Toxic (Abused! Vincent × Saviour! Lettore)

(T/N)'s P.O.V.

Non ne potevi più.
Lavoravi da Freddy's da tipo un anno, le cose andavano relativamente bene e tu avevi preso una cotta (quelle grosse e pesanti) per Vincent, il quale è stato il tuo migliore amico da quando hai iniziato a lavorare lì. Lui era abbastanza il tipo da flirt, quello stronzo e provocativo a primo impatto ma si era rivelato estremamente leale e disposto ad aiutarti in qualsiasi situazione (anche se probabilmente non era nel suo carattere dato che lo faceva solo con te).
Da qualche mese si era fidanzato con Sandy Whick. Le era la tipica fighetta di quartiere, stronza, irascibile, ossessiva e tossica. Aveva lunghi e mossi capelli marrone chiaro, più simile al biondo cenere, occhi azzurro cielo e un corpo magro, con poche forme. Aveva un carattere orribile e spesso riversava le sue frustrazioni su Vincent, facendogli spesso del male fisico, umiliandolo davanti a tutti e rendendolo quasi ridicolo di fronte alla marea di gente che frequentava il locale. Lei non era ricca, non era lei quella di alto rango che può permettersi di umiliare gli altri (e nemmeno i ricchi avevano il diritto di farlo).
Lo trattava sempre uno straccio, lo insultava, prendeva in giro il suo "stupido lavoro", lo ridicolizzava per qualsiasi cosa atteggiandosi come se lei fosse nella condizione di trattare in quel modo il povero ragazzo che cercava solo di fare il suo lavoro. Spesso lui ha ottenuto occhiate di compassione da parte di bambini e adulti che assistevano alla scena, probabilmente confusi sul perché uno esteticamente bello e forte come lui si facesse trattare in quel modo da una sciacquetta qualunque... E te lo chiedevi anche tu. Più volte gli hai chiesto perché si facesse trattare in quel modo ma la sua risposta era sempre la stessa: "tu non capiresti".

Ti ricordavi ancora bene di tutte quelle volte che lui ti chiedeva una mano a lavoro per pulire e disinfettare le varie ferite che lei gli causava. Nel giro di pochi mesi ti è capitato di aiutarlo a disinfettare graffi, tagli e bruciature varie causate da una sigaretta. Una volta venne a lavoro con un lungo sfregio nel fianco che richiedeva addirittura di essere ricucito per evitare si infettasse (fortuna tua zia insisteva affinchè tu imparassi a cavartela da sola e a curare le varie ferite possibili). Gli hai detto più volte di andare in ospedale e di denunciarla, lo hai implorato di andare in ospedale per quel taglio ma lui ti guardò con quei suoi profondi occhioni bianchi e ti disse di non parlarne a nessuno, non voleva fare nulla di simile... E tu, per amor suo, non lo hai fatto seppur tutti i dipendenti avevano notato le sue bende sul fianco nei giorni seguenti e per loro non fu difficile capire che era stata la sua ragazza.
Un'altra volta, invece, ti chiese di aiutarlo con alcuni profondi segni sulla spalla. Non capivi da cosa fossero dati ma erano molto marcati e ricordsvano dei graffi in cui qualcuno ci aveva messo troppa forza. E, di nuovo, lo hai aiutato senza obiettare per poi abbracciarlo da dietro e poggiare la testa alla sua schiena con fare sconfitto... Lui non si ribellò, non si mosse, rimase lì, fermo, e poggiò le mani sulle tue braccia per poi stringerle a sè avvolgendoci le sue braccia attorno. Sembrava così fragile in quei momenti... Ci sono state volte in cui vedevi nei suoi occhi la voglia di piangere, la sconfitta, il quanto si sentisse debole, eppure non si è mai ribellato. Stava zitto, subiva e distoglieva lo sguardo, portandolo spesso su di te per poi abbassarlo sul pavimento ed evitando di muoversi o parlare fino a che non era tutto finito. Sembrava un bambino spaventato, ferito, un bambino che veniva sgridato e lui non sapeva fare altro che tenere lo sguardo basso e aspettare che finisse il tutto.
Da quando lo hai conosciuto non hai mai pensato, mai, nemmeno una volta, che lui potesse essere così passivo davanti a certi maltrattamenti. Ti è sempre sembrato quello forte che affrontava a testa alta ogni situazione e che reagiva alle provocazioni... O, almeno, si è sempre comportato in quel modo con i maschi che lo sfidavano. Vederlo comportarsi così ti faceva chiedere se gli piacesse ma a giudicare dallo sguardo ferito e intriso di rabbia che aveva dopo quegli episodi avevi intuito che in realtà lui stesso lo odiasse ma sembrava non sapesse come uscirne. E, in fondo, tu sapevi alla perfezione che una volta che ci sei dentro non sai come uscirne. Ne avevi esperienza e sapevi che serviva tanto coraggio e tanta forza mentale per mettere fine a tutto e andare avanti da soli, per scoprire che ci sono modi giusti e sbagliati di amare... E probabilmente lui non aveva idea o non ricordava affatto come si amasse davvero senza sofferenza, senza dolore e ferite fisiche.

