Trust Must Be Earned
Esperimento 626's P.O.V.
Ha vagato in quella foresta di cemento e prato per alcuni giorni, circa sei o sette, riuscendo a mangiare solo qualche avanzo dai cassonetti e uno o due animali strani. Erano piccoli, col pelo scuro, dita artigliate ma piccole e una lunga coda priva di pelo... Non ne aveva mai visti di simili, avevano un sapore discutibile ma doveva arrangiarsi o sarebbe morto di fame.
Si è stiracchiato, allungando le braccia davanti a lui e tirando indietro la schiena per alleviare la sensazione di torpore che aveva in corpo, e si è guardato attorno con aria confusa.
"Quanto tempo potrò vivere così?" Si è chiesto ad alta voce con timore, uscendo dal vicolo con passo attento e in allerta.
"Guardate quel tipo!" Ha esclamato un umano bassino indicandolo prima di mettersi a fare quei versi strani che facevano tremare le spalle.
"È così strano!" Ha esclamato un altro ragazzo prendendo un sasso e lanciandoglielo addosso, colpendolo sulla fronte e facendogli male. Ha dovuto sopprimere un verso di dolore, aveva imparato a non mostrarsi debole in tutti quegli anni di prigionia con gli umani, imparando anche a non fidarsi di loro... Mai.
"Vai via, fai schifo!" Ha urlato un terzo ragazzino prendendolo in giro e deridendolo come il poveretto si asciugava il sangue dalla fronte.
"Ma che volete da me? Cosa ho fatto?" Si è chiesto tristemente e con delusione, venendo ferito nuovamente da un bastone sul braccio. Insomma, sperava che fuori da quel posto sarebbe stato diverso, eppure la gente continuava a prendersela con lui.
"Hey, hey hey!!" Ha esclamato una ragazza avvicinandosi con aria furiosa, il ragazzo dai capelli neri si è intimorito e si è ritratto, accucciandosi contro il muro. "Lasciatelo in pace, andate via!" Ha esclamato la giovane mettendosi davanti a 626 come se volesse fargli da scudo.
"Uff, andiamo ragazzi" ha sbuffato uno dei tre che lo aveva aggredito prima di cambiare direzione, prendendo quel contenitore di tessuto scuro e girandosi per andarsene. È stato subito seguito dagli altri due come la ragazza si è abbassata davanti a lui.
Era carina, aveva gli occhi (c/o), (l/c) capelli (c/c), pelle (c/p) e indossava indumenti strani. Sopra aveva una maglietta all'apparenza pesante con un cappuccio dietro e dei lacci che uscivano vicino all'apertura del collo e sotto aveva dei pantaloni (c/j) con degli strappi sulle ginocchia... Che fosse anche lei come lui?
"Va tutto bene?" Ha chiesto la tipa dagli occhi (c/o) con preoccupazione come il ragazzo dagli occhi verdi ha sentito il sangue scorrergli sulla fronte e fermarsi sul sopracciglio scuro.
"Chi sei tu?" Ha domandato Esperimento 626 con tono distaccato ma spaventato. Era insicuro e diffidente, non doveva fidarsi... Cosa se gli avesse fatto del male come quelle tizie vestite di bianco in quel laboratorio?
"Sono (t/n) (t/c)" ha risposto la ragazza con un sorriso seppur i suoi occhi fissavano il sangue che colava dalla ferita sulla fronte. "Va tutto bene?" Ha ripetuto lei con aria ansiosa allungando una mano per spostargli una ciocca di capelli dal volto come il ragazzo-gatto le ha bloccato la mano con la sua. "Hai una casa? Un posto in cui stare?" Ha fatto domande poi la tipa, probabilmente ignorando l'ovvietà della risposta.
"Cosa è una casa?" Ha risposto il giovane con i capelli neri con una domanda, inclinando il volto di lato.
"Oh? Sei un turista per caso?" Ha cercato di intuire la ragazza dagli occhi (c/o), ignorando totalmente la realtà dei fatti... E forse era meglio così.
"Turista... Turista..." Ha fatto ecolalia il poverino, non capendo la parola. Che diamine era? Cibo? Giocattoli? No... Un uccellino forse?
