#mani intrecciate
Mark Alberona aveva un problema.
Un problema a cui le sue carte non riuscivano a dargli una risposta.
Sua madre gli diceva spesso che le carte davano risposte mutevoli, che andavano interpretate, e che alle volte non è sbagliata la risposta, ma la domanda.
Il suo problema lo stava mandando in tilt, quindi decise di risolverlo nell'unico modo che sapeva: chiedendo consiglio ai suoi amici.
Per fortuna quella sera si sarebbero incontrati tutti a casa di Jude.
Visto che mancavano appena tre giorni al festival del raccolto, i maghi ne avevano approfittato per incontrarsi tutti e fare un pigiama party.
...
–Ragazzi ho un problema!– disse Mark quella sera, guardando tutti gli amici.
–sì anche io...chi ha avuto l'idea di accamparsi a casa mia?– chiese Jude, guardando storto tutti i presenti.
–beh, non potevamo andare da Caleb, che è senza adulti, perché "siamo un pericolo pubblico tutt'insieme senza un minimo di supervisione" e Hurley, nonostante abbia vent'anni, non vale come supervisione– disse Axel, mangiando una patatina.
Il rosato annuì –confermo, non valgo come supervisione per tutti voi tempisti.–.
–rimpiango i bei tempi in cui c'era Jason e accettavano di lasciarci fare tutto da soli– borbottò Jude.
–amico, Jason era il nostro babysitter praticamente, ovvio che ci lasciavano fare.– disse Xavier, mentre Jude roteava gli occhi. –se poi consideriamo che la prima volta in cui abbiamo provato a fare da babysitter da soli senza Jason abbiamo allagato casa di Axel, direi che è normale che non ci lascino più fare nulla senza supervisione– ricordò loro il rosso.
–no, un attimo, avete allagato la casa di Axel? Quando?...e soprattutto dov'era Caleb in quel momento?– chiese Jordan, guardando il compagno appena nominato.
Caleb scosse la testa –guarda pistacchietto che stranamente io neanche c'ero in questo caso.–
–Caleb ha ragione, in quel momento era stato arrestato.– disse Axel con nonchalance.
–...sì perché era il giorno prima che Caleb si unisse alla gilda– ricordò Xavier, sorridendo.
–voi avete seriamente bisogno di Jason per non fare danni– disse Hurley, scuotendo divertito la testa.
–a proposito, che tipo era Jason?– chiese Jordan, incuriosito.
Nessuno parlava attivamente di Jason, se non per qualche racconto qua e la.
–è fantastico– –è un grillo parlante– –l'ex di Hurley– –il padre di Nelly– –il fratello maggiore di tutti– disse una cacofonia di voci, rispondendo alla domanda.
–no, un attimo....il padre di Nelly?– chiese Jordan, con gli occhi fuori dalle orbite.
–spiritualmente e platonicamente.– spiegò Mark.
–probabilmente è per quello che non ne hai sentito molto parlare. Nelly è rimasta molto colpita dalla sua sparizione.– disse Xavier, intuendo la natura della curiosità di Jordan.
–Jude che sono queste lettere?– chiese Bobby, attirando l'attenzione di tutti.
–e soprattutto chi è "Clara"? – chiese Erik, guardando maliziosamente l'amico.
Jude arrossì vagamente prima di rispondere. –è una mia amica.–
–...certo stiamo parlando del livello di amicizia tra me e Sylvia o il livello Axel e Andromeda? – chiese ancora Erik.
–sai da quando tu e Sylvia vi siete messi insieme sei diventato antipatico Erik. – disse Jude, sviando l'argomento.
–ok, livello Axel e Andromeda. –si rispose Erik.
–hey! Perché mi avete messo in mezzo?– chiese Axel, difendendosi.
–perché tu sei perdutamente innamorato di Andro da quando portavate tutti i pannolini.– disse Hurley.
–esattamente come me con Sylvia o come Mark e Nelly....la differenza tra noi sei è che io mi sono dichiarato.– disse Erik. –veramente Sylvia si è dichiarata, tu ci hai solo provato balbettando per almeno mezz'ora.– lo corresse Bobby.
–dettagli....– disse Erik.
–beh, di sicuro ha avuto più fortuna di Xavier qui.– disse Caleb.
–e tu che diavolo ne sai?!– lo riprese immediatamente il rosso, diventando del colore dei suoi capelli.
–me lo hai detto tu. In realtà lo stavi raccontando a Cammy, ma io ero lì, quindi...– disse Caleb, scrollando le spalle e ghignando.
–è passato un mese! E poi ripeto, ho già un altro piano! Sfrutterò il festival del raccolto!– disse Xavier, determinato.