Era metà pomeriggio, stavi tranquilla a lavoro accanto a Scott mentre Vincent serviva la torta a un compleanno di bambini in fondo alla sala. I bambini urlavano e giocavano tra loro, gioivano alla vista del ragazzo con la torta per loro.
Hai sorriso alla scena e hai rivolto la tua attenzione a Scott, il quale guardava preoccupato fuori dalla finestra seguendo con lo sguardo qualcuno.
"Scott?" Lo hai chiamato con aria confusa come lui ti ha guardato con la coda dell'occhio e ti ha indicato qualcuno fuori dalla pizzeria.
"Guarda lì" ti ha detto lui con aria preoccupata e pronta ad assistere a qualcosa di brutto. Hai seguito il suo sguardo fino a poggiarlo sulla figura di una ragazza che stava arrivando all'entrata a grandi passi... Sandy.
Hai spalancato gli occhi mormorando un "Oh-oh" preoccupato come il tuo sguardo si è spostato di botto su Vincent, il quale ti stava guardando come se avesse capito cosa stava per succedere. Aveva uno sguardo perso, preoccupato, affranto e abbattuto.
"Vincent!!!" Ha urlato la ragazza con la sua voce odiosa da gallina mentre scannerizzava la stanza.
Hai tenuto lo sguardo su Vincent, il quale è sobbalzato al richiamo del suo nome. Hai contratto i pugni e hai osservato come la ragazza si avvicinasse a lui con aria furiosa... Ma sicuramente non era furiosa quanto te. Dopotutto, erano mesi che ti mordevi la lingua e trattenevi la rabbia per evitare di andare contro Vincent. Ma erano già tre o quattro volte che hai visto rosso e sei stata trattenuta e sentivi nel profondo della tua anima che oggi nulla ti avrebbe trattenuto se lei avesse posato anche solo una delle sue orribili unghie rosa sul ragazzo che ti piaceva. Non ti importava se Vincent si sarebbe arrabbiato, preferivi che fosse arrabbiato con te piuttosto che lasciare che quella sciacquettina lo trattasse ancora una schifo. Beh, inutile dirlo ma tu eri tanto quel tipo di ragazza che ripagava con la stessa moneta. Questa volta sarebbe andata a finire male per la giovane castana.
Hai osservato attentamente come lei gli puntava il dito addosso e gli urlasse contro varie offese e come sfottesse nuovamente lui e il suo lavoro, urlandogli che sorta di inutile maschio lui fosse e di quanto gay sembrasse nel suo lavoro.
"Oltre che stupida anche con la mentalità del paleolitico." Hai pensato ringhiando come ogni tuo muscolo fremeva, pronto a scattare contro la ragazza.
"(T/n)... Frena i tuoi istinti" ha detto Scott mettendoti una mano sulla spalla ma, come se avesse preso la scossa, ha ritirato la mano di scatto quando un suono secco è risuonato nella pizzeria.
Hai incrociato lo sguardo di Vincent, col volto girato di lato e una guancia che diventava lentamente di un rossiccio scarlatto per l'impatto come la ragazza continuava a offenderlo per poi girare lo sguardo verso di te, seguendo lo sguardo del fidanzato a cui non dimostrava mai affetto.
"Ah! Ora guardi anche le altre davanti... A... Me..." Ha detto rallentando come gli occhi di lei si sono spalancati alla tua vista. Probabilmente ha visto come delle fiamme nei tuoi occhi tanto che eri arrabbiata come i tuoi piedi si sono mossi da soli a grossi passi verso di lei, la furia che bruciava nel tuo petto come hai sentito le voci ovattate di Mike e Scott che ti chiamavano preoccupate.
Hai mosso i piedi a grossi e pesanti passi come hai visto la paura negli occhi della ragazza dagli occhi azzurri come lei faceva un passo indietro chiamando Vincent, come se lui fosse un cane che dovesse proteggerla da te. Ma il ragazzo dagli occhi bianchi ha tenuto il suo sguardo su di te e non si è mosso dal suo posto, probabilmente ancora scioccato dallo schiaffo e dalla rabbia che esprimeva la tua aura che ormai pareva aver preso il pieno possesso della sala in cui eravate. Avevi gli occhi di tutti addosso come lo spazio tra te e la ragazza mezza bionda diminuiva... E quando eri davanti a lei hai fatto un mezzo sorriso e l'hai colpita in pieno volto con tutta la forza di cui eri capace, sganciando un pugno devastante dritto sulla sua guancia che l'ha fatta girare di scatto di lato e facendo qualche passo in quella direzione per non cadere a terra.
