrivi a livelli estremi.
"Complimenti t/n, hai letteralmente sbattuto al muro il Capitano Levi Ackerman..." Cerco di scacciare queste idee strane, mentre mi dirigo verso la porta senza nemmeno salutare.
-T/n aspetta...- mi volto di mala voglia, pregando di non sembrare la controfigura di un pomodoro, per colpa dell'imbarazzo.
-Più tardi, devo parlarti. Si tratta di una cosa importante...- si è rimesso in piedi molto infetta. Ha i capelli un po' scompigliati, ma li sistema subito con un gesto della mano.
-È così importante?- sbuffo piano, impaziente di abbandonare questa atmosfera.
-Credi che avrei insistito così tanto se non lo fosse stato?- domanda con estrema naturalezza.
In effetti, se si è comportato così insistentemente, ci deve essere una ragione valida.
-Va bene, vediamoci dopo la cena. Cerca di non metterci troppo però...- detto questo esco senza degnarlo di un ultimo sguardo.
Non appena mi ritrovo sola, tiro un sospiro di sollievo.
Quando io e lui stiamo insieme l'ambiente che mi sta intorno si fa sempre incandescente.
"Sai vero che adesso hai una specie di appuntamento con Levi...?" La mia coscienza fraintende sempre troppo le cose.
Non è un appuntamento, non c'entra assolutamente nulla. È più una chiaccherata tra conoscenti...
______Skip time___________
T/n pov:
-T/n, t/n ci sei?- Sasha attira la mia attenzione scuotendomi con forza dalla spalla.
Probabilmente mi ero incantata a fissare il vuoto, cosa piuttosto normale per me. Adesso in particolar modo, però, non riesco a concentrarmi molto.
Sposto la mia attenzione sul pezzo di pane che ho tra le mani, staccandone un piccolo pezzetto, senza però mangiarlo.
-La finisci quella carne?- gli occhi della mia amica osservano ogni mio piccolo movimento. Quando si tratta di cibo la soglia dell'attenzione di Sasha aumenta di molto.
Nonostante abbia fatto già il bis, mi sembra avere ancora fame, perciò le cedo volentieri ciò che resta della mia cena -Tieni, prendila pure tu- rispondo mentre spingo il piatto verso di lei.
Sto ben attenta a non incrociare lo sguardo di Armin, che sta seduto proprio di fronte a me.
Avrei preferito che si fosse messo in un altro tavolo, ma così facendo avremmo dato ancora di più nell'occhio.
Già il fatto di non ridere e scherzare insieme non è passato inosservato per i nostri amici.
-Ehy, stai bene?- Sasha mi pone questa domanda con la bocca ancora piena, eppure riesco a percepire la preoccupazione nel suo tono di voce.
-Si certo, perché non dovrei?- replico forzando un sorriso. In realtà sono piuttosto nervosa per questa sera, stare da sola con Levi mi procura una strana sensazione.
Di solito o cominciamo a litigare, oppure si crea un'atmosfera particolare, a cui non so bene che nome dare.
O mi viene voglia di tirargli un pugno in faccia per farlo stare zitto, oppure di baciarlo.
Che problemi ho? Non sono esattamente molto normale.
"E te ne accorgi solo ora? Sei un caso perso t/n" questa volta devo dare ragione alla mia inutile coscienza.
Nonostante tutto non riesco ancora ad ammettere a me stessa che forse provo dei sentimenti per Levi.
Mi attrae molto, eppure c'è ancora qualcosa che mi frena.
Le mie insicurezze? La paura di non essere abbastanza? Il peso delle responsabilità che mi porto dietro? Non saprei, nemmeno io mi conosco abbastanza da capirlo.
Prima che possa completare questa riflessione, Sasha mi rifila una gomitata nelle costole. Non è così forte da fare male, però riesce comunque a farmi sputare un po' dell'acqua che stavo bevendo.
-Ma che diavolo fai?! Sei forse impazzita?!- porto la mano verso il tovagliolo alla mia destra, asciugandomi il viso.
La mia amica mi fissa sorridendo -Ti eri incantata a fissare il Caporale...- non capisco cosa ci sia di divertente, eppure lei continua a sorridere.
-Non mi sembra una buona giustificazione...- la guardo imbronciata. Ormai non nego nemmeno che io possa essermi messa a fissarlo senza accorgermene, non servirebbe assolutamente a niente.
