Chapter Three

HYUNSUK'S POV

Vedere Hyeonju in quelle condizioni, aveva svegliato in me ansia e preoccupazione. Sembrava non essere in grado di controllare il suo corpo, e sapere Haruto e Nami con lei non mi rendeva facile restare tranquillo e al mio posto. Non riuscivo a prestare attenzione ai discorsi dei miei amici, avevo la testa altrove e non mi ero reso conto anche dell'assenza di Isak fin quando non la vidi tornare in classe a metà tra l'essere sconvolta e preoccupata. Così, lasciando i ragazzi a discutere da soli, mi alzai e mi avvicinai subito a lei chiedendole di Nami e Haruto.

« Isak, Nami come sta? È ferita da qualche parte? E Haruto? Stanno entrambi bene vero? »

Dissi velocemente alla ragazza attendendo poi una sua risposta.

« Nami è stata graffiata da Hyeonju, una roba da matti, cercava di mordere tutti. Diceva di avere caldo ma la sua temperatura corporea non superava i 32° ».

Senza sentire altro, lasciai l'aula e corsi verso l'infermeria trovandola a mio malgrado vuota. Decisi così di scendere al piano terra dove, finalmente, intravidi la figura di Nami e quella di Haruto intenti a parlare sulle scale.

« Nami porca puttana mi hai fatto preoccupare così tanto. Come stai? Ti fa male il graffio? Ti fa male altro? »

Mi ritrovai così a farle domande a raffica quasi ignorando la presenza di Haruto alle mie spalle.

« Hyunsuk tranquillo, sto bene e il graffio non fa male, l'infermiera mi ha fasciato il polso così da non far entrare polvere o altro. »

Sollevato nel sentire le parole di Nami, la lasciai andare da Byeol rimanendo così con Haruto. Controllai anche lui constatando l'assenza di graffi o quant'altro per poi incamminarmi con lui verso la mensa.

NAMI'S P.O.V

Dopo aver parlato con Hyunsuk e averlo rassicurato di stare bene, corsi verso l'aula trovando Byeol già fuori ad aspettarmi insieme ad Isak e ad Onjo.

« Ragazze eccomi, possiamo andare che ho una fame assurda. »

Dissi mentre prendevo Byeol ed Onjo a braccetto con Isak a destra a braccetto anch'essa con Onjo. Nonostante però la fame, continuavo ad avvertire una strana sensazione, come se ci fosse qualcosa di sbagliato in tutta la faccenda di Hyeonju e il fatto di averla sedata e trasferita all'ospedale non mi aiutava di certo a stare tranquilla. Ero così immersa nei miei pensieri da non accorgermi degli urletti di Isak e Byeol intente a conversare con Onjo sulla sua cotta per Suhyeok. Venni risvegliata dal mio stato di trance da un rumore di vetri rotti, così, alzai lo sguardo e davanti a me vidi letteralmente l'inferno. Ragazzi in preda al panico e sanguinanti, correvano per tutta la mensa cercando di scappare da quelli che erano i loro compagni in preda ad una furia distruttiva intenti a mordere e staccare pezzi di carne dai poveri malcapitati bloccati da loro. Senza pensarci due volte, cercai Hyunsuk e CheongSan con lo sguardo trovandoli a pochi passi da loro, così, dopo aver preso Byeol, Onjo e Isak, iniziai a correre verso i due ragazzi intenti a creare una via di fuga da una delle finestre della mensa.

« CHEONGSAN, HYUNSUK PRENDETE LE RAGAZZE E FATELE USCIRE, IO VADO A CERCARE JIHOON E GLI ALTRI. ANDATE VERSO LA NOSTRA CLASSE E CHIUDETEVI LÌ, IO VI RAGGIUNGERÒ A BREVE. »

Urlai ai ragazzi dopo aver fatto salire Byeol, Onjo e Isak sullo stesso tavolo dove si trovava ora Hyunsuk. Senza ascoltare una loro eventuale risposta, mi girai e iniziai a correre attraverso l'orda di ragazzi impazziti cercando di arrivare alle cucine per procurarmi almeno un coltello. Dopo essere riuscita nel mio intento, uscì da lì approfittando di un momento di distrazione di quelle "creature" e riuscì ad andare via dalla mensa.