–dieci ad uno che fallirà miseramente.– disse Caleb.
–io dico venti e sarà anche colpa sua. – disse Axel. –quindici e la colpa sarà di un fattore esterno. – disse Jude, considerando i precedenti.
–vi odio tutti.– disse Xavier.
Poi guardò i presenti e si corresse –beh, tutti tranne Mark, Bobby, Darren e Shanw.–
–anche se Shanw è un po' il motivo per cui la tua dichiarazione è fallita.– disse Hurley.
–ah già, Shanw hai risolto con Kate?– chiese Darren, ricordando il litigio dei due.
–beh....diciamo che ecco....– –non ti sei ancora scusato?– chiese Bobby, interrompendolo.
–...non ho idea di come fare!– borbottò Shanw. Gli altri sospirarono.
–Shanw è passato un mese!– –Xavier è la seconda volta che lo ripeti!– disse Axel –però ha ragione. Insomma tu sei dispiaciuto per tutta la discussione e dovresti assolutamente parlarle.– finì il biondo.
–e se rovinassi tutto? O avessi già rovinato tutto?– chiese Shanw.
–non credo... certo sei stato un po' un idiota, ma non è niente che non possa essere spiegato.– disse Hurley, confortandolo.
–va bene, ora torniamo a prendere in giro Jude per favore.– –SHANW!– –o te, o me Jude. E poi ora sono curioso. – disse innocentemente l'albino.
–già chi è Clara?– –ve l'ho detto, un'amica. –
tutti i presenti, tranne Mark che era perso nei suoi pensieri, gli lanciarono uno sguardo scettico.
–è un'amica che ho conosciuto alcuni mesi fa. Ah quanto pare è anche l'amica di penna di Nelly.– –...fra tutte le ragazze, vai a prenderti una cotta per l'amica di Nelly?– – non è così male.! – –quindi ammetti di avere una cotta?– chiese Axel.
–...non ho detto questo– –ma non l'hai neanche negato.– –non accetto di essere preso in giro da te che ancora non sei riuscito a fare nulla con Andro.– dichiarò Jude.
–beh, per come la vedo io, tu sei più masochista di Mark.– disse Caleb, indicando il castano.
–ragazzi ho una domanda– disse serio Mark, spaventando immediatamente tutti i presenti.
Mark non era serio dal giorno in cui Natan era partito.
–...ma io ho una cotta per Nelly?– chiese poi, nel silenzio più totale.
–....– –...ragazzi è solo una mia impressione o Mark ha appena scoperto di avere una cotta per Nelly?– chiese Erik, guardando imbambolato Mark.
–no lo ha detto. E comunque è abbastanza palese.– disse Caleb, senza ben capire tutta quella confusione.
–no Caleb, tu non capisci. Sono almeno quattro anni che cerchiamo di far capire a Mark che ha una cotta per Nelly. Anni ed anni in cui Mark si è dimostrato completamente ottuso. Davamo per scontato che fino ai trent'anni non ci sarebbe stata speranza.– disse Jude.
–...ho veramente una cotta per Nelly? No perché negli ultimi mesi ho questo problema con lei: la cerco, sempre. Certo questo lo facevo anche prima, ma questa volta è diverso. Penso costantemente a lei. Al suo sorriso, ai suoi capelli, ai suoi occhi e...– disse arrossendo.
–sì, hai una cotta. Lo sapevamo da anni, aspettavamo solo che tu te ne rendessi conto.– disse Xavier, con tono solidale.
–va bene...ho una cotta per Nelly, anche se sono ancora molto confuso, ma ora che faccio? Insomma come mi comporto? Che dovrei...–
–ed a proposito di Nelly– lo interruppe Axel, mentre Jude tirava pacche sulla schiena di un Mark scioccato che ancora stava farfugliando.
–cosa?– chiese Erik, mangiando le patatine.
–non è lei quella qua sotto?– chiese Bobby, anche lui affacciato alla finestra come il Dragon Slayer di Fuoco.
–era quello che volevo dire...secondo me è lei– concordò il biondo.
–ci sta, mia cugina oggi doveva partire per un incarico e aveva il treno alle dieci. Ha detto che dovrebbe tornare il giorno del festival. – disse Jordan.
Il castano, da scioccato com'era, si precipitò fuori.
–MARK AZZO FAI?– chiese, per non dire urlò Aiden mentre Caleb e Jordan guardavano il corpo di Shanw straniti.
–VADO DA NELLY, SE HO UNA COTTA PER LEI, LEI SAPRÀ COSA DEVO FARE!– fece speranzoso il mago della carte mentre scendeva le scale e raggiungeva l'amata.
