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Pov's Stefano

rimasi fermo,non volevo piangere,non per lui,lo amavo ancora,forse di piú di prima.

Lo rincorsi,per un momento avevo pensato si riprendermelo,era diventato troppo debole,era magro,la sua immagine era nella mia testa.

Le lacrime bagnavano il suo viso coperte dalle goccie,non volevo che stesse cosi per me,volevo che andasse avanti con la sua vita,era quello l'importante,imparare ad andare avanti.

Dooo pochi minuti di corsa lo trovai a terra,mi vide e poi chiuss gli occhi,abbandonandosi a se stesso,lí a terra.

"Sascha"li diedi un leggero schiaffo"saschaaaa no!"urlai,lo presi in braccio,con tutte le forze che avevo e mi misi a correre,è svenuto.

Corro fino a casa,stavo quasi per inciampare,ne approfittavo per guardare ancora i suoi lineamenti,si vedeva che era stanco,passava le giornate a pensare e mancava di felicitá.

Lo misi sul divano "cos'è successo?"chiese Jeff vedendomi prendere oggetti nella casa "aiutami"lo presimo e li posammo la testa delicatamente sulla vasca "tienilo"gli sussurrai.

Presi un secchio da sotto il lavandino,quel bagno mi ricordava troppe cose.

Lo riempi d'acqua e velocemente glielo buttai adosso.

Lui si alzó aprendo la bocca per respirare "stai bene?"mi avvicinai e li presi dolcemente la mano,infondo non  avevo mai smesso di amarlo.

Lui mi guardó per un paio di secondi confuso mentre Jeff osservava me,provó ad alzarsi guardandomi male,probabilmente mi odiava,li misi la mano sul petto trattenendolo "sei troppo debole"dissi abbassando subito dopo lo sguardo.

"E tu saresti forte?"si alzò e questa volta lo lasciai fare,stava per cadere a terra ma io riuscì a tenerlo.

"Si per te si"li sussurrai nel orecchio.

"Andiamo ti preparo qualcosa"misi la mia mano nella sua e lo portai in cucina.

Misi sulla pentola della pasta,ogni mio gesto era accompagnato dal suo sguardo gelido;era bello anche quando era arrabbiato.

"Siediti"lo invitai a sedersi ma lui negó con il capo "devi riposarti"

"Non ne ho voglia"mise il broncio come i bambini

"Ehi,vieni dai"li presi le braccia e lo misi delicatamente seduto sulla sedia "da quanto non curi più te stesso?"lui non è cosi e forse so giá la risposta.

"Una settimana emmezza circa"disse battendo le dita sul tavolo.

Mi veniva in mente una domanda,mi stavo ricacciando nello stesso guaio,magari diverso,peró anche Jeff trafficava droga.

"Jeff è un drogato,non spaccia solo,comiciera una lunga e dolorosa astinenza se dovrá averti come amico"mi guardó fissandomi.

"Sono pronto"rispose Jeff entrando in cucina.Sascha ridacchio leggermente e si mise a mangiare il pasto che precedentemente avevo preparato,stavo per uscire dalla cucina ma lui mi afferró saldamente la mano "fai quello che vuoi,io non ti intralceró ma scegli qualcun'altro che sia diverso da me,lui non lo è per niente,non farti del male ancora Stefanino"disse guardandomi negli occhi,non fui capace di non rispondere "saremo solo amici tranquillo e non chiamarmi Stefanino"dissi togliendo la mia mano dalla sua "quello non è un nome che può dire ogni tuo fidnazato,lo posso dire solo io!"esclamó facendo il finto arrabbiato.

Sorrisi e tornai indietro "hai ragione lo puoi dire solo tu"li sorrisi e li feci l'occhiolino,vorrei che rimasse con qualcosa di mio e forse quel nome è la cosa giusta.

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