Mai dubitare delle tecnologie della Stark
Le mani mi tremavano, ma raccolsi tutto il coraggio che avevo e tenni lo sguardo fisso su di lui.
Alex, invece, aveva il capo chino e la labbra attraversate da un fremito.
Logan stava seduto e contrariato, quasi chiedendosi cosa aveva fatto di sbagliato.
L'uomo di fronte a noi faceva avanti e indietro per il soggiorno, taciturno, ma evidentemente arrabbiato.
Gli occhi erano nascosti da un paio di occhiali da sole super costosi e il suo sguardo era celato, ma la linea della bocca si era fatta sottile e rigida come solo quella bocca sa essere.
Era in vestito elegante, giacca e pantaloni grigio spento sotto una cravatta azzurro chiaro. Capelli perfettamente ordinati e barba curata.
Visto così chiunque avrebbe stentato a credere di vederlo dentro l'armatura di Iron-Man e se non lo avessi già visto più volte sotto quella forma, neanch'io ci avrei creduto.
Finalmente il signor Stark fermò il suo camminare, bloccandosi di fronte a noi, impettito e quasi regale.
-Esigo spiegazioni- disse soltanto.
Io e Alex ci scambiammo un'occhiata.
-Zio, noi...- iniziò Alex, ma poi si interruppe.
-Stavamo tentando di riportare qui Logan- dissi facendo un cenno all'uomo seduto accanto a me.
-Ah, sì?- fece Tony togliendosi lentamente gli occhiali da sole -E per far ciò avete dovuto disubbidire agli ordini dati al posto di chiedere direttamente a me di aggiustare la cosa?
-Senza offesa- disse mestamente Logan -Ma lei non sembra il tipo in grado di risolvere qualcosa.
Tony si accigliò.
-Piuttosto che insultarmi non potrebbe spiegare a tutti i presenti il motivo della sua improvvisa fuga?
-Mi stavo annoiando- si scusò Logan -Ho deciso di fare un giro.
-Senza il permesso del proprietario?- si informò il padrone di casa.
Wolverine scoppiò a ridere.
-Da dove vengo io, mister, le persone fanno quello che vogliono.
-E da dove vieni?- Tony squadrò me e Alex -Da dove viene?
Aprii la bocca per spiegare ma le parole mi morirono in gola.
Quello era l'ultimo momento in cui avrei voluto illustrare la dimensione B. L'ultimo! E già prima di combinare un macello non ne avevo voglia, se avessi dovuto farlo ora, con Tony e Logan furiosi e Alex totalmente privata del solito entusiasmo... avrei certamente preferito correre via gambe levate... o ragnatele.
-Senta- disse Logan con un sorriso amaro -la cosa è più complicata di quello che sembra e, inizialmente, non volevo neanche venirci qui... ma ora, visto che ci sono e questi due- fece un cenno a me e Alex -non sembrano intenzionati a parlare, sembra che dovrò essere io a spiegare la situazione.
Il signor Stark lo fissò, in attesa, con le sopracciglia alzate e un bizzarro sguardo.
Wolverine si alzò in piedi per trovarsi al livello di Tony, poi iniziò a parlare.
Logan non spiega egregiamente e dovette fare parecchi giri di parole mentre lo sguardo del padrone di casa mutava dal divertito, allo sconcertato, allo scettico, al dubbioso, al furioso...
Dopo circa dieci minuti Logan si interruppe e lanciò un'occhiata a me e Alex, che lo stavamo guardando ammutoliti.
-Racconto interessante- commentò Tony ficcandosi gli occhiali in tasca, poi i suoi occhi scattarono su di noi -ma non me la bevo.
-Andiamo, signor Stark!- dissi fissandolo negli occhi -Coulson si è convinto, perché non dovrebbe farlo anche lei?
-Coulson?- fece lui, inarcando un sopracciglio -Philip Coulson? Dello S.H.I.E.L.D?
Un brivido gelato mi percorse la schiena e non osai guardare Alex, che sapevo mi stava maledendo con tutta sé stessa.
Deglutii a vuoto.
-No- dissi senza convinzione -Un altro Coulson...