"Lascia stare, non fa niente" ha ripreso (t/n) scuotendo il capo e porgendogli la mano. "Vieni, dobbiamo curare quel taglio che ti hanno fatto.... Dio, che rabbia che mi fanno quei mocciosetti" ha detto la giovane attendendo che lui le prendesse la mano. O forse voleva che gli desse il cinque? Cosa significava quel porgergli la mano?
La ha dato il cinque, confuso dal cosa dovesse fare dato che in tutti quegli anni nessuno gli ha mai fatto quel gesto. Era nervoso, non sapeva cosa fare.
La ragazza si è subito messa a fare dei versi strani con la bocca dopo un primo momento di confusione.
"Ho sbagliato?" Ha chiesto 626 iniziando a tremare. Che sarebbe successo ora? Lo avrebbe bastonato? Picchiato? Lo avrebbe accecato come era accaduto all'altro occhio? ... Oh, no... Non voleva diventare cieco!
"No, no, tranquillo" ha detto la giovane facendo ancora un paio di quei versi strani. Ma che stava facendo? "Vieni, dammi la mano" ha intimato poi, prendendogli con attenzione la mano e facendo un passo indietro, attenendo che il giovane con la coda nera si alzasse.
Che significava tutto ciò? Doveva fidarsi? No... Era una pessima idea, lo avrebbe riconsegnato a loro.
"Perché dovrei seguirti?" Ha fatto lui con diffidenza. Stava parlando... Erano anni e anni che non parlava con qualcuno e con questa ragazza aveva già scambiato diverse parole nel giro di pochi minuti.
"Perché altrimenti quella ferita sulla tua fronte potrebbe infettarsi, potrebbe portare malattie e gravi problemi" ha spiegato (t/n) con gentilezza. Non era sicuro sul cosa tutto quello significasse ma sembrava brutto.
"Oh... Ok" ha detto Esperimento 626 alzandosi lentamente e sollevandosi. Era di circa quindici centimetri più alto della ragazza, si sentiva alquanto alto.
"Dai, seguimi" ha risposto la tipa con aria amichevole iniziando a camminare lungo la strada. Lui ha tenuto lo sguardo basso e il cappuccio sollevato sopra la testa, doveva assolutamente stare attento.
Dopo svariati minuti di camminata sono finalmente giunti a un edificio. Un altro laboratorio? Dio, no, per favore...
"Questa è la mia casa, ci vivo" Ha sorriso la giovane camminando davanti a lui e prendendo delle chiavi metalliche dalla tasca per poi ha infilarle nella serratura, girandole fino ad aprire la porta. "Prego" ha aggiunto dopo averla spalancata e spostandosi per farlo entrare.
Si è guardato attorno e ha fatto qualche passo per entrare per poi alzare lo sguardo per aria e osservare con attenzione i dintorni... No, non era un laboratorio. Non c'erano aghi, siringhe, liquidi strani, provette o strane stanze in cui dovevano sottoporlo a test. Era una buona notizia che lo ha tranquillizzato molto.
"È questa una casa?" Ha domandato in ammirazione 626, sentendo che quel posto potesse essere sicuro.
"Sì, una delle tante di questa città" Ha sorriso la ragazza dai (l/c) capelli (c/c) lasciandogli andare la mano e seguendolo dentro prima di chiudere la porta dietro di lei. "Vieni" ha detto poi facendogli strada in una strana stanza.
"Bagno!" Ha esclamato il giovane con le orecchie da gatto indicando il gabinetto, sentendo un grande bisogno di fare pipì.
"Devi fare qualcosa?" Ha chiesto lei vedendolo innervosirsi un po' prima di dirigersi al bagno e infilare una mano nei pantaloni. "WOAH, ASPETTA ALMENO IO ESCA!" Ha urlato la ragazza con fare impanicato, girandosi dal lato opposto e facendo per uscire.
"Huh? È sbagliato?" Ha domandato il poveretto con confusione, socchiudendo l'occhio cieco coperto dai capelli.
"Sì, è sbagliato. Nel bagno si sta da soli a meno che non si ha una famiglia, ed è comunque imbarazzante, o un fidanzato o cose così" ha spiegato la giovane senza guardarlo.
"Famiglia o fidanzato... Loro sì, altri no?" Ha fatto un'altra domanda il poverino per accertarsi di aver capito. Era confuso, cosa era tutta quella roba?
