💞 Velentine's Day 💞
(T/N)'s P.O.V.
E anche quest'anno è arrivato San Valentino... Oh mamma mia, che odio questa giornata. Cuori rossi e rosa ovunque, fiori, coppie che si baciano e scambiano regali... L'ideale per far sentire soli quelli come te, no?
Ieri avevi scoperto che il tipo che rubava dai casinò e dalle scommesse delle corse di cavalli era una donna, aiutando Samatoki a incastrarla e a farla arrestare da Jyuto. Avevi rintracciato l'indirizzo IP del computer che usava dato che la tipa non era proprio il massimo ad hackerare, intelligentemente non copriva nemmeno chissà quanto bene le sue tracce dopo i furti, hai localizzato la posizione della donna et voilà! Catturata nel giro di un'ora!
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Oggi Dice doveva andare da Ramuda a conoscere l'altro membro del gruppo (che Dice ti aveva avvisato si chiamasse Fling Posse) mentre tu dovevi avere a che fare con Samatoki... Di nuovo.
Avresti tanto voluto restare al camper a prendere il sole e invece nemmeno a pagare potevi goderti una giornata lontana da quel rompiscatole dagli occhi rossi... Santo cielo, che stress.
"(T/n)-chan?" Ha chiamato Dice penzolando le gambe dal letto, indossando ancora il pigiama nero felpato.
"Dimmi, Dice-kun" hai invitato girandoti a guardarlo, notando che lui fosse abbastanza giù di morale.
"Pensi che riceverò dei cioccolattini oggi?" Ha domandato con fare un po' abbattuto il tuo amico, lasciandoti estremamente confusa.
"Può darsi" hai risposto con insicurezza, non sapendo con esattezza come rispondere. Cioè, che dovevi dirgli? "Insomma, sei simpatico, sei un bel tipo, sei interessante... Deduco che qualcuno possa darti qualcosa" hai azzardato mettendo la tazza sporca nel lavandino e iniziando a sciacquare il cucchiaino, poi la tazza tua e il boccale che ormai era diventato di Dice.
"Tu li hai mai ricevuti a Marzo?" Ha domandato a sua volta inclinando la testa di lato con ancora un leggero cipiglio.
"È una battuta e dovrei ridere?" Hai domandato retoricamente, rimettendo tutto a posto e girandoti a guardarlo. "Qui in Giappone sono sempre stata isolata e sola dato che vivevo per strada e non mi conosceva nessuno mentre in Italia, in cui le donne ricevono regali e cioccolatini il quattordici febbraio, non mi calcolava nessuno dato che ero quella strana fissata coi robot" hai spiegato alzando tristemente le spalle. "Oltretutto non ho mai avuto amici o spasimanti quindi era altamente improbabile che qualcuno mi regalasse qualcosa" hai aggiunto poi con una leggera risatina amara.
"Io non ho mai ricevuto nulla, ti capisco..." Ha mormorato Dice a sguardo basso. "Non ho mai avuto particolari amiche. Ho avuto tipo due fidanzate ma sono sempre durate poco" ha confessato con una luce di tristezza negli occhi... Non eri sicura su ciò ma probabilmente si sentiva solo.
"Io sono fiduciosa che riceverai qualcosa" hai sorriso avvicinandoti a facendogli una carezza tra i capelli blu.
"Grazie della fiducia" ha risposto il ragazzo dagli occhi magenta con un sorriso abbozzato sulle labbra. "È meglio che mi prepari... Ramuda ha detto di incontrarlo al suo negozio verso le undici" ha illustrato con un respiro profondo, scendendo pigramente dal letto. Pareva non avesse particolare voglia né pareva motivato ad andare all'incontro... Ti auguravi solo che Gentaro-san non fosse un tipo antipatico. Si diceva che fosse un tipo strano ma nessuno in particolare aveva chissà quali informazioni su di lui.
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"Pronto?" Hai chiesto legando le cordicelle degli anfibi a suola alta neri che indossavi. Era molto adatti a questo periodo dell'anno e tenevano seriamente caldi i piedi, il che era un bene!
"Hai" ha annuito con poca convinzione Dice avvicinandosi alla porta.
"Dice...?" Hai chiamato alzandoti e mettendogli una mano sulla spalla come lui si è girato a guardarti.
"Hm?" Ha emesso un suono per farti capire che ti stesse ascoltando.
"Stai bene?" Hai domandato spostando la mano e guardandolo con preoccupazione. Non era solito essere così giù di morale, ti faceva strano.
"È che... Non so, mi sento solo, credo" ha confessato il ragazzo dai lunghi capelli blu con un cipiglio sul volto. "Vorrei che questo san Valentino fosse diverso da quelli che ho passato, mi piacerebbe ricevere qualcosa, tutto qui... Ma onestamente ho vana speranza che ciò accada, ci scommetto l'anima al diavolo che non riceverò nulla" ha alzato le spalle poi, arrendendosi alla sua sorte.
"Mai dire mai" hai risposto con un'espressione triste a tali parole. "Vedrai che riceverai qualcosa, non abbatterti!" Hai intimato come il tuo amico ha sorriso debolmente.
"Preferisco non montarmi la testa, almeno non rimarrò troppo deluso" ha ironizzato prima di prendere un respiro profondo. "Andiamo, su" ti ha invitato, tenendoti aperta la porta per farti uscire.
"Che cavaliere~" hai miagolato giocosamente come lui si è messo a ridere per un attimo.
"Prego, signorina" ha fatto il giovane dagli occhi magenta con un inchino.
"Grazie, messere" hai risposto, inchinandoti a tua volta prima di uscire.
"Axel!!" Ha chiamato Dice una volta fuori, chiudendo la porta a chiave. Il lupo robotico si è alzato da sotto al suo telo montato a mo di tenda e si è stiracchiato in avanti prima di avvicinarsi.
"Axel devi portarci al negozio di Ramuda e poi devi portare me alla fontana di Shibuya, ce la fai o hai bisogno di benzina?" Hai domandato accarezzandogli il grosso muso metallico.
"Calcolo in corso..." Ha detto la sua voce in risposta mentre i suoi occhi lampeggiavano, calcolando lo spreco di benzina che avrebbe subito per portarvi lì. "Benzina insufficiente." Ha concluso dopo qualche attimo di silenzio.
"Ecco, e te pareva" hai commentato in italiano avvicinandoti al portabagagli e prendendo una tanica da venti litri. Generalmente non sprecava molto quindi per non essere sufficiente significava che ne aveva davvero poco.
Dopo aver inserito la benzina, Axel ha portato sia te che Dice alle rispettive destinazioni. Il tuo amico pareva ancora abbastanza pensieroso quando è sceso dal robot quindi non hai potuto fare a meno che preoccuparti per lui...
In ogni caso, eri finalmente arrivata al luogo d'incontro con Samatoki Aohitsugi.
"Finalmente, ragazzina" ha commentato lo yakuza, avvicinandosi con una bustina di plastica bianca in mano.