-Certo- mormorò Tony con un sospiro -Ascolta, Parker, punto primo: non provare a prendere in giro me perché sai già che la cosa non funziona. Punto secondo: non mi importa che cosa avete detto a Coulson o di cosa lui si sia convinto. Punto terzo: già che ci siamo e che sono in vena caritatevole oggi... La mia armatura- si accigliò -Che fine ha fatto la Mark.64. Penso sia giusto che me lo diciate, no?
Alex sbiancò e io la guardai.
La ragazza si schiarì la voce prima di parlare.
-Zio, mi... mi serviva e l'ho... l'ho... presa...- disse tenendo lo sguardo sul pavimento.
-Ma davvero?- fece Tony -E, giusto per curiosità, come hai fatto a "prenderla"?
Alex attese un attimo prima di parlare.
-Beh... io...- mantenne lo sguardo abbassato e deglutì, poi iniziò a parlare.
Non mi ritengo un genio di informatica ma qualcosa ci capisco... Eppure ciò che disse Alex, la spiegazione che fuoriuscì come un fiume in piena dalla bocca della mia amica, mi sembrò terribilmente distante da ciò che io avevo imparato in anni di studi.
Aveva craccato il server centrale della casa o disabilitato il software di riconoscimento? Hackerato il database o convertito la password?
Sappiate solo che mi ritrovai la mente immersa in una serie infinita di termini che neanche sapevo esistessero...
Alla fine la ragazza alzò gli occhi sullo zio dopo aver terminato con l'unica frase che ho davvero compreso:
-...e quindi ho disattivato gli allarmi del Deposito per cinque minuti...- si morse un labbro -Ti prego non uccidermi!
Ma Tony non era arrabbiato. Contro ogni possibile aspettativa, sorrideva.
-Alexandra, penso che l'unico modo con cui io possa perdonarti è che tu mi dica come hai fatto a disattivare il trasmettitore sull'armatura- disse.
Alex strabuzzò gli occhi.
-Quale trasmettitore?
-Aspetti!- esclamai mettendo le mani davanti alla faccia -Lei sapeva dov'era l'armatura... per tutto il tempo?!
Tony sospirò.
-Diciamo che ho voluto tenervi d'occhio.
-Ma... allora perché hai chiamato Coulson?- gli chiese Alex, stranita.
Il signor Stark la guardò.
-Il trasmettitore è sull'armatura, non su di voi. Una volta mollata in mezzo al bosco non avevo più modo di rintracciarvi, ho chiamato Phil perché era nella stessa zona vostra e dovevo capire dove foste finiti... ma lui vi aveva visto, no?- ghignò -Mi avete fatto sudare 'sta cosa e ancora non capisco perché fare tutto questo e inventarsi una storiella assurda come scusa.
Logan si offese.
Con un rumore assordante gli artigli guizzarono fuori dalla sua mano e vennero puntati alla gola di Tony.
Mi si mozzò il fiato.
Il signor Stark sorrise.
-Luccicano.
-Logan, no!- urlò Alex -Non puoi fare questa scenata tutte le volte!
L'uomo la guardò male.
-Lascia stare Alex, ci penso io- disse Tony. Tenendo d'occhio gli artigli si infilò furtivamente una mano in tasca e qualcosa emise un sonoro Bip!
Meno di due secondi dopo un'armatura conosciuta sbucò da un corridoio, sfrecciando veloce come un proiettile. Logan non fece in tempo a voltarsi che essa gli diede un potente colpo in testa.
L'uomo rovinò al suolo e gli artigli si ritrassero.
Tony si aggiustò il colletto come se niente fosse successo.
-Allora? Dov'eravamo?
Non facemmo in tempo a dire nient'altro che lentamente Logan si rialzò e la ferita sulla nuca scomparve all'istante mentre lui recuperava la solita espressione burbera.
-Mmm...- commentò Tony fissandolo negli occhi -Questo è bizzarro.
*
-No!- urlai e con balzo mi attaccai al soffitto. Gattonai a testa in giù fino all'angolo, dove nessuno avrebbe mai potuto prendermi.
