She's Mine (Heartbroken! Vincent × Lettore)
Vincent's P.O.V.
Oggi era il gran giorno... Si sarebbe proposto alla ragazza che gli era entrata nella testa, le avrebbe chiesto di essere la sua valentina. Dopotutto era san Valentino, giornata perfetta per proporsi, no?
Ha osservato con attenzione la rosa tinta di viola che aveva in mano mentre si avviava alla pizzeria in cui lavorava da anni ormai. Era felice, era sicuro sarebbe andato tutto bene perché la ragazza era sempre stata amichevole con tutti. O, beh, con tutti sì ma da lui tendeva a tenersi distante o rispondeva brevemente a tutto ma, hey! Forse era solo intimorita, giusto?
La ragazza aveva ventiquattro anni, lavorava lì da quasi metà anno ormai e aveva legato molto con Scott e Fritz mentre con Vincent tendeva a mantenere le distanze e rispondeva brevemente a qualsiasi cosa, infatti (purtroppo) le loro conversazioni duravano poco. Era davvero carina, lucenti occhi (c/o), (l/c) capelli (c/c), bel fisico e voce dolcissima. Ai suoi occhi era seriamente un bel bocconcino e la trovava estremamente adorabile dato che arrossiva facilmente ai complimenti. Insomma, Vincent ce la stava mettendo tutta per non essere il solito pervertito e fastidioso, cercava di dare il massimo per essere gentile e se la stava cavando per il momento. Si stava forzando in tutto e per tutto per essere piacevole agli occhi di lei: le faceva complimenti, le teneva le porte aperte, faceva il baciamano... Ci stava provando. Stava cambiando sé stesso per piacere a lei perché sapeva che se fosse stato sé stesso lei non lo avrebbe mai calcolato. E, fidatevi, faceva male sapere di dover fingere per farsi accettare perché altrimenti non sarebbe mai piaciuto. Lo feriva dentro sapere di non poter essere sé stesso, era doloroso sapere che lei non avrebbe mai accettato il suo solito sé... Ma questo ed altro per la sua ragazza. Perché lei era sua, vero? Insomma, ce la stava mettendo tutta per essere ciò che lei avrebbe voluto, lui le aveva messo gli occhi addosso e... E ciò indicava che lei gli apparteneva, no? Beh, lo avrebbe scoperto presto.
È entrato nella pizzeria con un sorrisino felice sul volto, era in anticipo di dieci minuti, giusto il tempo per proporsi. Si è guardato attorno, cercando con lo sguardo la sua amata e sorridendo ancora di più appena l'ha vista... Ma quel sorriso è durato poco. Ha visto un ragazzo dai capelli neri dirigersi verso di lei con un mazzo di rose rosse come il sangue e una leggera tinta rosa sulle guance prima di pararsi davanti alla giovane, la quale lo ha guardato ed è arrossita pesantemente. Certo, cristo, doveva aspettarselo che ci sarebbero stati altri. Ma lei avrebbe scelto lui, vero? Sì. Sì, ne era certo.
Però, andava detto, vedere così tante rose rosse in un mazzo lo ha fatto un po' sfigurare dato che lui aveva preso una singola rosa viola... Certo, molto scontato, ma voleva che lei pensasse a lui quando la vedeva. Ha guardato la sua unica rosa e si è vergognato di non avergliene prese di più mentre quel ragazzo, che aveva almeno un paio di anni in meno a lui, ne aveva prese almeno una decina. Però, infondo, era il pensiero che contava, no?
Ha riportato l'attenzione sulla ragazza e ha visto una scena che gli ha spezzato il cuore... Stava sorridendo e aveva accettato le rose. Ha subito sentito le calde lacrime amare salirgli agli occhi bianchi come sentiva forti battiti del cuore nel petto che gli facevano più male che altro e si è diretto velocemente nel retro della pizzeria coprendosi la bocca col polso, in una stanza che ormai faceva da spogliatoio per maschi e femmine.
"Dovevo aspettarmelo..." Ha mormorato asciugandosi gli occhi col il dorso della mano. "Insomma... Era un'utopia il fatto che rifiutasse e scegliesse un coglione come me" si è buttato giù appoggiandosi al lavandino davanti a lui con le mani e piegandosi in avanti dopo aver gettato con violenza la rosa nel cestino sotto al lavandino bianco. Aveva gli occhi rossi e pieni di lacrime e aveva il volto leggermente arrossito... E appena ha squadrato bene l'immagine nel riflesso dello specchio ha visto la sua amata dietro di lui, appena sulla porta d'ingresso della stanza.
