Perfection (Vincent × Lettore)

Nei commenti a FINE CAPITOLO, nella riga apposita, scrivete i prossimi personaggi.
Buona lettura~
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Vincent's P.O.V.

Iniziò tutto quando era piccolo. Avrà avuto sì e no 12 anni quando ha chiesto qualcuno che lo capisse e gli desse ciò che nessuno gli dava: affetto e cure.
E, come regalo da qualche astro, ottenne lei.
Era dolce, simpatica, affettuosa e legata solo a lui, nessun altro poteva averla oltre che sè stesso.
Al tempo era una bambina dai (l/c) capelli (c/c), occhi (c/o) e con un visino adorabile. Non era altissima ma a Vincent non è mai dispiaciuto.
Oh, vi ho già detto che lei poteva cambiare forma in un corvo nero dagli occhi (c/o)? Perché sì, ne era capace per poterlo seguire ovunque e stare con lui, sempre ammesso lui la volesse o la chiamasse.
Altro particolare, lei non poteva subire ferite di alcun genere. Infatti, nel caso in cui si tosse tagliata, fosse caduta o altro, lei sarebbe guarita seduta stante. Beh, questo non significa lei non sentisse dolore, ovviamente. Si faceva male, sentiva il dolore ma la ferita sarebbe guarita pochi secondi dopo essersela procurata.
"Io sono fatta perfetta, la perfezione non può essere danneggiata. Mi hai voluta così e così sono nata" gli spiegò lei la prima volta che si tagliò una mano per errore. E lui capì... Lei era legata a lui e non sarebbe morta per alcuna ragione. O, almeno, così pensava.

Ma ora le cose erano diverse. Avevano entrambi 24 anni, lui lavorava e flirtava spesso con le donne single che andavano nella pizzeria, amava giocare con loro e poi abbandonarle... Insomma, gli occhi erano per guardare, certo, ma lui non voleva baciare o scopare un'altra, c'era posto solo per la giovane ragazza dai capelli (c/c) e occhi (c/o) nel suo cuore. Dopotutto, lei era l'unica a tenere davvero a lui e che avrebbe fatto di tutto per lui. Gli è sempre stata vicino, lo ha sempre supportato e lo aiutò a nascondere i cadaveri dei bambini quando lui li uccise. Era estremamente sorpreso vedere un essere perfetto nascondere un crimine per proteggerlo.
Era legato a quella ragazza, guai a chi l'avesse toccata o le avesse torto un capello.