"Esatto" ha risposto (t/n) uscendo dal bagno e chiudendo la porta dietro di sè.
"No bisogni davanti alla gente... Ok, ho capito" ha sussurrato lui prima di abbassarsi i pantaloni e urinare... Dio, erano giorni che non si lasciava andare per bene. "Ok, uhm... (t-t/n)?" Ha chiamato lui tirando lo scarico e avvicinandosi alla porta. "Hey?" Ha fatto il ragazzo dai capelli neri, bussando due volte e attendendo risposta. Di solito doveva fare così quando lo portavano al bagno ma in quei tempi non parlava assolutamente.
"Spostati dalla porta, non vorrei farti male" ha risposto la ragazza dagli occhi (c/o) con quello che pareva un sorriso nella voce.
"Spostati dalla porta... Via?" Si è chiesto il ragazzo facendo qualche passo indietro prima che la giovane entrasse.
"Dai, fammi vedere questo taglio" ha detto la giovane indicandogli il bagno.
"Che devo fare?" Ha domandato lui inclinando la testa di lato con confusione, non capiva... Doveva fare altri bisogni? Ma non gli scappava nulla...
"Siediti, tonto" ha detto lei facendo di nuovo quei strani versi con la bocca. Ma che cavolo di versi erano?
"Che stai facendo?" Ha sparato 626 in preda alla curiosità. Doveva pur esserci un nome per quei suoni.
"Uh?" Ha risposto (t/n) con un verso socchiudendo un occhio e alzando un sopracciglio.
"Quei versi strani... Cosa sono?" Ha spiegato il giovane con le orecchie da gatto, scrutandola con i suoi occhi verdi acceso.
"È una risata... Non ne hai mai sentita una?" Ha ribattuto (t/n) con un'altra domanda.
"Risata... Risata... Ho letto un paio di volte quella parola ma non l'ho mai sentita dal vivo" ha confessato il poveretto abbassando lo sguardo. Lui faceva quei versi solo tantissimi anni prima, poi ha smesso interamente di farli dopo tutte le torture che ha subito.
Doveva apparire davvero strano ai suoi occhi dopo questa affermazione. Sembrava una cosa così normale eppure in anni e anni di vita 626 non ha mai sentito quel verso dal vivo, solo in una o due registrazioni che gli fecero ascoltare i primi giorni di esperimenti tempo addietro.
"Poverino... Mi dispiace-... Uhm... Quale è il tuo nome?" Ha domandato la ragazza, accorgendosi di non sapere come chiamarlo.
"Nome... Nome..." Ha sussurrato il giovane dagli occhi verde brillante mordicchiandosi il labbro inferiore nervosamente. Il nome era quello con cui qualcuno ti chiamava, come chiamavano lui? "Sei due sei" ha risposto Esperimento 626 dopo qualche secondo di silenzio, saltando la parte di esperimento.
"Sei due-... Cosa? Quelli sono numeri, non è un nome" ha detto (t/n) con aria stupefatta.
"Oh... Mi hanno sempre chiamato così... In quel caso non ho un nome" ha confessato il poveretto guardando il pavimento. Le mattonelle bianche con venature nere riflettevano la luce biancastra che veniva dalla finestra. Il cerchio giallo nel cielo non era presente e il soffitto in cui si trovava era interamente bianco sporco... Era tutto così strano, eppure nessuno lo ha dipinto.
"Non hai un nome? Seriamente ti hanno chiamato sei due sei per tutta la vita?" Ha chiesto la giovane, esterrefatta da tale affermazione.
"No, e sì" ha risposto il ragazzo dalla coda nera brevemente, ticchettando con nervosismo e ansia il dito indice contro la gamba destra.
"Uhm... Vuoi che ti dia un nome?" Ha domandato la tipa con aria triste. Perché era triste? Aveva detto qualcosa di sbagliato? No, non doveva essere triste... Che cosa aveva detto di sbagliato?
"Darmi un nome... Sì" Ha annuito 626 sedendosi sul bagno come gli era stato ordinato precedentemente.
