17. Witness

Lewis le sollevò il mento con l'indice, sorridendole e stampandole un bacio. «Perché non puoi venire nel mio box?» le domandò teneramente. Provò persino a farle gli occhi dolci, nella vana speranza di convincerla a mollare Verstappen.

«Perché Max è ufficialmente il mio migliore amico e tu... beh, tu non si sa cosa sia per me» gli rispose, prendendolo in giro. «Quindi, no, mi spiace, me ne resterò insieme a Mags»

L'inglese sbuffò, afferrandola per le braccia e spingendola contro il muro. Stando attento a non farle male, la bloccò alla parete, sfiorandole le labbra con le proprie. «Provochiamo, principessa?»

Entrambe le sue mani scivolarono fino alla vita dei suoi jeans, infilandovisi e carezzandole la pelle nuda. Quando Selene gemette a quel tocco e si piegò in avanti, appoggiandosi contro il suo petto, Lewis prese a baciarle il collo.

Smise di giocare con lei quando l'eccitazione si fece troppo importante per tornare indietro. Le regole parlavano chiaro, non si potevano avere rapporti prima di una gara. A malincuore, la afferrò per i due occhielli anteriori dei suoi pantaloni e se la tirò addosso, baciandola.

«Quando torniamo a Monaco...» iniziò a dirle. «Quando torniamo a Monaco ti giuro che...»

Lei però lo interruppe, poggiandogli le mani sul petto e stuzzicandolo. «Tu prenditi il podio dopo e forse ti farò un regalo»

«Vuoi un podio?» replicò l'altro, alzando un sopracciglio. «E perché non una vittoria?»

«Perché mi accontento» gli fece un occhiolino, abbozzando un sorriso. «E perché non voglio chiederti più di quello che sai fare!»

«Oh» Lewis spalancò la bocca. Le pizzicò le guance, iniziando a farle il solletico. «Che bastarda sei! Sappi che non mi fermo finché non mi chiedi perdono!»

«Scusa!» con le lacrime agli occhi e la pancia che faceva male per il troppo ridere, Selene sembrava appena essere tornata la miglior versione di sé stessa, quella che era stata prima di tutti i dolori spacca-cuore che aveva dovuto sopportare. «Okay okay, ti chiedo perdono!»

«Brava piccola»

Prima di lasciarla andare definitivamente, la strinse in un abbraccio, avvolgendola completamente. Lei ricambiò all'istante, ciondolando, consapevole che, nonostante tutti i movimenti che avrebbe potuto fare, lui l'avrebbe sempre sostenuta.

«Buona fortuna» gli sussurrò all'orecchio, infilando la mano tra le sue treccine e tirandogliele leggermente, a mo' di dispetto. «Sono sicura che la gara ti andrà benissimo, ma... fa del tuo meglio e... sta attento, okay?»

«Sta tranquilla, principessa» la rassicurò. «Non ho intenzione di ammazzarmi prima di aver avuto l'opportunità di dirti alcune cose»

«Cose tipo?»

«Cose che scoprirai dopo che oggi avrò ottenuto un podio, hurricane»

«Pensavo avessi detto che...»

L'inglese la interruppe. «Ho chiesto perché non hai voluto una vittoria... ma non ho mai detto che avrei rifiutato la tua offerta, piccola»

«Ahhh vedi allora che la patata fa miracoli?»

«Selene...»

«Che c'è?»





Maggie le tirò un colpetto sulla gamba con il suo bastone, ridacchiando. «Hai una faccia strana»

«Che accidenti vorrebbe dire?»

«Vorrebbe dire che non ti vedo così felice da un po'»

«Noo, non iniziare a farti strane idee, Mags»

«Perché no? È un po' che una testa di cazzo ti ha spezzato il cuore... direi che è il caso di fargliela pagare!»

«Eh eh eh, Vigilante Shit ti ha condizionato troppo» Selene la riprese, sorridendole. «Non voglio uscire con qualcuno per vendetta contro Sam, amore»

«Però c'è una persona che ti piace, non è così?»

