rewrite the stars

Aiko stava piangendo per l'ennesima volta nella sua stanza.
Si odiava.
Si odiava per non odiare Arata, che le le aveva ripetutamente spezzato il cuore.
Si odiava per averlo deluso.
Per non essere stata l'amica che meritava.
Non ce la faceva più, voleva solo farla finita.
Eppure c'era ancora qualcosa che la frenava dal suicidarsi, o almeno... provarci l'ennesima volta.
In quel momento le arrivarono tre messaggi.
Uno era delle sua uniche amiche Michelle e Yuriko, le dicevano: "ti prego, resisti, ce la farai anche questa volta."
Uno era l'ennesimo meme offensivo su di lei, di un gruppo dei suoi ex amici, dove amavano insultarla, non facevano altro da giorni...
E l'ultimo era di Arata.
"Mi fai schifo, sei solo una falsa, giochi con i sentimenti delle persone, meriti di morire!!!"
In quel momento non ce la fece più.
Prese di scatto la lametta che ormai teneva sempre con se e iniziò a incidere il suo braccio.
Non guardava, sentiva il sangue scorrere, ma non le importava.
Quando guardò i tagli riconobbe nella loro forma il nome di Arata.
Buttò la lametta contro un cuscino, e in quel momento decise che lui avrebbe smesso di farle del male.
"Dopotutto non me ne frega niente di quello stupido."
Il giorno dopo andò a scuola, e se ne fregò di tutti i messaggi offensivi che le arrivavano, a causa delle voci che Arata aveva messo in giro su di lei.
Il pomeriggio andò alle solite lezioni di danza aerea.
Sul cerchio e sul trapezio andava da dio, eppure aveva ancora paura a salire sulle corde e sulle pertiche.
Da quando era caduta non aveva più avuto il coraggio.
E al concorso di quel mese avrebbe gareggiato sulla corda e sul cerchio.

Nello stesso momento, dall'altra parte del paese, Arata stava chattando con Michelle.
Erano ottimi amici, e lui aveva deciso che loro due sarebbero andati nella città di Aiko, non per lei, non dopo che lei e Arat (così lo chiamavano Michelle e Aiko per scherzare) avevano litigato.
No. Andavano lì per incontrare il loro amico Sora.
Appena Michelle scese dalla macchina saltò loro in braccio, come determinata a non lasciare più andare i suoi migliori amici.
Fu allora che le arrivò il messaggio di Aiko.
"Ciao Mic. Stasera ho una gara, e dato che sei in città volevo chiederti se possiamo vederci"...
"Certo, Iko, e se ti va porto anche due persone speciali."
Sora si oppose in ogni modo possibile, mentre Arata si rifiutò, poi accettò.
Il pensiero di vedere Aiko, che odiava tanto, aveva smosso molti ricordi in lui.
E poi, si disse per autoconvincersi del suo odio per la ragazza, poteva sempre insultarla davanti a più persone, e distruggerle la vita una volta per tutte.
Eppure quella sera, quando arrivarono all'allestimento dove lei si sarebbe esibita, lui non riuscì a non pensare a come lei era andata coraggiosamente aventi nonostante le umiliazioni e il dolore.
"E per ultima, la concorrente Aiko."
Aiko entrò timidamente al centro del palco all'aperto, guardò il cielo, e pensò che Michelle la stava guardando.
Allora non ci fu più posto per le esitazioni.
Si arrampicò veloce per la corda, e tutto era perfetto.
Una rovesciata, le mani che laciavano la presa, per farla trovare a testa in giù, una spaccata perfetta a mezz'aria, lei che si dava la spinta con le gambe, un volteggio, e le sue mani e le sue gambe lasciarono la corda.
Una piroetta, e con tutta la sua forza si aggrappò al cerchio, e ad Arata sembrò che Aiko fosse nata per fare quello.
Non aveva esitazioni, e la forza che gli aveva mostrato fino a quel momento prendeva forma, diventava qualcosa di reale, non solo una semplice presunzione, e tutti sembravano rapiti dal talento di quella ragazzina all'apparenza così timida, fragile e impacciata.
Poi successe tutto di colpo.
Era tornata alla corda, e con una forza che Arata non poteva credere Aiko avesse davvero, la vide darsi una fortissima spinta, per poi aggrapparsi solo con le gambe alla corda, lasciando il busto completamente senza sostegni.
In quel momento lei lo vide.
Rischiò quasi di cadere, ma recuperò subito la presa, e scese dalla corda con una capriola.
Se ne fregò dei giudici che applaudivano, se ne fregò delle compagne che si congratulavano con lei.
Vedeva solo Arata, fermo davanti al palco, e non ci pensò due volte.
Corse da lui e lo abbracciò.
Non le importava se lui la odiava, non le importava il male che si erano fatti.
Lei lo amava, e questa volta non l'avrebbe deluso.
Chiuse gli occhi, e sentì le braccia del ragazzo che la stringevano forte.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top