"Allora... Io propongo, dimmi quale ti piace" ha fatto lei con aria penserosa mettendo un dito sotto al mento. "Daku?" Ha proposto (t/n) come lui ha scosso la testa. "Ok, allora... Yami?" Ha domandato successivamente. No, anche questo non gli piaceva. "Kai? O Ren?" Ha proposto altri due nomi lei... No, non andavano bene, non se li sentiva suoi, quindi ha scosso il capo. "Akira?" Ha provato di nuovo lei. "Significa luminoso" ha aggiunto con un sorriso.
"No... Non mi piace" si è lamentato 626 facendola ridacchiare.
"Akise?" Ha chiesto di nuovo la ragazza dagli occhi (c/o) prendendo una scatola metallica bianca con una croce rossa sopra. Che roba era?
"Uhm... Akise... No" ha negato il poverino guardandosi le mani. Forse era troppo rigido, forse doveva accettare uno di quei nomi e basta invece di rifiutarli tutti...
"Ryuu?" Ha detto la giovane infine, aprendo la scatola e prendendo quello che sembrava un batuffolo di cotone morbidissimo e intingendolo in un liquido trasparente proveniente da una bottiglietta bianca dal tappo blu. Acqua? No, aveva un odore strano...
"Ryuu" ha detto lui ad alta voce per assaggiarne l'effetto sulla sua lingua. Ryuu gli piaceva, aveva un suono più forte degli altri nomi e sentiva che poteva essere il suo nome. "Sì, Ryuu. Il mio nome è Ryuu" ha annuito il giovane dalle orecchie da gatto con un sorriso spontaneo. Perché sorrideva? Non ha mai sorriso prima di allora... Era felice, sarebbe stato un nuovo inizio e forse sarebbe stato al sicuro e si sarebbe sentito più audace con un nome nuovo.
"E Ryuu sia" ha sorriso la ragazza prima di fissare lo sguardo sul taglio ancora sanguinante. "È giapponese, significa drago" ha spiegato, facendolo annuire. Gli piaceva tanto quel nome, era molto carino!
"Mi piace Ryuu, è molto bello" ha detto quello che ormai si chiamava Ryuu con un leggero sorriso.
"Vieni qui, ora. Fammi pulire questo taglio" ha detto (t/n), assumendo uno sguardo triste. "Mi fa tanta rabbia che quei bambini ti abbiano tirato un sasso..." Ha ammesso poi avvicinandosi col batuffolo di cotone bagnato. "Potrebbe bruciare un pochino" ha avvisato la ragazza poggiandogli con calma e lentezza il batuffolo bianco e molto morbido sulla fronte, iniziando a pulire delicatamente.
Ryuu ha sibilato e ha contratto la mascella a causa del bruciore dato dalla sostanza... Male. Dolore. Forse doveva scappare, non doveva fidarsi di lei.
"Hissss!!" Ha fatto il ragazzo dalle orecchie da gatto afferrandole con forza il polso facendola bloccare.
"Ryuu, mi dispiace... So che fa male ma devo pulire la ferita" ha spiegato la giovane con un cipiglio allungando la mano libera fino a fargli un gesto gentile sulla guancia scoperta... Perché gli aveva trascinato la mano sulla guancia? Era un gesto gentile ma non ne capiva il significato.
"Fa male" ha ribattuto Ryuu con sguardo sofferente continuando a stringerle il polso.
"Facciamo una cosa, io cercherò di pulirti la ferita con attenzione e se ti faccio troppo male tu puoi graffiarmi, ok?" Ha proposto la ragazza sollevandosi la manica della maglietta pesante fino al gomito per poi portargli la mano libera fino al suo braccio. "Ti prometto che starò attenta" ha promesso lei lasciandogli il braccio completamente alla sua mercé come il ragazzo ha annuito e le ha lasciato andare il polso.
Subito (t/n) è tornata a pulirgli la ferita; il bruciore, che inizialmente è stato davvero forte e doloroso, lo ha portato a stringere la presa sul braccio di lei ma senza usare le unghie. Insomma, faceva male ma (t/n) lo faceva per il suo bene... Vero? Cioè... Gli aveva dato occasione di farsi ferire volontariamente pur di prendersi cura di quella ferita.
Dopo circa un minuto passato a trascinargli quel batuffolo sulla fronte e pulire con attenzione il sangue che gli era colato sul sopracciglio, la ragazza ha allontanato quella strana sorta dalla sua fronte e gli ha sorriso. Ormai era praticamente tutto rosso a causa del sangue...