"Sono puntuale, sei tu che arrivi sempre mezz'ora prima" hai ribattuto con un'occhiataccia che gli ha fatto alzare gli occhi al cielo.
"Prima che diventi imbarazzante, ti ho comprato questo" ha subito detto il ragazzo dai capelli bianchi offrendoti la busta... Che diamine era? ... Oh dio, ti prego, fa che non siano cioccolatini!
"Samatoki-sama, che roba è?" Hai domandato con timore appena l'hai vista nella sua mano tesa verso di te. Hai preso la bustina e l'hai aperta... Erano cioccolatini Tomo-Choco. "Porca putta-..." Hai subito pensato a occhi sgranati, spaventata dal possibile significato di tutto ciò. Insomma, quelli erano dati solo ad amici stretti!
Oltretutto aveva sbagliato data, lui avrebbe dovuto darteli a marzo.
"Non montarti la testa." Ha subito messo le mani avanti l'albino, mantenendo il suo aspetto regale e dominante. "Prendilo come un ringraziamento per l'aiuto che mi dai" ha avvisato, non trattenendo un leggero sorrisetto (uno dei rari sul suo volto).
"E dovevi darmeli proprio a San Valentino?" Hai chiesto battendo le palpebre per l'incredulità.
"So che in Italia è oggi che i maschi fanno i regali quindi ho rispettato la tua tradizione" ha risposto il tipo dagli occhi rosso acceso alzando le spalle con nonchalance. "Comunque, ripeto, non montarti la testa." Ha ribadito incrociando le forti braccia dietro la testa per mostrarsi tranquillo e sicuro... Peccato per lui che per te fosse estremamente palese quanto fosse teso in realtà. Aveva la muscolatura delle braccia e delle spalle contratte e aveva una postura molto rigida paragonata a quella tranquilla e rilassata che aveva sempre. Certo, era sempre con spalle e schiena dritte e pareva sempre estremamente sicuro di sé ma non era mai rigido, mostrava una estrema sicurezza in sé stesso ogni volta.
"Come dovrei ricambiare? Non sono molto intenzionata a regalare cioccolatini a un gangsta" hai ammesso grattandoti il collo con la mano libera e mostrando di essere a disagio.
"Non ho chiesto nulla in cambio" ha affermato lo yakuza alzando nuovamente le spalle.
"Però è comunque la tua tradizione. Non è educato non rispettarla, soprattutto dato che tu hai rispettato la mia" hai incalzato facendolo sospirare con esasperazione.
"Effettivamente regalarmi cioccolatini non mi pare il massimo; oltretutto non mi fa impazzire l'idea di riceverne" ha ammesso il gangsta con sguardo da giudice... Che ansia che ti metteva, santo cielo!
"Immagino quanti ne riceverai oggi invece" hai commentato facendolo ridere per qualche secondo.
"Ragazzina, fidati, per quante ragazze possano essere interessate a me, nessuna di loro mi regalerà mai cioccolatini a San Valentino" ha affermato Samatoki ancora ridendo e scuotendo la testa. Era tipo la terza volta che lo sentivi ridere ma era la prima che rideva così a lungo per qualcosa che avevi detto tu. Dovevi dire che aveva una risata abbastanza piacevole seppur un po' da pazzo... Era molto particolare, di certo non una risata che si sentiva spesso.
"Perché?" Hai chiesto ingenuamente facendogli scuotere il capo per l'ennesima volta, i suoi capelli bianchi che cadevano in avanti fino a ricoprirgli il volto.
"Prima di tutto non riceverai sicuramente buone idee da parte della gente dato che sarebbe una notizia che si spargerebbe velocemente; secondo perché potresti essere sospettata di aiutare un gangsta; e terzo perché la gente ha comunque paura di me dato che, per tua stessa ammissione, intimidisco le persone" ha risposto l'antipatico, intristendoti un po'. Doveva essere triste sapere di non poter ricevere nemmeno un regalino per questi motivi più o meno stupidi. Ma, d'altronde, probabilmente a lui andava bene così dato il suo smisurato ego da uomo che sa cavarsela da solo.
"Però deduco ti farebbe piacere ricevere un pensiero da qualcuno a cui tieni" hai azzardato facendolo irrigidire ulteriormente. Ahi ahi, argomento delicato?
"L'unica che mi faceva regali era-" stava per dire il ragazzo dagli occhi rossi prima che tu lo interrompessi.
"Nemu. Tua sorella minore" hai affermato, ottenendo un'occhiata sospettosa da parte sua. Pareva sorpreso e preso contropiede dal tuo sapere di lei.
"Come conosci il suo nome?" Ha subito domandato sulla difensiva Samatoki alzando un sopracciglio.
"So molto più di quanto credi. Ho... Lavorato per certa gente, come già sai, ho fatto ricerche su un sacco di persone e so come scoprire informazioni riservate" hai affermato, non dicendo nulla di nuovo dato che l'albino conosceva abbastanza bene le tue capacità di cercare informazioni di qualsiasi genere.
"Quindi... Se te lo chiedessi, sapresti trovarla?" Ha subito azzardato con un barlume di speranza negli occhi.
"Non ne ho bisogno" hai alzato le spalle, ottenendo un'occhiata torva.
"Non sei tu ad averne bisogno." Ha ringhiato il giovane dai capelli bianchi, corrugando le sopracciglia.
"Non intendo quello" ti sei semplicemente difesa, forzandoti a tenere il contatto visivo. Eri estremamente in ansia, avevi una gigantesca voglia di giocare con i capelli e abbassare lo sguardo ma, dato il suo gesto, sarebbe stato irrispettoso.
"Aspetta... Tu sai già dove è? È questo che intendi?" Ha subito sbollito la rabbia, assumendo una espressione confusa ma al contempo di realizzazione.
"Corretto" hai risposto, rilassandoti leggermente al suo tono più tranquillo. "Non posso dirti dove è, non ora, scopriresti più di quelli che devi sapere." Hai avvisato grattandoti il braccio nervosamente e facendo un sospiro. "Posso dirti che sta bene e che ricopre un ruolo più importante di quello che credi" hai avvisato, tenendoti vaga.
"L'hai mai incontrata?" Ha provato a indagare facendoti inalare una grossa quantità di aria, mostrando che era un argomento delicato.
"Sì, ci ho avuto a che fare" hai annuito dopo qualche attimo, valutando la situazione. Era sua sorella; da fratello maggiore era sicuramente preoccupato.
"E quindi? Dimmi di più, maledizione! È mia sorella, ho il diritto di sapere!!" Ha sbottato con palese preoccupazione, spostando i suoi occhi rossi a valutare i tuoi colore (c/o).