Un faceplam generale dopo, tutti, e dico tutti, i ragazzi presenti si affacciarono alla finestra e cercarono di udire la conversione tra i due.
–NELLS!– urlò Mark, mentre vedeva la ragazza andare verso la stazione.
–Mark?– lo riconobbe la ramata, fermandosi.
–Hey!– la salutò l'amico.
–ma scusa tu e i ragazzi non eravate da Jude?– chiese Nelly, contenta che il buio coprisse il rossore che il suo autocontrollo non era riuscito a trattenere.
Essere stata contattata dal protagonista dei suoi pensieri (romantici tra l'altro, ma d'altronde in quei giorni trovava un po' difficile non pensare a Mark) proprio in quel momento non era il massimo per riuscire a gelare completamente l'imbarazzo.
–ma io ero a casa di Jude...– disse ovvio Mark indicando la casa.
Lì la sedicenne poté notare tutti i loro amici affacciati alla finestra del secondo piano.
Hurley, il più alto ed evidente, le faceva il pollice in su.
Ancora più imbarazzo.
Nelly sospettava di aver detto qualcosa di imbarazzante ad Hurley quando due anni prima si era ubriacata.
Poi passò lo sguardo al resto dei loro amici, che almeno avevano avuto la decenza di fingere di volersi staccare dalla finestra.
Vedeva anche un lacrima-telefono probabilmente acceso.
–comunque Nells ho bisogno di sapere una cosa...in realtà devo chiederti come mi devo comportare...– la richiamò Mark, destando Nelly sai suoi progetti per uccidere e torturare ognuno dei compagni alla finestra.
A partire da Hurley che, beatamente ignaro, se la rideva.
–Mark... Dovrei prendere un treno tra poco per essere a Horgeon in mattinata, ma non ti prometto nulla...– fece paziente e menzognera Nelly.
Sapeva che avrebbe preso il treno di mezzanotte o dell'una per lui.
Era certa come sarebbe finita: qualsiasi cosa le avesse chiesto lei l'avrebbe fatta.
Non c'era alcun bisogno di promettere...
–probabilmente l'avrei chiesto a Natan e poi a te, però ho bisogno di sapere: che faccio, visto che ho una cotta per te?– chiese candidamente il moro.
Prima che la domanda arrivasse per bene al cervello di Nelly ci vollero qualche istante.
Poi divennero un minuto.
Poi due.
La sua faccia era sempre con quel mezzo sorrisetto dolce, rimasto al "l'avrei chiesto a Natan"...
Poi le orecchie decriptarono ciò che la bocca di Mark aveva detto.
Ancora per qualche istante rimase immobile, probabilmente si stava dimenticando come respirare.
Poi il cervello le fece recepire correttamente ciò che aveva sentito...
Fece l'unica cosa accettabile.
Urlò.
–COSA??????????–
–COSA??????????– l'urlò di Nelly fece ridere Hurley e avvicinare metà del quartiere alle finestre per capire chi cavolo era che urlava alle nove e mezza di sera.
Persino il resto della famiglia Fullbuster si precipitò alla finestra della camera del figlio.
–che succede, chi ha urlato?– chiese Gray con già pronta una spada di ghiaccio.
Juvia già era entrata in una posa di combattimento mentre Sky e Storm guardavano stupiti il tutto.
Ovviamente l'unica con la maglietta era Celia che era entrata con una macchina fotografica.
Jude si annotò che dovevano parlare della sua fissa per fare la giornalista, era pericoloso.
Comunque fu proprio il rasta a raccontare ciò che stava succedendo
–Mark si sta dichiarando a Nelly qui sotto–
–FINALMENTE!– urlò felice Juvia mentre Celia era già scesa a scattare foto (senza farsi beccare), Storm e Sky si avvicinarono subitissimo alla finestra, cercando di guardare e di sentire (presto raggiunti dalla madre).
Gray scosse il capo, e dichiarò che la sua famiglia era composta da pazzi, e già compariva il povero Mark.
Il tutto con un bel sorriso in volto.
–Erik mi faccio chiamare da Celia così sento meglio, ti chiamo dopo per sclerare– riagganciò Sylvia, dalla chiamata del suo ragazzo.
Erik aveva avuto la bella idea di chiamarla dopo aver capito l'andazzo.
–allora? Che faccio?– chiese Mark innocentemente.
Fino a pochi minuti prima Nelly Raimon non credeva che Mark potesse chiederle qualcosa di più imbarazzante dopo la domanda "come nascono i bambini?".
