17|Seb e Hanna

15 giugno 2019
📍Heppenheim, Germania

🎧Walk with me- Bella Thorne

L'intero villaggio di Heppenhiem è in festa per il matrimonio di Seb, tutti gli abitanti entrano ed escono da casa del pilota Ferrari per fargli gli auguri. Essendo la testimone, sto controllando le ultime cose prima di dirigerci verso il luogo della cerimonia, mi muovo tra i presenti e il vestito che ho scelto per l'occasione non aiuta.
Charles mi ha aiutata nella scelta e devo dire che sono stata una stupida a dargli retta, questo abito è scomodissimo e credo che non appena avrò un attimo di tempo, tirerò un cartone sul naso a Charles.
Seb sorride, ma in realtà è teso come non mai, oggi è il suo giorno ed è il giorno più bello, si guarda più volte allo specchio e continua a sistemarsi la cravatta nonostante l'abbia già fatto circa un centinaio di volte.

Sospiro e mi dirigo verso Seb, evitando che qualche bambino mi pesti la gonna azzurra. Le spalline sono troppo sottili per i miei gusti e lo spacco lungo la gamba destra rende il tutto ancora più difficile per me, quando l'ho indossato ero tentata di non uscire dal camerino per farmi vedere. Era semplicemente troppo per il mio fisico, era un abito troppo bello per vestire un corpo come il mio ma era perfetto ed era il mio abito. Però Charles ha detto che mi stava molto bene, cosi ho provato a ricredermi e la cosa ha funzionato, beh non del tutto. Mi sento ancora insicura in quest'abito ma cercherò di stare calma, cosa che Seb non sta facendo.
«Hai finito di sistemarti? Sei perfetto e Hanna si emozionerà a vederti. Fidati di me, però piantala di sistemarti la cravatta altrimenti devo rifarti il nodo!» rido mentre Seb si passa una mano tra i capelli, il tedesco ribatte:«Sarà meglio che aiuti qualcun altro a fare il nodo»
Aggrotto le sopracciglia e Seb solleva le sue per farmi capire che la risposta alla mia domanda è abbastanza ovvia e credo di aver capito anche io di chi sta parlando, faccio un verso di assenso e mi dirigo alla ricerca del monegasco, lo trovo davanti allo specchio mentre litiga con il pezzo di stoffa per poi sbuffare e abbassare la testa.

«Lascia stare, faccio io» affermo avvicinandomi e lui fa un sorrisetto, mi ringrazia e mi posiziono davanti a lui e afferro la cravatta, me l'ha insegnato Jules. Ogni volta che doveva andare a una cena o al gala di Montecarlo ero io a fargli il nodo alla cravatta, mi faceva sentire più grande e ogni volta che dicevo fatto mi rispondeva dicendo che lo avevo fatto alla perfezione. Le mani mi tremano leggermente e non appena ho finito, liscio il tessuto e affermo:«Ecco qui. Tuo padre non ti aveva insegnato a farlo?»
Scuote la testa e fa spallucce, gli volto le spalle e vado di corsa verso il salotto dove gli invitati stanno lentamente diminuendo per dirigersi verso il luogo dove si terrà la cerimonia, Seb ha scelto un piccolo campo dove abbiamo allestito un piccolo altare la sera prima e abbiamo messo delle orchidee bianche, i fiori preferiti di Hanna.
Controllo che le ultime cose siano presenti e fermo le figlie di Sebastian dicendo che al mio segnale dovranno portare gli anelli.
«Matilda, tu terrai in mano il cuscino con le fedi e tua sorella verrà con te» affermo e la piccola tedesca dai capelli biondi annuisce, i genitori di Sebastian chiudono la porta d'ingresso e mi metto alla guida della Ferrari SF90 stradale, è incredibile che Sebastian si stia fidando così tanto di me. Insomma sono la sua testimone e mi fa guidare la sua SF90 nuova di fabbrica, quante responsabilità che ho addosso oggi!