"Non la vedo da diverso tempo... Non posso darti informazioni, metterei a repentaglio la mia sicurezza e probabilmente metterei nei casini anche te. Non indagare per ora, saprai le cose a tempo debito" hai avvisato, frustrata dal dover mantenere tale segreto. Sapevi non fosse giusto, sapevi bene che meritava di sapere della sua sorellina... Ma se gli avessi detto che lavorava per il governo avrebbe scoperto del tuo ex lavoro e avrebbe potuto pensare di barattarti per lei. Certo, Namu non pareva avesse alcuna intenzione di lasciare quel posto a giudicare dall'ultima volta che l'hai incontrata, ma il governo giapponese non ci avrebbe pensato due volte a buttarla fuori per riaverti. Forse solo Otome e Ichijiku non avrebbero acconsentito dato che lei faceva parte del loro gruppo di persone importanti... Però avrebbero guadagnato un'arma ancora più potente date le tue capacità, quindi sarebbero comunque state tentate dall'offerta.
"Ragazzina, sembri spaventata" ha azzardato Samatoki, sollevandoti il volto con la mano destra per guardarti in faccia. "Vorrei davvero capire cosa nascondi di così pauroso da impedirti di parlarmi di mia sorella" ha aggiunto, squadrandoti la faccia in cerca di una risposta. "Pensi che se sapessi di lei scoprirei qualcosa di te?" Ha domandato facendoti sgranare gli occhi... Gli avevi dato la risposta. "E io che pensavo di essere quello più a rischio" ha scherzato lasciandoti andare. Anche lui era molto teso, probabilmente un mix dal regalino che ti aveva fatto e dalla frustrazione di non poter sapere nulla su sua sorella.
"Non posso farti promesse, Samatoki-sama" hai iniziato a dire prima di prendere un attimo di pausa per valutare le parole. "Però posso dirti che ti dirò di più su di lei quando sarà il momento" hai fatto un azzardo, facendolo ridere amaramente.
"Quindi nel caso in cui sarai con le spalle al muro, vero?" Ha incalzato il tipo dagli occhi rossi scuotendo il capo.
"Mi auguro di non dovermici ritrovare mai" hai augurato a te stessa, serrando la mandibola per la tensione. "Oltretutto, quando un animale è in trappola tende a scattare e combattere con più grinta" hai affermato, ricordandoti le parole del tuo ex amico a distanza.
"Ma rimane pur sempre con le spalle al muro, quindi potrebbe risultare inutile" ha ribattuto il ragazzo dai capelli bianchi, ghignando alla tua espressione leggermente delusa da tale risposta.
"Beh, penso che dipenda da quanta grinta usi l'animale per combattere, senza considerare altri fattori come il suo addestramento, la sua forza, la capacità di chi lo ha messo al muro e così via. La vita è fatta di calcoli e probabilità, no?" Hai azzardato, ragionando decisamente troppo sulla questione.
"Le probabilità non sono mai statiche, variano sempre e può capitare che la situazione si ribalti. La vita non è giusta, ragazzina, cerca di combattere prima che ti mettano all'angolo" ha consigliato Samatoki facendoti abbassare lo sguardo... Se solo sapesse che sei stata tu stessa a finire a quel dannato angolo... Se solo sapesse che tu eri già in un labirinto e che stavi scappando per non farti trovare.
"Sono disposta a vendere l'anima al diavolo per non farmi trovare, Samatoki-sama. La mia è una battaglia persa in partenza, non posso far altro che scappare e schivare la morte" hai deciso di rispondere, valutando la tua vita. "O, peggio ancora, la schiavitù." Hai aggiunto, facendogli intuire quanto grande fosse quello che ti stava inseguendo.
"Una volta venduta l'anima non puoi riaverla indietro. Fai quello che ti aggrada e fanculo le conseguenze. Scappare non è la soluzione" ha risposto con un po' di insicurezza nella voce. Bella frase, decisamente da lui, ma il finale ti lasciava intuire quanto facile fosse, per lo yakuza, tale vita.
"Samatoki-sama, è facile per te parlare. Tu hai una marea di gruppi e sottogruppi che ti proteggerebbero se ti accadesse qualcosa, avresti dei pitbull addestrati per combattere per te... Cosa ho io?" Hai domandato retoricamente, lasciandolo ammutolito. "Esatto. A volte l'atto più coraggioso è retrocedere. Certe volte... Certe volte bisogna riconoscere quando l'avversario è più forte e abbandonare la sfida" hai continuato, lasciandogli qualcosa su cui pensare.
"Devi avere proprio un temibile avversario per pensare a questo" ha detto l'albino facendoti ridere amaramente per un secondo.
"Non ne hai la più pallida idea del casino in cui sono" hai risposto scuotendo la testa e alzando lo sguardo al cielo. "Tornando al discorso iniziale, cosa vuoi in cambio del pensierino?" Hai chiesto, non distogliendo lo sguardo dal cielo azzurro che si ergeva sopra le vostre teste.
"Il gambler ha detto che sai fare i massaggi" ha detto casualmente Samatoki, facendoti abbassare lo sguardo su di lui.
"Ha detto questo?" Hai domandato alzando un sopracciglio.
"Sì, ne ha parlato con Rio ieri, cercando di barattare un massaggio con i soldi che gli doveva" ha risposto, facendoti scoppiare a ridere.
"Sarebbe molto da lui effettivamente" hai ribattuto, ridendo alla scena che ti era venuta in mente. "Come ha ripagato alla fine?" Hai sparato, facendogli alzare le spalle.
"Ha vinto a Blackjack e ha ripagato il debito, gli erano rimasti tipo venticinque mila yen dopo aver pagato" ha illustrato, rammentandoti della sua vincita.
"Quindi?" Hai incalzato, ritornando al discorso precedente.
"Vorrei vedere se i tuoi massaggi sono così spettacolari come ha raccontato il tuo amico" ha ghignato Samatoki facendoti scuotere la testa.
(Crediti all'artista del disegno)
"Sei un opportunista." Hai affermato facendolo ridere di gusto.
"Oh, tesoro, non ne hai idea~" ha miagolato il ragazzo dagli occhi rossi, incrociando di nuovo le braccia dietro la testa.
"E sia. Sono in debito, purtroppo" hai acconsentito controvoglia. "Anche se devo dire che li faccio solo in occasioni di un certo tipo ed esclusivamente con persone di cui mi fido... Quindi solo con Dice o con Doppo" hai avvisato con titubanza, facendolo ghignare ulteriormente.
"Meglio, rientrerò nella minuscola cerchia" ha schernito lui facendoti prendere un respiro profondo.
"Siediti su quella panchina, forza" hai praticamente ordinato con un sospiro andando alla panchina e sedendoti a gambe distanziate sullo schienale, facendogli gesto di muoversi.
"Sì, signora, un attimo" si è lamentato il tipo dai capelli bianchi seguendoti e sedendosi tra le tue gambe, dandoti la schiena.
"Piegati leggermente in avanti, per favore" hai richiesto mettendogli le mani alla base del collo e poggiandogli i pollici al centro di esso, valutando i movimenti che potevi fare nello spazio che avevi a disposizione... Sì, doveva essere sufficiente.
"Non pensavo tu potessi essere così comandante" ha schernito lo yakuza, ridacchiando con la sua risata profonda... Persino la sua risata rendeva giustizia al tipo che era.