-Parker, non fare il bambino- disse Tony agitando l'antipatico affare davanti al viso.
-Sì, Spiedy, vieni giù- rise Alex accanto allo zio.
Logan ghignò.
-Mai!- gridai -Quel coso- indicai l'aggeggio nelle mani del signor Stark -è il male! Perché non si può far dare i risultati da Coulson? Perché dobbiamo rifare l'esperimento?
-Non ti fa niente!- assicurò Tony -Bimbo Ragno, vieni giù, non farmi venire lì!
-Io non scendo! Non mi costringerete a mettermi in mutande davanti al mondo!- misi in chiaro.
-Ah! È per quello- sorrise Tony -Se è per questo tranquillo, l'unica cosa che dobbiamo farti è rasarti a zero.
-Che cosa?!
-Sto scherzando- disse il signor Stark.
-Lei non mi rassicura- dissi accigliato.
Neanche la vista del laboratorio mi aveva più affascinato quando Tony aveva tirato fuori quel coso. Avevo odiato Simmons al massimo, ma un conto era stare senza vestiti in mezzo a sconosciuti... ma mettersi in mutande davanti a... Lui... MAI! Nessuno mi avrebbe persuaso! E poi non avevo neanche capito perché io dovevo essere il primo. Fai l'esperimento su Logan! Lui viene dalla dimensione B, lui è originario da lì, in lui la strana energia della dimensione B è maggiore... perché allora farlo su di me?!
-Forza, Parker, non scherzo più. Vieni qui!- Tony si accigliò.
Scossi energicamente la testa.
-Cosa non le è chiaro di "Non scenderò mai"?- chiesi dal mio angolino.
-L'ultima parte- rispose lui alzando le sopracciglia.
-Seriamente, signore, io non lo voglio fare!- urlai.
-Peter, ma i sensori energetici della Stark Industries sono molto più avanzati di quelli dello S.H.I.E.L.D! Puoi anche restare vestito!- disse Alex sorridendo.
Tony le lanciò un'occhiataccia e la ragazza lo guardò.
-Che c'è?
-Non potevi aspettare ancora un attimo a dirglielo? Mi stavo divertendo- brontolò con un sorriso storto.
-Non me la date a bere- dissi -Siete certi che non ci sia un effetto negativo di cui mi pentirò?
-Assolutamente...- iniziò Alex per essere interrotta dallo zio:
-No- disse l'uomo -Però credo ci sia una minima possibilità di sì. Meglio di niente, no, Parker?
-La può smettere di scherzare?- gli pregai -Non mi piace.
-Oh, ma io non scherzo- mi assicurò mettendo le mani in avanti -Ti assicuro che le mie parole sono la pura e semplice verità.
Ma la faccia divertita di Alex diceva il contrario.
-Ma perché devo essere il primo?- chiesi agitato -Non può farlo sugli altri?
-Sono spiacente- fece Tony -Ma pare che le mie attrezzature siano compatibili solo con la tua struttura fisica e non con quelle di Alex e- lanciò un'occhiata all'uomo in piedi dall'altra parte del laboratorio -Logan.
-Cioè?
-Io sono una semplice umana e la mia struttura non assorbe l'energia della dimensione B- spiegò Alex -Logan, al contrario, ne è pieno, ma ne possiede talmente tanta che le apparecchiature avanzate della Stark andrebbero in cortocircuito subito. Tu, invece, non sei completamente umano- sorrise -Il veleno del ragno ha modificato la tua struttura molecolare in modo che, oltre ad avere capacità innate, tu possa assorbire più energia rispetto ad una persona comune.
Mi accigliai.
Quel discorso non mi convinceva per niente, sembrava una roba inventata sul momento, giusto per convincermi e farmi scendere dal soffitto. Parole vuote senza capo né coda. Non mi sarei fatto convincere facilmente a raggiungerli sulla terra ferma.
-Forza, Parker, non farti pregare. Guarda, se scendi ti faccio guidare un'armatura- disse Tony sorridendo.
-Davvero?- chiesi, scettico.
-No, stavo incrociando le dita dei piedi.
Cominciavo ad arrabbiarmi.
