capitolo 4: "Tristi passati"

Vidi il mio capo disteso per terra affianco alla sagoma con lo sguardo basso e con un'espressione di dolore sul volto.

-Oh mio Dio...- dissi più a me che a lui che nel mentre era ancora accasciato sul pavimento.
La mia espressione era un misto di stupore e terrore, guardavo quel ragazzo con occhi spalancati e la bocca leggermente aperta.
"Ho...colpito il mio...non è possibile...non ci credo, non è così!!!"
Mi risvegliai da quella specie di trans e corsi verso la figura sofferente.
-JUUZOU !!! JUUZOU TI PREGO RISPONDIMI !!!-
Il mio capo aveva gli occhi chiusi con un espressione sofferente, fermo, immobile, con il coltello da me lanciato tenuto dalla mano destra sul suo fianco sinistro ad altezza petto.
Ero in totale stupore, non riuscivo a muovere un muscolo.
"Che cosa ho fatto...devo...devo fare qualcosa!! Devo fare qualcosa per fermare il sang...aspetta...non c'è sang|"
I miei pensieri furono interrotti da un urlo.

-WAAAAAAA!!!!!-

E di chi poteva essere quell'urlo? Già, proprio così.
-Scherzetto!- Juuzou guardò i miei grandi occhi pieni di sorpresa...e rabbia e con ancora il coltello in mano, probabilmente messo tra il busto e il braccio sinistro simulando una trafizione (?) durante lo scherzo, mi fece la linguaccia ad occhi stretti.
-Ma...m-ma...tu...t-tu eri......COME HAI POTUTO ?!?!?- Gli urlai con tutta la rabbia possibile in corpo.
Lui, di tutta risposta, fece una risata a bocca aperta, sempre con gli occhi chiusi.
-Mi hai fatto prendere uno spavento!! Pensavo di averti colpito!! Pensavo...-
Sentivo che le mie gote si tingevano delicatamente di un colorito roseo per poi sfumare dolcemente al rosso.
Juuzou terminò la sua risata e con la testa leggermente di lato, guardò fisso nei miei occhi grigi perlati con un sorrisetto a bocca chiusa sulle labbra.
Lo fissai anch'io immergendomi in quelle sue iridi cremisi trovando una sensazione di calore e piacere mai provata a distanza di anni dalla perdita di mia madre, un colore caldo e avvolgente, un solo sguardo e rischi di perderti in quell'immenso cielo tinto di sangue, perchè sì, quegli occhi poco altro avevano visto oltre al sangue, ma io, ancora non lo sapevo.
Sentivo le mie guance andare a fuoco, il mio cuore rimbombare nel petto e uno strano nodo in pancia limitava la mia capacità di movimento, eppure, non potevo distogliere lo sguardo, se lo avessi fatto...sarei morta dentro, senza più quel calore avvolgente ma solo, freddo, freddo pungente che riporta a immagini, se pur a malavoglia, indimenticabili.
Fu lui ha terminare quel breve contatto visivo che sembrò durare in eterno, riempendo i numerosi momenti bui della mia vita.
-Non muoio così facilmente, ma la prossima volta, sta più attenta! Mi stava arrivando in faccia!!- disse riferendosi al coltello
Si alzò dal pavimento freddo e io scossa dalle sue parole feci lo stesso ricevendo però un piccolo aiuto, da parte di una mano protesa verso il basso, in direzione del mio volto, una mano appartenente alla persone che poco prima mi aveva fatto battere il cuore.
Con lo sguardo fisso su di lui, appoggiai la mia mano alla sua, e con delicatezza (molta di più rispetto a quella prevista) mi aiutò ad alzarmi.
-Aaahh-sospirò sgranchendosi le braccia verso l'alto- Penso che per oggi possa bastare!- mi alzò il pollice in segno di "ok" e io mi limitai ha guardare la sua mano con un espressione da ebete ancora scossa dalle strane sensazioni provate precendentemente e con le gote leggermente arrossate (molto meno di prima diciamo)
-Stai bene?- chiese con la testa piegata di lato.
-Eh...ah, sì, sì certo!- sorrisi.
-Ok!-

Si diresse verso il tavolo dove appoggiati c'erano ancora i restanti coltelli non lanciati prima durante l'allenamento, io lo seguì.
Si piegò per prendere qualcosa che a me sembrava un pacchetto marroncino dal ripiano più basso del tavolino.
-La giacca della divisa.- mi porse quel pacchettino di media grandezza accuratamente legato con un filo di spago terminante con un grazioso fiocchetto.
Presi il pacchetto e lo esaminai in tutta la sua semblice bellezza, sembrava un regalo, per di più me lo aveva dato Juuzou, inspiegabilmente provai felicità che fece comparire un piccolo sorriso sulle mia labbra.
-Certo che tu sei strana...-
Alzai gli occhi e trovai il mio capo a guardarmi.
-Ahh...g-grazie.- dissi riferendomi al pacchetto.
Tornai con lo sguardo su quest'ultimo.
-Se lo dici tu...senti che ne dici di andare a mangiare fuori sta sera?-
A quelle parole alzai di scatto lo sguardo incontrando quello dell'albino che mi guardava (ancora) con due punti interrogativi al posto degli occhi (?).
"È un appuntamento ?! MI STA CHIEDENDO DI USCIRE ?! CHE COSA ?! NO !! CIOÈ...SÌ !! però...ahhh che casino !!"
-Volentieri !- dissi inspiegabilmente rilassata
"Ma chi ha parlato ?! Sono stata io ?! IO ?! Con tono così tranquillo ?!"
-YEEE!!! HAISI HA ACCETTATO IL MIO INVITO ! HAISI HA ACCETTATO IL MIO INVITO !- Si mise a saltare in tondo mentre io lo fissavo incredula persa nei miei pensieri.
-Allora ti va bene in quel piccolo gabbiotto poco distante dal parco? Non mi ricordo il nome ma è l'unico ristorante quì vicino !! Per le 8:00 pensi vada bene ?-
-Sì, mi sembra ok...- dissi con un po' di imparazzo, al contrario del mio capo che saltellava dalla gioia, mi metteva felicità.
- Perfetto !! Basta che paghi tu perchè io non ho un soldo !-
Diedi poco peso alle sue parole e mi limitai a sorridere stringendo tra le mani il pacchetto marrone.

