Underwater
《Passa!》
Una ragazza con i capelli scuri, aggrovigliati appena in una crocchia fatta male, saltò verso l'alto, le mani che si allungavano per riuscire a prendere il pallone di plastica che Lily la sua migliore amica le stava lanciando.
Alice, così si chiamava la ragazza, ricadde, sprofondando nella sabbia immersa dall'acqua di mare e schizzando i tre ragazzi intorno a lei, che risero divertiti.
《Vorrei che quest'estate non finisse mai》commentò Alice con un sospiro, guardando verso l'orizzonte.
Era infatti il trenta agosto, l'ultimo giorno delle sue vacanze. Mancava pochissimo al suo ritorno a casa.
Michael davanti a lei sorrise. Era più alto di lei di qualche centimetro ed era rinomato in quel piccolo gruppetto estivo per il suo sorriso, presente in ogni situazione a rassicurare e tranquillizzare, complici anche i suoi occhi scuri, sempre luminosi e caldi.《Sai tuttto è destinato a finire, e bisogna che termini se vuoi che ricominci》
《Ma io non voglio che termini, vorrei restare qui, con voi, per sempre!》Alice fece una giravolta su se stessa e sembrava come voler imprimere nella memoria quel momento, quel posto, quelle persone, come se stesse facendo una fotografia.
《Anch'io vorrei rimanere qui》 concordò Lily, sedendosi sulla sabbia e iniziano ad annodare in una coda i suoi capelli rossi, come il colore del tramonto quel giorno.
《Già, non sarebbe male. Tu invece, ci vuoi tutti fuori dalla tua vita?》 replicò scherzoso James, i capelli biondi che sprizzavano ribelli da ogni parte.
Michael ridacchiò. 《Non dico questo, solo sappiamo tutti e quattro che dovrà finire》
《Eh dai, Michael!》 esclamarono gli altri tre, prima di mettersi a ridere.
Ma le loro risate si spensero subito quando uno strano rumore, come un rombo di un motore, si sentì dietro di loro.
Si girarono e fecero appena in tempo ad emettere un grido di paura prima che una gigantesca onda li travolgesse.
Poi, solo buio.
****
Alice aprì gli occhi, tossendo e sputando acqua.
Intorno a lei c'erano tanti e strani edifici, completamente bianchi.
Ancora più stupita si rese conto che sopra di lei c'era...acqua!
Significava che erano sotto il mare.
Non aveva idea di come ci fosse arrivata, ma quando vide i suoi amici a qualche passo da lei, fu felice di non essere sola.
Andò da loro e li scosse, finché tutti e tre non aprirono gli occhi.
《Dove siamo?》 domandò Lily, guardandosi attorno.
《Essendo sott'acqua, e dato che non siamo morti, forse questa è la famosa città sommersa di Atlantide.》 pronunciò incerto Michael, togliendosi gli occhiali pieni di schizzi e pulendoli con un bordo della maglietta.
《Ma non dovrebbe esistere》replicò Alice incredula.
Michael alzò le spalle. 《Io che ti devo dire, sembra così》
《Ragazzi, ragazzi, ma potrebbe essere una scoperta fenomenale per il mio giornalino! Quattro fantastici ragazzi trovano la città di Atlantide, scomparsa da secoli》esclamò entusiasta James, iniziando a fotografare tutto con il suo telefono, ancora intatto nonostante l'acqua.
《Prima direi di cercare come tornare a casa, se non vuoi rimanere qui insieme al soggetto del tuo articolo》
Lily mosse qualche passo in avanti.
La strada su cui erano, aveva tanti ciottoli bianchi e seguendoli con lo sguardo, sembravano arrivare fino ad una piazza.
I quattro si stavano per muovere verso quella, quando Lily si fermò di colpo, bloccando gli altri con un gesto.
《Non vi sentite stranamente osservati?》 domandò sotto voce la ragazza, guardandosi attorno attentamente.
Gli altri tre fecero la stessa cosa, finché James non notò delle figure dietro a delle colonne di una casa, simile ad una villa.
《Laggiù!》
Appena fatto il gesto d'indicarli, gli sconosciuti iniziarono a scappare nella direzione opposta, come spaventati dall'essere stati visti.
《Seguiamoli》 disse Alice iniziando a correre. 《Forse è l'unico modo per sapere come tornare a casa》
Le vie scorrevano intorno a loro, tutte completamente bianche e uguali, mentre le figure che erano tre continuavano ad essere davanti a loro, cercando di seminarli.
《Ehi!》 gridò James, ansimando. 《F-fermatevi》
Ad un certo punto, proprio quando credevano di non avere più fiato, i tre si fermarono di botto.
I quattro ragazzi si avvicinarono cauti e si accorsero che gli sconosciuti portavano dei mantelli scuri, il cappuccio alzato, per coprire il viso.
I tre si girarono verso di loro all'improvviso e i ragazzi arretrarono spaventati.