-Non scendo, fine della storia!- chiarii.
-Ah, va bene- il signor Stark fece spallucce. Infilò nuovamente una mano in tasca e un nuovo Bip! mi fece tremare da capo a piedi.
Un'armatura sfrecciò nella stanza la cui porta era rimasta aperta e atterrò sotto di me.
Premetti con più foga le mani sul cemento.
L'uomo di ferro alzò un braccio e mi afferrò per il cappuccio della felpa.
Mi sentii strangolare e per meno di due secondi credetti di morire, poi, in preda al panico, mi lasciai andare, cadendo, letteralmente, tra le braccia dell'armatura.
-Tutto bene, Parker?- mi chiese Tony con un ghigno -Non sono stato troppo subdolo per te, vero?
-No, stia tranquillo- sibilai tentando di liberarmi dalla morsa della braccia meccaniche.
-Ah, bene. Allora non ti dispiacerà se faccio questo- un nuovo Bip! mi fece tremare di paura. Un istante dopo il cuore aveva perso un colpo quando l'armatura mi aveva lasciato cadere.
Stesi un braccio verso il soffitto e ebbi il tempo di pensare Ah, già, lo spararagnetele è nello zaino prima che il colpo col pavimento mi mozzasse il fiato e un dolore acuto si propagasse per tutta la schiena.
Maledii il signor Stark almeno un milione di volte mentre mi alzavo barcollando e l'armatura mi fissava, impassibile.
-Che male!- guaii mentre Alex accorreva da me per aiutarmi.
Tony alzò le sopracciglia.
-Credevo fossi più resistente dei comuni mortali.
-Sì, infatti è fortunato che non mi sia rotto la spina dorsale come si sarebbe rotta quella di un comune mortale- borbottai.
-In questi casi è utile rigenerarsi- commentò Logan dal suo angoletto.
-Ah, ah, molto divertente, Wolvi- dissi tra i denti.
-Dai che passa subito, Spiedy- disse Alex sorridendomi, poi si rivolse allo zio -A nessuno piacciono i tuoi scherzi.
Tony sogghignò.
-E a me non piace che critichi quello che faccio.
-Penso di averne il diritto se fai male a un mio amico.
-Penso di averne il diritto dato che lui è praticamente un mio allievo e che sono l'adulto in causa.
-Seee, certo- brontolò Logan alzando gli occhi al cielo.
-Che succede qui?- la nuova voce ci fece voltare tutti verso l'entrata del laboratorio.
Una donna scheletrica dagli stupendi occhi verdi e una chioma infiammata, vestita con un elegante abito nero e tacchi e spillo fissava la scena a occhi sgranati.
-Tesoro!- esclamò Tony alzando le braccia in segno di saluto -Sei gentile a unirti alla festa.
-Quando è arrivata Alex?- continuò Pepper, ignorandolo -E chi sono gli altri due?- alluse a me e Logan.
-Ah, non curarti di questa gente. Me la sto cavando egregiamente- disse il signor Stark con un largo sorriso.
-Tony, che succede?- domandò autoritaria la donna.
-Zia, loro sono amici miei, tranquilla- disse Alex abbozzando un sorriso incoraggiante.
-No- disse la donna fissandola allibita -Non sto tranquilla se degli sconosciuti entrano nel laboratorio senza permesso.
-Tesoro, rilassati- fece Tony -Ci sono qui io.
-Appunto- brontolò Pepper.
-Non è molto carino da parte tua non avere fiducia in tuo marito- disse Tony avvicinandosi a lei -Anzi, penso che la subdola sia tu.
-Cosa?
-Oh, ignorami- tagliò corto il signor Stark.
Con un gesto gentile Pepper spostò di lato il marito, che le si era piazzato di fronte, e si rivolse ad Alex.
-C'è qualcosa che devi dirmi, signorina? I tuoi stavano chiamando il governo per cercarti! E poi, mio dio, quando tuo zio mi ha informata che avevi preso l'armatura! Cosa accidenti avevi intenzione di fare? Pensavamo che fossi in pericolo! E quando Tony ha perso il segnale... Diamine!- la guardò negli occhi, seria -E in fine ti ritrovo qui, in casa mia, con due sconosciuti e un tablet da un milione di dollari in tasca!