"MA SEI MATTA?!" Ti ha urlato lei come tu l'hai afferrata per i capelli, prendendo nel pugno una grossa ciocca biondo cenere e tirandola verso di te con forza, costringendo la stronza a guardarti nei tuoi occhi (c/o), i quali esprimevano una furia che hai represso per un sacco di tempo.
"Non me ne fotte un cazzo se sei una fottuta oca e se hai il favore di tanti bei ragazzi, tu tocca un'altra volta Vincent anche solo con un'unghia... E ti assicuro che poi toccherò io te. E fidati, non sarò così buona e gentile da fermarmi a un pugno." Hai ringhiato come un lupo inferocito, sputando parole piene di veleno. "Ti aspetto fuori, puttana." Hai continuato mostrando i denti e guardandola dritta negli occhi come hai sentito Vincent afferrarti per la vita e cercare di tirarti indietro senza forzarti.
Hai lasciato la ragazza e hai fatto due passi indietro come Vincent ha passato le braccia attorno alla tua vita e ha poggiato la guancia sulla tua schiena, stringendo leggermente la presa su di te.
"E tu la difendi?!" Ha urlato lei scandalizzata dall'affronto dato anche dal ragazzo viola dietro di te.
"Forse non mi sono spiegata." Hai ringhiato sbattendo un piede atterra e tirandole un altro pugno sul naso, facendola sanguinare. E a quel punto, una distesa di fischi e applausi si è levato dalla folla, palesemente soddisfatta che qualcuno facesse ciò che tutti avevano paura di fare.
"Brava!" Gridava qualcuno. "Se lo merita!" Ha urlato qualcun altro. "Non ti meriti altro, brutta stronza!!" Ha urlato qualche ragazza più giovane di te.
Sandy ha spalancato gli occhi, tenendosi il naso sanguinante, per poi scappare in lacrime fuori dalla pizzeria.
"TRA NOI È FINITA!" Aveva gridato prima di uscire per poi scappare da dove era venuta.
Il capo aveva visto tutto e si è avvicinato a te con fare aggressivo, probabilmente ti avrebbe licenziata per quello che avevi fatto ma la folla urlava di lasciarti in pace quindi non ha fatto nulla se non dire che era felice che quella storia fosse finita. Era palesemente felice del fatto che Vincent non avrebbe più subito cose simile, dopotutto lui ci teneva ai suoi dipendenti.
Solo in quel momento il ragazzo dagli occhi bianchi ha poggiato il mento sulla tua spalla con sguardo perso.
"Tutto bene, Vin?" Hai chiesto tu alzando una mano ad accarezzargli il volto teneramente. Lui ha annuito, senza parlare, e si è girato leggermente verso di te.
"Non mi aspettavo tu reagissi così per me... È stato... Gentile da parte tua" Ha detto lui cercando le parole. "Nessuno ha mai fatto nulla di simile per me..." Ha mormorato lui stringendo la presa su di te.
"Tu mi piaci, Vincent, e... Sinceramente mi ero stancata di vedere che ti facevi trattare uno straccio da lei senza reagire. Perché?" Hai domandato mettendogli una mano sul braccio stretto attorno al tuo corpo.
"Non capiresti..." Ha risposto lui girando lo sguardo dall'altra parte.
"Spiegami allora, Vin." Hai intimato tu cercando di nascondere il fatto che tu fossi spazientita.
"Io... Ecco... Quello era l'unico modo che conosco in amore. Non ho mai conosciuto altro... Non so come comportarmi altrimenti..." Ha spiegato lui come hai notato i suoi occhi farsi lucidi.
"Vin..." Sei riuscita a dire liberandoti dalla sua presa e girandoti verso di lui, asciugandogli con le maniche le lacrime. "Ti darò una mano. Voglio che tu conosca come farti trattare... E tu mi dirai esattamente cosa ti piace e cosa no. Deve essere una cosa reciproca, tu tratti bene me e io ti tratterò di conseguenza. Ti prometto che non ti tratterò mai in quel modo" Hai detto tu tenendogli il volto tra le mani.
"Tu mi piaci, (t/n)... Ma ho paura..." Ha ammesso lui mettendo una mano sulla tua, stringendola nella sua più grande.
"Ti aiuterò io... Te lo prometto, Vin, andrà tutto bene" gli hai detto avvicinandoti a lui e abbracciandolo stretto, con le tue braccia attorno al suo collo che hai baciato teneramente più volte come lui si irrigidiva, aspettando uno shot di dolore che gli avresti causato. Ma, ovviamente, ciò non è successo e lui si è rilassato quando ha capito che non gli avresti fatto nulla. Il suo iniziale irrigidimento è stato sostituito da relax e godimento dei baci che gli stavi lasciando su collo e sotto al mento. Persino il suo respiro, inizialmente trattenuto, si è regolarizzato e calmato.