Il motore romba e ci dirigiamo verso il luogo del matrimonio dove tutti gli invitati sono già seduti ai propri posti e iniziano a sventolarsi freneticamente con i ventagli che abbiamo posto sulle sedie. Sebastian si posiziona sotto l'arco di fiorellini bianchi e fa un respiro profondo, gli appoggio una mano sulla spalla e gli faccio un cenno con la testa. Sul volto di entrambi si allarga un piccolo sorriso e attendiamo che la sposa faccia il suo ingresso.
Hanna si ferma al lato opposto del tappeto che collega il punto in cui si trova lei e il punto dove è Sebastian, è bellissima e il tedesco ha le lacrime agli occhi. Hanna percorre la distanza a braccetto con suo padre e una volta giunta vicino a noi, noto che sta piangendo, il vestito di Hanna è molto bello e calza alla perfezione sul corpo slanciato della bionda, la gonna è morbida mentre il corpetto è decorato con un disegno floreale, piccoli rami di foglie che le fasciano il busto e alcuni strass che risaltano alla luce del sole. I due tedeschi si tengono per mano e si riesce a sentire l'amore che sprigionano semplicemente da quel gesto, la cerimonia è molto intima e il celebrante dice delle belle parole per i due sposi, allo scambio degli anelli faccio un cenno alle due bambine che si avvicinano ai genitori reggendo un cuscino azzurro in mano.

La cerimonia si conclude con il bacio degli sposi, io e Charles ci posizioniamo alla fine del tappeto e distribuiamo dei conetti di carta contenenti dei coriandoli colorati che lanceremo addosso alla sposa al posto del riso.
«Perché non abbiamo messo il riso? Insomma, è una tradizione lanciare il riso alla sposa!» dice Charles mentre consegna due conetti ai figli di Kimi, che con i suoi immancabili occhiali da sole tiene i suoi figli per mano.
«Sei impazzito? Il riso rovina l'abito, lo riempie di amido e se va sui capelli è la fine del mondo!» esclamo mentre gli invitati iniziano a diminuire, dopo aver fatto le foto di rito, Hanna e Sebastian vengono verso di noi e gli lanciamo addosso i coriandoli. Poco dopo i bambini più piccoli iniziano a rincorrersi e a lanciarsi i coriandoli addosso, ridacchiano ed è un suono che si addice a questa giornata di allegria.
I festeggiamenti si spostano verso il luogo del ricevimento, i piloti invitati da Sebastian siamo io, Charles e Kimi, quest'ultimo ha in mano un bicchiere riempito con il drink alcolico preferito di Hanna. Robin e Rianna iniziano a osservarmi attentamente, mi hanno vista ai test di Barcellona e probabilmente pensano di avermi già vista ma non hanno idea di dove questo sia successo, faccio finta di non vederli e chiacchiero con Minttu, pochi minuti dopo guardo Rianna che mi rivolge un piccolo sorriso e gli faccio un occhiolino che le fa scappare una risatina.

Sebastian e Hanna fanno il loro ingresso tenendosi per mano e un coro di urletti si alza mentre iniziamo ad applaudire, tutti ci trasferiamo nella sala da pranzo dove i tavoli sono denominati con nomi di piloti. Per il tavolo dove ci sediamo noi testimoni, quelli di Sebastian e quelli di Hanna, il tedesco ha deciso di denominarlo Jules Bianchi e non appena me l'ha detto, mi si è aperto un sorriso enorme. Charles è seduto con Kimi, Minttu e i suoi figli al tavolo Alain Prost, al tavolo c'è anche Mattia Binotto che ha accettato l'invito molto volentieri.
Trovo buona compagnia al tavolo, anche se tutti sono tedeschi dai capelli biondi e occhi azzurri parlano molto bene l'inglese e riesco ad intrattenere una grande conversazione con la migliore amica di Hanna, nonché sua damigella d'onore.
Il pranzo trascorre tra portate molto buone e con un'attesa fuori dal normale, nel momento tra il primo piatto e il secondo la figlia di Kimi si avvicina e inizia a tirarmi la gonna, segno che è annoiata e non vuole stare seduta a far nulla a differenza di noi adulti.
Dato che non so parlare il finlandese mi alzo dal tavolo e afferro per la mano la piccola, mi dirigo da Kimi e gli chiedo di tradurmi che cosa sta chiedendo, mentre attendo la risposta da Kimi mi siedo sulla sedia di Mattia Binotto, che non si vede da un po', proprio accanto a Charles.