Time skip:

Uscire dalla mensa da sola e con un piccolo coltello da cucina, non è stata la mia decisione migliore. Il cortile e l'ingresso della scuola erano pieni di zombie e di ragazzi spaventati in cerca di un rifugio sicuro, ma questa per il momento non era una cosa a cui pensare, dovevo trovare Jihoon e gli altri e portarli nella nostra aula al sicuro. Avanzando attaccata al muro e con passo leggero, riuscì ad arrivare sul retro dell'edificio senza intoppi e senza dover scappare da studenti assatanati; era una buona mezz'ora che giravo alla ricerca dei miei amici e, fortunatamente, riuscì a trovarli a qualche passo da me sotto gli spalti del campo da calcio accovacciati mentre cercavano di allontanare uno zombie dalle fessure. Senza sprecare altro tempo, arrivai da dietro piantando poi il coltello alla base del cranio di quella creatura vedendola poi cadere a terra inerme.

« Ragazzi dio mio finalmente sono riuscita a trovarvi, state tutti bene? Nessuno è ferito? Dobbiamo muoverci e raggiungere la classe 2D-5, gli altri sono lì al sicuro, forza andiamo. »

Dissi aiutandoli ad uscire da lì notando l'enorme graffio sul braccio di Junghwan.

« Junghwanie fermo, hai un graffio enorme sul braccio e se non lo bendiamo potrebbe essere pericoloso per te. »

Dissi prendendo un lembo del mio cardigan strappandolo avvolgendolo poi saldamente attorno al braccio del ragazzo.

« Ora possiamo andare, restare qui sarebbe letteralmente un suicidio per noi. State dietro di me e se qualche zombie prova ad avvicinarsi mirate alla base del collo, è il loro punto debole e fate attenzione alle braccia e alle mani, non avvicinatele troppo alla bocca di quei cosi. »

Li feci mettere dietro di me avanzando nuovamente verso il muro per ripetere quello che aveva fatto prima. Mi girai lentamente verso i ragazzi dietro di me facendo loro segno di fare silenzio e di avanzare con passo leggero. Una volta arrivati di nuovo all'interno della scuola, iniziai a correre con loro verso il primo piano cercando di evitare quanti più zombie possibili controllando di tanto in tanto che i ragazzi fossero ancora dietro di me tutti interi. Dopo quella che sembrò essere un'ora, finalmente davanti a noi si palesò la porta dell'aula, così, con un ultimo sforzo presi i ragazzi e li feci correre davanti a me così da farli entrare per primi dentro l'aula. Con le poche energie rimaste, riuscì ad accoltellare l'ultimo zombie rimasto davanti a lei e ad entrare finalmente dentro l'aula crollando a terra esausta.

« Ricordatemi la prossima volta di fare un po' di pratica prima di correre come una pazza per scappare da quei cosi. »

Dissi cercando di regolarizzare il respiro e sentendo subito dopo due braccia attorno al mio corpo. Alzai lo sguardo e incontrai quello spaventato e preoccupato di Hyunsuk che, non perse tempo nell'abbracciarmi dicendomi quanto fossi stata stupida ad andare via da sola.

« Nami dio santo sei stata una vera idiota, mi hai fatto spaventare così tanto quando sei scappata dalla mensa da sola. Ti prego non farlo mai più, non voglio perderti. »

Ricambiai subito il suo abbraccio affondando la testa nel suo petto ancora scossa dagli avvenimenti degli ultimi minuti. Sapevo di essere stata irresponsabile e avventata, ma non potevo di certo lasciare i ragazzi da soli con questi esseri in giro per l'intero campus.