"Mi piace la comodità" hai ribattuto iniziado a muovere i pollici a cerchio al centro del suo collo, facendogli immediatamente distendere i nervi. Ha lasciato più morbide le spalle e ha inclinato la testa in avanti per lasciarti maggiore accessibilità alla zona, il tutto mentre tu hai fatto scendere lentamente le mani sulle sulle sue spalle, massaggiando con forza e attenzione i suoi muscoli solitamente rigidi. Aveva davvero una gran muscolatura nonostante non avesse un fisico pompato... Tanto di cappello, pareva davvero uno che si teneva in forma a giudicare dalla muscolatura delle spalle.
"Nnnnnnhhh~" ha emesso un gemito quando hai spostato le mani ai lati del petto e gli hai massaggiato la zona sulla schiena, proprio sotto le scapole.
"Woah, deve seriamente piacerti la sensazione. Non mi sarei mai aspettata un gemito da parte tua" hai azzardato con una risatina, arrossendo leggermente. Cioè... Samatoki Aohitsugi che gemeva per un massaggio? Per te solo l'idea era fuori dal mondo.
"Non mi aspettavo una cosa simile. Te la cavi seriamente bene con i massaggi, ragazzina" ha complimentato il tipo dagli occhi rossi mentre tu sei risalita lentamente lungo la schiena fino a massaggiargli di nuovo le spalle e il collo... E subito è seguito un altro leggero gemito. "Direi che è meglio smettere, va a finire che ti porto in albergo." Ha scherzato Samatoki, tornando il solito sè come tu lo hai lasciato andare e hai emesso una leggera risatina nervosa.
"Effettivamente, è imbarazzante" hai commentato grattandoti assiduamente dietro al collo.
"Cosa?" Ha domandato il gangsta alzandosi e stiracchiandosi. "Cazzo, mi sento come nuovo" ha mormorato roteando leggermente le spalle e portando gli occhi brucianti nei tuoi.
"Sentire un ragazzo del tuo stampo gemere due volte filate nel giro di pochi minuti per via di un massaggio... È imbarazzante" hai spiegato saltando giù dalla panchina e aprendo e chiudendo i pugni per far riprendere le giunture delle mani indolensite.
"Perché? È un palese segno di apprezzamento ed è una cosa del tutto naturale." Ti ha ripresa l'albino incrociando le braccia al petto. "Non dirmi che nessun ragazzo ha mai emesso qualche gemito per i tuoi servigi" ha fatto con stupore lui facendoti arrossire pesantemente e distogliere lo sguardo. "Oh cristo... Sei seria?" Ha domandato a occhi sgranati, completamente preso contropiede da tale reazione.
"Mi avvalgo del favore che mi devi per lo scorso aiuto, non voglio rispondere" hai subito messo le mani avanti guardandoti freneticamente attorno.
"Porca puttana... Sono senza parole, sarò sincero" ha ammesso con una risata scioccata.
"Sì, ha ha ha, (t/n) non ha esperienza con gli esseri umani, molto divertente, vero?" Hai sparato con tono di un sarcasmo estremamente pungente. Odiavi quei commenti, ti rinfacciavano che non tu non avessi mai avuto una vita normale.
"Hey, calma" ha invitato il giovane dai capelli bianchi avvicinandosi a te e cercando di guardarti negli occhi. "Che hai? Non hai mai reagito così prima" ha domandato sollevandoti con una stentata delicatezza il volto per farsi guardare.
"Non so relazionarmi con la gente. Ok? Non so avere a che fare con le persone, non so cosa sia normale e cosa non lo sia con la gente, non ho esperienza in alcun dannatissimo campo perché ho vissuto da eremita per tutta la vita. Sei contento?" Hai risposto con acidità spostando il volto dalla sua mano e tornando a guardare a terra; la tua gola che bruciava ardentemente a causa della voglia di piangere. La verità ti faceva male, odiavi ammettere quelle cose, ti faceva sentire ancora meno normale di quello che eri... Non avevi mai avuto a che fare le persone, ti hanno sempre denigrata e allontanata, ti hanno derisa e ti hanno sminuita per qualsiasi cosa, dal fisico al vestiario fino alle tue passioni... Non era colpa tua se avevi sviluppato una forte ansia sociale e misantropia, non era colpa tua se non ti fidavi delle persone. Quella realtà faceva già male abbastanza, poteva bastare così.
"Eppure mi stai parlando e abbiamo lavorato assieme" ha detto con una voce distaccata Samatoki, nascondendo il fatto che fosse sorpreso dal tuo sbotto. "Mi hai fatto un massaggio, hai confessato che hai paura di qualcosa che ti insegue e hai tentato di scherzare con me" ha elencato poi, facendoti aumentare la voglia di piangere.
"No, no, no!! Sono un soldato, non devo piangere. Sono stata addestrata per essere come i soldati, non devo lasciarmi colpire così!" Ti sei sgridata da sola, trattenendo a fatica la pressione che ti sentivi addosso.
"Mi stai ascoltando?" Ha domandato il ragazzo dai medi capelli bianchi allungando la mano e poggiandotela sulla schiena.
"Mh" hai fatto segno che lo stavi seguendo, continuando a tenere lo sguardo basso.
"Bene" ha annuito il gangsta. "Stai facendo esperienza adesso, e già che riesci a rispondere a qualcuno come me è un gran traguardo, no? Hai quel coglione di Dice come amico e hai anche quel pezzo di merda di Ichiro come sicurezza personale oltre ad avere il redhead depresso e il doc dalla tua parte" ha elencato, cercando di farti capire che non eri sola. "Non importa che tu sia stata una eremita, come hai detto tu, sei giovane e puoi tranquillamente rimediare. La vita non è giusta? Sicuramente. Ma non sei così sola come pensi" ha concluso lo yakuza con tono risoluto. Aveva una delicatezza equivalente a quella di un elefante in cristalleria però era da apprezzare che ti avesse detto tali cose.
"È... Gentile, credo, da parte tua provare a farmi cambiare idea" hai introdotto, alzando leggermente lo sguardo su di lui. "Ma non bisogna mai fidarsi di nessuno, un tempo Lucifero era il migliore amico di dio... E si sono traditi a vicenda" hai concluso, facendogli assumere il suo solito cipiglio.
"È triste pensarla così alla tua età" ha commentato Samatoki chiudendo gli occhi per qualche attimo. "Beh, non sono il tipo adatto a dirti questo ma, ok, si sono traditi a vicenda..." Ha iniziato a parlare prima di ammutolirsi un attimo, pensando con esattezza alle parole da usare. "Però pensa a quanti ricordi sono rimasti tra loro. Pensa a quante cose hanno imparato con il legame che avevano, pensa a quanto potrebbero fare tesoro dell'esperienza della loro amicizia... Non puoi cancellare il legame che hai avuto con qualcuno" ha parlato poi, elencando cose che lui stesso non condivideva.
