๐˜พ๐™–๐™ฅ๐™ž๐™ฉ๐™ค๐™ก๐™ค 10

T/n pov:

Entro in casa sbattendo la porta dietro di me. Sfilo le scarpe il piรน velocemente possibile, senza nemmeno slacciarle.

Accendo le luci di casa, sapendo bene che nessuno lo farร  al posto mio.

Oggi passerรฒ la serata da sola, con la musica come unica compagnia.

Mia madre ha un turno di lavoro fino a tardi e mio fratello il lunedรฌ suona in un locale, per portare a casa qualche soldo in piรน.

Mio padre...bhe onestamente nemmeno io so a che ora potrebbe rientrare. Nella peggiore delle ipotesi adesso potrebbe essere in un qualsiasi pub giร  ubriaco perso.

Sento i miei passi rieccheggiare nel silenzio della casa, mente salgo le scale sfinita dalla lunga giornata.

Arrivata in camera lascio cadere lo zaino per terra, con noncuranza.

Mi guardo intorno indecisa sul da farsi. Non ho per nulla voglia di mettermi a studiare subito, ma nemmeno rimandare troppo a lungo sembra un'opzione contemplabile.

Decido che per prima cosa ho un urgente bisogno di una bella doccia calda, per scrollarmi di dosso le preoccupazioni della giornata e soprattutto la puzza di sudore che mi impregna i vestiti.

Sciolgo i capelli, mentre mi dirigo a passo spedito verso il bagno, situato dall'altra parte del corridoio.

Accendo l'acqua della doccia, lasciando che il vapore bollente si disperde all'interno del bagno, facendo subito appannare tutti i vetri e gli specchi.

Afferro shampoo e balsamo da un mobiletto sopra al lavandino, sfilandomi i vestiti di dosso.

Il contatto tra i miei piedi nudi e il pavimento freddo mi fa rabbrividire, per questo mi infilo il prima possibile sotto il getto d'acqua, che mi bagna i capelli scorrendo lungo il corpo.

Mi rendo conto di essermi scordata di levare il trucco solo quando il mascara inizia a colare, imbrattandomi di nero le mani.
Sfrego un po' gli occhi, non badandoci piรน di tanto ed ignorando il problema come sono ormai diventata brava a fare.

Apro il flacone di shampoo, mettendone direttamente un po' sulla testa.

Mentre le gocce d'acqua mi scorrono lungo il corpo non posso fare a meno di pensare a quel ragazzo della mia classe dai capelli di due colori differenti, il figlio di Endeavor.

"Cazzo t/n, non รจ difficile: Shoto Todoroki, chiamalo con il suo nome"

La domanda che mi ha posto con la sua voce bassa e calma solo poco fa, continua a ripetersi nella mia testa senza darmi tregua.

"E tu come stai?"

Non so spiegare il perchรฉ, ma sembrava realmente preoccupato per me, nonostante non conoscesse quasi nemmeno il mio nome.

Che ci fossimo giร  incontrati prima? No, non puรฒ essere, me ne ricorderei sicuramente.

Non che io abbia una memoria poi cosรฌ infallibile e prodigiosa, perรฒ non sembra il tipo di persona che passa inosservata.

O almeno, lui ci prova in tutti i modi, ma a mio parere non fa altro che ottenere l'effetto opposto.
Se c'รจ qualcuno di cui non mi scorderei facilmente, quella sarebbe di sicuro Shoto Todoroki.

Cerco di sgrovigliare la matassa che ho al posto dei capelli con le dita.
Questi cosi sono davvero ingestibili alle volte.

Per non parlare dei giorni in cui piove...mi trasformo in una specie di fungo a causa loro e dell'umiditร .

Vedo attraverso il vetro della doccia il cellulare vibrare ed accendersi per qualche istante, indicando un nuovo messaggio.

