Prologo

Il cielo perlaceo si imbruniva attraverso i raggi rosei del tramonto, il quale invitava ogni persona ad andarsene nelle proprie case. Le foglie danzavano nella brezza calda estiva, la quale disperdeva l'olezzo di tessuti nuovi e di tabacco. Quegli odori aumentavano la loro voluttuosa intensità, inerpicandosi nell'essere delle ultime anime rimaste nella strada di Londra, per tentare la loro coscienza, per pizzicare le corde dei loro sensi per portarle a compiere i loro peccati. Un uomo molto anziano se ne stava sul ciglio della strada, per osservare le case teneramente accarezzate dalla tenue luce del crepuscolo. Qualche chow chow correva verso l'abitazione dei loro padroni, affondando le zampe nelle masse informe di catrame incastonate nelle pietre delle vie. Le nuvole si dissolvevano informi nel cielo greve. Un sorriso malinconico creava minuscole piegature di pelle sul viso del vecchio, il quale entrava nella sua casa, dolcemente decorata dalle ombre del suo albero di quercia. L'uomo si diresse nel soggiorno, per ascoltare della musica nel suo giradischi. Sebbene il rumore dei piedi fosse soffocato dalla stoffa ruvida delle pantofole, riecheggiava per tutta la dimora gli scricchiolii degli arti inferiori dell'anziano signore. Il rumore si diffondeva nel legno venerando del pavimento. Appena arrivò nella sua destinazione, l'uomo gettò uno sguardo all'orologio a pendolo. Le sei precise. Ovviamente doveva aver fatto tardi per l'ora del tè.  Il ritardatario sospirò e si sedette su una vecchia poltrona  di tessuto verde. Il salone era l'area più bella di tutta la casa. La carta da parati viola, punteggiata da camelie dipinte copriva le pareti di marmo, ormai dimenticate dal Tempo, il quale aveva divorato ogni crepa d'alabastro di quelle mura. Il soffitto era alto, viziato dalla tenera aurora artificiale del lampadario, il quale creava giochi di luce con i suoi cristalli saturi di colori delicati. Il pavimento era ricoperto da un morbido tappeto color porpora, dal tessuto pregiato pronto, con la sua morbidezza a far inebriare i sensi di colui che posava i suoi piedi su quel terreno di velluto.  Al centro della stanza c'erano due poltrone, la prima aveva il colore e l'aroma delle rose appena raccolte dall'erba costeggiata dalle gocce cristalline della rugiada. La seconda poltrona, su cui era seduto il vecchio aveva lo smeraldo in ogni fibra di  tessuto. A volte era decorata dai riflessi eterei dei cristalli del lampadario, come se fossero stati dei gioielli comprati per un ricevimento. Al centro di questi mobili, spiccava un tavolino di marmo, lastricato da righe grigiastre. Esse erano come nuvole su un cielo sereno, pronte a far scatenare le tempeste evocate da Colui che proteggeva ogni cattolico devoto. Davanti alle poltrone e al tavolo, un camino dalle pietre scure e prive di luccichio faceva danzare una fiamma vivida. Come una danzatrice dalle vesti di velluto, la quale faceva ondeggiare il suo abito con i movimenti sinuosi del suo corpo, così quel fuoco riscaldava la stanza in cui l'anziano proprietario si trovava. Vicino al caminetto, c'era un comodino su cui era posato delicatamente un giradischi. Il corno dorato univa la sua luce a quella delle macchie colorate dei diamanti  provenienti dal soffitto, creando gigli dai petali delicati, tessuti dal potere di un Elio invisibile ed artificiale. L'uomo, alzandosi, andò a prendere un disco dal cassetto, quando il canto acuto del campanello gorgheggiò in tutta la casa. Il poveretto roteò gli occhi celestini e si avviò verso la porta.
"Chi va là?! Che succede?!" chiese il vecchio, sperando, con le note acute impresse nella voce di scovare colui che aveva suonato. Appena aprì la porta, vide nell'ingresso una scatola decorata da rose e viole del pensiero dipinte sul cartone biancastro. Il pacco era legato da un nastro rosso, finemente tagliato lungo i bordi dorati . Il vecchio prese quello strano regalo e lo portò in casa.
Si guardò intorno. Nessuno doveva vederlo, nessuno doveva avere la spavalderia di chiedergli che cosa contenesse quel pacco elegante. Il figuro ritornò nel salotto, per sedersi nella poltrona smeraldina. Ah, di certo quei dischi dovevano aspettarlo! Mentre le dita rugose sfioravano il nastro, l'uomo percepiva che qualcuno avesse mandato quella scatola per lui, lui solo. Forse una persona che aveva conosciuto nella sua vita, voleva mandargli un pensiero, affinchè lui si ricordasse della sua esistenza ordinaria. Probabilmente sua sorella, Ester Redgange, aveva voluto mandare le sue lettere melense, macchiate da lacrime di ipocrisia nostalgica. Non poteva saperlo. Appena la sua mano sollevò il coperchio, vide ciò che avrebbe riscosso la sua anima dal torpore dei ricordi dimenticati. Due gigli erano posati su un pacco di fogli legato da un nastro di seta viola. Tali fiori erano avvolti da nastri rossi, i quali si riavvolgevano insistenti, pronti a susseguirsi sempre di più. I petali candidi splendevano nelle gocce di polvere, sospese nell'aria. Il vecchio, tremando prese i fiori e li posò sul tavolino. Successivamente prese i fogli, impolverati e con macchie di inchiostro disordinate e informi. Oltre a quei fogli e alle piante, c'era una bambola di porcellana dall'abito vaporoso, sollevato da nuvole di merletto e coperto dai capelli ondulati del giocattolo. C'era anche una copia del Candido di Voltaire. Ormai il figuro anziano stava tremando sempre più. Lily era qui? In quei fogli? Nascosta tra i nastri e nel merletto sparso sull'abito della bambola? Il suo spirito allora non lo aveva abbandonato! L'estetismo raffinato dei pensieri di lei, come l'aria aveva ancora circondato, indisturbato la sua senilità monotona. Che gioia! Che lietezza! Le lacrime scorrevano lungo il viso scavato dell'altro. Lily era tornata! Lily era tornata!
L'uomo sfogliò i fogli velocemente, il sussurro cartaceo lo confortava e gli ridava la speranza. Sorrideva, non voleva smettere, come se mostrando quell'atto di gioia la sua Lily comparisse. La prima pagina si presentò davanti ai suoi occhi, nitida, silenziosa.

                        Per Charles
             Storia di due gigli lucenti

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