Quando lo hai portato a casa tua quella sera, per lui fu come scoprire un mondo nuovo. Era teso, ansioso, spaventato da ogni cosa che facevi senza che lui se ne accorgesse. Quando si è tolto la camicia e hai visto la cicatrice sul suo fianco hai stretto le mani a pugno e hai emesso un ringhio.
"È finita." ti sei ripetuta in testa per calmarti come gli hai poggiato lentamente le mani sul petto, con calma affinché lui non si agitasse. Le hai fatte scorrere sul suo corpo e le hai fermate sui suoi fianchi sotto il suo sguardo attento, pronto a scattare a qualsiasi cosa lo avesse potuto ferire. Era permanentemente in allerta, i muscoli irrigiditi fino a che non hai fatto un lento passo avanti e hai iniziato a baciare ogni centimetro del suo corpo. Con calma, senza alcuna fretta o aggressività mentre lui si abituava alla sensazione e si rilassasse. All'inizio aveva chiuso stretti gli occhi, in attesa che qualcosa lo ferisse, ma dopo un minuto circa li ha aperti e si è rilassato visibilmente poggiando le sue grandi mani sui tuoi fianchi e abbassando il volto sul tuo collo, imitando ciò che tu stavi facendo a lui.
Gli hai passato le braccia attorno al collo e lo hai stretto a te, stretta che lui ha ricambiato subito con un gemito. Si stava palesemente godendo la nuova situazione.
"Grazie, (t/n)... Mia salvatrice..." Ha detto lui prendendoti una mano e tirandoti sul divano dove si è steso e ti ha invitata a metterti su di lui. Avete ripreso a baciarvi, l'uno premuto sull'altro, felici e rilassati come siete andati un passo avanti.
Avete fatto l'amore assieme, uniti e stretti come lui inizialmente era teso e pronto per qualsiasi dolore avrebbe dovuto provare... Ma quando ha capito che non sarebbe successo si è completamente rilassato e ha lasciato lentamente uscire la sua parte più dominante. Ti ha amata con tutto sè stesso, si è stretto a te, ti ha baciato e ha tenuto il tuo corpo quanto più attaccato al suo. Tu lo hai assecondato, facendo esclusivamente ciò che lui pareva più tranquillo subire. Succhiotti, baci e leccate sembravano eccitarlo parecchio mentre sembrava più spaventato nel vedere le unghie poggiarsi sulla sua pelle. Hai immediatamente capito di evitare e quindi gli hai solo tenuto le mani sulle spalle, tenendolo stretto a te mentre lui ti baciava e si muoveva dentro di te, dimostrando grande gentilezza e dominanza, due cose che erano praticamente sparite negli ultimi mesi.