«Ma come ci pensi!»

Accidenti a Maggie e a quei maledetti occhi blu che aveva.

«Splendi, fengári, e per tutte queste settimane sei stata miserabile!»

«Devi infierire solo perché io non ho un Max?» la prese in giro, distogliendo l'attenzione da quel discorso. «A proposito di idioti, dov'è il cretino numero uno?»

«È andato dai suoi meccanici per sistemare alcuni aspetti prima della gara, dice che non si sente completamente a suo agio»

«Problemi gravi?»

«No, o non sarei così tranquilla» scherzò l'amica, portandosi la mano libera sopra al cuore. «Non hai idea del panico che provo ogni volta che lo sento dire che 'ha problemi'»

«Beh che...»

Maggie la interruppe, fulminandola. «Non stai per dire che problemi ce li ha sul serio, vero?»

«Urghh, mi conosci troppo bene!»

Prendendosi a braccetto, le spagnole proseguirono la loro strada dall'hotel verso il circuito, quando vennero attirate da una figura femminile davanti a loro. Ferma vicino alla portiera di un taxi, una ragazza da capelli colorati - di uno dei blu scuri più belli che Selene avesse mai visto - stava litigando con l'autista, blaterando in italiano.

La corvina non era sicura che quel tizio, che aveva la faccia da Pablo Escobar, capisse quella lingua.

«Merci sta minchia!» borbottò. «Lo capisci sta minchia

Maggie aggrottò le sopracciglia, divertita. Selene invece si avvicinò, spuntando di fianco alla ragazza. «Hey» salutò in italiano. «Tutto bene?»

«No, l'autista ha sbagliato posto! Gli ho detto di portarmi all'hotel!»

«Oh, capisco. E gliel'hai detto?»

«Non capisce nemmeno bene l'inglese!»

«Ci penso io, no problem...» schiarendosi la voce, la spagnola si rivolse all'autista. «Olá senhor. Miss aqui queria ser levado para o hotel e não para o circuito. Ela pede desculpas por gritar com você e obrigado pela viagem. Vamos mostrar-lhe o caminho! Obrigado e bom dia!»

Maggie la fissò incredula. «Quando hai imparato il portoghese così bene?!»

«Te l'ho detto che lo stavo studiando»

«Sì, ma non avevi specificato di star continuando a farlo anche dopo Sam! Che accidenti gli hai detto?!»

«Beh, che questa ragazza non aveva chiesto di essere portata qui!» una volta spiegato ciò alla rossa, Selene si rivolse all'altra persona presente, con l'autista che sgommò, andandosene soltanto dopo aver ricevuto il suo pagamento. «Io sono Selene»

«Faby»

«Lei è Maggie invece!»

«Piacere!»

«Ti serve la strada per l'hotel? Beh, vedi tutto questo rettilineo lunghissimo? Lo segui interamente e poi alla prima curva giri a sinistra. Prosegui lungo la strada per altri trecento metri e ci sei!»

«Oddio grazie mille»

«Di niente!»

Rivolgendo un cenno di saluto ad entrambe, la giovane dai capelli blu si mise subito in cammino, alla ricerca della sua sistemazione, afferrando il proprio cellulare. Non fece in tempo a fare nemmeno sette passi che andò a scontrarsi contro il primo palo che incontrò. Di faccia.

Le spagnole si scambiarono un'occhiata divertita.

«Tutto bene?»

«Sì! È solo un palo, ho fatto di peggio nella vita!»

«Ah!» Selene annuì. «Sì, però qui ci sono anche le macchine... occhio»

Maggie le si avvicinò. «Sei sicura che basti come consiglio?»

«Nah... ma quella ragazza è forte, ne sono sicura!»

«Secondo te l'ha vista quella pianta che ha davanti?»

«Non penso»





Quando aveva proposto la fragolina a Lewis, Selene non pensava che avrebbe ottenuto veramente un podio!