"Strano, di solito non mi scrive mai nessuno"

Finisco di risciacquarmi e spengo l'acqua, mettendo un piede fuori dalla doccia.

Il freddo mi investe immediatamente, costringendomi ad indossare subito l'accappatoio.

Cercando di non scivolare sul pavimento bagnato prendo in mano il cellulare ed inserisco la password.

Ho solo pochi contatti, molti dei quali non sento da anni.

Il bollino verde della notifica indica la chat con mia madre.
Apro e leggo in fretta le sue parole.

"Ti ho lasciato un po' di zuppa di miso da parte, mi raccomando ricordati di mangiare. Tornerรฒ tardi stasera, ma ho le chiavi di casa quindi non serve che resti sveglia ad aspettarmi. Spero che il tuo primo giorno alla UA sia andato bene โค๏ธ"

Ci resto un po' male: speravo che a scrivermi fosse stata qualcuna delle mie nuove compagne di classe, magari per invitarmi a qualche festa.

"Tu leggi troppe fanfiction t/n, dovresti imparare a distinguere realtร  e fantasia" mi rimprovero severamente.

Rispondo a mia madre digitando rapida con le dita un semplice "ok".
Niente emoji, niente cuoricini, solo due lettere.

Avrei potuto sforzarmi per essere un po' meno fredda in fin dei conti.

Mi avvolgo di nuovo all'interno dell'accappatoio e mi dirigo verso la mia stanza, per indossare qualcosa di comodo in vista della serata di studio che mi attende.


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T/n pov:

Aspetto che il microonde finisca di riscaldare la mia tisana come a Medjugorje aspettano l'apparizione della Madonna.

Osservo la tazza roteare all'interno di questo congegno, probabilmente piรน vecchio di tutti i miei parenti messi insieme.

Qualche volta si blocca, e allora oltre ad una buona dose di insulti si prende anche qualche botta d'incoraggiamento, nella speranza che possano farlo
ripartire.

Fortunatamente oggi non accade nulla di strano. Completa di riscaldare la tisana senza alcun intoppo.

Sono troppo pigra persino per mettere nel bollitore l'acqua, lasciando questo onore al microonde.

Quando sento il tipico "beee-beee" fastidioso, che segna lo scadere del tempo, tiro fuori la tazza con pichaku disegnato sopra, decisamente poco sobria, facendo attenzione a non scottarmi le mani.

Sono avvolta quasi totalmente dall'oscuritร . L'unica luce accesa รจ quella sopra al piano cucina, che perรฒ non illumina poi gran che.

Tiro fuori il liquido fumante e cerco di inventarmi un modo per portarlo su in camera, senza ustionarmi le mani o farlo cadere sul pavimento.

Quando sono sicura di aver afferrato la tazza saldamente, inizio a salire di nuovo le scale, facendo attenzione a non combinare disastri.

Arrivata in camera la appoggio sulla scrivania e mi piego per tirare fuori dal mio zaino i libri su cui passerรฒ le prossime due ore circa.

-Perfetto, siamo solo al primo giorno e ho giร  voglia, piรน del solito, di buttarmi da un palazzo- dico, cercando di prendere la situazione sul ridere, nonostante da ridere ci sia ben poco.

Ciaooooo,
Per prima cosa: SONO TROPPO FELICE DI AVER PUBBLICATO AHAHDHSAVXSGH

Ok, ora mi calmo.

Dicevo, sono felice di aver pubblicato perchรฉ la scuola mi sta occupando molto tempo, quindi scrivere diventa piรน difficile.

Per farmi perdonare sono tre giorni che scrivo il piรน possibile, per cui le pubblicazioni torneranno regolari (ogni sera circa)

Questo capitolo รจ stato un po' noioso ma con quello di domani mi rifarรฒ, promesso โค๏ธ

Grazie per le visualizzazioni e per il vostro sostegno.

Love Uโ™กห–๊’ฐแต•เผšแต•โ‘…๊’ฑ

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