Invece quello era decisamente più imbarazzante.
–allora? Che faccio?– chiese nuovamente il castano, con la sua solita innocenza.
Quasi poteva sentire la voce di Sylvia urlare da qualche parte "la baci razza di idiota!", Ma di certo era solo la sua mente che le giocava brutti scherzi.
–come posso piaceri in senso romantico?– chiese scioccata Nelly.
–ah bho! Non so come funziona l'amore romantico– rispose candidamente Mark.
Allora magari aveva confuso la loro amicizia per amore...
Ma se lui non sapeva come funzionava poteva evitare di giocare con il suo cuore.
Anche se inconsapevolmente...
Accidenti a lei, che anche se per pochissimo, si era illusa che lui l'amasse...
O almeno avesse una cotta per lei che lo amava
–allora come fai a dire di avere una cotta per me?– chiese Nelly, mentre lo guardava.
La luce della luna li illuminava, ma lei non ci badava.
Smise di osservare gli amici che li spiavano.
Guardava solo lui.
Lui con il suo sguardo da perenne bambino, mentre si metteva un dito sotto alle labbra.
Sembrava un bimbo piccolo che ragionava su qualcosa.
E Nelly amava da impazzire anche quel lato di lui.
Ma lui non l'amava allo stesso modo, ovviamente.
Era impossibile che potesse innamorarsi di lei.
Insomma quale essere si potrebbe, consapevolmente, innamorarsi di lei?
Già era un miracolo che i suoi amici le volessero bene!
–penso che sia perché non riesco a vedermi senza di te... perché alle volte ti vedo come il calcio: il calcio mi rende libero, felice e senza di lui non potrei mai stare... E sono le stesse identiche sensazioni che provo per te. Mi sostieni sempre e mi rimani sempre accanto, alle volte non fisicamente ma non importa...io senza di te, senza la consapevolezza che tu torni da me non ci saprei stare. In più ti seguo e cerco di raggiungerti da sempre e sai...senza di te che mi accompagni non credo che riuscirei effettivamente a fare nulla, neanche respirare.
Penso che tu mi piaccia in quel senso perché quando sorridi, anche se non è come quando c'era Jason, mi sento ancora più felice di quando paro un goal difficilissimo.
Non fraintendermi, solo felice sempre quando i miei amici sono felici, però... Quando sei felice tu io mi sento ancora più vivo, come se fossi capace di portare a termine qualsiasi incarico o vincere ogni partita...
Insomma penso che tu mi piaccia in senso romantico perché so che ti amo– disse Mark, sorridendo felice.
Alla fine era riuscito a dire quello che provava e quello lo rendeva più semplice.
Più chiaro.
Quelle due paroline gli venivano in mente solo con Nelly.
Sembrava quasi che "ti amo" e "Nelly" nella sua testa dovevano essere sempre vicini e nella stessa frase.
Come "amo" e "calcio".
Mark amava Nelly, e questo per lui era l'unica cosa che contava.
Nelly era pietrificata.
Come diavolo era possibile?
Mark non aveva una cotta per lei...lui l'amava.
Mark l'amava.
Mark Alberona l'amava...
Nello stesso modo in cui lei amava lui.
Da una parte pensava ancora che avesse frainteso, che stesse ingigantendo un sentimento... Ma era Mark.
Il suo Mark ingenuo ma sapeva ciò che diceva.
Non era il tipo da ingigantire così un emozione e da dire "ti amo" così a caso e senza senso.
Quindi era vero... Mark l'amava.
Quasi le veniva da piangere.
Mark, non sentendosi rispondere fece l'unica cosa naturale.
La prese per mano.
La prima volta che si erano presi per mano era stato quando da piccolissimi stavano imparando a camminare.
L'altra mano di Mark era nella sua bocca, mentre la mano libera di Nelly teneva una coperta rossa.
La seconda volta che si erano presi per mano in modo così significativo fu quando lei lo accompagnò da Kana, dopo che si sentiva le gambe molli sentendo che Aiden non c'era più.
Con le altre mani i due cercavano di nascondersi le lacrime.
La volta successiva fu con Shanw...poi al primo anniversario della morte di Aiden.
Entrambi usavano le altre mani per fare diverse cose.
Poi ci fu la volta in cui lui la prese per mano dopo la scoperta della morte di Chris e della partenza di Jason...e al funerale di Chris.
Con la mano libera Mark in quell'occasione l'aveva abbracciata.
Con la mano libera Nelly si era aggrappata alla maglietta di Mark.
Poi ci fu la volta dove Nelly aveva appreso che Jason non sarebbe tornato presto e che era probabile che non sarebbe tornato.
