AKA Trigger me


Un altro missing moment da 'Balance'
Jessica detta e regole di un gioco e Killgrave non si tra mai indietro...
Questa one shot partecipa al Fluttober 2021. Prompt 21: SKnuckles Kiss




Setting: questa One shot fa parte dell'universo di 'Balance!' e si può considerare il sequel di 'AKA What women want' e 'AKA The Beauty in the Beast' , anche se non è indispensabile leggere quelle per capirla (anche se mi farebbe piacere le leggeste, sono tanto carucce pure quelle *O*)





AKA Trigger me

"Io non dovrei essere qui." borbottò Jessica, ma i suoi piedi la stavano portando verso la camera da letto di Killgrave, anziché alla porta dell'ingresso.

"Non ti sei ancora stancata di questa tua lotta interiore? Tanto sai che la perdi sempre!" ridacchiava Killgrave, mentre le faceva strada.

Non che lei avesse bisogno che lui la guidasse.

Un altro fatto che avrebbe dovuto allarmarla non poco.

"Io non dovrei passare un'altra notte con te." continuò Jessica, mentre si toglieva le scarpe, prima di infilarsi sotto le coperte.

"C'è chi per addormentarsi conta le pecore, credo che a me basti contare tutte le volte che hai detto così, chèrie." le fece notare Kevin, che sotto le coperte era già.

Jessica ignorò la sua battuta pungente e girò la testa verso la sua, affrontando il suo sguardo.

"Noi non dovremmo assolutamente fare sesso questa notte." dichiarò lei.

Kevin si interrogò per qualche secondo se il suo fosse un tentativo di psicologia inversa o se stesse cercando di metterlo alla prova.

"Hai ragione, Jessica, stanotte non faremo sesso." approvò lui.

"Che cazzo hai detto?" fu la pacata reazione della detective.

"Mi hai sentito. Cosa chiedere di meglio di un'altra occasione per dimostrarti che stare con te non mi interessa solo sul piano sessuale?" le sorrise lui.

- Ma proprio stasera doveva mettersi a fare il fottuto asceta?- si domandò frustrata Jessica

"Ah sì? Quindi stanotte tu ed io non faremo sesso?" lo guardò scettica lei.

"No, nel modo più assoluto." affermò lui, serio e risoluto.

"Oh beh, quand'è così..." borbottò lei, alzandosi per slacciare i jeans, sfilarli e levarsi anche la maglietta. "Buonanotte, Kevin!" tornò sotto le coperte Jessica, da dove, pochi secondi dopo, lui la vide tirar fuori un braccio per gettar sul pavimento anche le sue mutandine e il reggiseno.

Era completamente nuda, nel letto di un Kevin messo davvero a dura prova.

- Per l'inferno maledetto! Che diavolo mi è saltato in mente?- si maledì lui, bloccandole il polso, quando lei era a un passo dallo spegnere la luce.

"Aspetta! Ho detto niente sesso, ma non niente... altre cose."


"Altre cose?" lo guardò intrigata lei, pur rimanendo coperta.

"Non ho bisogno del sesso per accendere un fuoco in te, te l'ho già dimostrato una volta." dichiarò lui.

Jessica se le ricordava una per una le sensazioni che lui le aveva fatto provare sul divano di casa sua, quel pomeriggio, quando voleva distogliere la sua mente da quello che aveva appena scoperto su Trish.
Si era sciolta come neve al sole, nelle sue sapienti mani, ma questa volta avrebbe tenuto lei le redini del comando.

"E va bene, allora facciamo un gioco." gli propose.

"Un gioco?" inarcò un sopracciglio lui.

"Sì. Io sono la bomba: innescami." lo sfidò. "Ma ci sono delle regole, se no sarebbe troppo facile."

"Ti ascolto." la guardò Kevin, ancora più intrigato.

"Non puoi chiamarmi 'chèrie' , quel dannato nomignolo è pericolosissimo. E niente baci sulla bocca. Pure i miei seni sono off limits e visto che hai apertamente dichiarato di voler far digiuno," continuò, calciando via le coperte ed esponendosi a lui nella sua totale nudità, con le gambe aperte. "Niente portata principale."

Kevin la stava divorando con gli occhi, ma a lui le sfide piacevano e non si sarebbe certo tirato indietro.

