"Andrà tutto bene" esclamò abbassando lo sguardo sulla pietra ruvida dietro cui eravamo nascosti. I suoi occhi azzurri erano spenti e il suo viso era sporco di terra, cercava di rassicurarmi, cercava di dirmi che a breve sarebbero venuti a prenderci e quell'incubo sarebbe finito. Beh, tutte stronzate, sapevamo entrambi che nessuno di noi ne sarebbe uscito vivo.
Ferma immobile, con lo sguardo fisso sul cruscotto della macchina di mia madre e stretta nella divisa scolastica c'ero io: Allison Parker. Guardai il mio riflesso nello specchietto retrovisore, indugiando qualche secondo sulla strada che stavamo percorrendo, centinaia di querce ci circondavano alte e nodose, i loro rami si estendevano fin sopra le nostre teste, quasi volessero rubarci quei pochi raggi di sole che illuminavano la nostra piccola macchinina. Non eravamo una famiglia molto ricca ma, per qualche strano motivo, mia madre era riuscita ad iscrivermi ad una delle scuole più prestigiose del paese e ora, in quel preciso momento, stavo per vivere il mio ultimo primo giorno di scuola in un liceo che nemmeno conoscevo. Grazie alle conoscenze di Luan, conosciuta da tutti come la bella Lu, ero riuscita ad assicurarmi un posto in quella prestigiosa scuola di cui avrei volentieri fatto a meno, odiavo gli snob, le persone che, piuttosto di ammettere di avere amici soltanto per i loro soldi, compravano una macchina al giorno, le persone che vivevano nella parte ricca del paese, non curandosi della miseria che serpeggiava nella parte est. Lu era la mia migliore amica, o meglio, ero stata costretta a farmela come migliore amica, era la tipica ragazza bella e ricca che si vantava di esserlo, la mia famiglia non era molto a suo favore, a questo punto pensavo che i miei genitori adorassero più gli Abraham Lincoln sui suoi dollari che lei. L'unico motivo per cui stavo con lei era che mi faceva pena, nessuno la amava veramente, sua madre se n'era andata quando lei era nata e suo padre, beh suo padre era un riccone a cui importava solo viaggiare e sperperare i soldi. Lu era cresciuta cambiando centinaia di tate, scivolando da uno scivolo gonfiabile all'altro, tuffandosi nella sua mega piscina e infine andandosi a riposare nel suo letto a baldacchino, tutto come una vera principessa. Nessuno la conosceva meglio di me, tutto quello era finto, finto proprio come la figura odiosa e spigolosa che si era creata di sé stessa, il suo fidanzato era finto, i suoi amici ancora peggio, la sua casa rischiava di sparire da un momento all'altro, Lu non aspettava altro che qualche amico di suo padre gli rubasse tutti i soldi sotto il naso e puff tutto sarebbe finito in un unico interminabile secondo. "tesoro, tutto bene?" esclamò mia madre canticchiando la sua canzone preferita. "Si." Risposi secca io, sapeva perfettamente che non andava tutto bene. "Dai, non fare quella faccia" "E' la mia faccia." Risposi più acidamente di quanto non volessi, per la prima volta in quella mattina la guardai in faccia, i capelli biondo cenere le ricadevano mossi sugli occhi grigi, sembrava stanca, la guardai confusamente. "Devi sentirti fortunata, non tutti hanno l'opportunità di andare alla Eastwood, pensa ad Angel." Lo sapevo che avrebbe nominato Angel, quella donna era veramente prevedibile. Angel era la mia migliore amica nella vecchia scuola, era tutto molto bello finché i miei genitori non decisero di portarmi alla Eastwood, da quel giorno non mi parlò più. "Angel almeno ha ancora degli amici." "Tu hai L-" "Non ci provare. Tu vuoi solo i suoi soldi, non ti permetterò di ferirla è già abbastanza a pezzi, tu lo sapevi che suo padre è a Madrid dall'inizio di quest'estate?" "Come pensavo." Continuai vedendola scuotere la testa leggermente e abbassare gli occhi sulla strada. "Va bene non