13 Giugno, c'è mancato un pelo che ci beccasse:
Mi sono esibita per la seconda volta davanti ad un pubblico, dopo Daisy Town, con la chitarra e una canzone di Miley. È stato fenomenale!
Lo è stato un po' meno attraversare tre città e ri perquisire il cacciatore, nel tentativo di far saltare fuori altre armi o manifesti, o qualunque altra cosa che potesse confermare la sua colpevolezza.
E PER POCHISSIMO, JOE NON SI FACEVA SCOPRIRE!
Mamma mia, le imprecazioni ai santi del multiverso che ho tirato... ma andiamo con calma.
Avremmo visitato prima St. Louis, cittadina sul Mississippi, poi Jefferson City, Kansas City, costruita sulle rive del Missouri e ci saremmo fermati a Topeka, poco distante.
Sarebbe stato ancora più complicato sgamare qualche altra arma, in quelle condizioni.
Subito dopo colazione, ci siamo radunati nella hall del B&B, per elaborare un piano, siccome la situazione non era facile:
-Non si distrarrà nemmeno un secondo oggi... - ho cominciato- perciò le cose da fare sono due: o aspettare stasera...
-Oppure si passa ai sabotaggi- ha suggerito Joe.
-Sei rincoglionito? Ci faremo beccare, così!
-Stasera non avremo molto tempo, ragazzina. Fidati, sono un artista, nel sabotare qualcuno.
-Senti, facciamo a votazione. Quanti vogliono aspettare stasera?-
Si sono sollevate tre mani: Will, Crystal ed Averell.
-Joe, purtroppo lo sappiamo bene quanto ami sabotare la gente- ha detto Will- ma io preferisco non rischiare.
-Io proverei, invece- ha replicato Jack- credete che Swanson si accorga di qualcosa, impegnato com'è a stare dietro ai turisti?-
Ci siamo guardati e abbiamo annuito: a mali estremi, estremi rimedi, sempre e comunque.
Siamo partiti da Indianapolis alle sette del mattino, e il cielo era tutto nuvoloso, ma non minacciava acqua.
E meno male, ci aggiunge... ah no, aspettate.
Avrei potuto scatenare un diluvio pazzesco, una volta arrivati a Jefferson City, in modo tale che il cacciatore fosse stato costretto a fermarsi in un posto al chiuso, con tutti i turisti al seguito, e nella confusione generale, certo non avrebbe fatto caso se gli fosse sparita un'arma.
Era semplicemente PERFETTO!
In volo sui nostri thestral sorvegliavamo i viaggiatori, Luke Swanson compreso.
-E quindi vorresti scatenare una tempesta, per bloccarli in un posto e perquisire il cacciatore- mi ha chiesto Crystal- beh, è un piano davvero ottimo. Ma dobbiamo assicurarci che siano tutti distratti, altrimenti è inutile.
-Ecco, stavo pensando pure a questo.
-Non possiamo sapere dove si fermeranno con certezza- mi ha fatto notare Will- ci tocca improvvisare.
-Cheppalle... è una cosa che odio da morire.
-Lo so, amore... ne ho avuto le dimostrazioni- ha ridacchiato lui- come quella volta che Joe ed Averell avevano bevuto una strana brodaglia magica e si sono trasformati in tacchini e noi tre non sapevamo cosa fare per farli ritornare normali...
-E abbiamo improvvisato a cazzo di cane, sì me lo ricordo-
E tutti e sei giù a ridere.
Siamo giunti a Jefferson City verso le due, e la maggior parte dei turisti, stanchissima dopo sette ore di viaggio senza pausa, si è dispersa nei vari locali e localini.
-Lucy... non doveva andare così...- mi ha sussurrato Will, mentre osservavamo la situazione da un vicolo- hai un piano B? O meglio, un piano LVB?
-Ovvio. Che fai, dubiti di me?
-Non potrei mai- mi ha risposto lui, prendendomi per i fianchi e tirandomi a sè, per baciarmi.
Ce la farò un giorno a definirlo "il mio ragazzo"... ma quel giorno non è oggi.
Sono bastati pochi minuti per scatenare un temporale con i controfiocchi e far rifugiare tutta la comitiva, nello Starbucks della città, più grande di quello che pensavo.
La giacca di Swanson era rimasta appesa all'attaccapanni all'ingresso, e non ci sarebbe voluto nulla per arraffare qualcosa.
-Vado io- si è offerto Joe- sono un vero artista nel borseggiare. L'ho fatto tante di quelle volte che...
-Smettila di chiacchierare e vai, nanetto- ho ribattuto, puntandogli la bacchetta addosso.
-Ragazzi... ho una chiamata urgente in arrivo...- ci ha annunciato Crystal- mi sposto verso lo scaffale coi detersivi, tanto sto magazzino è grande-
Ha preso il palmare e, da come stava parlando, doveva esserci suo padre, dall'altra parte.
-Come sta la mamma? Sì ho sentito... beh ti capisco, avrei reagito così anche io... dici sul serio? E tu, che farai? Ah...
Senti, devo andare, sono nel bel mezzo di una perquisizione. A stasera, ciao-
Ha sospirato, mentre riattaccava.
Non prometteva bene...