"Come vuoi tu, Jessica." accettò. "Però è bello giocare ad armi pari, non credi?" disse, slacciandosi la camicia e gettandola sulla poltrona. "È una Hugo Boss, non puoi pretendere che la getti sul pavimento." le strappò un sorriso, ma Jessica perse ogni voglia di ridere quando lui si levò anche i boxer, rimanendo completamente nudo, come lei.

"Mi piace giocare ad armi pari." cercò di mantenersi fredda lei.

"Così anche tu potrai appurare quanto mi piacciono le cose che sto per farti."

Le si avvicinò lui, baciandole l'orecchio destro, perché forse quello sinistro le avrebbe rievocato troppi brutti ricordi. In fondo, lui era stato quasi sul punto di farglielo tagliare.

Le mordicchiò il lobo, dapprima stringendolo solo fra le labbra, senza denti, poi succhiandolo, infine addentandolo il modo soft, mentre due dita le accarezzavano la parte alta.
Se già sembrava essere una parte molto sensibile di Jessica, quando le infilò la lingua calda dentro l'orecchio, lei si lasciò sfuggire un gemito.

- Ah-ah, cara la mia bomba: ho cominciato ad accendere la tua miccia.- gongolò internamente lui, soddisfatto, deciso a continuare la sua attività, se non fosse che lei lo spinse via.


"Okay, ti ho sottovalutato. Vietate anche le orecchie, cazzo, è pericoloso anche lì!" riconobbe lei.

"Okay, allora passiamo a qualcosa di più innocente." decise lui, tornando dalla sua parte del letto. "Allungami un piede." le disse e lei non se lo fece ripetere, posando la caviglia destra sul suo grembo.

Usando il medio e il pollice lui cominciò a massaggiarle dolcemente il tallone, l'avampiede e le sue dita. Le dimostrò di non avere alcuna fretta, dedicando a quell'attività anche più di cinque minuti.

Se già quelle attenzioni così particolari le scatenavano qualcosa dentro, il fatto che lui la guardasse solo di sfuggita la intrigava non poco. Per lo più era intento a guardarle il piede, ma quando meno se lo aspettava sollevava lo sguardo e incatenava i suoi grandi occhi scuri ai suoi nocciola verdi e lei dentro poteva leggerci tutto il suo desiderio.
Mentre la guardava sul suo volto si estendeva un sorriso sexy, che altro non faceva che aggiungere benzina sul fuoco.


"Più delicato o più forte?" le domandò lui a un tratto.

"Te li ricordi i miei poteri, vero? Cos'è? Hai paura di rompermi?"gli diede la risposta, a modo suo.


Quando lui aumentò l'intensità, lei dovette mordere un labbro.

Ci sapeva davvero fare.

Poi a un tratto lui si mise a gemere mentre la massaggiava, un altro dei suoi colpi bassi.
A Jessica scivolò lo sguardo sul suo grembo, dove il suo pene cominciava a farsi notare.
La cosa stava decisamente piacendo anche a lui.

Prese la sua caviglia con entrambi le mani e si portò il piede alla bocca, cominciando a baciare la punta delle dita, baci delicati, asciutti, senza lingua, senza fare niente che potesse metterla a disagio.
Continuò a posare baci delicati e riverenti anche sul dorso del suo piede, mentre la mano ne accarezzava il palmo, alternando ritmo e pressione con sapiente maestria.

"Porca Puttana!" gemette Jessica, avvertendo un fin troppo piacevole calore al basso ventre, segno che Killgrave stava vincendo.

"Dove cazzo lo hai imparato? Hai guardato un documentario sui feticisti o qualcosa del genere?" domandò lei, mentre lui cominciava a baciarle la caviglia, i suoi baci ora un po' più umidi.


"No, ma anni prima di incontrare te sono stato con una massaggiatrice e ho imparato... cose." le svelò lui, interrompendo la sua attività, per guardarla. "Posso dirtelo, non sarai certo gelosa, no?" la provocò ulteriormente, tornando a baciarle la caviglia, facendo entrare in gioco anche la lingua.


"Non-non me ne frega un cazzo di te!" berciò lei, scossa dai fremiti.

"Io direi più che te ne frega del mio cazzo!" controbattè lui, divertito, sorprendendola ulteriormente.

Poteva capirlo dal modo in cui lo stava guardando.

"Cos'è, non te l'aspettavi?"

"Tu che mi parli sporco? Cazzo, no... ed è pure eccitante, merda! Avrei dovuto metterlo nella lista delle cose vietate..." si morse nuovamente le labbra lei.