E ora lei era lì, addormentata tra le sue forti braccia col volto poggiato sul suo petto muscoloso. La osservava sotto la pallida e argentea luce della luna che filtrava dalla finestra, colpendola direttamente sul volto... "Sei così bella" pensò Vincent accarezzandole una guancia. Erano entrambi nudi, avevano fatto l'amore poche ore prima e lui non riusciva a dormire. Si sentiva come se lo avessero benedetto con lei accanto, lei lo proteggeva... Non ha mai baciato nessun'altra, è sempre stato fedele seppur flirtasse con le altre. Lei lo sapeva, gli faceva compagnia a lavoro e sapeva esattamente cosa lui facesse... Non ha mai detto cosa provasse esattamente vederlo flirtare con altre ragazze, non ha mai ammesso se provasse dolore o, semplicemente, non le interessasse. Ma c'era un'altra ragione per cui non baciava le altre... Ok, non sapeva cosa lei provasse quando ci provava con le altre, ma aveva il terrore di scoprire cosa le sarebbe accaduto se l'avesse tradita del tutto. Non glielo ha mai chiesto ma lui sapeva che sarebbe stato qualcosa di brutto, qualcosa che lo avrebbe ferito molto. Lei era stata creata per lui, lei era nata per lui. Lei non aveva la libertà di trovarsi un altro se lui l'avesse lasciata o tradita, lei non poteva. Lei non era nata per il mondo, la sua vita non era per stare con le persone, la sua vita era stata fatta esclusivamente per lui, perché lui l'aveva richiesta. Lui poteva non essere per lei, ma lei era solo sua. E Vincent si è più volte chiesto se fosse un bene così o se avrebbe preferito vederla tra le braccia di un altro.
Al solo pensiero di vedere lei con un altro gli si strinse il cuore, sentì dolore emotivo e fisico assieme. No, non voleva vederla con un altro.
"U-uh?" fece lei aprendo lentamente i suoi occhi (chiari/scuri), sollevandosi leggermente. "Che succede?" Gli chiese accarezzandogli il mento, passando le dita tra la morbida barba di lui.
"Niente, piccola, torna a dormire" ha risposto lui con voce dolce stringendola a sè. Chiunque poteva dire qualsiasi cosa, ma lui preferiva tenerla per sè invece che vederla con un altro, solo il pensiero lo faceva infuriare.
"Vin? Ho sentito che hai provato dolore, che succede?" Ha domandato lei sollevandosi su un braccio.
"Niente, stavo pensando" ha ammesso lui passandole il braccio sotto al corpo e tirandola al petto per la vita. Un chiaro segno per dire ti proteggo.
"A cosa?" continuò lei con le domande, curiosa di sapere cosa gli avesse provocato dolore alle 4 di mattina.
"Piccola... Ora ti farò una domanda e tu risponderai sinceramente, ok?" ha incalzato lui giocando con una ciocca dei suoi morbidi capelli (chiari/scuri).
"Certo, dimmi" ha risposto lei con innocenza.
"Se io ti tradissi... Nel senso, se baciassi o scopassi un'altra... Cosa succederebbe a te?" ha sparato lui, insicuro sul voler sapere la risposta. Ha osservato con attenzione il volto di lei, per scorgere la reazione e intuire qualcosa... E, infatti, lei si è rabbuiata e ha distolto lo sguardo, posandolo sulla foto sul comodino. Era una foto di quando avevano 18 anni, al diploma di lui. Lei non frequentò la scuola, non le serviva e, oltretutto, se avessero scoperto che non era umana era meglio non sapere cosa le avrebbero fatto. Erano entrambi più piccoli, lui con un abito nero e una cravatta lilla con la camicia bianca e lei con un lungo vestito elegante (c/p) e sorridevano entrambi alla fotocamera, il braccio di lui attorno alla vita di lei sempre a indicare protezione nei suoi confronti. La sua piccola.
"Vuoi davvero saperlo?" Ha risposto lei riportando gli occhi su di lui.