"Tutto fatto, vuoi un cerotto?" Ha chiesto la giovane seppur la ferita avesse smesso di sanguinare.
"No... Grazie" Ha negato il ragazzo-gatto prima di ringraziare sinceramente. Non lo aveva mai fatto prima, era strano da dire ad alta voce.
"Figurati, Ryuu" ha risposto lei poggiandogli con insicurezza una mano sulla testa e muovendola due volte a destra e a sinistra. A quel gesto lui si è irrigidito, sia perché rischiava che scoprisse le orecchie da gatto sia perché pensava che stesse per colpirlo... Eppure è stata tanto gentile e delicata da farlo rilassare velocemente.
"Posso... Posso restare qui per un po'? Non ho nessun posto dove andare e fa freddo fuori..." Ha domandato Ryuu abbassando lo sguardo a terra e sentendo il suo stomaco contrarsi e brontolare per la fame. "Ho fame..." Si è lamentato poi sentendosi le lacrime agli occhi a causa del dolore e della fame. Si stava già preparando a ricevere un no come risposta. Sarebbe morto là fuori... Faceva tanto freddo, non aveva cibo che lo nutrisse abbastanza, si accontentava degli scarti che trovava nei cestini... Aveva seriamente bisogno di aiuto e (t/n) pareva l'unica che lo capisse.
"Oh... B-bhe..." Ha fatto versi confusi la ragazza come il ragazzo con le orecchie da gatto ha strizzato gli occhi. Sarebbe morto di fame o di freddo là fuori, aveva urgentemente bisogno di un posto in cui stare.
"Sarò bravo, lo giuro" ha sussurrato il poveretto a voce abbastanza alta da farsi sentire.
"Va bene, Ryuu. Puoi restare" ha acconsentito la giovane facendogli alzare di scatto la testa per guardarla. "Non dovrei farti stare con me così facilmente, non ti conosco... Ma sembra davvero tu abbia bisogno di aiuto quindi puoi restare" ha aggiunto soppesando la richiesta.
"Sarò bravo, lo giuro, non darò fastidio" ha giurato il poverino sentendo una sensazione di calore e riconoscenza nel petto. Era questa la gratitudine?
"Vieni, ti preparo qualcosa da mangiare" ha invitato lei facendogli un cenno con la mano.
L'ha seguita in una stanza strana con un lavandino simile a quello del bagno ma, invece di essere ovale e piccolo, era grande e cubico, delle strane cose protette da una sorta di ringhiera di acciaio scuro, un grosso tavolo di legno e un... Cosa era? Un contenitore gigante di metallo diviso a metà?
La ragazza è andata dal contenitore gigante e ha aperto uno dei due lati facendolo sobbalzare.
"Huh? Ryuu, è solo un frigo" ha ridacchiato (t/n) aprendo del tutto lo sportello di ciò che lui avesse appreso si chiamasse frigo. "Scegli, cosa ti attira?" Ha chiesto la ragazza facendogli cenno di avvicinarsi e dare un'occhiata.
Guardando dentro, lui ha scoperto di conoscere davvero poche cose di quelle che vedeva ed erano cose che lui non ha mai mangiato direttamente... Era solito nutrirsi di roditori, scatolette di qualche cibo disgustoso o pesce dal pessimo odore e sapore (e tra queste poche cose non sapeva quale fosse la peggiore).
"Uhm... Non so..." Ha mormorato il mezzo gatto dai capelli medi con insicurezza, appiattendo ulteriormente le orecchie alla testa in segno di malessere psicologico. Si sentiva pressato e ansioso, sensazioni a cui era abituato ma che comunque gli facevano male tutt'ora.
"Scegli quello che a primo impatto ti attira, non preoccuparti" ha intimato la ragazza dagli occhi (c/o) poggiandogli una mano sul braccio per infondergli sicurezza... Che strana sensazione, perché si sentiva al sicuro con quello stupido gesto?
"Uhm... Q-..." Stava per dire lui prima di abbassare la testa e irrigidirsi.