Certo, era al corrente delle sue immense qualità, ma di sicuro non si aspettava che sul secondo gradino quel pazzo facesse un cuore con le mani verso la folla, verso di lei, con il sorriso più grande della storia!

L'aveva osservato con gli occhi che brillavano per tutto il tempo, le dita segretamente incrociate durante ogni singolo istante della gara.

Max purtroppo non era stato contento allo stesso modo, nonostante il tifo delle sue ragazze - aveva terminato la gara in sesta posizione, profondamente deluso dal modo in cui aveva guidato. Maggie l'aveva detto: quel weekend non si sentiva a suo agio con la vettura, non c'era molto che potesse fare.

Sotto al podio insieme a Selene e Maggie, l'olandese non poté fare a meno di sussurrare alcune parole di fronte al gesto di Hamilton. «Chissà chi è la tipa tanto speciale...»

La corvina ruotò il capo nella sua direzione. «Che vuoi dire?»

«Che non mi pare il tipo da dedicare un podio ad una persona che per lui non è importante» le rispose, scrollando le spalle. «Di solito non ringrazi qualcuno di cui non ti potrebbe importar di meno su quel gradino»

Il cuore dell'altra fece una capriola. «Credi che sia innamorato di qualcuno?»

«Beh... potrebbe»

Maggie si intromise. «Secondo me sì, è troppo felice per aver solo ottenuto un podio»

«Dici?»

«Certo fengári! Guardalo! Si vede che stava cercando qualcuno nella folla!»

Selene non riuscì a mascherare un sorriso. «O magari si è fatto una scopata»

«Tu sempre ottimista» commentò la sua migliore amica, tirandole una spallata delicata. «Maxie, mi sbaglio o una volta l'abbiamo sentito parlare al telefono con una ragazza?»

«È vero!» il pilota annuì. «Me n'ero dimenticato, lo scorso GP, vero?»

«Che avete sentito?» il panico si impossessò della corvina, che deglutì. «Voi due sempre a farvi gli affari degli altri, eh?»

«Stava parlando fuori dall'ascensore in hotel, stava dicendo alla tipa di mettersi un certo vestito ad un appuntamento, o una cosa del genere»

Lei quasi svenne, tanto era diventata pallida.

Sono io, belli. Sono io la tipa del vestito.

Vestito che mi ha strappato veramente di dosso, tra l'altro.

Prima che i tre potessero proseguire il loro discorso, vennero interrotti da alcuni fan di Max che, riconoscendolo, iniziarono ad accerchiarlo. Rischiando di essere soffocate, Selene e Maggie sgusciarono via.

Lo sguardo di Lewis si fissò sulla schiena del suo portafortuna, mentre la scrutava andarsene. Un solo pensiero nella testa: hai promesso, principessa.





La risata fresca della spagnola riuscì a bearlo più di quanto avesse mai fatto l'udire God Save the Queen sul podio.

«E mi hanno veramente ascoltato parlare?!»

«Sììì! E per fortuna che ogni volta che ti chiamano hai sempre il volume basso! Pensa se avessero sentito la mia voce! Avrei dovuto dare un bel po' di spiegazioni, mi sa!»

«Hai... hai mai pensato di dirglielo

«Sì, certo. E... non appena mi sentirò di non esser più giudicata lo farò»

«Non hai fretta, lo sai»

«Lo so» e così dicendo, Selene gli passò le mani tra le treccine, giocherellandoci e creando delle acconciature strane, sedutagli in grembo. «E la verità è che non capisco perché sei estremamente paziente con me»

«Che significa perché?» l'inglese sorrise, tastandole la pelle nuda al di sotto della felpa. «Non voglio metterti pressione!»

«È per quello che ti ho raccontato di Sam?»

«Sì e no, nel senso... non ti avrei mai messo fretta a prescindere, specie ora che so quello che le sue domande ti hanno fatto»

«Grazie...»