"Effettivamente non sei la persona adatta a dirmi ciò, no." Hai confermato facendolo ridere leggermente. "Dopo il casino con Ichiro sei proprio l'ultimo a potermi dire una cosa simile. Non hai minimamente calcolato i tuoi ricordi con lui, non hai imparato né messo in pratica ciò che hai appreso dal legame che avevate e nemmeno hai fatto tesoro dell'esperienza..." Hai rinfacciato facendogli assumere nuovamente il cipiglio che caratterizzava la sua espressione.
"Lo so bene, ragazzina. Ma come io ho sbagliato con lui, lui ha sbagliato con me... Abbiamo fatto errori e ora il legame è quello che è; non penso di voler tornare indietro" ha ammesso il gangsta alzando le spalle per l'ennesima volta. "Posso dire di aver voluto bene ad Ichiro, era praticamente un fratello minore per me dato l'aiuto che mi ha dato in più occasioni... Ma non posso dire di volerlo perdonare per quello che ha fatto" ha affermato poi incrociando le braccia.
"Si ritorna alla mia frase di prima: Lucifero era il migliore amico di dio e guarda che fine hanno fatto" hai commentato facendogli scuotere il capo.
"Già, il problema è che nessuno di noi due è un angelo nè tanto meno paragonabile a un dio. Ichiro è diventato un paladino della giustizia solo di recente, mentre io sono quello che sono" ha illuminato Samatoki con un leggero sorriso amaro.
"Uhm... Per quanto io detesti a morte la razza umana, in realtà penso che non esistano persone buone o persone cattive. Ci sono persone che fanno delle scelte e quelle scelte hanno conseguenze. Tu hai scelto il tuo cammino, sapevi a cosa andavi incontro... Non sarai una persona cattiva ma hai solo fatto scelte, per alcuni, discutibili" hai spiegato, facendogli addolcire lo sguardo.
"Questo è già più carino della frase di prima" ha commentato lo yakuza con un cenno. "Ti va di continuare a parlare davanti a un bicchiere di qualche alcolico?" Ha chiesto con un ghigno indicando verso la strada con un cenno del capo.
"Uhm... Penso di saltare, sono sotto medicazione e non posso bere alcolici" hai detto una mezza verità grattandoti la nuca nervosamente. Certo, prendevi farmaci, ma solo sonniferi quindi bastava non bere alcool prima di prenderli, erano diversi giorni che ti rifiutavi di prendere gli antidepressivi, ti rendevano una sorta di ameba, incapace di reagire correttamente agli stimoli esterni, non avevi intenzione di prenderli.
"Medicazioni?" Ha ripetuto il ragazzo dagli occhi rossi sotto forma di domanda.
"Lunga storia, lasciamo stare" hai ridacchiato nervosamente facendogli assumere uno sguardo confuso.
"Beh, puoi prendere un cocktail analcolico" ha provato a convincerti, facendoti assumere un marcato cipiglio.
"Mi danno tristezza i cocktails analcolici... Che gusto c'è se non danno alla testa? Cioè, davvero, che depressione" hai commentato con una espressione tipo quella di Sam Winchester quando ha perso la sua scarpa nella serie di Supernatural.
"Touché! Non posso darti torto" Ha acconsentito il giovane dai capelli bianchi ridendo alla tua affermazione. "Sarà per la prossima volta allora, peccato" ha commentato poi con un leggero sorriso. "Oh, a proposito!" Ha esclamato prima di lasciarti andare. "Rio mi ha detto che conosci il linguaggio dei segni" ha detto portandosi il pollice alle labbra.
"Sì, lo uso anche per comunicare con Ichiro quando lo aiuto a catturare gente, adesso lui lo sta insegnando anche a Saburo" hai specificato socchiudendo un occhio in confusione. "Perché?" Hai chiesto, senza capire il motivo di tale affermazione.
"Puoi insegnarmi qualcosa? Sarebbe interessante comunicare con te in quel modo" ha richiesto facendoti quasi andare di traverso la saliva.
"Uhm... Ok?" Hai confermato, facendolo suonare come una domanda. "È utile in tante occasioni oltre che a parlare con i sordomuti quindi sarebbe carino che tu lo imparassi anche per altro; ma sì, posso insegnartelo" hai dato disponibilità prima di guardare verso la figura di Axel, il quale stava riposando sotto a un albero.
"Interessante" ha contermato Samatoki mentre si allontanava di qualche passo all'indietro. "Ci si vede, ragazzina" ha salutato con un cenno della mano prima di girarsi e andarsene.
"Jaa ne" hai salutato andando verso Axel... Dovevi passare in pasticceria ora, avevi qualche giretto da fare a Shinjuku prima di andare a casa.
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Dice's P.O.V.
La metà giornata in compagnia dei Fling Posse è passata abbastanza lentamente, un gran peso per il povero Dice.
Ramuda era pieno di sacchetti e scatole di cioccolatini lasciati in anonimo dalle varie ragazze di Shibuya mentre quel tipo, Gentaro, ne aveva ricevute due... Dice, invece, non ne aveva ricevuta nessuna.
Si è intristito ulteriormente, motivo per cui tendeva a parlare meno del solito, ma dopotutto si aspettava una cosa simile. Insomma, dai, chi mai avrebbe dato dei cioccolatini a un gambler che ha vissuto per mesi per strada e che non conosceva nessuno? Sarebbe stato inverosimile, eppure non poteva far altro che sperare di riceverne anche solo un sacchetto da qualcuno... Purtroppo, in Giappone, i ragazzi che non ricevevano nemmeno i cioccolatini più semplici erano visti come emarginati o addirittura scarti della società perché stava a indicare che nessuno provasse ammirazione per loro. Sapeva di esserlo, in un certo senso, ma una parte di sé sperava di ricevere almeno un cioccolatino da qualcuno... Una illusione bella e buona, no?
"Hey, Dice, tutto bene? Ieri eri più loquace" ha notato con fare solare Ramuda portandosi alla bocca un cioccolatino al latte con striature bianche al centro.
"È solo una giornata no, non sono un amante di San Valentino" ha ammesso il ragazzo dai capelli blu alzando le spalle e guardando il telefono per sapere l'ora... Erano le 2:16 del pomeriggio.
"Su, su, non è così male. Sai che in origine solo i samurai non ricevevano cioccolato? Erano combattenti, non ne avevano bisogno" ha affermato Gentaro con sicurezza.
"Seriamente, Gentaro?" Ha domandato Ramuda con aria confusa, parlando al posto di Dice, il quale ha preferito stare zitto. Gentaro era un tipo strano, non parlava tantissimo ma era molto fissato con le storie e la scrittura.
"Ovviamente no, è una bugia" ha ammesso con un sorriso divertito lo scrittore, ottenendo un'occhiataccia da Dice. Si chiedeva come fosse possibile mentire con una tale sicurezza, sembrava troppo sicuro per mentire.
"C'è una singola volta in cui racconti cose veritiere e non cose inventate?" Ha chiesto con tono gelido il giovane dagli occhi magenta appoggiandosi con le spalle al muro roseo.