« Sukkie lo so, sono stata irresponsabile e avventata, ma i ragazzi avevano bisogno di aiuto immediato, Junghwanie era ferito al braccio e girare con una ferita aperta sarebbe stata la sua rovina. Ti prometto peró di fare attenzione la prossima volta, e di non scappare da sola. »

Gli dissi dopo essermi allontanata da lui per andare a controllare le mie migliori amiche che, fortunatamente, ce l'avevano fatta ad arrivare nell'aula senza alcun graffio.

« Chi ci dice che lei non sia infetta? Ha del sangue sul braccio e un buco sulla manica della felpa, Hyunsuk oppa lei deve andarsene è stata sicuramente infettata da uno di quegli esseri, non può stare qui con noi. »

Una voce stridula e odiosa arrivò dritta dritta alle mie orecchie, sapevo a chi appartenesse quella stramaledetta voce. Nayeon riusciva anche in situazioni del genere a farmi innervosire, e la sua palese cotta per Hyunsuk era un altro fattore da aggiungere al mio nervosismo. Non capivo il perché fossi così nervosa, d'altronde ero convinta di essere innamorata di Haruto, o almeno era quello che credevo prima di tutta questa situazione. Lasciando questi pensieri da parte, mi girai verso di lei avanzando lentamente nella sua direzione.

« Molto divertente Nayeon, sempre egoista anche in una situazione come questa, ma d'altronde cosa potevo mai aspettarmi da una come te. Se non ti fosse stato chiaro, questa macchia di sangue me la sono procurata fasciando il graffio di Junghwan a causa degli spalti, quindi no non sono stata morsa e di conseguenza non sono infetta. Il "tuo" Hyunsuk oppa è in primis il mio migliore amico e stai sicura, sceglierebbe me in qualsiasi situazione. Ora se non vuoi fare una brutta fine, ti consiglierei di stare zitta e di farti un po' i cazzi tuoi. »

Le urlai quasi contro. Sapevo di essere dalla parte della ragione, quindi poco me ne fregava delle parole usate. Aveva toccato un tasto delicato per me e non potevo passarci sopra nuovamente. Dopo aver concluso il mio piccolo discorso, tornai dagli altri dando la mia completa attenzione alla ferita di Junghwan. Fortunatamente nel mio zaino portavo sempre un kit di primo soccorso, fu quindi facile reperire una garza e del disinfettante; una volta recuperato il necessario, mi avvicinai a Junghwan togliendo delicatamente la fasciatura provvisoria fatta con una parte della mia felpa iniziando quindi a disinfettare con cautela il graffio avvolgendolo poi nella garza. Fermata la garza con una piccola spilla e un cerotto, gli abbassai nuovamente la manica sorridendogli poi dolcemente.

« Hwanie per il momento non muoverlo troppo il braccio, la ferita è ancora fresca anche se superficiale ma potrebbe tranquillamente riaprirsi e sanguinare nuovamente. Lascia fare il lavoro a noi per ora. »

Gli posai la mano sui capelli scompigliandoli leggermente dirigendomi poi da Byeol, I-Sak e Onjo occupate, in quel momento, a conversare con NamRa. Cercai di unirmi anche io alla conversazione ignorando nuovamente le lamentele di Nayeon sul chiamare immediatamente la polizia. Ridicolo pensare che gli adulti avrebbero mosso anche un solo dito per dei ragazzini come noi, figure ordinarie e non di spicco come i loro preziosi politici, la loro priorità era mettere in salvo loro, delle nostre vite a loro poco importava e di conseguenza anche se avessimo provato a chiamarli, ci avrebbero messo giorni a venire qui. La nostra unica speranza era il reparto Vigili Del Fuoco così, presa da uno scatto improvviso, afferrai il mio telefono componendo in fretta e furia il loro numero, convincendoli in qualche assurdo modo della presenza di un incendio nella nostra classe. Finalmente sarebbe finito questo incubo, finalmente sarebbero venuti a salvarci, era solo questione di tempo.

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