-Dovresti ringraziarmi invece...ti ho salvata da una grande figura di merda- prende una forchetta di cibo e continua a mangiare come se nulla fosse.
"Tanto ormai sono abituata pure a fare figure di merda..."
Faccio per alzarmi, quando la mia amica mi ferma -Per caso ti sei presa una cotta per quel nano imbronciato, t/n?-
Ci metto qualche istante per realizzare, ma quando lo faccio le mani iniziano a sudare -Io? No, non è il mio tipo-
"Molto credibile davvero, complimenti per la recitazione impeccabile"
-A me invece sembra proprio la persona adatta per te..- l'affermazione di Sasha mi coglie un po' impreparata.
Distologo lo sguardo imbarazzata, ma mi pento di averlo fatto nell'istante stesso in cui ricade su Armin.
Stringe le posate così forte da avere le nocche sbiancate, e sul suo volto è dipinta una espressione triste e rassegnata.
Non mi guarda nemmeno, però riesco a capire benissimo ciò a cui sta pensando.
"Cazzo Sasha..." stare qui a guardarlo e non poter fare niente e una delle cose peggiori che mi siano mai capitate, e devo dire che di esperienze brutte ne ho fatte nella vita.
Per sfuggire dalla sofferenza che mi procura la vista del mio migliore amico con il cuore spezzato, mi allontano il più velocemente possibile, salutando in modo cortese le persone al tavolo.
Esco dalla porta, lasciandomi alle spalle il caos della sala da pranzo.
Le voci, il frastuono e il rumore delle posate che si scontrano tra loro cessano, lasciandomi solo con i miei pensieri sempre più ingestibili.
Percorro una rampa di scale, cercando di non inciampare come al solito, diretta verso la porta d'ingresso.
Appena esco prendo una boccata d'aria a pieni polmoni, ed è come se respirassi per la prima volta.
Il sole non è ancora tramontato totalmente, eppure il frinire dei grillini è già molto forte.
-Ti aspettavo t/n- mi volto verso Levi, che sta con la schiena appoggiata al muro e le braccia conserte poco più in là.
Mi fa cenno di avvicinarmi a lui con la testa, senza scomporsi troppo.
-Allora, di cosa volevi parlarmi con tutta questa fretta?- fingo di essere molto annoiata e scocciata dalla situazione, eppure dentro di me muoio dalla curiosità.
-Non voglio perdermi in chiacchiere, quindi andrò dritto al punto: tra poco più di due mesi ci sarà una spedizione fuori dalle mura...ho pensato fosse giusto avvertirti....- giocherella nervosamente con un bottone della sua uniforme.
-Bhè? Dove sarebbe il problema? Io ovviamente verrò...-
-È proprio questo il punto. Io preferirei che tu non partecipassi alla missione...- continua ad ignorare il mio sguardo. Odio quando fa così.
-Come sarebbe? Non sei nessuno per dirmi cosa devo o non devo fare...- inizio ad innervosirmi, come avevo predetto.
Si volta di scatto verso di me -Ascolta, sto solo cercando di proteggerti-
-Ah si? E da quando io avrei bisogno della tua protezione? Da quando ti interessi agli altri?- provo a non alzare la voce, ma fallisco miseramente.
-Cazzo, perché non lo capisce mai nessuno?- non sembra arrabbiato, solo...triste?
No, non è possibile.
Riprende fiato e continua a parlare -Per tutta la vita ho visto le persone a cui tenevo morire una dopo l'altra...ho sofferto anche io, sai? Eppure tutti sono convinti che io sia freddo e distaccato dagli altri perché non provo emozioni-
-Ehy, io non ho mai nemmeno pensato che...- mi si stringe davvero il cuore.
Mi sento in colpa per il modo in cui gli ho parlato. Non capisco a cosa sia dovuto questo suo cambio di atteggiamento.
Questo non è un comportamento che assocerei al Caporale Levi che conoscono tutti. Se si sta aprendo così vuol dire che di me si fida davvero parecchio.
-Io ho imparato che la vita è una grande bastarda e che quindi è meglio non affezionarsi a nessuno, così che non ti possa ferire in alcun modo- alza la testa e osserva il cielo.
Mi avvicino un po' a lui, senza farmi notare.
-Ma tu...tu sei il mio punto debole, t/n.- finalmente pronunciando queste parole si volta a guardarmi.