Assieme siete stati una coppia molto unita, lentamente Vincent si è aperto a te, ti ha aiutato a capire cosa gli piacesse e cosa no, ha superato la sua paura delle unghie e ti ha permesso di fargli leggeri graffi sulla schiena quelle volte che avevate un sesso più violento e attivo di quello "Vanilla". Non vi siete mai abbandonati, seppur abbiate litigato vi siete sempre riappacificati e tenuti stretti l'uno all'altra. Guai a chi si metteva in mezzo, guai a chi vi toccava. Vincent aveva anche tirato fuori la sua parte gelosa e possessiva e, ogni volta che ti vedeva parlare coi maschi, si avvicinava e abbracciava da dietro tenendoti stretta a sè, lanciando occhiate di avvertimento a coloro con cui parlavi.
Eri felice... Felice perché avevi con te il ragazzo che amavi e felice perché eri riuscita a tirar fuori la sua parte più nascosta. Ma eri felice anche perché eri riuscita a fargli vedere un modo meno tossico di essere amati.

End chapter.
2857 parole per questo capitolo, madonna HAHA

Che ne pensate? Questo capitolo era per mettere un punto importante: anche i maschi possono avere relazioni tossiche ed essere abusati. Trattate sempre bene la persona che vi sta accanto ed evitate di stare con persone tossiche che vi trattano male. So che è difficile e che sembra quasi impossibile andare avanti senza quella persona, conosco l'ansia di trovarsi in relazioni tossiche e la paura "e se poi non trovo nessun altro?"... So anche troppo bene cosa si prova (sono stato con una persona che, seppur conoscendo la mia indole suicida del tempo, mi disse "Per me ti puoi anche ammazzare."). Siate forti e mollate quelle persone di merda che non meritano altro se non morire soli e abbiate la forza di essere liberi e trovare persone per cui valga la pena lottare. Io credo in voi e vi voglio bene, lo sapete... Troverete tante persone che lotteranno per voi nella vita e sarete felici con qualcuno prima o poi... Ma non accontentatevi mai di gente abusiva.

Le prossime storie usciranno presto, abbiate pazienza haha (Studio permettendo)
La prossima in lista è "Lemon! Jeremy × Lettore"
Chiedo scusa se non è ancora uscita ma non ho tempo di scrivere o farmi venire idee decenti, alcuni dei capitoli già pubblicati (in tutte le storie in corso) sono capitoli che avevo già preparato.

Passate a leggere le altre storie, sono uscite:
-Vampire! Oc × Lettore
-Albino! Oc × Lettore
Spero vi piacciono! :3

Da Randy è tutto...
BYE BYEEEEEEEEEEEE!!!

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