Uscimmo dalla palestra dopo aver risistemato i bersagli e messo i coltelli in una specie di valigetta grigia più o meno grande quanto il pacchetto, era più piccola rispetto alle valigette che vedevo insieme ai loro "padroni" della CCG, probabilmente è per le quinque provvisorie.

Prendemmo l'ascensore fino a salire al piano terra pronti per tornare al via vai di agenti e civili.

Ci salutammo, lui uscì dall'edificio fischiettando una piacevole melodia io venni fermata da una voce che chiamava il mio nome.
-Signorina Haisaka.-
-Ah, signor Shinohara.-
Mi raggiunse al centro della hall.
-Tu e Juuzou vi siete allenati?
-Emm...sì...-"Più o meno" Pensai.
Notò il mio leggero ripensamento ma non disse nulla a riguardo, fece uno dei suoi meravigliosi sorrisi che venne ricambiato dalla sottoscritta.
-Emm...mi spiace rubarle altro tempo ma...- disse con un espressione poco convinta e con una nota di tristezza sul volto.
-Potrebbe venire un secondo con me...vorrei parlarle del passato di Juuzou, sicuramente si sarà fatta delle domande sul perchè del suo stile e modo di fare eccentrico.-
A quelle parole rabbrividii leggermente. Certo, di domande me ne ero fatta, e anche tante, ma non pensavo ci fosse un motivo legato al passato così forte da poter turbare il signor Shinohara rendendolo insicuro sul da farsi.
Annui.
Senza ulteriori parole ci dirigemmo nuovamente nell'ascensore e in poco tempo ci ritrovammo seduti uno davanti all'altra alla scrivania della stanza dove mi fu assegnato il partner.
-Allora, so che potrà essere complicato da capire ma penso lei abbia il diritto di sapere particolari in più legati al carattere del suo superiore, non che il partner con cui dovrà lavorare, si spera, per molto tempo.-
Iniziai a preoccuparmi.
-Sarò diretto...-

La tensione si fece al limite.

-Juuzou è stato cresciuto da dei ghoul.-

Silenzio.

Non potei credere alle sue parole, Juuzou, quel ragazzo, cresciuto da dei ghoul ?!
Sentii una stretta allo stomaco.
Rimasi immobile con la bocca leggermente aperta e con un viso inespressivo, eppure, dentro di me c'era un misto di rabbia, tristezza e pena per quel giovane ragazzo consumato dal tempo.
-Fu rapito e in successione cresciuto da un ghoul che attualmente si cerca di eliminare, Big Madam. Rei, così si chiamava prima che cambiasse il suo nome in Juuzou, fu trovato dalla CCG in una specie di circo dove lavorava come scrapper, gli veniva imposto il ruolo di uccidere gli umani per puro divertimento dei ghoul ottenendo dei "punti" in base alla sua bravura del giorno che equivalevano a torture inflitte dalla stessa Big Madam che arrivò addirittura a castrarlo per evitare di fargli perdere il suo fascino infantile, quasi femminile.-
Il mio sguardo sempre più assente e le sue parole sempre più pesanti da mandare giù. Quindi oltre al mio passato c'è di peggio ? Quindi posso ritenermi fortunata ?
-Con il tempo perse sempre di più il suo senso della morale diventando una macchina assassina. Gli venne poi data una seconda possibiltà da parte delle CCG che gli permise di entrare nell'accademia dove però ebbe molti problemi come ad esempio venne accusato di aver ucciso i gatti di tutta la zona, così venne messo in disparte dai suoi compagni, poi venne promosso a agente di terzo grado e venne affiancato a me. Questo è quanto c'è da sapere.-

Abbassò lo sguardo e così feci anche io. Non potevo crederci. Un così bel ragazzo distrutto esternamente e interiormente per il solo piacere di farlo ?! Non ci sto ! Non va bene !

Avrei voluto urlare. Urlare dal dolore. Urlare al posto di quel povero umano rotto dentro e fuori. Danni irriparabile si erano creati. Danni che nessuno avrebbe più potuto aggiustare.

A che serve punire se si è già stati puniti ?

Puniti, per di più di qualcosa che non si è stato fatto. In un certo senso, io e Juuzou siamo uguali, puniti per qualcosa di inutile, senza avere la minima colpa.

E mentre lui urlava fuori dimenticando l'accaduto, io urlavo dentro, ricordando quei nostri tristi passati.

هههههههههههههههههههههههههههههههههههههه

HEILAAAAAAAAHH
È da un po' che non ci si sente vero ? ewe
Spero davvero che questo capitolo vi piaccia dato che mi sono impegnata tanto e sinceramente a me piace molto ! Non sapete quanto ho riflettutto ( riflettuto? Regia! Si dice riflettutto? No? Sì? Boh vabbè) per trovare certe frasi con senso logico e magari anche poetico come l'ultima!
Vabbe con questo concludo dato che segna 1530 parole!! No, 1531. No, 1532. No, 15...ok ora basta .

CIAOOOOHHJORJKRKFBKFKSBZJKABAB

Wattpad non mi fa pubblicare T^T
*Sad Mod*
ON

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