"Perché? La creatività è la migliore arte di questo pianeta" ha riso il tipo dagli occhi verdi annotando qualcosa sul quadernino che teneva in mano.
"Beh, io penso di tornare a casa. Per me questa giornata può finire qui" ha commentato il ragazzo dai lunghi capelli facendo ridere divertito Ramuda.
"E dai, Dice! È una bella giornata, perché quel muso lungo?" Ha preso in giro il nanerottolo facendogli prendere un respiro profondo.
"Non voglio parlarne." Ha affermato Dice prendendo il pacchetto di sigarette e portandosene una alle labbra.
"Hey, hey, hey! Non fumare qui dentro, mi impuzzolentisci i vestiti!" Ha esclamato con fare giocoso Ramuda togliendosi dalla bocca il lecca lecca fucsia e puntandoglielo contro.
"Stavo per uscire in ogni caso... Ci si vede, fatemi sapere per i prossimi incontri" ha alzato le spalle lui prima di andare alla porta sotto lo sguardo confuso di Ramuda e quello dubbioso del tipo strambo.
Ha cliccato tre volte in rapida successione il tasto di blocco del suo telefono nuovo per far avviare il comando vocale, un comando che serviva per chiamare Axel, e subito lo schermo ha mostrato la posizione del lupo robotico... Era davanti al camper in base al GPS.
"Hey, Axel" ha salutato come la voce robotica dell'animale meccanico ha risposto.
"Ciao, Dice" ha salutato, in attesa di un comando.
"Puoi venire a prendermi? Vorrei tornare a casa" ha detto il ragazzo prendendo una lunga inalazione dalla sigaretta prima di buttare fuori una densa nuvoletta di fumo grigio chiaro.
"Calcolo tragitto..." Ha detto Axel prima che il GPS mostrasse una linea blu da Dice al camper e l'icona con l'immagine dell'occhio di Axel muoversi verso la sua posizione... Finalmente sarebbe tornato a casa e sarebbe stato nel letto senza rotture di coglioni da parte di nessuno. Non voleva avere particolari contatti con nessuno, San Valentino era il tipico giorno in cui Dice voleva stare solo nel letto senza parlare con anima viva. L'unica persona con cui avrebbe parlato più volentieri era la sua migliore amica, ma per il resto avrebbe preferito passare la giornata a dormire.
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(T/N)'s P.O.V.
Eri all'ospedale, con un sacchetto con dei cioccolatini Giri-Choco e una bottiglia di vino rosso pregiato da dare a Jakurai. Dato l'immenso aiuto che ti ha dato tantissime volte, hai pensato di dovergli un ringraziamento e quindi hai approfittato della giornata per tale ringraziamento. Insomma, nella sua cultura era il quattordici Febbraio che si ottenevano regalini per questi motivi e hai pensato che sarebbe stato carino fare tale cosa.
"Avanti" ha invitato la voce profonda e calda di Jakurai come ti sei avvicinata e hai aperto la porta bianca, entrando nel suo studio... Ed eccolo. L'altissimo uomo era seduto alla sua sedia con i capelli sciolti che ricadevano dietro lo schienale. Ti chiedevi seriamente come facesse ad avere la pazienza di gestire dei capelli così lunghi ma, dopotutto, dovevi dire che sia il colore che la lunghezza e il modo in cui li sistemava si abbinassero esattamente alla sua personalità misteriosa. Era un grande uomo nonché medico, aveva il pieno rispetto sia tuo che di tutti coloro che lo conoscevano. Persino il suo rap era strabiliante, aveva dei testi che facevano seriamente riflettere sui propri errori e sulle proprie pessime scelte, davvero adatte a un tipo come lui... Lo ammiravi, ti è sempre andato a genio, soprattutto per la sua passione nell'aiutare le persone.
"Buon pomeriggio, Jakurai-sensei" hai salutato con un inchino, avvicinandoti poi alla sua scrivania come lui ha alzato lo sguardo, sorpreso nel vederti lì.
"Anche a te, (t/n)-san. Cosa ti porta a Shinjuku?" Ha chiesto subito il dottore mettendo giù la penna e alzandosi in tutta la sua statura.
"È San Valentino e ho pensato di portarti questi come ringraziamento per l'aiuto che mi hai dato più volte" hai sorriso debolmente passandogli il sacchetto bianco che lui ha subito aperto, rimanendo sorpreso dalla marca del vino.
"Esattamente, quanto hai speso per questo vino?" Ha subito domandato Jakurai con una risatina profonda. "Penso che nessuno abbia mai comprato un vino così pregiato da regalarmi, nemmeno la gente più ricca della città" ha ridacchiato poi tirando fuori la bottiglia e rigirandosela tra le mani.
"Non preoccuparti di ciò" hai risposto con un sorriso, contenta dalla sua palese sorpresa a tale regalo. "Sai bene che non so nemmeno io come spendere soldi e penso che questo sia il minimo per ringraziarti dell'immenso aiuto che mi hai dato" hai chiarito grattandoti dietro il collo.
"È davvero molto apprezzato da parte mia, (t/n)-san. È molto gentile da parte tua" ha affermato con un sorriso gentile sul suo bel volto. I suoi occhi azzurro cielo esprimevano mera gioia. "Mi è capitato una o due volte di bere questo vino in particolare e devo dire che sia tra i miei preferiti, quindi riceverne addirittura una bottiglia intera è decisamente un gran regalo" ha spiegato poi mettendo la bottiglia in orizzontale nella sua borsa di cuoio tipica dei medici per poi metterci sopra anche i cioccolatini.
"È un piacere, Jakurai-sensei" hai risposto con un inchino. "Sarà meglio che vada, devo ancora passare da Doppo-kun prima di andare a casa" Hai avvisato con un sorriso gentile., "E poi, tu hai anche dei pazienti che aspettano" hai ridacchiato, indicando col il pollice verso la porta come Jakurai ha emesso una risatina divertita.
"Hai preso qualcosa anche a lui?" Ha chiesto subito come tu hai risposto annuendo. "Sicuramente lo apprezzerà, è molto carino da parte tua tutto ciò" ha detto con gratitudine il dottore dai lunghissimi capelli grigio-violacei.
"Mi avete aiutata tantissime volte, è il minimo che possa fare" hai risposto, ottenendo un sorriso sincero da parte sua.
"Sarà meglio tu vada, Doppo dovrebbe uscire dal suo ufficio a breve" ha invitato gentilmente il medico aprendo la porta per te.
"Grazie di tutto, sensei" hai ringraziato con l'ennesimo inchino prima di uscire.
"A te" ha detto di rimando l'uomo alzando lo sguardo sulla sala d'attesa. "Prego, signora" ha invitato la donna che attendeva di essere visitata.
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Dopo circa due chilometri di camminata veloce sei finalmente arrivata all'ufficio di Doppo Kannonzaka, arrivando giusto in tempo per vederlo uscire con aria stanca e stressata dal grosso edificio.