"Vincent?" Ha chiamato lei avvicinandosi con passo incerto.
"Hey, piccola" ha detto lui prima di tirare su col naso e sollevarsi in posizione eretta anche se, a causa della sensazione di abbattimento, è rimasto curvo sulle spalle.
"Uhm... Va... Va tutto bene?" Ha chiesto lei mettendosi davanti a lui con aria confusa.
"Più o meno" ha risposto sinceramente lui asciugandosi di nuovo gli occhi con la manica della camicia lilla che indossava.
"Dalla rosa nel cestino sotto al lavandino deduco sia qualche ragazza" ha tirato le somme lei indicando la rosa viola nel cestino vuoto.
"Lasciamo stare, per favore" ha richiesto lui tirando nuovamente su col naso. "Piuttosto, come va col tuo valentino? Ho visto il tipo con le rose" ha cercato di cambiare discorso il ragazzo viola come ha sentito una stretta al petto. Gli faceva male solo il pensiero di vederla con un altro che non sia lui.
"Uh? Parli di John? Non è il mio valentino, l'ho rifiutato" ha detto lei prendendo una sedia da dietro di lei e metterla vicino al muro per invitare Vincent a sedersi.
"Grazie" ha detto lui sedendosi e soppesando le sue parole. "Hai un altro in testa?" Ha domandato lui come un bagliore di speranza si è accesa nel suo petto. Forse aveva ancora una chance...
"No, nulla di simile, Vincent" ha risposto lei ridacchiando infrangendo le sue speranze. "Allora... Per chi era la rosa?" Ha chiesto lei prendendola dal cestino e rigirarsela tra le dita morbide e sottili. Era interdetto... Che fare? Dirglielo o no?
Lui le ha afferrato delicatamente la mano libera e ha tirato la ragazza accanto a lui per poi farla sedere sulle sue gambe e stringerla al petto. Non voleva parlare, voleva farglielo sentire che era per lei.
"Uh... V-Vincent, lasciami andare" ha avvisato lei agitandosi e iniziando a dimenarsi per scappare da lui... Voleva scappare. Non lo voleva, non lo accettava...
Il ragazzo dagli occhi bianchi ha di nuovo assunto uno sguardo triste come altre lacrime gli sono salite agli occhi per poi scivolare lungo le sue guance magre e delineate.
"No, aspetta-" stava per dire prendendole la mano libera e poggiandosela sul petto, al centro di esso, per farle sentire il suo cuore... Ma il destino ha voluto che lei non volesse stargli accanto.
"Lasciami!" Ha urlato lei liberandosi dalla sua presa e allontanandosi. "Non voglio che mi tocchi" ha ringhiato poi facendogli spalancare gli occhi.
"Co-... Cosa?" Ha balbettato lui preso contropiede. Possibile che lei... Lo odiasse? "Piccola... E-era per te la rosa..." Ha confessato lui rimanendo paralizzato sul posto. Non sapeva che fare, non riusciva a farsi ascoltare né vedere. Era bloccato.
"Non devi toccarmi." Ha ringhiato lei allontanandosi e andandosene via con la rosa in mano. Era solo ora, la sua amata lo aveva rifiutato definitivamente... Si è alzato di scatto e ha seguito la ragazza ovunque essa sia andata.
Dopo brevi minuti l'ha trovata davanti alla porta dell'ufficio del boss a parlare agitatamente con Scott.
"È strano. Non ho intenzione di starci assieme." Ha affermato duramente lei girata di spalle. "È un mostro, non ci starei mai assieme! Dovessero puntarmi una pistola alla testa!" Ha sclerato poi, parole che lo hanno colpito dritto al cuore. Era questo ciò che pensava di lui?
Mostro... Vincent... Un mostro?
Mostro.
Mostro.
Mostro.
Quella parola si ripeteva nella sua mente come un disco rotto ferendolo ancora e ancora come schegge di vetro conficcate nel petto.
Si è avvicinato lentamente e le ha messo una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione, gesto a cui lei ha reagito spostandosi di lato per evitare il contatto.
