Shadow: Dabi - [ 4/8 ]
Le settimane passavano velocemente e Dabi non mancò a nessuno degli appuntamenti notturni fissati con [T/N].
All'inizio non capiva bene per quale motivo continuasse a tornare da lei.
Pensò che forse lo faceva per disperazione: quella ragazza era senz'altro una compagnia migliore di qualsiasi altro Villain dell'Unione dei Supercattivi.
Passare del tempo con lei gli faceva dimenticare dei suoi doveri da delinquente e, in qualche modo, lo faceva sentire più libero, più normale.
Insomma, quella nuova presenza nella sua vita gli era indispensabile per superare quelle lunghe e boriose giornate passate nel bar di Kurogiri al riparo dagli Heros.
Entrambi col passare del tempo avevano cominciato ad aprirsi di più l'una con l'altro, raccontandosi a vicenda degli aneddoti sulle proprie vite, senza però entrare troppo nel dettaglio.
[T/N] gli aveva parlato della sua adorata sorellina che ogni sera aspettava pazientemente il suo ritorno per poter dormire assieme a lei, ma che puntualmente finiva per prendere sonno tra le braccia della signora Haruka, la vicina di casa che si era offerta di fare da babysitter alla bambina mentre lei era fuori casa per il suo "lavoro part-time".
Dabi non aveva esternato molto riguardo alle questioni familiari; era solito invece parlare di quanto i suoi colleghi gli facessero saltare i nervi ogni santo giorno.
- Se quella pazza agiterà di nuovo anche solo un coltello davanti alla mia faccia, giuro che la brucio viva - ringhiò Dabi, seduto come al solito a gambe incrociate con la schiena contro la parete opposta a quella dove si trovava l'ombra di [T/N].
Aveva preso l'abitudine di usare come fonte di luce uno dei sacchi dell'immondizia che puntualmente si accumulavano in quel vicolo, dandogli fuoco e posizionandolo a terra tra lui e la ragazza affinché potesse vedere a pieno la sua ombra.
- Non mi spiego come non ti sia ancora venuta una crisi nervosa - commentò lei ridendo.
- Se fossi stata al tuo posto avrei dato di matto entro ventiquattrore -
- Ci manca poco, stanne certa... - sbuffò il Villain passandosi una mano tra i capelli.
Qualche ora prima, Dabi fu costretto a subire l'ennesimo sclero di Toga.
Dopo essere tornato da una missione (fallita tra l'altro) la trovò a lanciare ogni oggetto appuntito che le capitasse sotto mano in giro per la base, incurante di qualsiasi altra forma di vita che non fosse se stessa.
Kurogiri e Mr. Compress tentarono di deviare quante più armi possibili ma una di queste sfuggì, volando pericolosamente verso Dabi.
Il ragazzo si vide costretto ad usare il proprio quirk per non finire con un buco in fronte, disintegrando con un'ernome fiammata il coltello di Toga.
Naturalmente, non appena Toga vide ciò che aveva fatto si mise ad urlare, lamentandosi del fatto che quello fosse il suo coltello preferito.
In quell'istante arrivò anche Shigaraki, lamentandosi del fatto che con tutto quel baccano si sarebbero fatti scoprire dagli Heros e che tutti i suoi piani sarebbero andati in fumo per colpa loro.
Dabi non ne poteva più di sentire gente gridare a destra e a manca, così si diresse furioso verso la porta del bar.
- DOVE STAI ANDANDO?! - gridò Shigaraki.
- A FARE IL SOLITO GIRO DI CONTROLLO. MAGARI SE ME NE VADO QUELLA IMPAZZISCE DI NUOVO E VI FA TUTTI SECCHI! -
Fu così che si ritrovò a parlare con [T/N].
- Dura la vita da cattivo eh? - disse lei guardandolo massaggiarsi le tempie.
- Non dirmi che non te l'aspettavi -
- Certo che me l'aspettavo - rispose con gli occhi chiusi mentre cercava di affievolire il mal di testa.
- Mi sono detto fin da subito che non sarebbe stato come fare una scampagnata in un prato fiorito, ma almeno se lavorassi con persone serie e competenti sarebbe tutto più sopportabile! -
Il dolore non sembrava diminuire, così Dabi si arrese; appoggiò le mani sulle ginocchia e la testa al muro dietro di sé.
- Maledetti... Erano anni che non avevo un'emicrania così forte. Guarda te cosa mi tocca sopportare per colpa loro... -
Passò qualche secondo di silenzio.
Si aspettava una risposta da parte della ragazza, ma a quanto pare [T/N] non era intenzionata a replicare.