Rimaniamo così, vicini e avvolti dalla natura, per un tempo che pare interminabile. Con i cuori che battono in sintonia.
-Non posso perdere anche te, non posso e basta- mantiene il suo solito tono di voce, ma non può nascondere la malinconia.
-Non mi perderai, ok? Andremo in missione insieme. Ci proteggeremo l'un l'altro, in modo da tornare sani e salvi. Dopotutto...sei il soldato più forte dell'umanità, no? Certo, ti ho battuto molte volte, ma ti lascio volentieri questo titolo- cerco di sorridere mio malgrado. Il sarcasmo mi accompagna sempre.
Anche gli angoli della sua bocca per qualche istante si allungano verso l'alto, ma torna serio non appena si accorge che lo sto guardando.
Levi pov:
Non era mia intenzione aprirmi così tanto con lei, ma le parole sono venute a galla da sole, represse da troppo tempo nel profondo del mio animo.
Non importa se non riuscirò a farle cambiare idea sulla sua partecipazione alla missione, io la voglio proteggere a qualunque costo.
Avevo ripromesso a me stesso che non mi sarei mai più affezionato a qualcuno, ma con t/n è stato diverso.
Lei è piombata nella mia vita all'improvviso, ma è riuscita a stravolgere molte volte il mio modo di vedere le cose.
Quando sto con lei mi sento bene, non importa se litighiamo e ci urliamo contro.
Poso lo sguardo sui suoi lineamenti delicati, sul suo sorriso gentile, dietro cui però si nasconde una ragazza determinata e schietta.
Mi fermo più del dovuto a fissare le sue labbra, e le parole escono da sole -Ti ricordi la sera in cui eri ubriaca fradicia fuori dal locale?-.
Arrossisce un po', al ricordo di quella serata e risponde nonostante probabilmente non capisca il senso della domanda -Si, perché?-.
-Tu provasti a baciarmi, ed io ti spinsi via...- replico piano -Che ne dici di rimediare?-.
Senza nemmeno darle il tempo di rispondere avvicino le mie labbra alle sue dolcemente, posando una mano sui suoi fianchi.
Non so cosa sto facendo, eppure sono spinto da un sentimento che nemmeno io credevo di poter provare.
Inizialmente si tira indietro, stupita dal mio gesto, ma poi rilassa i muscoli e si stringe a me, ricambiando il bacio.
In questo momento sembra esistano solo le sue labbra umide sulle mie.
Non sono mai stato un tipo sentimentale, e sono sempre stato disgustato dal contatto fisico ed intimo con le persone.
Eppure t/n tira fuori delle parti di me che nemmeno io conoscevo.
Se c'è una cosa di cui sono certo in questo momento è che, per la prima volta in vita mia, mi sento bene.
Era da un po' che non pubblicavo... principalmente perché le mie idee erano vuote come un centro commerciale durante il lockdown.
Però alla fine, visto che questa fanfiction ha già raggiunto un buon livello di trash e cringe, mi sono decisa a scrivere qualcosa.
Adesso vi spiego subito perché ho deciso di fare baciare i protagonisti.
Allora, innanzitutto si conoscevano da tanto, ed era innegabile che provassero entrambi qualcosa per l'altro. Eppure, mancavano sempre le situazioni in cui effettivamente avrebbero potuto rendersi conto di questa cosa per davvero.
Altre due volte (mi sembra) sono arrivati molto vicini a baciarsi, eppure c'era sempre qualcosa che li fermava e tratteneva.
Tra loro c'è sempre questo rapporto di amore-odio, che però è dato dal fatto stesso che siano attratti l'uno dall'altro.
Poi, perché ho deciso di fare prendere l'iniziativa a Levi? Lo so, sembro una che non pensa a quello che fa, eppure bagai era tutto calcolato.
Levi, messo davanti al fatto che a t/n potrebbe accadere qualcosa, ha finalmente capito che prova dei sentimenti che lo legano a lei.
Si è reso conto di tutto il tempo che ha sprecato a preoccuparsi di non cedere a questi sentimenti repressi, e adesso che è messo alle strette dalla ennesima missione, vuole vivere ogni secondo al meglio.
Ha senso? Non lo so, ditemelo voi.
Io ho semplicemente condiviso ciò che pensavo.
Non sono Isayama, ma ci si accontenta dai.
Alla prossima pubblicazione.
P.S Scusate per il capitolo lungo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top