"È questo che io sono per te? Un mostro?" Ha chiesto il ragazzo dagli occhi bianchi con sguardo penato mettendo in evidenzia l'ultima parola.
"Devi lasciarmi in pace. Sono sei mesi che ti accolli e mi dai fastidio." Ha abbaiato lei, facendogli abbassare lo sguardo.
"Ma-... Ho fatto di tutto per piacerti... Volevo solo piacerti, tutto qui, non ho fatto nulla di male..." Ha mormorato il ragazzo viola alzando leggermente lo sguardo su di lei. "Che cos'ho che non va?" Ha domandato poi come una lacrima solitaria gli ha attraversato il volto, rendendo il suo solito sorriso un vago ricordo.
"Lasciami stare." Ha detto lei facendo per andarsene ma lui le ha afferrato il polso.
"Puoi... Almeno darmi un bacio? Uno solo... Me lo merito..." Ha supplicato lui col labbro inferiore che tremava. Voleva solo essere amato... Tutto qui.
"Vaffanculo, Vincent." Ha detto semplicemente lei strattonando via la mano e andandosene via con ancora la rosa viola nella mano destra.
Per due settimane non si è più fatta vedere; dopo quattro giorni di assenza, Vincent ha chiesto a Scott che fine lei avesse fatto, solo per ottenere una risposta che non gli è piaciuta affatto: lei aveva lasciato il lavoro.
Per due settimane, lui ha sempre tenuto lo sguardo sulla folla e sulle porte di vetro della pizzeria, con la speranza di vederla tornare da lui... Ma non è mai accaduto. Lei non tornava, non passava nemmeno di là, non è mai tornata a salutare lui o gli altri o, quanto meno, a scusarsi... E lui, nonostante tutto, non ha mai perso la speranza che lei tornasse da lui. Insomma, lei era sua, no? Era... Era la sua piccola... Lui non voleva altro che sentire i suoi morbidi baci sulla pelle, i suoi abbracci attorno al petto, voleva che lei andasse da lui e gli dicesse "Sì. Sì, Vincent, scelgo te al posto di chiunque altro." era tutto ciò che desiderava... Voleva solo averla per sé e sperimentare una volta nella vita la sensazione di appartenere a qualcuno.
Aveva il cuore a pezzi, lo sentiva battere come un fantasma... Si sentiva solo e abbandonato, non aveva più la sua amata con sé, non poteva vederla arrossire a un suo commento, non avrebbe mai avuto l'occasione di-... Baciarla. Perché sì, era tutto ciò che voleva.
"Piccola... Ti prego torna..." Ha sussurrato al nulla per l'ennesima volta abbassando lo sguardo sul pavimento e chiudendo gli occhi rimanendo appoggiato con la schiena al muro e tenendo le gambe e le braccia incrociate.
"Vincent? Amico, e dai... È orribile vederti così abbattuto" ha detto Fritz mettendogli una mano sulla spalla, senza ottenere alcuna reazione.
"Voglio solo che lei torni" si è difeso lui sollevando lo sguardo sul ragazzo dai ricci capelli rossi.
"Mi dispiace, Vin... Non avrei mai pensato che lei si rivelasse così, sembrava il tipo di ragazza che non giudicava le persone così... Ha deluso un po' tutti" ha affermato tristemente il ragazzo cicciottello grattandosi il collo.
"Non mi importa cosa ha detto... Non è nulla di nuovo. Vorrei solo che tornasse e mi dicesse che mi vuole bene. Non sarà un ti amo ma almeno sarebbe qualcosa per me... Dopotutto, lei è mia, no?" Ha confessato il Purple Guy con aria abbattuta.
"Vince-" stava per chiamare Fritz per poi interrompersi e guardare verso la porta. Vincent ha subito seguito lo sguardo... Ed eccola lì. La bellissima ragazza con i capelli (c/c) e gli occhi (c/o) era in piedi all'entrata... E ovviamente guardava verso Scott. Era stupenda, indossava un vestitino estivo che le raggiungeva le ginocchia color nero con alcuni ricami rosei e lilla sulla zona della gonna.
"(T-... T/n)" Ha balbettato Vincent sentendo un tuffo al cuore.
Scott's P.O.V.
"Finalmente ti sei decisa." L'ha ripresa lui incrociando le braccia. Era un gesto spontaneo che indicava fastidio, era ancora arrabbiato con lei.