- Hey, sei ancora lì? - chiese sollevando un poco le palpebre.
Ed effettivamente l'ombra di [T/N] non era più sul muro davanti a lui.
Dabi aprì gli occhi del tutto per controllare meglio, ma a quanto pare aveva visto bene.
All'improvviso, il Villain percepì qualcosa stringergli le spalle e sobblazò per lo spavento.
Si staccò subito dal muro, alzandosi in piedi e guardando dietro di sé.
Vedeva la sua ombra sovrapposta a quella di qualcun altro.
Si mise sull'attenti propagando il fuoco su entrambe le braccia, spostandosi di qualche passo per permettere alla luce proveniente dall'immondizia in fiamme di illuminare la parete.
La seconda ombra altri non era che [T/N], inginocchiata e con le braccia protese in avanti esattamente nel punto dove poco prima era seduto il ragazzo.
- Ti ho spaventato? - gli chiese innocente, vedendo l'espressione sconvolta sulla sua faccia.
- Ma come cazzo ti è venuto in mente! Mi hai fatto venire un colpo porca puttana! - rispose lui spegnendo le fiamme.
- Scusa, non volevo - ridacchiò nel vederlo così agitato.
- Cosa cazzo volevi fare? -
- Pensavo che un massaggio ti avrebbe aiutato a rilassarti un po' - disse aprendo e chiudendo le mani davanti a sé, fingendo di toccare delle spalle immaginarie.
- ...Come puoi farmi un massaggio se il tuo quirk è ancora attivo? -
- Se sei convinto che non possa toccarti allora come mai ti sei accorto che c'era qualcuno dietro di te? -
È vero...
Quando mi ha preso le spalle ho sentito la stretta delle sue mani, e sembrava che fossero vere...
- Fidati di me - lo incoraggiò, dandosi dei colpetti sulle cosce per invitarlo a risedersi.
Dabi non era esattamente un amante del contatto fisico e lì per lì era intenzionato a rifiutare, ma una fitta alla testa gli fece cambiare idea.
In fondo non aveva nulla da perdere.
Si sedette di nuovo, dando le spalle al muro e a [T/N], che gli sfilò lentamente la giacca facendolo rimanere solo con la maglia.
Come poco prima, percepì le mani della ragazza scorrere alla base del collo e lungo le spalle.
- Cavolo, hai tutti i muscoli contratti... - commentò lei a bassa voce mentre massaggiava lentamente le sue spalle, insistendo sulle scapole con i pollici.
Dabi, curioso, provò a toccare il punto i cui teoricamente dovevano trovarsi le mani di lei, ma finì col afferrare il tessuto della sua maglia.
- Mi sembra di avertelo già detto: è inutile che continui a cercare il mio corpo, non lo troverai - lo derise.
Dabi sorrise nel sentire le parole che [T/N] gli aveva rivolto la prima notte che si erano incontrati.
- Spiegami un attimo: perché io non posso toccarti ma tu puoi toccare me? -
- Perché non sto toccando il tuo corpo - spiegò continuando a muovere le mani per rilassare i muscoli del ragazzo.
- Ma la tua ombra -
Infatti, l'ombra di Dabi si trovava esattamente davanti a quella di [T/N] e interagivano come se fossero dei corpi veri e propri.
- Ahhh, ora ha senso - commentò lui soddisfatto.
- Ma quindi io posso toccarti con la mia om... -
- Smettila di fare domande e rilassati per una volta - lo zittì lei.
Per i minuti successivi, Dabi rimase in silenzio con la testa appoggiata al muro e gli occhi chiusi, godendosi quell'inusuale massaggio.
Le dita di [T/N] una volta lasciate le spalle vagarono lungo la sua schiena, non tralasciando nemmeno un centimetro di pelle.
Quando si soffermava in determinati punti, il ragazzo si lasciava sfuggire qualche sospiro di piacere provocato dai brividi che pervadevano il suo corpo facendogli inarcare la schiena.
La ragazza non poté far altro che godersi quel contatto così ravvicinato: avere alla sua mercé tutto quel ben di Dio le stava facendo venire in mente dei pensieri poco casti.
Dopo un po', Dabi notò che il mal di testa si era notevolmente affievolito, ma non aveva alcuna intenzione di interrompere quel momento.
Ad un tratto le mani di [T/N] cambiarono traiettoria: scavalcarono le possenti spalle del ragazzo e scivolarono verso il basso, lungo i suoi pettorali scolpiti.