«Vuole andare fuori» dice Minttu facendo un sorrisetto e capisco che in realtà sarò io quella che dovrà far compagnia alla piccolina, Robin si aggiunge poco dopo e vedendo dei bambini felici e contenti anche Emily e Matilda, le figlie di Sebastian, si aggiungono e posso finalmente dire che sono una baby-sitter!
Chiudo gli occhi e faccio un respiro, sento Charles ridacchia e apro gli occhi di scatto:«Dato che ridacchi, vieni con me. Non riesco a tenere d'occhio quattro bambini scalmanati, forza pupillo Ferrari!»
Charles spalanca gli occhi e alza le sopracciglia come per dire che cosa ho fatto?!, lo costringo ad alzarsi e lui si dirige fuori senza dire una parola, sorride soltanto.
Una volta raggiunto lo "spazio giochi" per i bambini, ci sediamo su una panchina e le piccole pesti iniziano a correre da tutte le parti, probabilmente stanno giocando a nascondino perché Robin inizia a contare e le tre femminucce vanno a nascondersi dietro i giochi, a quello che penso essere dieci in finlandese Robin si volta e inizia a cercare le bambine.
I bambini sono così belli, non importa che lingua parlino o che di etnia siano, loro trovano il modo per giocare insieme anche senza usare le parole e semplicemente si divertono, noi adulti siamo così complicati e ogni tanto mi viene voglia di tornare ai tempi in cui io e Charles ci prendevamo a sportellate sui kart mentre Jules se la rideva.

«Kimi non ti ha insegnato nulla in finlandese?» mi domanda Charles, Emily viene presa mentre Rianna corre alla sua velocità massima per raggiungere l'albero ovvero la tana.
«L'unica cosa che so dire in finlandese è mene helvettiin» rispondo a Charles e lui aggrotta le sopracciglia, segno che non sa cosa sto dicendo, decido di dirgli la traduzione prima che gli esca il fumo dalle orecchie e rispondo:«Va all'inferno, è questa la traduzione, infatti lo uso solo quando solo arrabbiata e non voglio far capire che cosa sto dicendo!»
Charles scoppia a ridere e Emily si avvicina a me, mi indica l'albero e intendo che devo contare io a questo giro, mi copro gli occhi e inizio a contare in inglese, una volta arrivata al dieci mi volto e noto che anche Charles si è nascosto e la cosa si fa molto più interessante e divertente.
Noto il profilo della piccola Rianna dall'albero davanti a me e inizio a camminare a passi lenti verso la finlandese, Rianna lancia un urletto e inizia a correre dalla parte opposta a dove dovrebbe andare, la rincorro ridacchiando. La afferro per i fianchi e la sollevo in aria mentre grida e ride allo stesso tempo, la riporto verso l'albero dove trovo tutti i bambini che ci aspettano e Charles è con loro.

Minttu arriva poco dopo e ci annuncia che il secondo piatto è arrivato, mi siedo al mio posto e la migliore amica di Hanna, Isabella, mi osserva per un po'.
«Posso farti una domanda, Emilie?» chiede tagliando il suo filetto di salmone, io ho puntato sulla carne dato che non vado matta per pesce, rispondo dicendo che può farmi anche due domande.
«Che rapporto avete tu e Charles?» domanda e per poco non mi ingozzo con l'acqua, sono sempre impantanata in questo discorso e non ne posso più, per non far notare che non sopporto di affrontare questa conversazione rispondo:«Ce lo chiedono in tanti. Abbiamo un bel rapporto, siamo molto amici. Correvamo assieme sui kart da quando eravamo piccoli ed è come un fratello»
Sto mentendo spudoratamente ma ora sto con Will e non posso permettermi di cascare nella trappola di Charles, Isabella annuisce poco convinta e ribatte con:«È solo che sembrate, insomma più intimi. So che probabilmente te l'hanno già detto e mi scuso se ti da fastidio, però guarda bene i modi che usa con te e come ti tratta, sembra che...»
La tedesca non termina la frase e appoggia la forchetta per fare un gesto con la mano, come se fosse ovvio quello che vuole dire dopo.

