17 L'onore di un Gran Maestro e l'amore di un padre

<<Ci è appena giunta la notizia: Lanling è distrutta! Gente! Lanling è distrutta!>>
<<Ma come è potuto succedere? Quando è successo?>>
<<Un mese fa! Un attacco dei Wen ecco com'è successo! Wen Chao ha ucciso il Gran Maestro Jin e incendiato la Torre della Carpa Dorata>>
<<E ai suoi figli? Cos'è accaduto?>>
<<Secondo me sono morti>>
<<Impossibile! Jin Guangyao e Jin Zixuan sono grandi guerrieri; manipolano gli elementi naturali con disciplina e bravura. Con ogni probabilità sono fuggiti>>
<<E gli abitanti di Lanling? Sono stati massacrati?>>
<<Sono stati schiavizzati! Ne sono sicuro>>
<<E ora cosa farà quel depravato di un Wen? Punterà Yunmeng?>>
<<È passato un mese dall'attacco, se avesse voluto ci avrebbe già attaccato no? Sicuramente starà puntando alla regione Nie>>
<<Pensi sia così stupido da voler subito attaccare ChiFeng-Zun? È un  idiota non un pazzo suicida>>
<<Però pensaci bene! La regione Wen è già sua, la Jin pure e adesso ha solo due possibilità: o attaccare la regione Nie o Jiang, accerchiata da nord e da sud. Chissà quale punterà ora>>
Il locandiere bevve un sorso di liquore fregandosene dei discorsi dei clienti, quando con la coda dell'occhio vide un qualcosa che volava nel cielo. Uscì dal locale assieme alle persone che c'erano dentro, seguendolo incuriosite: sembrava una piccola stella cometa, dritta verso il centro cittadino di Yunmeng.
Non era una stella cometa.
<<Via!>>
Era troppo tardi.

Jiang Fengmian vide sollevarsi una torre di fumo dalla città di Yunmeng, la stessa che aveva visto a Yiling quando era stata distrutta mesi orsono. Dalla sua posizione sul pontile vide i soldati già prepararsi per intervenire, e non perse tempo.
<<Jiang Cheng!>>
Il figlio accorse subito, osservando anche lui lo spettacolo.
<<Padre! Wen ore dodici!>>
Il padre contemplò l'esercito di Wen in volo di spada comparire oltre la coltre di fumo; sembravano piccole stelle nel cielo buio. Non sapeva il motivo di quell'attacco, ma non aveva tempo per pensare, tantomeno per farsi delle domande.
<<Porta al sicuro tua sorella lontano da qui. Io e tua madre vi faremo guadagnare tempo>>
<<Ma padre! Non me ne posso andare ora che i Wen ci stanno attaccando! Vi aiuterò a combattere costi quel che costi!>>
L'uomo gli strinse le spalle e lo guardò dritto negli occhi.
<<Ascolta. Sei tu il mio erede, e Yanli ha bisogno di te ora più che mai. Ti prego, fuggite verso ovest e chiedete asilo al Palazzo dell'Armonia, lì nessuno vi farà del male>>
<<Ma padre->>
<<Ora vai!>>
Arrabbiato, Jiang Cheng poté solo annuire e rientrò nel palazzo, correndo verso gli ambienti regali. Passò di fianco ai guerrieri che stavano uscendo dalla residenza per combattere, capeggiati da sua madre. Si fermò a guardarla per un momento che sembrò durare un'eternità, ma lei fu decisa nelle sue parole.
<<Non startene lì impalato! Prendi tua sorella e scappate!>>
<<Ma madre->>
<<La priorità è che te e tua sorella vi salvate. Prendi questo>>
Gli diede il proprio anello e raggiunse l'esercito; il ragazzo poté solo obbedire e, indossato Zidian, raggiunse Yanli nella sua stanza. La trovò seduta sul letto che stava facendo fatica ad alzarsi a causa del pancione. Era al settimo mese dopotutto.
<<Che sta succedendo? Perché i Wen ci stanno attaccando?>>
<<Non lo so ma dobbiamo fuggire, tieniti forte>>
La prese in braccio e spalancò la finestra con un calcio; Sandu uscì fedele dal fodero e si preparò ad accogliere il suo padrone, sulla quale volò via. Yanli non potè fare a meno di piangere, stretta al petto di Jiang Cheng. Il fratello si guardò le spalle: Approdo del Loto era circondata dai nemici e dal portone si stava levando la prima colonna di fiamme.
Si trattenne dal tornare indietro per combattere e volò finché ebbe le forze di farlo.