«Di nulla, principessa, di nulla»

«Mi spieghi perché hai iniziato a chiamarmi così?» gli chiese, divertita. «All'inizio pensavo fosse una cosa per prendermi in giro, per evidenziare il mio particolare carattere da scaricatore di porto, ma... ma tu lo intendi veramente, quando pronunci quel soprannome»

Lewis spostò le mani sul suo viso, carezzando con entrambi i pollici la pelle delle sue guance. «È perché la prima volta che ti ho vista mi hai ricordato Belle, la principessa»

«Davvero?»

«Mh mh. Siete entrambe bellissime e dotate di una spiccata intelligenza, per di più vi assomigliate pure un po', se non fosse per il colore degli occhi»

Di fronte a quelle parole, Selene sentì il proprio sguardo divenire lucido. «Perché non me l'hai mai detto?»

«Effetto sorpresa, suppongo» l'inglese scrollò le spalle. «Ma non importa se assomigli a qualcuno o no... tu sei la mia principessa»

La ragazza si concesse di versare una sola lacrima, che Lewis si affrettò ad asciugare. Nascose il capo nell'incavo del suo collo, abbracciandolo. Subito, le sue braccia muscolose la avvolsero, facendola sentire a casa.

«Creo que me estoy enamorando de ti» sussurrò delicatamente. I think I'm falling in love with you.

«Che cos'hai detto?»

«Niente di importante» rispose, la voce smorzata per via del contatto ravvicinato con l'inglese. «Devo andare ora, Lew, M&M mi stanno aspettando... tra un'ora ripartiamo per Monaco»

«Non puoi venire con me?»

«No purtroppo... vorrei, ma sarebbe troppo strano»

«Devo lasciarti andare?»

«Già...»

Ci volle un bel po' prima che uno dei due decidesse di staccarsi dall'altro, non volendo rinunciare a quel loro modo tenerissimo di coccolarsi.

«Dai piccola, se devi andare, o inizieranno a farti domande»

«Mhh...»

«Coraggio principessa. Ti prometto che non appena ce ne torniamo a casa entrambi ti porto a cena fuori, ho trovato un altro ristorantino da favola!»

«Okay» accettò lei alla fine, sconfitta. Mano nella mano si avvicinarono sempre di più alla porta, aprendola lentamente. «Però voglio un bacio»

«Anche due, principessa»

Sorridendo, Lewis si chinò, le labbra sulle sue. La spinse fuori divertito, ricevendo in risposta una linguaccia.

«Mi scrivi appena arrivate?»

«Sì, appena atterriamo» Selene replicò il sorriso. Si sporse per dargli un altro bacio, ma prima che potesse alzarsi sulle punte una figura comparve dalla stanza di fianco.

Il sangue le si gelò nelle vene quando riconobbe Charles Leclerc, che li fissava incredulo.

Gli occhi meravigliosi del monegasco balzarono tra i due ciclicamente.

«Charles...» sussurrò. «Charles, non è...»

Subito però il ferrarista alzò le mani. «No... io non... non voglio saperne niente»

«Charles, aspetta, lascia che...»

Non fece in tempo a parlargli che Leclerc, troppo scioccato per aver assistito ad una scena alla Jenny Han, le voltò le spalle, precipitandosi verso la hall.

«NON VOGLIO SAPERE»

«Cazzo»

L'unico lato positivo? Max e Maggie erano già sul jet ad aspettarla, non si sarebbe scatenato un putiferio - non ancora, per lo meno.

Selene sbuffò. «Accidenti! Siamo stati attenti ogni singolo istante!»

«Credi che andrà a dirlo a Verstappen?»

«No, ma... devo risolvere»

«Fai una cosa, hurricane, torna a Monaco con loro, se Charles era così di corsa vuol dire che sta partendo pure lui. Tienili lontani e poi ci parli, okay? Bisogna sistemare»

«Dio, ma perché non me ne va bene una?»

«Hai il malocchio per caso?»

«Vuoi essere mandato a fanculo per caso?»

«No»

«Ecco, allora taci»

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