"Mi avete assillata di continuo tu, Fritz e Jeremy. Cosa ha quello? Devo mettermi a fare da ma-... Mmina...?" Stava abbaiando lei prima di vedere Vincent in lontananza, dall'altro lato della stanza, a braccia incrociate e sguardo triste e ferito. "Vincent..." Ha mormorato poi la giovane girandosi verso Scott.
"Sono due settimane che non fa altro che lamentarsi e fissare le porte cercandoti con lo sguardo, (t/n)... Di' quello che vuoi ma lui è seriamente preso da te. Non l'ho mai visto così abbattuto" ha risposto alle sue inespresse domande il ragazzo con gli occhi marrone scuro.
"Scott... Mi avete detto che..." Hai balbettato tu in preda alla tristezza, incapace di mettere due frasi in fila.
"Lo so... Ma penso abbia seriamente bisogno di te. Hai sentito gli audio che ti ho mandato dove lui parlava di te, no?" Ha chiesto il ragazzo dai capelli scuri passando una mano in essi.
"Sì... Ho anche la sua rosa in camera... Ci ho pensato spesso e-... Ho reagito in quel modo perché pensavo fosse una cosa sua momentanea, pensavo volesse usarmi..." Hai mormorato con aria abbattuta come hai sentito due forti braccia avvolgerti da dietro.
"Non ne ho mai avuto intenzione, piccola... Volevo solo un tuo bacio" ha detto la voce familiare del ragazzo viola stringendoti al suo petto tonico.
"Scusami, Vincent... Ho davvero superato la linea con ciò che ho detto. Avevo seriamente paura tu volessi usarmi" Hai confessato appoggiandoti con la testa sulla sua spalla.
Vincent's P.O.V.
L'ha fatta girare tra le sue braccia e le ha sollevato il volto con le dita indice e pollice fino a farsi guardare in faccia.
"Io sono innamorato di te, (t/n)... Volevo solo i tuoi baci, le tue carezze, le tue attenzioni... Cazzo, ho cambiato radicalmente i miei modi di fare per attirare la tua attenzione perché so... E lo so, cazzo, che se fossi stato me stesso non mi avresti mai calcolato. Ho fatto del mio meglio per piacerti... Cosa c'era che non andava in me? La mia pelle, il mio modo di fare, cosa?" Ha detto lui per poi chiederle ciò e premere la sua fronte su quella di lei. "Io volevo-... Io voglio solo te." Ha affermato poi bloccandosi un secondo prima di premere le sue labbra su quelle di lei. E, cribbio, le sue labbra avevano un sapore dolcissimo. Erano morbide, sapeva di giusto.
Dopo qualche breve attimo, la ragazza si è unita a lui e ha ricambiato il bacio, facendogli assumere un accordo condiviso mentre lei ha avvolto le braccia attorno al suo collo e lo ha stretto a sè, accarezzandogli la guancia col pollice della mano destra.
Dopo essersi separati, lei aveva un gran sorriso stampato sul volto e ha strofinato teneramente il volto nel collo di lui.
"Ti odio, Vincent" ha detto lei continuando a sorridere, facendogli intuire che fosse un modo giocoso.
"Ti amo anche io, principessa" ha ribattuto lui come un sorriso felice si è fatto strada sul suo volto, un sorriso che non indossava da due settimane ormai.
Da quel giorno vi siete messi assieme, siete stati felici a lungo insieme. Vi siete amati e protetti a vicenda, nessuno vi avrebbe mai separato... E questa era una promessa da parte di entrambi.
End chapter!
Che ne pensate, guys?
A me piace da morire questa One Shot, a voi? :D
Cosa ne pensate delle varie sfaccettature che sto dando al nostro caro Vincent in questi vari capitoli?
Scusate se sto aggiornando più questa storia che l'altra di One Shots ma, dato che qui sono ambiti più quotidiani, mi vengono più ispirazioni 😅 (Le ultime parole famose)
Prossime Richieste:
- Overprotective/Yandere! Vincent × Daddy Issues! Lettore
- Yandere! William Afton × Maschio! Lettore
(Vi assicuro arriveranno presto)
Abbiate una buona giornata, da Randy è tutto...
BYE BYEEEEEEEEEEEE!!!
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