In risposta, il ragazzo viola ha annuito e ha contratto la mandibola, se rispondeva così non era un buon segno.
"Beh... Significherà che non ti servo più quindi morirei" ha detto la giovane ragazza accanto a lui. Quelle parole lo hanno colpito come una fucilata in pieno petto. Sentì una fitta al centro del petto, dritta nel cuore che fece sobbalzare anche lei. "Sì, beh... Non ho mai detto ti sarebbe piaciuta la risposta" si è difesa lei abbassando lo sguardo.
"E se io non volessi il bacio?" Ha provato a migliorare le cose lui ma senza riuscirci.
"Non cambierebbe niente. Un bacio, il sesso, l'innamoramento per un'altra... Sarebbero la prova che tu non hai più bisogno di me e quindi il mio compito sarà finito. Io esisto perché tu mi hai voluto, Vincent... Il mio unico scopo è rendere felice te e se tu sarai felice con altre, beh, io non avrò più bisogno di esistere." Ha spiegato lei com sguardo triste.
"Ma io non voglio un'altra, (t/n)..." ha mormorato lui sentendosi gli occhi lucidi come la sua vista si annebbiava per le lacrime. "Non voglio perderti..." Ha continuato sollevandosi su un braccio e poggiando le sue violacee e morbide labbra su quelle di lei.
"Dipenderà tutto da te, Vin... Io non ti abbandonerò, sai benissimo che non potrei nemmeno se lo volessi" lo ha tranquillizzato lei salendo sul suo corpo e stendendosi su di lui, mettendogli le mani ai lati del petto e appoggiando la testa accanto a quella del ragazzo dagli occhi bianchi e dandogli un bacio sulla guancia.
"Tu sei mia... È quello che ho pensato prima, ho immaginato di perderti" ha ammesso lui avvolgendole le braccia attorno al morbido e caldo corpo nudo.
"Non dipenderà da me, Vincent. Pensi che non faccia già male vederti flirtare con altre ragazze? Pensi che sia piacevole stare a guardare senza la possibilità di intervenire perché non posso interferire con le tue scelte amorose? Io non voglio morire, Vin... Ma è una cosa che accadrà presto. L'ho visto, tu... Io... Io morirò." ha detto lei con voce penata e spaventata.
"Non accadrà... Non voglio tu vada via, ti voglio al mio fianco... Ti amo, piccoletta" ha mormorato lui cercando di convincere più sè stesso che lei. Era vero, lei sentiva il suo dolore ma lui non sentiva quello di lei a meno che lei non lo esprimesse. Lei era interamente connessa a lui e se lui l'avesse rinnegata... Lei non avrebbe più avuto motivo di esistere. "Non ti tradirò... Siamo come una catena, ricordi? Siamo un unico pezzo siamo fatti per stare assieme... Siamo uniti assieme e nulla ci separerà" ha detto lui seppur non credesse nemmeno lui a ciò che diceva. Aveva paura che sarebbe successo qualcosa.
"Ci divideremo presto... Prima di quanto pensi..." Ha risposto lei facendo crollare quel briciolo di sicurezza che lui aveva.
"Cosa hai visto? Quando accadrà?" Ha chiesto lui con la consapevolezza che lei non poteva dirglielo... Erano le regole, non poteva interferire con ciò che sarebbe accaduto, solo Vincent doveva riconoscere la situazione ed evitarla con i pochi dettagli che lei gli poteva dare.
"Ho solo visto che baciavi un'altra... Non posso dirti altro, Vin, lo sai..." ha mormorato lei stringendosi a lui.
"Fringuellino... Io non voglio perderti" le ha detto sicuro accarezzandole la schiena nuda.
"Ti amo, Vincent... Non dimenticarmi se dovesse accadere..." Lo ha supplicato lei baciandogli la mascella e lasciando una scia di baci sulla sua mandibola, risalendo fin sulla barba e poi su fino alle labbra.
"Mi sarebbe impossibile, piccola..." ha risposto lui godendosi ogni singolo bacio.