Wei Ying si tappò la bocca per non vomitare, trattenendo con tutte le sue forze le lacrime.
Gli sembrava di avere un déja-vu.
Come Yiling, Yunmeng era stata ridotta in cenere, e i suoi abitanti giacevano nelle strade carbonizzati. A giudicare dal forte odore di legno e carne bruciati, doveva essere accaduto di recente, forse il giorno prima. Le strade erano traboccanti di Wen armati, ma fortunatamente lui e il suo gruppo volavano abbastanza in alto da non essere localizzati.
<<Non...non ce l'abbiamo fatta...>>
<<Ma dove saranno i signori Jiang?>> chiese innocente Jin Guangyao <<Io vedo solo Wen>>
La risposta la ricevette subito dopo. Wen Chao se ne stava bello comodo su una poltrona seduto davanti all'entrata di Approdo del Loto incenerita, placido su una barchetta di legno. Sorseggiando del liquore, osservava ridacchiando due corpi impalati sull'entrata della residenza, due cadaveri che Wei Wuxian riconobbe subito: Jiang Fengmian e Yu Ziyuan.
<<No...no anche loro no...>>
Il dolore di quella visuale si trasformò in dolore fisico e ci mancò poco che collassasse dalla spada. No, aveva già perso i suoi genitori in tenera età, non poteva perdere anche loro. Era la sola famiglia che aveva avuto. Il pancione gli doleva troppo e percepì del disagio lì dentro, come se anche il bambino sapesse cosa fosse successo. Lan Wangji lo raggiunse per stringerlo a sé e impedirgli di vedere ulteriormente, ma le sue orecchie udirono dei suoni che nessuno dei suoi compagni aveva sentito. Il suo sguardo concentrato voleva dire ciò.
<<Cosa c'è Hanguangjun?>> chiese Wei Ying <<Cosa senti?>>
<<Non ne sono sicuro, ma mi sembra di sentire le voci di Jiang Wanyin e Jiang Yanli>>
<<Dove si trovano?>> domandò preoccupato Jin Zixuan
<<Seguitemi>>
Prese il partner per mano e volò verso sud-ovest, seguito dagli altri; abbandonarono alle loro spalle Approdo del Loto per diversi chilometri e scesero a terra sul delimitare della foresta. Avevano volato per ore intere e si trovavano sul confine della regione Wei.
<<Dove li hai sentiti Lan Zhan?>> chiese Wei Ying
Il compagno indicò un punto davanti a sé e cominciarono a camminare, però dopo neanche un'ora di camminata Wei Wuxian subì un'imboscata da sinistra. Hanguangjun fu lesto ad afferrare il malfattore e bloccarlo a terra con un piede, la faccia rivolta verso il cielo.
<<Jiang Cheng!>>
Lan Wangji dovette lasciare la presa sul giovane Jiang e lasciò che i fratelli adottivi si abbracciassero, osservando con sollievo che anche Yanli era salva.
<<Scusami Wei Wuxian, vi credevo dei Wen>>
<<Meno male che state bene>> disse Jin Zixuan baciando la fidanzata sulla fronte
<<Approdo del Loto è...>>
<<Non dirlo>> Jiang Cheng venne interrotto dal Patriarca di Yiling <<noi...abbiamo visto cos'è successo e...i signori Jiang...>>
Si pentì di aver iniziato quel discorso, perché subito dopo il fratellastro gli scosse le spalle per sapere cos'era successo ai suoi genitori, e a quel punto glielo dovette dire.
<<Sono caduti in battaglia>>
Yanli si aggrappò al fidanzato per non crollare, piangendo sul suo petto disperato. Jiang Cheng si paralizzò; le lacrime iniziarono a solcargli le guance rimanendo in silenzio, lo sguardo come quella di una statua. Wei Ying provò ad abbracciarlo, ma quest'ultimo lo spinse via per poi dare le spalle a tutti.
<<Non meritate...di vedermi piangere...>>
Vedendolo singhiozzare, Lan Wangji prese l'iniziativa e gli si avvicinò facendolo voltare.
<<Approdo del Loto non risorgerà dalle sue ceneri se restiamo qua a piangere>>
<<Allora cosa propone il grande e austero Hanguangjun?!>>
<<Andare al Palazzo dell'Armonia e rimettere al suo posto la Luce dell'Equilibrio>>
Jin Zixuan mostrò infatti ai fratelli Jiang la reliquia, facendoli smettere di piangere.
<<È stata rubata su ordine di Wen Chao>> disse <<nostro padre lo ha sostenuto nascondendo il tutto a noi, ma quel figlio di puttana lo ha ucciso e poi ha incendiato il palazzo. Siamo vivi per puro miracolo>>
<<Andare al Palazzo dell'Armonia significa essere salvi>> bofonchiò Yanli asciugandosi le lacrime <<quella è una zona neutrale giusto? Dove nessuno la può attaccare>>
<<Ecco perché dobbiamo andare lì>> annunciò Wei Wuxian <<non solo per rimettere al suo posto il manufatto, ma anche per guadagnare abbastanza tempo per stabilire una strategia bellica>>
Jiang Cheng annuì e si asciugò il volto.
<<Il Palazzo dell'Armonia è a due giorni di cammino. Muoviamoci>>

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