"Ryuu, tranquillo" ha sussurrato la giovane, facendo un passo indietro. "Forse devo lasciarti più spazio, probabilmente è questo che ti mette a disagio" ha azzardato con comprensione, facendo un ulteriore passo indietro. Dio, come si sbagliava... Non era lei a metterlo a disagio, ormai Ryuu aveva capito che quell'umana poteva davvero essere diversa da tutti quelli che lo hanno maltrattato. Sembrava gentile, gli ha medicato la ferita, gli ha offerto un nome, riparo e del cibo... Forse poteva provare a fidarsi di lei.
"Q-Quella cosa rossa lì" ha detto il giovane dagli occhi verdi indicando una grossa fetta di qualcosa di rosso con del sangue vicino. Pareva buona e abbastanza grande da restituirgli un po' di forza necessaria al riprendersi; si era indebolito molto in quegli ultimi giorni senza cibo sostanzioso. Persino le sue ferite si rimarginavano più lentamente del solito a causa della mancanza di energie...
"Intendi la carne?" Ha chiesto lei avvicinandosi al frigo e indicando ciò che lui aveva richiesto.
"Carne... Ok, sì." Ha pensato Ryuu annuendo mentalmente alla nuova parola. "Sì... Carne" ha annuito il ragazzo dai capelli neri facendo un passo indietro come la giovane ha preso la scatola di un materiale strano giallastro e girandosi verso di lui.
Stupidamente, il poveretto ha fatto gesto di prenderla cruda, pronto a mangiarla in quel modo, ma (t/n) lo ha fermato spostando la scatola.
"Aspetta, te la cucino" ha detto la ragazza dagli occhi (c/o) con un sorriso apologetico, come se le dispiacesse togliergli il cibo di bocca. "Non si mangia cruda, può farti male" ha spiegato la giovane dirigendosi a quei cosi con la recinzione in acciaio e premendo dei tasti fino a far apparire una fiamma nel cerchio più grande.
"Fuoco!" Si è agitato il giovane con le orecchie da gatto, preparandosi a scattare via per paura che divampasse un incendio. Si sentiva ansioso, aveva paura del fuoco a causa di tutte le volte che lo hanno bruciato e lo hanno sottoposto ad esperimenti con le fiamme. "Allontanati, è pericoloso!" ha fatto il ragazzo con una sorta di sibilo, fissando stortissimo la fiamma che usciva attorno al cerchio di ferro.
"Ryuu, è un fornello" ha detto la ragazza dai (l/c) capelli (c/c) con tranquillità, regolando la fiamma col tasto che aveva usato per accenderla. "Certo, se non sto attenta posso bruciarmi ma non mi farà del male" ha aggiunto poi poggiando la carne su... Qualcosa. "Non hai mai visto nulla di tutto questo?" Ha domandato la tipa mettendo la fiamma medio-bassa.
"Ho vissuto recluso in una stanza per anni... Conosco davvero poco di questo mondo" ha confessato il ragazzo con la coda da gatto nera sentendosi nervoso e ansioso. Cosa avrebbe pensato di lui? Lo avrebbe visto come strano? Bhe, sì, non era proprio normalissimo effettivamente.
"Oh... Spiega molte cose effettivamente" ha fatto (t/n) con aria pensante prima che il suo sguardo si intristisse. "Mi dispiace molto, Ryuu..." Ha detto la ragazza rigirando la carne nel contenitore di ferro.
"Ti prego, non dirlo a nessuno" ha pregato Ryuu dopo qualche attimo di silenzio, mordicchiandosi nervosamente il labbro inferiore.
"Promesso" ha detto la ragazza dai (l/c) capelli (c/c) prima di spegnere la fiamma e andare a prendere un piatto di vetro dal mobile sospeso contro il muro. "Vieni? È pronta" ha sorriso lei mettendo la carne nel piatto e poggiandola accanto a una sedia.
Lui si è seduto al suo posto e ha preso coltello e forchetta, precedentemente forniti dalla ragazza, e ha iniziato a tagliare la carne prima di portarsela alla bocca... Era buona. Gli piaceva davvero e lo ha scaldato un po'; dopo quei vari giorni in strada a congelare era più che piacevole mangiare cibo caldo dentro una... Come si chiamava? C... Ca... Casa? Sì, casa.
"È... È buona" ha detto lui in una sorta di complimento imbarazzato. Non era solito complimentarsi, non ha mai avuto bisogno di farlo quindi era strano da fare ora.
