«Neil».
Mormorò un Sean appena rientrato a casa dopo una lunga ed estenuante giornata dura di lavoro, ma ancora di più lo era stato il confronto che quella stessa mattina aveva avuto con quella persona a lui del tutto estranea, che come inchiostro gli era stato ben marchiato nella mente e nell'essenza.
E solo in quel momento, Neil, si accorse dello sguardo perso e affranto di quel ragazzo dall'apparenza solida come una roccia, sapendo già di per certo che non era nemmeno lontanamente in lui. Gli andò incontro, prendendogli tra le dita il mento, facendo mescolare i loro occhi, in un solo chiaro deciframento che Neil stesso captò al volo.
Il volto tumefatto per la seconda volta del suo Sean, fu solamente tanto dolore lacerante. Che come come carta ti tagliava sin dentro alla carne sanguinolenta. Ancora una volta una secchiata d'acqua gelida gli piombò addosso, facendogli rivivere quei minuti e secondi di tormento e paura nell'averlo perso per sempre. Ma fortunatamente così non fu. Perché lui era ancora lí e con lui, ringraziando al cielo.
« Neil ».
Rimormorò con l'anima assente dal proprio corpo. Perso in chissà quale pensiero - sempre se in quel momento stesse rimuginando -.
« Sono qui ».
Come uno schiaffo appena ricevuto in faccia, a Neil gli si inumidirono gli occhi di acqua salata che pregava di uscire sfociando nella sua tangibile angoscia.
Ora come ora lui sarebbe stata quella parete a cui aggrapparsi in caso di caduta. Lui sarebbe stato quella luce che lo avrebbe districato dal quel buio asfissiante. Lui sarebbe stato tutto ciò di cui l'altro avesse avuto bisogno. Lui sarebbe stato la sua fonte di calore.
« Sono stanco. Vorrei chiudere gli occhi e dormire per un bel po' di tempo » rispose Sean, ritornando un poco lucido ma comunque ancora pesante come uno straccio bagnato.
«Piangi pure. No fa nulla se per una volta mostri anche la tua parte più fragile. Fa parte di ognuno di noi, se ci credi o no. Fallo basto, se questo potrebbe aiutarti a farti sentire un poco meglio » lo incoraggiò, abbracciandolo di slancio. La testa sulla sua spalla e le braccia strette al suo corpo da sotto le braccia a penzoloni lungo le gambe.
Sean ricambiò solo poco tempo dopo, mentre lasciava calde lacrime rigargli il volto. Strinse più forte a sé la sua ancora, portandolo a scivolare con le ginocchia sul pavimento insieme a lui. Pianse tutta quella dannata e straziante situazione della quale non ne poteva più. Pianse per tutte quelle volte in cui nella sua giovane infanzia non gli era stato possibile farlo. E ora che aveva qualcuno con cui farlo, aveva sentito che era la cosa più giusta da fare. Neil semplicemente si lasciò bagnare la spalla da quelle lacrime, tenendo ancora stretto a lui quella persona cara e che aveva sofferto abbastanza e in silenzio anche egli rovesciò quelle gocce di rugiada che non era più riuscito a trattenere.
***
Una settimana dopo...
Seduto sulle gambe di Blake e sostenuto dalle sue forti braccia al bacino, Ren gli allacciò le braccia al collo. Scostandogli una ciocca disordinata dalla fronte.
« Meno un giorno. E domani saremo a Boston. Sei contento amore mio? »
« Mh. Mh ».
Annuí con convinzione, sotto lo sguardo attento della persona sotto di lui.
« Ma senti un po' Blake. Sei riuscito alla fine a parlare con Jay? » gli chiese Ren accarenzzadogli una guancia.
« Purtroppo no. Ogni volta che ci provo mi evita come se fossi la peste in persona. Credimi non so più che cosa devo fare. So di avere sbagliato, ma non so proprio come rimediare » disse facendo cadere la testa sul petto del fidanzato.
Ren fece affondare le dita fra i capelli morbidi e fini e gli accarezzò.
«Non potete andare avanti così o in futuro potrete pentirvene. Perché non vai da lui e cerchi di parlargli. Non vuole ascoltarti? Bene ignoralo, continua a parlargli nonostante tutto. Raggiungilo prima che sia troppo tardi » lo spronò, lasciando che il più grande rialzasse lo sguardo per incatenarlo al proprio.
« Adesso? E a te va bene ? »
Gli chiese, con gli occhi luminosi come quelli di un bambino rapiti dai bagliori natalizi.
« Sí. Ma adesso corri da lui. Forza ».
Ma il tempo di finire la frase la sua bocca venne tappata da quella del più grande, in un bacio piú profondo e appassionale, di quelli che in precedenza si erano scambiati.
« Cosa farei senza di te ? »
Sorrise staccandosi da quel bacio, per poi guardarlo nuovamente negli occhi. Credendo di aveva a fianco un angelo che era stato in grado di mettergli sopra e sotto la sua intera vita.
Nota Autrice : so bene che questo capitolo sia stato sin troppo corto, ma il prossimo sarà sicuramente più lungo. Detto ciò auguro a tutti un buon inizio settimana <3
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