"Doppo-kun!!" Hai chiamato ad alta voce, affrettando il passo verso di lui, notando come si guardasse attorno per capire chi lo avesse chiamato. Appena ha messo gli occhi su di te ha fatto un leggero sorriso, probabilmente sorpreso dal vederti a Shinjuku dopo essere sparita per un paio di settimane.
"Che ci fai qui, (t/n)-san?" Ha domandato con aria stanca, mettendo a terra la valigetta nera.
"Sono passata da Jakurai-sensei poco fa, sono venuta qui perché ti stavo cercando" hai sorriso riprendo fiato con respiri profondi.
"Mi stavi cercando? Perché?" Ha chiesto con confusione stampata sul suo viso pallido, le solite occhiaie scure sotto gli occhi verde turchese.
"Ti ho portato questi" hai risposto con un inchino leggero prima di dargli una scatoletta da nove cioccolatini di Tomo-Choco. Forse potevano essere considerati esagerati dato che non eravate soliti parlare così spesso di recente, ma più volte siete usciti assieme a fare un giretto nel suo giorno libero o a mangiare qualcosa da qualche stand di zona. Per te era praticamente un grande amico dato l'immenso aiuto che ti diede quando ti trovò per strada in quel pietoso stato, più tutte le volte che si è offerto di aiutarti quando avevi le tue crisi o quando lavoravi per Samatoki ed Ichiro. Era sempre disponibile e pronto ad aiutarti, ce la metteva tutta, ti ha fatta dormire a casa sua tantissime volte... Era impossibile considerarlo un conoscente per te.
"Oh? S-... Sono davvero per me?" Ha domandato a occhi sgranati spostandoli dalla scatola a te e viceversa un paio di volte.
"Sì, certo!" Hai sorriso, allungandoli verso di lui.
"È... Molto gentile da parte tua. Sei l'unica ad avermi regalato qualcosa" ha ammesso Doppo con un sorrisetto sincero... Era triste sapere che sorridesse davvero poco spesso, era davvero bello vederlo sorridere genuinamente.
"Al diavolo, la gente sa essere davvero cattiva" hai commentato facendolo ridacchiare leggermente. "Dovrebbero apprezzare di più il tuo lavoro, sei probabilmente quello che si impegna di più e hai una bontà d'animo che hanno pochissime persone al giorno d'oggi. Sei sempre disposto ad aiutare e hai anche una grande lealtà" hai elencato facendogli assumere una leggera tinta rosea sulle guance.
"È davvero gentile da parte tua, (t/n)-san" ha ringraziato di cuore l'uomo dagli occhi turchesi continuando a sorridere.
"Non dirlo neanche per scherzo, meriti questo ed altro" hai sorriso genuinamente chinando il capo in segno di rispetto.
"È bello sentirsi apprezzati da qualcuno" ha scherzato Doppo ricambiando il cenno del capo. "Vorrei che più persone fossero come te" ha espresso abbassando lo sguardo. "A parte Hifumi e Jakurai, praticamente nessuno apprezza i miei sforzi e il mio impegno... Sei la prima a dirmi queste cose, lo apprezzo molto" ha confessato, intristendoti ulteriormente. Ti sei avvicinata dopo un attimo di esitazione e gli hai dato un forte abbraccio attorno al petto.
"Ti capisco bene, Doppo-kun... Ma non abbatterti, troverai sicuramente qualcuno che ti apprezzerà oltre me e gli altri" hai sorriso gentilmente, sentendo le sue braccia magre avvolgersi attorno alle tue spalle e ricambiando l'abbraccio con insicurezza. Nel giro di pochi attimi, Doppo ti ha abbracciata con grande forza, probabilmente ringraziando sia che tu fossi ancora viva che per la tua amicizia.
"Sono felice di avere anche te come amica... Grazie" ha mormorato il ragazzo dai capelli rossi e turchese con una nota marcata di grande riconoscenza nella voce.
"Anche io sono felice che tu sia mio amico, dovrei ringraziarti io" hai risposto allontanandoti lentamente, dandogli il tempo di processare il distacco. "Dovremmo uscire di nuovo qualche volta, mi piacerebbe andare a qualche stand con te dato che è da un po' che non lo facciamo" hai invitato, facendolo annuire.
"Mi farebbe molto piacere" ha annuito Doppo prima di guardare l'orario. "Dovrei andare, inizia a essere tardi e ho il treno a breve" ha detto con un leggero cipiglio, guardando i cioccolatini. "Grazie ancora di tutto, mi hai migliorato la giornata" ha ringraziato di nuovo con un inchino, ricambiato subito da te.
"Figurati! Sai che sei mio amico e che tengo a te" Hai ribattuto con un sorriso genuino. "Salutami Hifumi" hai richiesto facendo un passo indietro e salutandolo con la mano.
"Certamente" ha annuito il tipo dagli occhi turchesi salutandoti con la mano. "A-... Anche io ti voglio bene, (t/n). Abbi una buona giornata, ja ne!" Ha salutato poi, mostrandoti un sorriso sincero che comprendeva gli occhi.
"Ja ne! Abbi anche tu una buona giornata!" Hai ricambiato il saluto, permettendogli di andare via. Ti rendeva così felice il passare del tempo cin lui... Dopotutto, è la causa per cui tu sia ancora viva. Gli volevi un gran bene, lo avresti sostenuto fino alla fine.
Phew, ora potevi finalmente tornare a casa e consegnare l'ultima scatola di cioccolatini.
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Dopo che sei finalmente tornata al camper, hai notato che la porta fosse sbloccata... Che Dice fosse già tornato?
Sei entrata all'interno, vedendo Dice dormire con le braccia incrociate dietro la testa sul divanetto, completamente sdraiato e con gli occhi chiusi, con un respiro lento e regolare... Beh, bentornato.
"Buon pomeriggio a te" hai sussurrato ridacchiando, mettendo la busta bianca che conteneva le due scatole di Tomo-Choco e Giri-Choco sul bancone della cucina, dando un'altra occhiata alla figura addormentata del ragazzo dai capelli blu. Era rilassato ma non aveva l'espressione di una persona felice... Non sembrava il solito sè.
Sei uscita dal camper, decidendo di lasciarlo solo a riposare, e ti sei arrampicata sul tettuccio del camper. Ti sei stesa a pancia all'aria, con un ginocchio sollevato e una gamba stesa, e un braccio piegato dietro la testa mentre con la mano libera hai aperto la scatola di cioccolatini che ti aveva regalato Samatoki... Tanto valeva mangiarli, sarebbe stato un peccato buttarli. Erano una buona marca ed erano misti tra sei cioccolatini al latte e sei bianchi. Erano buoni, decisamente nulla da ridire, ma avevi molto da pensare sul perché non ti avesse regalati quelli per colleghi anziché quelli che si regalano solo ad amici sinceri.
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Hai passato quasi un'oretta buona al sole, riposando sopra il tettuccio del camper ad ascoltare musica e mangiando cioccolatini a intervalli di una decina di minuti circa l'uno dall'altro. Di colpo hai sentito la porta del camper aprirsi e hai visto Dice uscire fuori e guardarsi attorno.