-Tutto a posto?- ho chiesto sottovoce a Crystal.
-Sì... mamma è tornata a casa, ma deve essere tenuta d'occhio. E dal dipartimento professori è arrivato un ultimatum: se entro la fine di agosto lei non guarisce, verrà licenziata. Sono due anni che ha questa malattia, e fa lezione un giorno si e due no. Nonna Minerva ha provato a spiegare un miliardo di volte che non è colpa di mia mamma se ha preso sta roba, ma loro non ne vogliono sapere. E papà, anche se non gli manca molto alla pensione, vuole continuare a lavorare, per tutti e due-
Alla fine della frase si è asciugata una lacrima, di nascosto.
Non sono riuscita a spiccicare mezza parola, che dal locale si è sentito un rumore simile a quello di un attaccapanni che cadeva.
-Scappate, ci hanno beccato!- ha strillato Joe, correndo a perdifiato verso di noi.
Un attimo dopo ci siamo smaterializzati fuori dallo Starbucks, e miracolosamente aveva finito di piovere.
Ero davvero furiosa: l'artista del sabotaggio aveva quasi rischiato di far saltare la nostra copertura.
E per dirgliene quattro, abbiamo dovuto aspettare di sistemarci nell'albergo di Topeka, verso le sette di sera.
-Tu sei completamente uscito di testa- ho iniziato, trattenendo la rabbia- ti è andata bene che il cacciatore era girato, quando sei caduto dall'attaccapanni. Pensa se ti avesse visto...
-È stato un piccolo errore, non farla tragica- ha ribattuto lui.
-Joe, ha ragione Lucy- gli ha fatto notare Jack- essere furtivo... non è proprio la tua specialità, diciamo.
-Intanto però, hai raccattato qualcosa?- gli ha domandato Crystal, prendendogli qualcosa dalla tasca.
Il nanetto era riuscito ad arraffare un maxi coltello, di quelli che si usano per affettare le verdure.
Si vedeva ancora qualche rigagnolo di sangue... probabilmente era il mio. Ma meglio esserne certi.
-Lo mando all'ordine. Così si capirà a chi appartengono queste tracce rosse- ha detto Crystal- dunque, stasera, i turisti saranno al Holegulch Lounge, il locale più in voga della città.
Lucy, hai voglia di esibirti?
-Altrochè! Ma voi? Che farete?
-Io ti aspetterò nel backstage- mi ha mormorato Will.
-Era scontato, ok. Crystal?
-Io mi fingerò una cameriera. In questo modo non attirerò l'attenzione.
-Voi tre?
-Io ed Averell ci improvvisiamo dei barman, come l'altra volta.
-E io tento di ammazzare Swanson- ha sogghignato Joe- lo attirerò sul retro con una trappola e pum! Fine dei giochi.
-No, no, no, non è ancora il momento- l'ho rimbeccato.
-Magari potrebbe ferirti- mi ha fatto eco Averell- guarda se ha altre armi-
Beh, che altro aggiungere? Buona fortuna a tutti.
Lo spettacolo sarebbe iniziato alle nove, quando il Lounge sarebbe stato pieno di gente che beveva e chiacchierava.
Nel backstage, Will mi stava nuovamente truccando.
-Mi sembra di rivivere Daisy Town... invece sono passati tre mesi, e siamo in una situazione completamente diversa.
-Non me ne parlare.
-D'accordo. Ora guardati... non sei meravigliosa?-
Le cicatrici si erano rimarginate tutte, e sul braccio sinistro avevo il mini tatuaggio magico con le iniziali di Will, che mi ero fatta la sera prima.
Come ogni aggeggio magico, fa quel che gli pare, per esempio un giorno c'è, e uno no.
Ma tutto sommato, stavo da dio.
-Lucy? Sei ancora qui?- mi ha chiesto Will, abbracciandomi da dietro e dandomi un lieve bacio sul collo.
-Si si. Sono pronta- ho risposto, girandomi verso di lui.
-Buona fortuna allora- mi ha sussurrato, per poi baciarmi.
Nella confusione generale, ho fatto apparire un microfono, la mia chitarra magica, e ho iniziato a cantare:
🎶Trying to see the stars through the new pollution
Think that I'm the problem, honey, I'm the solution
Maybe all the chaos is for your amusement
Here to tell you something that you don't know
Put you on a pedestal, you're craving the spotlight
Desperate for attention, nose is bloody, it's daylight
Waking up with people that we met for the first time
Loved it then I hated it, and let you go
What the fuck do I know? I'm alone
'Cause I couldn't be somebody's hero
You want an apology, not from me
Had to leave you in your own misery
So tell me, baby, am I wrong that I moved on and I
And I don't even miss you?
Thought that it'd be you until I die
But I let go, what the fuck do I know? 🎶
Il piano è filato alla grande, e abbiamo rifilato all'ordine delle bombe a mano, trovate sempre nel cappotto del cacciatore.
Ma c'era una cosa che ancora non mi tornava:
Non ci aveva veramente riconosciuto, nonostante si notasse che eravamo due streghe e quattro ex criminali, oppure ci aveva riconosciuto e stava aspettando il momento giusto per farcela pagare?
I dubbi si risolvono nel prossimo cap, ok? Ok 💋
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