Alex infilò con uno scatto la mano nella tasca dei pantaloni.
-Sì- continuò Pepper -So che l'hai preso come so che tutto questo non quadra. Dimmi cosa sta succedendo!
-Tesoro, penso tu stia esagerando- intervenne Tony -Alex è qui, viva e vegeta e, francamente, non penso che tua nipote possa cacciarsi in situazioni più assurde di quelle già affrontate dal sottoscritto... perciò consiglio vivamente di non preoccuparsi.
Pepper lo fulminò con lo sguardo.
-Quindi tu accetti tutto ciò che ha fatto?! È inaudito che una ragazzina di quindici anni faccia ciò che ha fatto lei. Nessun ragazzo a quell'età ha mai fatto cose pericolose quanto le sue o le tue! Nessuno ha mai rischiato di morire affrontando ciò che hai fatto tu! Quindi perché la nostra Alex dovrebbe fare tutto questo?!- urlò la donna, furiosa.
Il signor Stark strabuzzò gli occhi e mi lanciò un'occhiata complice.
Alex si trattenne dal non scoppiare a ridere.
Logan sbuffò, iniziando a giocherellare con una chiave inglese trovata sul tavolo lì accanto.
-E chi sono questi due?- Pepper indicò accigliata me e Logan.
Feci un bel respiro.
-Sono Peter Parker, signora- dissi lentamente -Un compagno di scuola di sua nipote- guardai Logan -E lui è... mio cugino, Walter.
Wolverine mi guardò storto, ma non disse niente.
-Li ho invitati qui io- intervenne Alex -Volevano conoscere Tony.
-E Tony era d'accordo a lasciar entrare due estranei in casa?- Pepper inarcò un sopracciglio.
-Ma ovvio!- esclamò il padrone di casa -Quando mai non ho permesso a qualcuno di visitare casa mia?
-Se contiamo le innumerevoli volte in cui non hai permesso a qualunque persona conosciuta da una vita di vedere il laboratorio... beh, tante quante sono le Mark nel deposito.
Il signor Stark non si scompose.
-Gioia, tieni conto che tutte le persone a cui non ho permesso di vedere il laboratorio mi hanno tradito egregiamente- sorrise -Questi due individui sono persone rispettabili e, soprattutto, sono cari amici di mia nipote.
Pepper sospirò.
-Per ora lascerò correre, sebbene si veda lontano un miglio che menti, Tony. Per cui passerò tra mezz'ora a controllare il vostro operato- lanciò un'occhiata sospettosa a me e Logan.
-Buona idea, Tesoro- il signor Stark le posò le mani sulle spalle -Vai a farti un bagno caldo e riposati, qui ci sono io.
Pepper gli sorrise, poi ci lanciò un ultimo sguardo e con i rintocchi dei tacchi sul pavimento, uscì dal laboratorio chiudendosi la porta alle spalle.
Mi concessi un sospiro di sollievo.
-Walter?- esclamò Logan facendomi sussultare -Walter?! Ma che razza di nome è?
-Che cosa ti aspettavi?- replicai -Tu non ci hai detto come ti chiami! "Logan" o "Wolverine" non sono nomi! Ho dovuto improvvisare.
L'uomo aprì la bocca per ribattere, ma la richiuse e si rabbuiò, rassegnandosi a parlare.
-La zia era nervosa- disse Alex rivolta allo zio.
Tony sbuffò.
-Dopo quindici anni che ci vivi insieme ti abitui.
*
-Scannerizzazione completata- affermò una voce robotica proveniente da ogni direzione -Livello di EdB2 pari al 56%
-Che roba è?- chiesi -Chi parla?
-Ah!- esclamò Tony mentre un ologramma compariva in mezzo alla stanza -Interessante...
-Che succede?- chiese Alex fissando lo zio che armeggiava con con la figura tridimensionale.
L'uomo si accigliò.
-Pare che...- toccò una cosa virtuale e quella si illuminò di rosso -Pare che... la dimensione B esista.