Dabi vedeva la sua maglia muoversi al passaggio delle mani di lei e stava per dirle qualcosa, quando sentì una pressione sulla sua spalla destra e dell'aria calda colpire il suo collo.
Capì che [T/N] aveva appoggiato la testa su di lui.
- Hey principessa, non ti stai allargando un po' troppo? - la rimproverò con un sorrisetto beffardo.
Lei ridacchiò e inspirò profondamente contro la pelle bruciata di lui.
- Sfiderei chiunque a rimanere impassibile davanti ad uno spettacolo del genere... - disse con tono sognante, facendo aderire il busto alla sua schiena.
Dopodiché, cominciò a lasciargli dei leggeri baci alla base del collo, mentre con le mani continuava ad esplorare il suo petto, tracciando con le dita i lineamenti scavati del suo fisico.
Dabi non sapeva come reagire, se lasciarla fare oppure fermarla prima che si spingesse troppo in là.
Ma l'insistenza dei suoi baci e il tocco bramoso delle sue dita lo stavano mandando in estasi, impedendogli di fare dei ragionamenti sensati.
Quale idiota si priverebbe di tutto questo?
Sono stato uno scemo per averlo anche solo preso in considerazione.
Il sacco della spazzatura era quasi bruciato del tutto.
Dabi attese che quel piccolo falò si spegnesse, facendo ripiombare il vicolo nella sua solita oscurità; poi, sperando che nessuno passasse per quella strada, si distese al suolo a pancia in su, lasciandole campo libero.
[T/N] intuì cosa voleva che facesse.
- Sul serio? - gli chiese rivolgendogli un sorriso, incredula.
In risposta lui la guardò con gli occhi socchiusi, rivelandole il suo sguardo avido di lussuria.
Annuì con un ghigno in volto.
È troppo bello per essere vero...
- Allora con permesso~ - sussurrò mettendosi prima a cavalcioni su di lui e poi stendendosi lungo il suo corpo.
Riprese da dove era stata interrotta, baciando con più passione l'ustione sul suo collo, lasciandogli una scia umida che scendeva fino ai suoi pettorali ancora coperti.
Infilò le mani sotto la maglietta, accarezzando ogni singolo muscolo addominale che incontrava, mentre muoveva lentamente il bacino contro la sua intimità, facendogli gettare la testa all'indietro dal piacere.
Anche se non vedeva nulla sopra di sé, Dabi portò istintivamente le mani verso l'alto, cercando il corpo della ragazza che bramava con tutto se stesso.
Voleva toccarla, voleva sentire il calore della sua pelle, voleva farle provare tutto ciò che stava provando lui in quel momento, ma le sue mani vagavano a vuoto.
[T/N] se ne accorse e fermò quell'ipnotica tortura, staccandosi da lui e avvicinandosi al suo viso.
Con una mano gli prese la guancia e cominciò ad accarezzarla, facendo scorrere il pollice lungo il confine che separava l'ustione dalla pelle sana.
- Così non vale... - le disse il Villain, ancora amsimante.
- Anch'io voglio... voglio toccarti... -
La ragazza arrossì (per quanto possibile) e appoggiò la fronte sulla sua, facendo mescolare i loro respiri.
- Mi dispiace... Non ancora - gli sussurrò guardandolo nei suoi meravigliosi occhi.
Prima che Dabi potesse contestare qualcosa di caldo e morbido si appoggiò sulle sue labbra, costringendolo a rimanere in silenzio.
Non era un bacio avido e sensuale come di quelli che [T/N] lasciò lungo il corpo del ragazzo, ma un dolce e semplice bacio a stampo.
E fu proprio quella semplicità che riuscì a unire così profondamente le loro labbra.
Si godettero quel contatto per un tempo che parve infinito, fino a quando la ragazza si staccò per riprendere fiato.
Portò il viso vicino al suo orecchio e sussurrò: - Ci vediamo la prossima volta, tesoro -
Gli lasciò un ultimo bacio sulla guancia per poi staccarsi completamente da lui.
Dabi non sentendo più la sua presenza gravare su di lui, alzò il busto mettendosi a sedere e accese le fiamme della mano per controllare se [T/N] fosse ancora sul muro.
Ma non vide nessuna ombra.
Ancora leggermente tremante, Dabi si passò le dita sulle labbra dove fino a pochi istanti prima vi erano quelle di lei.
Sospirò.
Raccolse da terra il suo cappotto e se ne andò anche lui.
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Sono quasi 2000 parole ajsidjeodb
Com'è successo???
Comunque, spero di aver reso bene il momento mlmlml
Previsioni su quello che potrebbe succedere nel prossimo capitolo?
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