«Ti divora con gli occhi, Emilie. Guardalo bene la prossima volta» afferma lei e da adesso odio i matrimoni, ci sono persone che non mi conoscono e io non conosco loro, ragion per cui non dovrebbero fare domande, addento un pezzo di carne e volgo lo sguardo al tavolo di Charles dove il monegasco ridacchia con Robin. Scaccio subito dalla mia testa le parole di Isabel e continuo a mangiare, il taglio della torta arriva poco dopo e i festeggiamenti continuano con un buffet di dolci, dopo alcune chiacchiere con il tavolo Alain Prost ci avviamo all'esterno dove è stato allestito un piccolo palco, Sebastian è in piedi su di esso con un microfono in mano e attende che gli invitati facciano silenzio.
Alcuni amici di Sebastian urlano discorso, discorso! come si faceva quando eravamo bambini e Seb li liquida dicendo che non svolgerà un discorso e afferma:«Gradirei che su questo palco salisse colei che mi ha aiutato a organizzare tutto questo e che è anche la mia testimone, Emilie vieni qui!»
Mi alzo dalla sedia svogliatamente e mi metto accanto a Sebastian, il tedesco mi guarda e domanda:«Emilie, tu sai che cosa devi fare qui?», il modo in cui me lo domanda mi fa leggermente paura e rispondo con:«No, però so che mi stai facendo paura»
Gli amici di Sebastian ridacchiano e Hanna mi rivolge un sorriso enorme, Sebastian afferra un altro microfono e me lo porge:«Ora, tu dovrai scegliere uno tra i tanti giovani adulti che abbiamo qui e dovrete cantare una canzone che ho scelto io, personalmente»
Spalanco gli occhi e scoppio a ridere, io non canto davanti a una marea di gente soprattutto qualcosa che sceglie Sebastian!

Il tedesco mi sprona a scegliere una persona e anche in fretta, passo lo sguardo tra i presenti e noto che nella folla Charles ha incrociato il mio sguardo e fa cenno di no con la testa, io faccio un sorrisetto e annuncio:«Ho il piacere di presentarvi il pilota numero sedici, Charles LeClerc!»
Il monegasco si alza e viene verso il palco, una volta accanto a me Seb gli porge un altro microfono e domanda:«Allora Charles, pronto a esibire le tue doti canore?», il diretto interessato scuote la testa e fa un sorriso.
«Va bene, so che tu ed Emilie avete i miei stessi gusti musicali e per questo ho deciso che canterete una canzone che sapete benissimo» riferisce Sebastian e cerco di pensare quale canzone possa essere, guardo Charles e lui fa spallucce.
«È dei Queen, ed è la tua preferita Emilie» dice Sebastian mentre la base della canzone fuoriesce dalle casse, la mia canzone preferita dei Queen è bohemian rapsody e quando la canto, lo faccio a squarciagola.
Questa canzone la cantavo con Jules prima di una gara ed è un segreto che conserviamo entrambi, lui per sempre mentre io lo porterò con me come se fosse il mio tesoro più prezioso.
A noi si aggiunge Sebastian verso la fine della canzone e scoppiamo in una risata quando Charles si dimentica una parte della canzone, una volta conclusa la nostra esibizione Charles mi afferra la mano e facciamo un inchino, scendiamo dal palco e ci mettiamo vicino a Kimi.

La festa entra nel vivo con musica rock e balli di gruppo per ricordare i tempi da bambini, il bar è aperto e gli amici di Sebastian si avventano per prendere delle birre e super alcolici, Charles si avvicina al mio orecchio per domandarmi se voglio qualcosa dal bar, mi avvicino a lui e rispondo con un mojito analcolico dato che poi devo guidare fino all'hotel che mi ospiterà per questa notte, poi prenderò il primo volo per la Francia, precisamente a Nizza.
Charles torna dopo parecchio tempo e regge in mano due bicchieri, probabilmente anche io suo analcolico e me lo porge, sollevo la mano destra per afferrare il bicchiere ma prima che io possa prenderlo tra le mie mani, mi ferma e guarda il mio polso.
«Hai ancora il braccialetto che ti ho regalato» afferma sorpreso e faccio cenno di sì con la testa, sovrasto la musica e rispondo:«Si, non lo tolgo mai»
Dopo la risposta, il monegasco fa un sorriso enorme mentre inizio a canticchiare What a feeling tratta da Flash Dance, sul palco c'è Kimi che canta e risulta difficile non scoppiare a ridere, passo una bella serata cantando a squarciagola con il mio migliore amico proprio come alle festa di quando eravamo quindicenni e Charles aveva un taglio di capelli a dir poco osceno.

N/A
Buongiornissimo a tutte!
Questo capitolo doveva uscire ieri ma ero stanca da un viaggio in treno e quindi lo pubblico oggi. Il mare mi ha condizionata e non sono riuscita a scrivere, perdonatemi e spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

+PRESENTIAMO GLI ABITI!

•Emilie

•Charles

Hanna

•Sebastian

(Immaginatelo con la cravatta e mi dispiace di avervi riportate ai tempi d'oro)
Lasciate una stellina e un commento e ci vediamo nel prossimo capitolo!
Vi voglio bene💕
-Lucrezia

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