"Ma non l'hai fatto!" ridacchiò kevin. "Coraggio, dammi anche l'altro piede."

"Non ci penso proprio, uno basta e avanza!" dichiarò lei.

Si misero a sedere l'una di fronte all'altro e lui le prese la mano nelle sue, accarezzandole dorso, palmo e dita come aveva fatto con il piede.

Qualcosa di estremamente rilassante.


Portò la mano alla sua bocca, ma solo per baciarle le nocche, una a una, soffermandosi il più possibile su ognuna di esse.


"Finalmente ho trovato una zona che non mi innesca," ridacchiò Jessica. "Però è molto dolce... e forse è pure peggio." ammise, mentre lo guardava, approfittando del fatto che lui fosse concentrato sulle sue dita.


-Perché cazzo ho impostato la regola che non possiamo baciarci sulla bocca?- si maledì lei.

"Kevin, me lo spieghi perché cazzo di motivo in quei mesi fra me e te non c'è mai stato niente di tutto questo ma solo un lungo e fottuto incubo, col tuo fottutissimo Regno del Terrore?" gli domandò e lui capì che il tempo dei giochi era finito.

"Perché in quei mesi non sapevo come gestirti, allora ho scelto il modo peggiore." rispose lui, serio, alzandosi per rivestirsi e lei decise di fare altrettanto. "Avevo paura di lasciarti troppa libertà e perderti... allora non te l'ho lasciata affatto."

"C'erano dei momenti in cui cercavi di non controllarmi, quando eravamo solo tu ed io, quando non c'era nessun rischio... ma sono stati comunque troppo pochi. E in quei momenti che ero senza controllo desideravo solo scappare da te, prima che tornassi a mettere sotto chiave la mia mente."

"Lo so, ho sbagliato tutto con te, ma sto imparando ora, mi darai modo di rimediare?" prese di nuovo le sue mani nelle sue, chiudendole in segno di preghiera e baciandole le nocche.

"Non sprecare la tua unica chance, Kevin." lo guardò seria lei.


"Non lo farò." la guardò ancora più serio lui, prima di lasciarle le mani e scostarsi da lei.


Calò fra loro un lungo silenzio, uno di quelli pesanti e Kevin in qualche modo cercò di romperlo.

"La prossima volta faremo un altro gioco: io ti elenco tutte le cose per cui ti devo chiedere scusa e per ognuna di esse tu puoi insultarmi come meglio credi." le propose.

"Oh, mi piace. E posso anche picchiarti?" rincarò la dose lei, ma in cuor suo era felice che avessero ripreso a parlare.

"Suppongo di dovermelo meritare." sospirò lui.


"Supponi giusto." non si fece impietosire lei. "Lo vogliamo fare un altro gioco?" gli chiese qualche istante dopo.

"Certo."

"Non farmi mai più rivivere il passato."

Un altro bacio sulle nocche, prima che lei se ne potesse rendere conto.

"Non è un gioco, è una promessa che ti faccio per la vita, Jessica."

"Sarà meglio per te." lo scrutò diffidente lei, stringendo gli occhi.

Un altro silenzio, un'altra esigenza di annullarlo, questa volta da parte di Jessica.


"E comunque sono le undici e cinquantacinque."

"Lo so guardare anche io l'orologio, Jessica." giocò a fare l'ingenuo Kevin.

"Intendo... si era detto 'stanotte non faremo sesso'. Beh, fra cinque minuti tecnicamente sarà mezzanotte, quindi..." cercò di essere ancora più diretta lei.

Killgrave ridacchiò e le si avvicinò, ma solo per darle un bacio sulla guancia.

"Bonne nuit, mon petite!" sussurrò, spegnendo la luce.

Jessica si sarebbe addormentata in preda ai più machiavellici piani di vendetta.

Lasciata così, innescata e insoddisfatta.

- E la buonanotte me l'ha data pure in Francese, il bastardo, perché lo sa benissimo l'effetto che mi fa. Ma me la pagherà, cazzo, se me la pagherà!-

--


FINE


Ringrazio di vero cuore Ecate Efp per essersela letta in anteprima e avermi rassicurato su certi aspetti di cui ero dubbiosa <3 <3

Per avere altri pareri, ovvio, non mi resta che attendere uno scambio :/

Se amate il trio Barty/Bella/Voldy, domani non mancate, risate garantite ;P

Gli Inevitabili invece torneranno fra qualche giorno...

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top