-Bella scoperta- commentò sarcasticamente Logan.
Tony lo ignorò.
-Questa energia è... incredibile.
-Qualcuno mi spiega che succede?- chiesi spaesato.
-Spiedy, devi solo capire che la tecnologia è sempre un passo avanti a te- mi sorrise Alex.
La guardai senza capire.
-Ho scannerizzato i tuoi tessuti e neanche te ne sei accorto- disse Tony senza smettere di lavorare sull'ologramma -Visto, Parker? Non c'era bisogno di avere paura.
-Ma... come?- chiesi stordito.
Il signor Stark ghignò.
-Non c'è sempre bisogno di fare tante domande, a volte devi soltanto- toccò un ultimo tasto -accettare di essere stato battuto.
Ora l'ologramma mostrava un grandissimo edificio, una villa enorme e antica, immensa quanto un castello medievale.
Giardini verdeggianti strapieni di alberi e laghi. Guglie appuntite e finestre di vetro. Un capolavoro architettonico unico.
-Che posto è questo?- chiese Alex.
-Mi sorprende che tu non lo sappia- intervenne Logan facendo qualche passo verso di noi.
Immerse la mano nell'edificio olografico, poi fece un sorriso storto, ritraendola.
-Questa è la X-Mansion- alzò lo sguardo su Tony -Dove hai preso queste immagini?
Il signor Stark sorrise.
-Spiacente, questo è top secret.
-Ma tutto questo è in un'altra dimensione!- esclamò Alex -Come è possibile?
-Sembra che ci sia una sorta di collegamento energetico tra le due dimensioni, e che il segnale sia mandato da qui. Questo edificio è pieno di EdB2, nome scientifico dell'energia B. Rintracciando il segnale non è difficile ottenere le immagini, anche perché è come se... qualcuno le stesse inviando- spiegò Tony, ignorando il fatto che ciò doveva essere top secret.
Io, Alex e Logan ci scambiammo un'occhiata.
Il Professore ci aveva trovato.
Probabilmente non ci aveva mai perso di vista, ma con quel segno voleva farci capire di essere con noi. L'energia di Cerebro permetteva a Logan di rimanere nella dimensione A, era ciò che ci permetteva di rimanere uniti in questa folle impresa.
-Sguardi complici? Sul serio?- intervenne Tony -Non mi piace essere l'unico all'oscuro, sappiatelo.
Sorrisi.
-Stia tranquillo, signore, quando verrà nella dimensione B capirà tutto.
-A proposito di questo...- alzò lo sguardo su di me -Perché io dovrei farlo?
-Cosa?
-Per quale motivo dovrei aiutare gli umani di un'altra dimensione? Questo è assurdo. Io non ci guadagno niente!- disse il padrone di casa.
-E combattendo la battaglia di New York nel 2012, cosa ci guadagnavi?- gli domandò Alex.
Tony la guardò dall'alto il basso.
-Gioia, la differenza è enorme- disse -New York è qui, nel mio mondo, è quasi una mia proprietà, è inaudito che io lasci a dei pesci giganti di distruggerla.
-Allora pensa a Thor! Lui è venuto qui da una regione anonima dell'universo solo per aiutarvi!
-Credo solo che volesse aggiustare il casino fatto con Loki. Insomma, era praticamente lui il responsabile dell'attacco; è normale voler aiutare a rimediare simili errori.
-E Rogers, allora? Lui che cosa ci guadagnava?
-Quel bambinone dal cuore dolce è un caso a parte. Fury gli ha chiesto aiuto e lui è intervenuto tentanto di dare una mano nel modo più ridicolo possibile.
-Banner?
-Rifletti, Alex. Lui non ha fatto niente, è stato lo scimmione verde a distruggere le macchine aliene per puro divertimento.
-La Romanoff?
-Lavorava per lo S.H.I.E.L.D! Doveva eseguire gli ordini.
-Barton?
-Idem per quella sopra.
-Uffa- sbottò Alex -Come faccio a convincerti?
Tony si abbassò di qualche centimetro per guardarla in faccia.
-È molto semplice: non provarci.
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