parliamo più di Luan." "Lu." La corressi sistemandomi sugli occhi gli occhiali da sole. "Che fai con quelli?" si distrasse mia madre togliendomeli di dosso con violenza. "Non macchierai la tua immagine il primo giorno." Continuò piegandoli e mettendoseli in tasca. "E ora schiena dritta, sorriso in viso e sistemati la gonna. Siamo arrivati." Annunciò parcheggiando la macchina in un parco. Aprii la portiera e un vento caldo mi soffiò tra i capelli, mi guardai intorno e, infondo agli alberi che circondavano il parco, vidi un ponte di cemento su cui brulicavano centinaia di studenti, proprio di fronte ad esso la Eastwood High si erigeva imponente e sicura di sé, con le sue curve sontuose e le vetrate cristalline. Benvenuti all'inferno. "E' ancora più bella dal vivo che in foto." Esclamò mia madre fissandola esterrefatta. "Si, sta attenta a non commuoverti troppo o ti si scioglierà il mascara." Risposi io incamminandomi per il parco, prima superavo il gruppo di studenti davanti a scuola meglio era, speravo vivamente di non essere l'unica nuova arrivata o quello si che sarebbe stato un vero incubo. "Dove corri Allison." Mi urlò dietro mia madre. La divisa mi impediva di fare i movimenti che avrei voluto, sarebbe stata pure carina per una barbie snob ma io la odiavo e poi trovavo che il rosso e il blu fossero due colori orribili affiancati insieme. Arrivai finalmente al ponte di cemento e notai che la folla di persone era aumentata, i contorni della scuola erano delimitati da limousine nere e bianche nemmeno fossimo alla sera degli oscar, mancavano soltanto un tappeto rosso e dei giornalisti e potevamo considerarci celebrità di Hollywood. Mi feci spazio tra la folla impedendo più volte a mia madre di seguirmi, se lei fosse entrata nella scuola con me la mia pazienza sarebbe arrivata al limite, per fortuna non appena varcai la porta d'ingresso vidi Lu di fianco ad un muro colmo di armadietti, era la prima volta che ne vedevo così tanti insieme. Nella vecchia scuola potevamo permetterci il lusso di un massimo di 20 armadietti per piano, quindi, in conclusione, tutti si portavano i libri e gli oggetti personali da scuola a casa e da casa a scuola. "Allison." Urlò venendomi in contro. "Ancora con quei capelli castani scialbi stai? Ti ci vedrei molto di più con un biondo scuro o un rosso." Mi accolse lei con un abbraccio. Che bella accoglienza. "Avevo in mente di farmeli rosa in realtà, oggi pomeriggio ho giusto l'appuntamento dal parrucchier-." "Mi sei mancata sorellina." Mi interruppe lei stringendomi ancora più forte nell'abbraccio. "Sorellina? Non mi avevi detto di avere una sorella Lu." Esclamò un ragazzo appoggiato ad un armadietto proprio di fianco a Lu, mi staccai di scatto dall'abbraccio, come avevo fatto a non vederlo prima. "Non è mia sorella scemo." Ribatté Lu aggiustandosi la giacca e rivolgendo al ragazzo un sorriso tirato. "Io sono Skyler." La ignorò lui passandosi una mano tra i capelli biondi. "Oh io sono Allison." Risposi successivamente quando mi accorsi che stava parlando con me, lui fissò i suoi occhi azzurri nei miei e un sorriso gli si dipinse sulle labbra carnose, improvvisamente un colpo di tosse di Lu mi fece sobbalzare e mi costrinse a spostare lo sguardo da Skyler all'armadietto sulla mia sinistra. "Si beh lui è il mio fidanzato." Esclamò tutto un tratto lei accollandosigli e lasciandomi indietro nel corridoio, a quanto pareva la fase dei saluti era giunta al termine e Lu era tornata la regina dei ghiacci di sempre. "Bel primo giorno da schifo." Le urlai dietro quando la vidi sparire dietro l'angolo, l'unica persona che conoscevo se n'era appena andata e io non avevo la minima idea di dove fossero le aule, un inizio fantastico direi.
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