Avete passato la notte a coccolarvi e così anche le notti successive, per i successivi dieci giorni. In quei giorni Vincent non ha flirtato con nessuno, si allontanava ogni volta che una ragazza provasse ad avvicinarsi troppo e la affidava a Scott o a Mike. Aveva allontanato persino la giovane ragazza con cui flirtava più spesso e che tornò 3 giorni di fila per lui nella speranza di ricevere qualcosa di più di un paio di paroline carine (che poi, Vincent era carino fino a un certo punto). Nonostante lui fosse stato chiaro più volte che aveva occhi solo per (t/n), lei insisteva e faceva di tutto per avere sue attenzioni. Ma tutto ciò fu inutile, lui non voleva nessuno attorno se non i colleghi o la sua amata.

All'undicesimo giorno, Vincent stava controllando i bambini come suo solito e lanciava spesso occhiate alla sua piccola che stava appoggiata vicino alla cassa con Scott. Andava lì talmente tanto spesso con Vincent che ormai il capo la considerava di famiglia.
Le ha rivolto un sorriso e ha sollevato la mano in segno di saluto. Lei sembrava pensierosa ma ha ricambiato sia il sorriso che il saluto.
Poco dopo ecco Shirley... La ragazza dai capelli ricci e rossi, occhi azzurri e labbra piene di rossetto rosso scarlatto.
"Hey, Vincey~" ha miagolato lei. Era incredibile come il suono della sua voce suonasse fastidiosa e irritante al ragazzo viola che ergeva a braccia conserte davanti a lei.
"Vai via." Le ha detto semplicemente senza rivolgerle manco uno sguardo.
"Awh, mi tratti così ora? Pensavo di piacerti, caro" ha detto lei con lo stesso fastidioso tono facendogli chiudere gli occhi e fare un profondo e rumoroso sospiro.
"Beh, ti sbagliavi di brutto, ti ho sempre detto di avere occhi per una sola ragazza." Ha risposto lui tenendo gli occhi su (t/n), la quale guardava in cagnesco la ragazza al suo fianco... Era preoccupata e si vedeva a distanza avesse la muscolatura contratta e fosse pronta a scattare.
"Ma io posso essere meglio, non credi? E smettila di guardarla, guarda me." ha fatto lei prendendogli il volto e girandolo verso di lei come lui si è staccato di scatto e le ha rivolto lo sguardo da assassino quale era.
"Toccami di nuovo e ti faccio sbattere fuori, puttana." Ha ringhiato lui, la sua voce solitamente calda e attraente era diventata bassa, simile a un ringhio, e minacciosa, cosa che avrebbe fatto gelare il sangue a chiunque.
Lei, in rispista e, apparentemente, non intimidita lo ha girato di scatto verso di lei e lo ha baciato...
Il ragazzo dagli occhi bianchi si è staccato subito, nell'esatto momento in cui le loro labbra si sono toccate e le ha tirato uno schiaffo talmente violento che l'ha gettata sul pavimento senza alcun rimorso e il suo sguardo si è indirizzato direttamente alla sua amata, la quale aveva uno sguardo strano. In pochissimi attimi, lei ha assunto uno sguardo debole, come se stesse per svenire e ha iniziato a dondolare avanti e indietro un paio di volte come ha cercato di riprendere l'equilibrio e ha guardato Vincent. Ha visto Scott preoccupato che diceva qualcosa alla ragazza per poi metterle una mano sulla spalla. Subito dopo, lei è stramazzata al suolo con un tonfo.
Il suo nome ha lasciato la sua bocca in un urlo terrificato come si è mosso di scatto e l'ha sollevata tra le braccia scuotendola.
"(T/n)? Fringuellino, amore, ti prego non farmi questo, ti prego" ha detto lui in preda all'agitazione mentre ti scuoteva e stringeva la mano, tenendoti tra le sue braccia. Ha visto lei aprire leggermente un occhio, fare un leggero sorriso e poi crollare del tutto, nessun movimento, nessun respiro, niente... Era esanime tra le sue braccia viola come lui lacrimava. I suoni attorno a lui risuonavano ovattati nella sua testa, non capiva cosa le voci dicessero, non capiva i suoni dei passi, per lui era tutto un mormorio senza senso.
"Piccola, ti prego..." Ha mormorato tra singhiozzi e lacrime come stringeva a sè la sua amata quando, di colpo, due persone lo hanno preso per le spalle e lo hanno allontanato da lei nonostante lui si divincolasse, si agitasse, sbraitasse e scalciasse... Ma loro lo tennero fermo come altre due persone si avvicinavano alla ragazza e la caricavano sulla barella. Solo in quel momento lui ha capito si trattasse di medici.
"Lei... C... È? I... Fid... To?" le voci gli arrivavano ovattate, non capiva nulla, era solo concentrato sulla sua ragazza che veniva portata via su una barella e lui non potè far altro che sperare, seppur avesse già sentito una parte di sè andarsene quando lei è crollata a terra.
"Signore? Signore?!" Urlava una voce per attirare la sua attenzione. "Lei è il fidanzato? Vuole andare con lei?" Ha chiesto uno dei medici che lo teneva fermo come lui si calmava, il respiro accelerato e pesante.
Vincent ha annuito, non aveva parole, non riusciva più a parlare. Loro lo hanno accompagnato all'ambulanza e lo hanno fatto accomodare accanto a lei.

Arrivati all'ospedale hanno provato a rianimarla in ogni modo che i medici ritenessero opportuno ma, come il ragazzo dagli occhi bianchi sapeva e temeva, non ci fu niente da fare... E lui si sentì più solo e spezzato che mai.

Passarono anni da allora, Vincent era cresciuto parecchio in età ma lo stress e la depressione lo ridussero in una condizione in cui sembrava più vecchio di quello che era. Divenne chiuso in sè stesso, cinico, uccise anche la ragazza per cui aveva perso la sua amata e smise di parlare con tutti a meno che non fosse strettamente necessario. Non voleva avere a che fare col mondo esterno, senza di lei non aveva senso. Non vedeva più i colori, non aveva motivo di sorridere e scherzare, non flirtava più con nessuno. Il suo mondo era crollato a pezzi... E lui non potè fare nulla per evitarlo.

Oye guys!
Questo è il primo capitolo, per darvi un assaggio di quello che è il mio stile e una forma di idea per la prima storia.
Cosa ne pensate? Vi piace?

Qui nei commenti suggeritemi i prossimi personaggi del gioco su cui fare una One Shot e date tutte le informazioni che volete sui personaggi se volete mettermi alla prova (ad esempio protagonista schiava, depressa, angelo, angelo caduto, mutaforma, tutto quello che volete, mi piace essere messo alla prova~).

Rispondete a QUESTA RIGA per i personaggi, almeno non mi confondo.

Ps. Ho già alcuni capitoli pronti, se nell'angolo autore non ci sono scritte le richieste è perché sono già stati preparati prima. Nel caso in cui coimbacino con le vostre richieste consideratele fatte ovviamente.

Detto questo, Da Randy è tutto... Ci vediamo nel prossimo capitolo,
BYE BYEEEEEEEEEEEEEE!!!

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