"Grazie!" Ha risposto (t/n) con un sorriso sincero come il ragazzo-gatto ha iniziato a mangiare avidamente la carne, felice di quel pranzo diverso dal solito roditore e avanzi avariati degli ultimi giorni.
Appena ha finito il suo pranzo, Ryuu si è avidamente leccato le labbra per rimuovere interamente il sapore della carne da esse, finendo di gustarsi il piatto per lui prelibato.
"Sono felice" ha detto il giovane con la coda, non sapendo come altro esprimere la sazietà e i sentimenti positivi che stava provando. La fiducia bisogna sempre meritarsela... E lei se la stava meritando davvero. "No... Potrebbe rimandarmi da loro, devo stare attento. Non posso abbassare la guardia!" Ha pensato subito, rimproverandosi per la sua ingenuità. "Eppure mi ha offerto un nome, riparo e del cibo... Forse dovrei-... No. No, non devo. Gli esseri umani sono cattivi, Ryuu!" Si è sgridato da solo per tali pensieri. Insomma, (t/n) poteva rimandarlo in quel brutto posto...
"Io vado a vedere un po' di televisione, vuoi venire o vuoi girovagare per casa e magari riposare un po'?" Ha chiesto la ragazza con aria genuina... Sembrava così amichevole, eppure lo aveva appena conosciuto... Doveva essere molto ingenua, cosa se lui avesse avuto cattive intenzioni?
"Uh... Televisore?" Ha domandato il ragazzo reprimendo la tentazione di girare le orecchie in avanti per la confusione mista a curiosità come lei ha assunto un'espressione triste.
"Vieni, ti faccio vedere" ha risposto la giovane andando nella stanza di fronte alla stanza con i fornelli, stanza in cui c'era un grosso letto strano e una scatola nera, piatta e lucida.
La ragazza ha preso uno strano aggeggio con dei tasti sopra con numeri e scritte varie e ha premuto un pulsante che ha acceso la scatola nera, la quale ha prodotto un suono improvviso che lo ha fatto sobbalzare e gli ha fatto rizzare i capelli alla base del collo.
"HISSSSS!!" Ha sibilato Ryuu soffiando come un gatto, non resistendo all'impulso. Era troppo concentrato sulla scatola nera e piatta per prestare attenzione alle sue reazioni.
"Quella è una televisione, ti permette di vedere tutto quello che vuoi senza muoverti dal divano" ha spiegato la ragazza guardandolo stranita prima di sedersi su quel letto strano... Quindi quel letto strano, lungo e con i cuscini era un divano?
(T/n) si è sdraiata sul divano, appoggiando un braccio a un lato sollevato del divano e piegando le gambe dal lato opposto seppur teneva le ginocchia stese in avanti ma piegate verso il busto.
"Divano..." Ha detto lui a bassa voce prima di guardare la televisione... C'era un uomo che faceva domande e un tizio vestito di verde e colori scuri che rispondeva... Stavano parlando di lui.
"Questo essere scappato può essere molto pericoloso, ha ferito e ucciso alcuni dei nostri durante la fuga e non possiamo localizzarlo. Non possiamo fornire dettagli fisici nè caratteriali, sono confidenziali, ma vogliamo che tutti stiano attenti e stiano lontani da loschi sospettati. È passato già un pochino di tempo dalla sua fuga, è possibile ora sia in mezzo al nulla, solo e debole a causa della fame e della sete ma non dovete abbassare la guardia. Ora mi scusi ma devo tornare al mio lavoro."
Ha detto il tipo cattivo che si occupava di tenerlo a bada prima che lui scappasse. Era un uomo cattivo e quelle erano tutte menzogne! Lui non era pericoloso, era spaventato e ferito, voleva solo essere libero e allontanarsi da quel brutto mondo.
"Dio, povera creatura..." Ha sentito mormorare la ragazza prima che Ryuu girasse la testa per guardarla duramente.
"A chi ti riferisci?" Ha chiesto il giovane dai capelli neri sulla difensiva, senza nascondere il nervosismo. Era nervoso, arrabbiato, odiava quelle brutte parole su di lui e non voleva che lei ci credesse.