"(T/n)-chan?!" Ha chiamato ad alta voce, costringendoti a sollevarti con i gomiti e stiracchiarti per allontanare la sensazione di torpore data dal relax della situazione.
"Sono quassù" hai risposto con un gemito dato dalla sensazione che ti aveva dato lo stiracchiamento. "Dormito bene?" Hai domandato, riferendoti all'averlo visto riposare sul divano.
"Abbastanza" ha risposto con aria depressa il ragazzo dai lunghi capelli blu, prima di focalizzare lo sguardo sulla scatola aperta che avevi accanto a te. "Cosa è quella?" Ha subito chiesto indicandola.
"Tomo-Choco... Penso che Samatoki abbia fumato troppo per arrivare a darmeli" hai risposto, ottenendo uno sguardo abbastanza infastidito.
"Tu gli hai dato qualcosa?" Ha domandato con palese gelosia, causandoti uno sguardo sarcastico.
"Dice, sarò anche disperata ma non al punto da regalare cioccolatini a uno yakuza. Però, essendo in debito, ho dovuto fargli un massaggio che TU gli hai messo in testa" hai rinfacciato, costringendolo ad assumere un'espressione scandalizzata.
"COSA?! NON GLI HO MAI PARLATO DEI TUOI MASSAGGI!" Ha gridato il giovane dagli occhi magenta allargando le braccia ai lati del corpo in segno di resa.
"Ma hai cercato di barattare un mio massaggio coi soldi che dovevo a Rio" ti sei messa a ridere come lui è arrossito pesantemente.
"Ma stavo solo scherzando!" Ha provato a difendersi Dice spostando gli occhi ovunque. "Aspetta... Quindi tu gli avresti fatto un massaggio?" Ha indagato, cambiando argomento.
"La cultura giapponese dice che i gesti vanno ricambiati a San Valentino. Oltretutto ha onorato la mia dato che in Italia è oggi che le ragazze ricevono regali e cioccolatini" hai detto onestamente grattandoti dietro il collo.
"Hai passato tutto il tempo con lui?" Ha chiesto con un cipiglio e una forte aria gelosa il tuo amico. "Ci hai messo troppo a tornare" ha aggiunto poi facendoti scuotete vigorosamente la testa.
"Sono rimasta a parlare con lui per circa un'oretta, poi mi sono fatta portare a Shinjuku da Axel per dare cioccolatini di ringraziamento a Doppo-kun e a Jakurai-sensei, a cui ho portato anche una bottiglia di vino" hai spiegato come il ragazzo dagli occhi magenta ha chinato il capo. "A proposito, hai guardato sul bancone della cucina?" Hai chiesto come lui non ha reagito.
"Sono stato l'unico a non ricevere nulla..." Lo hai sentito sussurrare come Axel ha spostato lo sguardo da Dice a te e poi di nuovo a lui.
"Axel?" Hai chiamato a bassa voce facendo girare la testa al robot verso di te. Gli hai fatto gesto di spingere Dice verso il camper e lui ha subito annuito prima di spingere Dice dalla schiena verso la porta.
"HEY! MA CHE-?!" Ha esclamato con sorpresa il tuo migliore amico girando la testa per cercare di guardare il lupo meccanico.
"Ho detto di guardare sul bancone della cucina!" Hai riso, osservando il giovane quasi cadere sulle scale mentre entrava con una spinta del tuo compagno.
"SONO PER ME?!" Ha urlato con gioia e sorpresa il ragazzo dagli occhi magenta, uscendo di corsa con le due scatole di cioccolatini in mano.
"Sì, idiota, sono per te" hai riso, chiudendo la tua e scendendo dal tettuccio scivolando giù dalla fiancata. "Sono di tipo diverso perché entrambi avevano i significati che volevo esprimere... Gratitudine con uno e grande amicizia con l'altro" hai spiegato, facendolo sorridere con immensa gioia. Aveva anche le lacrime agli occhi, il che ti ha seriamente sorpresa.
"Arigatou! Arigatou! Arigatou, (t/n)-chan!" Ha esclamato lui un attimo prima che ti abbracciasse di botto e con una forte stretta.
"Figurati, Dice" hai sorriso, abbracciandolo di rimando con una risatina. "Sei quello che li meritava più di tutti data la tua compagnia recente" hai aggiunto accarezzandogli la schiena. Beh, insomma... Anche Doppo li meritava allo stesso modo ma non potevi di certo dirlo a Dice!
"Aaaah, smettila, mi farai piangere!" Hai scherzato il tuo migliore amico staccandosi e asciugandosi con le maniche della maglietta gli occhi.
"Ti voglio bene, idiota" hai detto con tono gentile facendogli una carezza tra i capelli. "Anche se sono offesa dal fatto che tu non abbia nemmeno pensato alla possibilità io potessi regalarteli" hai affermato dopo alzando il dito indice davanti a te, imitando le persone nei cartoni animati.
"È che non me lo aspettavo!" Ha riso Dice, guardando con gioia negli occhi le due scatole di cioccolato. Sapevi bene la pessima fama che aveva la gente che non li riceveva quindi sicuramente si è sentito meno emarginato... Su questo, eri sicura, aveva la stessa idea di Doppo.
"Vai a mangiarli, stupido!" Hai intimato dandogli una leggera spinta per farlo andare nel camper. "E buon San Valentino" hai sorriso poi, guardandolo andarsi a sedere sul divano e avere indecisione su quali mangiare per primi...
Tutto sommato, è stata una bella giornata e la conclusione è stata davvero un raggio di sole per Dice. Eri davvero felice di aver fatto tale buona azione, sia per lui che per Doppo-kun. Era proprio vero che un singolo gesto di gentilezza poteva migliorare la giornata a qualcuno.
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PION PION PION!!
Yoi yoi! Che ne pensate del capitolo? Vi è piaciuto? Con chi vorreste un capitolo? Io lo voglio con Doppo, e prima o poi lo scriverò :>
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Sono stanco... Oggi è stata una brutta giornata, ho avuto una tale crisi di nervi che sono scoppiato a piangere in pizzeria 😅
Voi come state? Spero che vada meglio di me... State mangiando regolarmente? State bevendo molta acqua? È importante nutrirsi e rimanere idratati, cercate di avere cura di voi stessi. Mamgiate, bevete, non fatevi del male... Meritate di essere felici, meritate di essere amati, meritate supporto e rispetto. Cercate di avere stima in voi stessi, meritate di avere forza e fiducia nelle vostre capacità!
Se avete bisogno di sfogarvi o parlare... Io ci sono. Scrivetemi, non abbiate paura, mi fa piacere parlare con voi!
Io credo in voi... Cheer up! Uscirete da questo periodo buio, avete tutto il mio supporto 💙
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Beh, io vado a dormire che oggi è stata la tipica giornata da dimenticare :')
Abbiate una buona giornata/nottata, da Randy è tutto...
JAA NE!!!
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