Non avevano una faccia sotto al cappuccio, solo dei luminosi e spettrali occhi bianchi.
《Credi che siano loro?》 commentò quello al centro.
《Penso di sì》 rispose quello alla sua sinistra.
《Ma chi siete?》 domandò Lily.
《Noi siamo i Cercatori, tre spiriti bloccati tra la vita e la morte》 proclamò quello a destra, calando il cappuccio e mostrando il volto umano, anche se non sembrava essere solido. Sembrava più un ricordo del suo vecchio viso impresso a forza sul suo spirito. Aveva il volto di un ragazzo, all'incirca sui diciassette anni, o almeno così sembrava.
《Axel, così li spaventi》 commentò quello al centro. Anche gli altri due si tolsero il cappuccio, sotto due visi più anziani, da uomini adulti.
《Siamo Ivca, Axel e Jules. Piacere di conoscervi》 Si presentò Ivca con un breve inchino. 《Come ha detto il mio collega siamo Cercatori, e dobbiamo trovare chi ci salverà da questa...pena eterna》
《E come?》 domandò Michael, osservandoli incuriosito.
《Semplice, risolvendo L'Enigma》
《L'Enigma?》
《Esatto. 》
《E noi che ci guadagniamo?》 continuò il ragazzo con gli occhiali.
《Ah qui si parla d'affari!》 esclamò Jules, sfregandosi le mani tra loro. 《Allora caro ragazzo, se voi risolvete L'Enigma, noi siamo liberi e voi potrete tornare a casa, capito tutto?》
《E perché ci dovremo fidare di voi?》 chiese Alice, incerta.
《Avete altre opzioni per caso?》 replicò freddo Axel.
James inghiottì spaventato la saliva. 《Direi di no》
Cinque minuti dopo arrivarono di fronte ad un enorme porta bianca.
《Artù! Oh, Artù sveglia!》 strillò Jules.
Sembrava non accadesse nulla, quando dalla porta uscì un fantasma, indosso aveva un pigiama bizzarro e ancora prima di aprire del tutto la porta, finì di sbadigliare.
Sembrava non accadesse nulla, quando dalla porta non uscì un fantasma, con ancora il pigiama e sbadigliando.
《Che vuoi...Ah, avete trovato altri mortali dalla terra? Grandi, sembra proprio che il Mare ci voglia aiutare. Venite, venite vi porto a vedere L'Enigma e spero che sarete voi i fortunati》
I quattro entrarono dubbiosi nella casa e, appena le porte si furono chiuse, il fantasma di nome Artù esclamò: 《Sapete no? se sbagliate la risposta, be non farete una bella fine. Spero vi abbiano avvisato》
James sbiancò di colpo. 《No》
《Ah... be ora lo sapete!》continuò il fantasma allegramente.
Arrivarono in una stanza completamente vuota, eccetto che per un grande quadro di un signore con i lunghi baffi e un cappello di fine ottocento.
Il fantasma chiuse le porte dietro di loro, con un breve saluto e i quattro si ritrovarono soli.
《Buongiorno, sarete qui per il mio favoloso Enigma, immagino》
《Esattamente, signore》 esclamò Alice.
《Vi accontento subito: Non ho gambe né braccia né testa né corpo e tuttavia entro dappertutto, chi sono? Avete mezz'ora di tempo e soltanto una risposta possibile》 Il signore nel quadro annuì, prima di tornare ad essere immobile.
I ragazzi si fissarono, prima di mettersi seduti per terra, per pensare.
《Chi potrebbe essere?》
《Un fantasma? Ne ho visti fin troppi》 James rabbrividì.
《Un fantasma teoricamente ha un corpo, però》 contestò Alice dubbiosa.
《Ragazzi, ma come ci siamo finiti in questa situazione!》commentò esasperata Lily, passandosi le mani sul viso.
《Volevate rimanere sempre insieme qui in questo mare, be vi hanno accontentato》 replicò Michael stranamente scontroso.
《Ma è vero. Perché dovremo volerci separare da qualcuno a cui teniamo? Solo per starci male?》si lamentò Alice.
《No perché è semplicemente così che è la vita, come il vento che va e viene. Mica puoi pretendere che rimanga sempre lì accanto a te, ma sai che ci sarà sempre, anche se lontano. E soprattutto quando lo rincontrerai sarà una gioia immensa》
Alice stava per replicare, ma fu interrotta da James.
《Ragazzi smettetela, dobbiamo pensare all'indovinello》 li fermò lui, prima che cominciassero a discutere, mentre i due si lanciavano delle occhiatacce.
《Allora, non è un fantasma, cosa passa ovunque, senza avere un corpo? Le fiamme?》
《Diciamo che quelle distruggono anche tutto e per precisare hanno un corpo, in un certo senso》 dissentì Lily.
Alice invece non riusciva a concentrarsi sull'indovinello. In testa non faceva altro che risuonargli la frase di Michael.