Mark l'aveva presa per mano prima ancora che Nelly potesse anche solo capire cosa la prima master stesse dicendo.
Con la mano libera Nelly si mise a prendere a pugni il terreno, arrabbiandosi con tutto e tutti...
Tutti tranne Mark, il quale con la mano libera le accarezzava i capelli che si stavano bagnando con la pioggia.
Poi Mark aveva avuto una crisi e Nelly era rimasta a tenergli la mano per tutto il tempo.
Per tutta la notte e per tutto il giorno, persino quando per la stanchezza si era addormentata.
Con la mano libera lei si faceva da cuscino sulla sua spalla.
Lui con la mano libera decise che era il momento di coprirla con la coperta.
Adesso, invece, con la mano libera Nelly gli prese l'altra mano.
La luce della luna ancora lì illuminava, insieme a piccole luci bianche che si facevano vive ad ogni battito di ciglia.
A mente lucida avrebbero riconosciuto il flash di Celia...
Ma in quel momento entrambi avevano un solo pensiero in testa ed entrambi decisero di esprimerlo.
–Mark–
–Nelly–
–ti amo–
Due parole che mai furono più vere.
Il momento avrebbe potuto essere interrotto da tutti gli spettatori che gridavano felici, battendo le mani e sorridendo.
La magia di quelle due parole avrebbe potuto essere spezzata se non fosse stato che i due sedicenni non se ne accorsero nemmeno.
Erano troppo impegnati a guardare i loro occhi ed i loro sorrisi.
Nelly con i suoi occhi color rubino con un sorriso grande e luminoso.
Mark con i suoi occhi color cioccolata che sprigionavano così tanto calore da sembrare cioccolata fusa, e il suo sorriso così grande e luminoso che Nelly quasi lo scambiò per una stella che era stata imprigionata tre labbra del ragazzo.
E quelle labbra sembrarono calamite per lei.
Si avvicinarono, sempre di più...
Erano ad un respiro di distanza
–POSSO DIRLO IO A JASON?– chiese Elettra, avvicinandosi.
Aveva il quaderno rosso di Jason tra le mani, mentre sembrava scrivere qualcosa.
–MA ANDIAMO!– urlarono tutti i presenti e non.
Fu quello l'istante dove la magia venne interrotta.
Nelly divenne rossissima mentre Mark guardava tutti senza capire.
Perché sembrava che tutti li stessero guardando?
E poi cosa voleva dire Elettra a Jason?
Ma soprattutto...quando era arrivata Elettra e da dove?
–Nelly posso dire io a Jason che sei diventata la ragazza di Mark? E che la Melly è Canon?– chiese ancora con occhi da angioletto la biondina.
Hurley e Nelly pensarono la stessa cosa.
Lo spirito di Jason, in quanto super Fanboy onnipresente e onnisciente, aveva fatto sì di interrompere il primo bacio della sua bambina.
Forse è più corretto dire che Hurley sperava che il caso facesse tornare Jason proprio in quegli istanti. Ma ancora, come per i quattro anni precedenti, dell'amico biondo non c'era traccia.
Nelly fece un sorriso triste, pensando a Jason, ma poi si ricordò del fatto che Mark, il SUO Mark, le aveva detto di amarla e la tristezza svanì immediatamente e tornò ad essere al culmine della felicità.
E del rossore, era completamente un pomodoro.
Mark sorrise e sciolse una delle due mani intrecciate, trascinando Nelly da qualche parte mentre rideva a crepapelle.
Nelly lo seguì.
E per la prima volta non le importò dove stessero andando e del treno che teoricamente doveva prendere.
Avrebbe preso il treno di mezzanotte o dell'una o delle due.
Magari sarebbe rimasta alzata fino all'alba o sarebbe arrivata in ritardo dal cliente, ma niente di tutto ciò poteva importarle.
Sarebbe andata in capo al mondo con Mark anche solo per urlare che al fine si erano messi insieme.
Poi lei lo avrebbe riportato a casa, perché sicuramente Mark si sarebbe perso.
Angolo Autrice
due in una sola serata, e non due capitoletti da poco.
visto che, con la mia Adorata Mally, questa storia si conclude.
quando ho iniziato a scriverla non mi aspettavo di certo di arrivare qui, ma ora che ci sono arrivata non me ne capacito.
ma ci sarà tempo per i saluti nell'epilogo, che arriverà presto (intendo in settimana, non ce la faccio di certo a scriverlo adesso).
io intanto vi saluto, per davvero, e vi lascio un grosso, grossissimo bacio e abbraccio.
grazie di tutto, Matilda.
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