"Alla creatura fuggita. Insomma, sono i militari, sicuramente lo avranno trattato malissimo se lui è scappato e ha ferito qualcuno." Ha spiegato la ragazza con voce triste cambiando canale. "Un paio di giorni fa hanno detto che è una sorta di animale, sono dell'idea che se un animale ti fa del male è perché tu hai fatto qualcosa di sbagliato nei suoi confronti" ha aggiunto poi (t/n) facendolo rilassare. Possibile che lei capisse?
"Penso che quell'essere sia solo spaventato... Non meritava di finire tra le loro grinfie" ha risposto il ragazzo-gatto con astio nella voce sedendosi a terra e incrociando le gambe.
"Che fai? Vieni qui, non stare a terra!" Ha ridacchiato la giovane, battendo con la mano nel posto accanto a lei.
"Posso?" Ha domandato il giovane dagli occhi verdi come la ragazza ha annuito. Si è sollevato su piedi e mani, gattonando fino a spingersi su con le gambe sul divano, facendo leva sulle braccia e tirando su i piedi. Ci è salito sopra come fosse un gatto di grosse dimensioni.
Vedendo la calma della ragazza ha deciso di fare un azzardo... Si è poggiato col mento sul suo fianco e si è raggomitolato accanto a lei, nello spazio tra le sue gambe e lo schienale del divano, prima di chiudere gli occhi e rilassarsi grazie al tepore del corpo della giovane... Si sentiva davvero bene, si è rilassato velocemente in quella posizione mentre la ragazza lo ha guardato sbigottita. Si sentiva tranquillo e quel tepore emanato da (t/n) lo ha fatto calmare dalle emozioni negative di poco prima.
"Ok, uhm..." Ha fatto lei con insicurezza come lui ha sentito tutto il peso della stanchezza e del poco riposo addosso. Ha chiuso gli occhi dopo aver combattuto un paio di minuti e ha sentito la ragazza dire qualcosa... "Buonanotte, Ryuu".
YO YO YO!
Che ne pensate dell'incontro? Cosa pensate del piccolo Ryuu? (Che, per la cronaca, dimostra 25 anni fisicamente)
A me fa troppa tenerezza... Cioè, è adorabile °^°
Vi giuro, era da lunedì che nom vedevo l'ora arrivasse oggi per aggiornare questa storia XD
E comunqueeeeh! Da qui inizia il mutismo selettivo di 626 aka Ryuu... Noterete presto cosa intendo lol
Comunque vi giuro... Per quanto io ami da impazzire i neko, sono felice che non esistano. Wait, don't get me wrong, dico ciò perché, dato che l'umanità fa schifo, sicuramente verrebbero usati come servi, schiavi sessuali, oggetti, animali da compagnia che finirebbero per strada e, oltretutto, quasi sicuramente in molti o sarebbero randagi o verrebbero usati come cavie da esperimento... E niente, mi prende a male solo il pensiero 😭
A PROPOSITO!
Pochi giorni fa (quindi l'altro ieri lol) ho guardato Yarichin Bitch Club... A parte le ship che mi sono partite di brutto, ho sviluppato un soft spot per Yuu. È troppo cute, aiuto TwT
Poi ho empatizzato con Toono... Ma non tanto per il fatto che pare avere sentimenti non ricambiati per uno o cose così ma... Perché è talmente coglione e ingenuo che non nota la palese cotta che ha Yuu per lui... E niente, sembro io dato che io stesso non capisco mai quando qualcuno prova qualcosa per me AHAHAH (Lots of love per Toono XD)
In ogni caso, dato che non capisco se continueranno l'anime o meno, stavo pensando di comprare i manga. Solita fortuna di Randy: li trovo solo in italiano (li voglio in inglese) e su Amazon non è disponibile il primo volume :'D (Piango male)
Anyway, passiamo alle cose serie... *inhales* Ricordatevi di bere molta acqua e non saltare i pasti, abbiate cura della vostra salute fisica e mentale. La vostra salute viene prima di tutto, desidero davvero che vi prendiate cura di voi stessi ❤️
Randy va a giocare la chatroom di Mystic Messenger (sì, sto rigiocando un'altra volta perché voglio passare del tempo con Jum-Jum 💜)... Abbiate una buona nottata/giornata! Da Darky è tutto per questo capitolo!
Ci vediamo domani per il capitolo di Aaron Wright 🤟🏼
BYE BYEEEEEEE!!!
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