Era davvero vero quel fatto di doversi per forza separare? Non capiva il motivo per cui le persone si dovessero allontanare tra di loro. Che senso aveva cercare da soli il proprio dolore?
-è semplicemente così che è la vita, come il vento che va e viene. Mica puoi pretendere che rimanga sempre lì accanto a te, ma sai che ci sarà sempre, anche se lontano. E soprattutto quando lo rincontrerai sarà una gioia immensa-
Guardò Michael che fissava pensieroso il pavimento a gambe incrociate.
Però forse non aveva tutti i torti, forse davvero a volte conveniva finire per poi ricominciare...ma perché, dato che faceva tanto male la nostalgia?
-E soprattutto quando lo rincontrerai sarà una gioia immensa-
Alice sorrise tra se, attirando le occhiate curiose di Michael.
Forse perché davvero era così la vita o il destino. Prima o poi le persone si dovevano separare, ma non per questo il loro rapporto doveva rompersi, un po' come il vento che andava e veniva.
-Aspetta un attimo, il vento!- pensò la ragazza.
《Ragazzi è il vento! Il vento non ha corpo, ma entra dappertutto》esclamò a voce alta Alice.
《Potrebbe essere! Il vento non ha gambe né braccia né testa né corpo e tuttavia entra dappertutto, sei geniale Alice》commentò il biondo stupefatto.
《Grazie, anche se il merito è delle parole di Michael》
Alice gli sorrise in segno di scusa e il ragazzo annuì, come avendo capito, sorridendo in risposta.
《Proviamo》 continuò entusiasta James.《 Ehi! Ehi tizio del quadro!》
Mentre James e Lily continuavano a chiamarlo, Michael tirò Alice dalla maglia.
《A cosa stai pensando?》
《Che forse non hai tutti i torti, ma ti risponderò appena usciremo di qui》 la ragazza gli fece l'occhiolino prima di unirsi anche lei a chiamare il signore del quadro.
Michael sorrise, scuotendo la testa, come per scacciare un pensiero, prima di iniziare a richiamarlo anche lui.
Il signore si svegliò di soprassalto.
《Oh, eh, che succede?》
《Abbiamo risolto l'indovinello》 spiegò compiaciuta Lily.
《Bene, la risposta?》
I quattro si guardarono, prendendosi per mano e stringendosi forte. Sarebbe andato tutto bene. Doveva andare tutto bene.
《Il vento》 disse Alice, la voce che tremava un poco. 《 Il vento è la risposta》
L'uomo li fissò curioso, giocando un po' con i baffi. 《Uhm...》
《Allora, non so, aspettate fatemi trovare il foglietto con la risposta》 Si mise a cercare in tutte le tasche quel piccolo pezzo di carta, mentre i quattro fremevano dall'ansia e stessa cosa i quattro fantasmi dietro la porta della stanza che cercavano di origliare.
《Ah, finalmente eccolo qui! Uhm vediamo》 Osservò attentamente il biglietto e Alice avrebbe voluto tanto dirgli di sbrigarsi.
《Non credo che sia....ah no avevo letto male, la parola è...vento! Davvero complimenti, siete i primi a risolverlo, complimenti, complimenti》
《Vorrete tornare a casa immagino》 I quattro annuirono, guardandosi felici.
《E liberare quei fantasmi》 ricordò Michael, il signore del quadro annuì.
《Sì, vero anche loro. Sarà fatto, ora Atlantide potrà rimanere qui in pace, senza quei fantasmi impiccioni e chiacchieroni, finalmente!》
Schioccò le dita e i ragazzi si sentirono tirare dall'alto, avvolti in un vortice di colori. Videro anche per un secono i famosi Cercatori che sparivano, andando finalmente in pace, non prima di aver gridato ringraziamenti, poi caddero sulla sabbia, esattamente da dove erano partiti.
Si guardarono attorno, il sole stava ancora tramontando.
Non sembrava essere passato che un minuto.
《Alice, dobbiamo tornare a casa!》 gridò in quel momento sua madre, mentre raccoglieva le ultime cose.
I quattro si guardarono improvvisamente tristi, nonostante l'avventura travolgente appena vissuta.
《Non vi preoccupate》 li rassicurò Alice. 《Dopotutto, come dice Michael, siamo come il vento, andiamo e veniamo, ma ci saremo sempre, no?》
Gli altri annuirono, mentre Michael contestava:《Ma io non ho detto proprio così...》Alice non lo fece finire, abbracciandolo.
Il ragazzo rimase immobile, sorpreso e l'amica gli commentò nell'orecchio:
《Comunque mi mancherai》
《Pure tu》 balbettò Michael, le orecchie completamente rosse.
Alice abbracciò gli altri due, prima di decidersi finalmente ad andare.
Un'altra estate era finita, ma ce ne sarebbe stata un'altra così se non meglio, n'era certa e soprattutto loro avrebbero continuato ad esserci sempre, così come il vento.
Parole: 2069
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top